Elementi di Educazione alimentare A cura di: Concetta Maria Vitale Obiettivi - Comprendere la differenza tre alimento ed alimentazione - Saper riconoscere le principali molecole inorganiche ed organiche utilizzate dall’organismo umano - Capire il significato di metabolismo e di bilancio energetico - Saper distinguere le diverse molecole in funzione della composizione chimica, dell’utilizzo e dell’assorbimento da parte dell’organismo umano - Essere consapevoli degli effetti derivanti dalla carenza di alcune molecole nell’organismo umano Contenuti - Elementi di scienza dell’alimentazione - Classificazione, composizione e valore nutritivo degli alimenti - Acqua - Elementi minerali - Protidi - Glicidi - Lipidi - Vitamine Test d'ingresso 1) 2) 3) 4) 5) Le vitamine liposolubili sono solubili in acqua: V F Nelle diete ipocaloriche è necessario introdurre prevalentemente grassi e carboidrati: V F Gli amminoacidi sono i costituenti fondamentali dei lipidi: V F I glucidi sono: grassi zuccheri proteine Nell’arco della giornata la quantità di acqua introdotta deve essere maggiore di quella eliminata : 6) V F I protidi sono: grassi zuccheri proteine Alimenti ed alimentazione Tutti gli organismi viventi, per poter svolgere le proprie funzioni vitali, hanno bisogno di scambiare materiale con l’ambiente circostante. L’alimentazione ha, proprio, lo scopo di favorire il verificarsi di questi scambi. Tutti gli organismi in relazione alle loro caratteristiche nutrizionali si distinguono in: - autotrofi, in grado di sintetizzare le sostanze organiche necessarie per svolgere le loro funzioni vitali a partire da composti inorganici; - eterotrofi, l’uomo, come molti altri organismi, per potere espletare le proprie funzioni vitali, deve introdurre alimenti con l’alimentazione. Dagli alimenti, infatti, ricava l’energia necessaria allo svolgimento delle sue attività (attività energetica) ed in gran parte per costruire nuovo materiale, per favorire il rinnovo cellulare e l’ accrescimento corporeo (attività plastica). Fabbisogno energetico dell’uomo I nutrizionisti non possono fissare un fabbisogno energetico standard, ma stabiliscono che il 10% delle calorie dovrebbe provenire dalle proteine, il 60% dai carboidrati ed il 30% dai grassi. Il fabbisogno energetico giornaliero è suddiviso in: - fabbisogno energetico “di base“ o metabolismo basale, che corrisponde alle principali necessità energetiche dell’organismo, ovvero respirare, fare circolare il sangue, fare depurare i sangue dai reni …ecc. - fabbisogno energetico “di attività“ corrisponde invece all’energia necessaria per produrre e mantenere costante l’omeostasi (il calore del corpo) e per svolgere le attività muscolari giornaliere. Quindi, il fabbisogno alimentare varia da individuo a individuo e per ciascun individuo anche da giorno a giorno, in funzione dell’attività fisica svolta, della temperatura ambiente, dell’età quello di un adolescente), (il fabbisogno energetico di un anziano é diverso da del sesso e delle condizioni fisiologiche. La scelta degli alimenti per alimentarsi correttamente è la base per raggiungere e mantenere un buono stato di salute ed evitare l’insorgere di malattie legate a una alimentazione sbagliata: troppo calorica (arteriosclerosi, obesità, diabete) proporzioni sbagliate o composta di alimenti assunti in (troppi o troppo pochi grassi, carboidrati e proteine). Classificazione, composizione e valore nutritivo degli alimenti In funzione della composizione gli alimenti si distinguono in: - alimenti semplici: acqua, minerali, protidi, glucidi, lipidi e vitamine; - alimenti complessi: contengono in varia misura i suddetti principi nutritivi. In