WhatsApp, attenzione al nuovo virus

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NOTIZIARIO DIPENDENTI
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WhatsApp, attenzione al nuovo virus
C’è un nuovo virus che gira su WhatsApp e che sta facendo
impazzire mezzo mondo. Si tratta di un messaggio che invita a
rinnovare l’abbonamento della chat: a lanciare l’allarme la Polizia
di Stato, che sulla pagina Facebook “Una vita da social” esorta a
fare attenzione perché il link in allegato contiene un virus che
potrebbe potenzialmente infettare un numero considerevole di
smartphone.
A lanciare l'allarme è la
Polizia: "Attenti a questo
messaggio, un virus che
infetta lo smartphone"
“Rinnoviamo l’invito a prestare attenzione al messaggio che
sta circolando su WhatsApp” si legge nel messaggio della Polizia.
“Messaggio che invita a rinnovare l’abbonamento alla chat” (cosa
che effettivamente avveniva fino a poco tempo fa, e che ancora
può trarre in inganno coloro non informati sulle ultime novità di
WhatsApp).
WHATSAPP È GRATUITO – La Polizia ricorda che WhatsApp è
gratuito per tutti. Non c’è bisogno dunque di rinnovi, non sono
previsti costi e non si deve, nella maniera più assoluta, cliccare su
alcun link contenuto in quel messaggio a prescindere dal mittente
(potrebbe anche trattarsi di un contatto fidato, a sua volta
infettato inconsapevolmente).
LE BUFALE – Solo qualche mese fa girava un’altra bufala che
ha raggirato tanti, diceva: “Whatsapp costerà 0,01 centesimi al
messaggio”. Quindi suggeriva di inviare lo stesso messaggio a dieci
persone.
“Salve, siamo Andy e Jonh, i direttori di whatsapp – si leggeva
nel messaggio- qualche mese fa vi abbiamo avvertito che da
quest’estate Whatsapp non sarebbe stato più gratuito; noi
facciamo sempre ciò che diciamo, infatti, le comunchiamo che da
oggi whatsapp avrá il costo di 1 euro al mese. Se vuole continuare
a utilizzare il suo account gratuitamente invii questo messaggio a 20
contatti nella sua rubrica, se lo farà, le arriverá un sms dal numero:
123#57 e le comunicheranno che whatsapp per LEI è gratis!!!
Grazie”. Quindi invitava a visitare il sito dell’applicazione. Dove,
ovviamente, non c’era nulla di questa novità.
Fonte: Qui Finanza – 23 giugno 2016
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