funzione dell’utilizzazione da parte dell’organismo gli alimenti si distinguono in: - alimenti energetici: se sono utilizzati per produrre energia; - alimenti plastici: se sono utilizzati per costruire o ricostruire cellule; In funzione dell’origine gli alimenti si distinguono: - alimenti di origine animale: carne,latte, formaggi, pesci, uova, grassi animali,……; - alimenti di origine vegetale: ortaggi, legumi, cereali, frutta , grassi vegetali,….; - alimenti accessori: le spezie e le sostanze nervine (caffè, tè, cacao,…); - le fibre: non possiedono potere calorico, ma aiutano a regolare l’attività intestinale. La distinzione tra alimenti “energetici” ed alimenti “plastici” non è rigorosa perché, a seconda delle necessità dell’organismo, gli alimenti “energetici” possono concorrere alla composizione delle cellule, mentre, gli alimenti “plastici” possono essere utilizzati come fonte di energia. Acqua E’ una molecola inorganica composta da due atomi di idrogeno ed uno di ossigeno (H2O), è un liquido incolore, inodore ed insapore. L’acqua potabile è ricca di sali minerali, le cui diverse concentrazioni ne conferiscono le proprietà organolettiche. Nella nutrizione degli esseri viventi l’acqua: - favorisce l’assorbimento delle sostanze nutritive; - veicola e distribuisce tutto il materiale destinato alla produzione di energia; - veicola e distribuisce gli anaboliti (processi costruttivi e ricostruttivi); - asporta i cataboliti (derivanti dai processi disintegrativi); - facilita l’eliminazione di cataboliti attraverso gli emuntori renali e polmonari. All’interno delle cellule il contenuto dell’acqua è del 50% del peso del corpo cellulare, mentre quello contenuto nel lume esocellulare è del 20%. In un soggetto adulto l’acqua costituisce circa il 60 – 70 % del peso corporeo, percentuale che si abbassa negli obesi (il tessuto adiposo è povero di acqua) e col progredire dell’età. Apporto idrico L’ uomo assume l’acqua necessaria per svolgere le proprie funzioni vitali e per reintegrare quella eliminata da: - acqua e bevante ingerite, alcolici compresi; - acqua contenuta negli alimenti; - acqua proveniente dai processi ossidativi e da reazioni chimiche che producono acqua e metaboliti. Eliminazione dell’acqua L’assunzione di acqua nell’arco della giornata è controbilanciata dalla sua eliminazione: - una parte consistente è eliminata con l’urina; - una parte è eliminata con le feci; - una parte è eliminata con la traspirazione; - una parte è eliminata con la sudorazione; - una parte è eliminata con la respirazione. In ogni individuo la quantità di acqua introdotta e la quantità di acqua eliminata nell’arco delle ventiquattro ore si equivalgono, sicché il bilancio giornaliero è in pareggio. Un bilancio positivo si riscontra nei casi di ritenzione idrica; Un bilancio negativo con conseguente disidratazione si riscontra: - a seguito di una profusa sudorazione; - a causa di eccessive perdite di acqua per vomito o diarrea; - quando si elimina molta acqua con l’espirazione; - quando il rene è incapace a riassorbire l’acqua; - quando manca l’acqua oppure il soggetto è incapace di bere. Schema del bilancio Idrico Introduzione Eliminazione Origine Organo/i Obbligatoria Acqua e 600 ml 700 ml Facoltativ a a Reni 600 ml 600 ml Cute 400 ml === Intestino 200 ml === 600 ml bevande Acqua Obbligatori Facoltativa === contenuta negli Polmone 400 ml === 1600 ml 600 ml alimenti Acqua metabolica 300 ml === 1600 ml 600 ml Totale Totale 2200 ml 2200 ml Elementi minerali Principi nutritivi essenziali nella vita dell’uomo sono i minerali, si trovano in tutte le cellule ed in tutti i liquidi organici sotto forma di sali inorganici cucina), oppure combinati con sostanze organiche (NaCl = cloruro di sodio o sale da (il ferro nell’emoglobina). Gli elementi minerali si possono trovare: - in forma solubile, disciolti nei liquidi organici; - in forma insolubile come il calcio (ossa) ed il fluoro (denti). Gli elementi minerali sono indispensabili nella dieta giornaliera, tra questi ossigeno (O2), idrogeno (H), carbonio (C) e azoto (N) sono i costituenti principali dei composti organici, mentre calcio (Ca), fosforo (P), ferro (Fe), magnesio (Mg), sodio (Na), potassio (K), cloro (Cl), zolfo (S), iodio (I).... sono presenti in diverse concentrazioni e spesso, sotto forma di ioni. All’interno della cellula la loro concentrazione è mantenuta in costante equilibrio: minime variazioni dell’ equilibrio ionico possono provocare effetti dannosi perché modificano la permeabilità, la contrattilità e la viscosità cellulare. Protidi I protidi o proteine sono costituenti indispensabili per gli organismi viventi. Nell’uomo costituiscono il 16% del peso corporeo e sono sostanze quaternarie. La loro molecola contiene infatti: carbonio, azoto, ossigeno ed idrogeno. I protidi risultano dall’unione di più amminoacidi, composti che contengono nella loro molecola un gruppo amminico (NH2) basico ed un gruppo carbossilico (COOH) acido ed un radicale Il gruppo (R). amminico ed il gruppo carbossilico conferiscono all’amminoacido un carattere anfotero (si comporta da base in un ambiente acido e da acido in un ambiente basico) . seguito del legame che si instaura tra l’idrogeno amminoacido e l’ossidrile (OH) (H) Un dipeptide si forma a di un gruppo amminico di un del gruppo carbossilico di un altro, con eliminazione di una molecola di acqua: H H H O N--C--C H H H + O-H O N-- C--C H R O H H H = O-H O N-- C-- C-- N--C--C H R O-H R amminoacido (a) + amminoacido (b) + H2O dipeptide + R acqua Legame peptidico tra due amminoacidi Gli amminoacidi in natura sono 20 di cui 9 fenilalanina, leucina, isoleucina, lisina, istidina) essenziali (triptofano, metionina, valina, treonina, e differiscono tra loro solo per il diverso radicale (R) che può essere un atomo di idrogeno o una molecola complessa. A seguito della reazione tra i vari amminoacidi, con conseguente formazione dei legami peptidici, si genera una lunga sequenza di polipeptidi: la catena polipeptidica. Da essa origineranno le proteine, che, in funzione della minore o maggiore complessità presentano quattro strutture: primaria, secondaria, terziaria, quaternaria. - struttura primaria: catena lineare, - struttura secondaria: elica o due catene lineari collegate tra loro; - struttura terziaria: il sito attivo è l’enzima complementare alla proteina; - struttura quaternaria: più strutture terziarie. Enzimi Le proteine sono costituenti indispensabili per i processi vitali di tutti gli esseri viventi. All’interno delle cellule si verificano simultaneamente migliaia di reazioni chimiche che regolano il loro metabolismo. Ogni reazione chimica è catalizzata da un catalizzatore biologico di natura proteica associato ad un gruppo prostetico di natura non proteica, che gli conferisce specificità: l’enzima. Ogni enzima catalizza una reazione chimica, favorendone lo svolgersi ad una velocità adatta, in condizioni di pH, di temperatura e di pressione compatibili con la vita della cellula. Ogni enzima è specifico per una determinata reazione chimica, partecipa alla reazione formando il cosiddetto complesso enzima – substrato. Da quest’ultimo si ottiene il prodotto finale e l’enzima, disponibile per catalizzare un’altra reazione chimica dello stesso genere. Spesso gli enzimi sono associati a cofattori (ioni metallici: Fe++, Mg++) o a coenzimi (molecole organiche complesse, spesso vitamine). E + S ES ES* EP E + P (E = enzima; S = substrato; ES = complesso enzima – substrato;ES*= complesso enzima - substrato attivato; P = prodotto finale). Schema di reazione catalizzata da un enzima Valore biologico delle proteine Per valore biologico si intende la quantità di una proteina biologica utilizzata per la produzione di nuovi tessuti. Le proteine sono, infatti, insostituibili per la loro funzione plastica. Soltanto le proteine delle uova e quelle del latte materno hanno un valore biologico del 100%, le proteine della carne e del pesce hanno un valore biologico del 75%, mentre quelle del pane del 50%. Le verdure hanno valore biologico variabile e, quindi, è necessario combinarle per far si che gli amminoacidi mancanti in una verdura siano compensati da quelle presenti in un’altra. Fabbisogno proteico Per sintetizzare nuove proteine o per sostituire quelle usurate un uomo che pesa 65 Kg ha bisogno di introdurre con l’alimentazione 37 g di proteine al giorno, mentre una donna di 55 Kg ha bisogno di introdurne 29 g. Il fabbisogno proteico nei bambini e negli adolescenti, a causa dell’accrescimento corporeo, è maggiore che non negli adulti. Il fabbisogno aumenta anche a seguito di forti emorragie, ustioni estese, interventi chirurgici, iponutrizione,…ecc. N.B. Se la dieta è carente di glicidi e lipidi, l’organismo utilizza gli amminoacidi delle proteine per “bruciarli” come fonte energetica. Glicidi I glicidi, o carboidrati, o zuccheri sono i principi nutritivi di origine vegetale che forniscono energia immediatamente disponibile. Sono facilmente coltivabili ed i meno costosi, per cui sono utilizzabili anche dai ceti meno abbienti della popolazione. Gli alimenti particolarmente ricchi di glicidi sono i cereali e la frutta. Nell’occidente si consuma prevalentemente frumento, mentre in oriente imperversa il consumo del riso. Le piante sintetizzano i glicidi nel processo noto come fotosintesi clorofilliana, che avviene in presenza dei raggi ultravioletti del sole, a livello della clorofilla (pigmento verde) delle foglie, assorbendo l’anidride carbonica dall’atmosfera e l’acqua dal terreno. 6CO2 + 6H2O (in presenza di clorofilla e raggi ultravioletti del sole) -----> C6H12O6 + 6O2 (6CO2 = sei molecole di anidride carbonica catturate dall’atmosfera; 6H2O = sei molecole di acqua, assorbite dalle radici nel terreno; C6H12O6 = una molecola di glucosio; 6O2 = sei molecole di ossigeno liberate nell’aria) Schema della fotosintesi clorofilliana Costituzione chimica A seconda della complessità della loro struttura chimica, i glicidi si distinguono in tre grandi classi: monosaccaridi, disaccaridi e polisaccaridi. - I monosaccaridi sono unità chimiche costituite da una sola molecola, i più importanti dal punto di vista nutritivo sono: glucosio, galattosio e fruttosio. Il glucosio (zucchero con 6 atomi di carbonio) allo stato libero negli alimenti è scarso, si trova in modeste quantità nel miele, nella frutta ed in altri vegetali è, però, il componente glucidico principale nel plasma sanguigno dell’uomo. Il fruttosio (zucchero con 5 atomi di carbonio) è presente nella frutta ed in alcuni vegetali. Il galattosio non esiste libero in natura, ma è un componente del lattosio del latte. - I disaccaridi sono glicidi la cui molecola è il risultato della combinazione di due monosaccaridi, i più importanti dal punto di vista alimentare sono: saccarosio, maltosio, lattosio. - I polisaccaridi originano dall’unione di mono e disaccaridi per formare amido o destrine. Forme di riserva o di deposito sono: le gomme, le mucillagini, le emicellulose…..ecc. Forme strutturali sono: la cellulosa e le lignine. Lipidi I lipidi o grassi occupano un posto importante nell’alimentazione dell’uomo, non solo come fonti di energia, ma anche come deposito di materiale energetico. Nella razione alimentare alcuni grassi sono visibili ad occhio nudo, altri non lo sono: Grassi visibili Grassi invisibili pancetta carne lardo pesce strutto pollame burro latte intero olio uova margarina gelato di crema formaggio noci In funzione dell’origine i grassi si distinguono in: Grassi di origine animale Grassi di origine vegetale burro oli vegetali lardo margarina grassi della carne cioccolata pancetta noci crema burro di arachidi tuorlo d’uovo olive salse per insalate Composizione chimica Anche le molecole dei lipidi contengono: carbonio, idrogeno ed ossigeno, ma in proporzioni differenti rispetto ai glicidi. Gli acidi grassi sono unità chimiche costituite da catene più o meno lunghe di atomi di carbonio, generalmente in numero pari (da 4 a 14). Gli atomi di carbonio sono legati tra loro ed ognuno di essi è legato ad atomi di ossigeno ed idrogeno. Se i vari atomi di carbonio sono legati tra loro con legami semplici, l’acido grasso contiene un numero maggiore di atomi di idrogeno e, quindi, è saturo perché, non avendo legami doppi, non può accettare altri atoni di idrogeno. Quando nella molecola di un acido grasso, tra due atomi di carbonio contigui, è presente un doppio legame, si dice che l’acido grasso è monoinsaturo. Se i doppi legami sono più di uno, allora l’acido grasso è polinsaturo. Gli acidi grassi insaturi possono legare altri atomi di idrogeno: Acido grasso Saturo Monoinsaturo Polinsaturo C C C I I II C C C I II I C C C I I II C C C La consistenza di un grasso, ovvero il suo stato liquido o solido dipende dalla quantità di acidi grassi saturi o insaturi che contiene. Quando predominano gli acidi grassi saturi, come nei grassi animali, la sua consistenza è solida. Quando predominano gli acidi grassi insaturi, come nella maggior parte dei grassi vegetali, il grasso é liquido. Gli acidi grassi essenziali sono acidi grassi polinsaturi, che non possono essere sintetizzati dall’organismo dell’uomo e, quindi, debbono essere necessariamente assunti con gli alimenti. La maggior parte degli acidi grassi é legata al glicerolo ed incolore). (dolciastro I trigliceridi sono composti, infatti, da una molecola di glicerolo legata a tre acidi grassi. Gli alimenti ricchi di acidi grassi saturi sono: latte intero, tuorlo d’uovo, carni grasse, burro e margarine. Gli alimenti ricchi di trigliceridi, nei quali predominano gli acidi grassi polinsaturi, comprendono gli oli vegetali (oliva, mais, girasole,……). Funzione nutritiva La funzione principale dei grassi nella nutrizione è simile a quella dei carboidrati, il potere energetico dei grassi è, però, molto più elevato: 1 g di carboidrato = 4,1 Kcal 1 g di grasso = 9,3 Kcal. Mentre i depositi di glucidi nell’organismo umano sono modesti, i lipidi, invece, si possono depositare ed accumularsi nel tessuto adiposo in quantità praticamente illimitata. Una funzione nutritiva importante, limitata ai grassi animali, è quella di favorire l’assorbimento delle vitamine liposolubili: A – D – E – K. Il colesterolo E’ una sostanza che si trova in tutte le cellule, ma si trova più abbondantemente nel cervello, nel rene, nel fegato e nel tuorlo d’uovo. Il colesterolo è un particolare tipo di grasso indispensabile all’organismo umano per molte funzioni. Una parte del colesterolo necessario (endogeno) é prodotto dal fegato, mentre l’altra parte (esogena) é introdotta ogni giorno con la dieta. Esistono due "tipi" di colesterolo: "HDL" o colesterolo "buono" che spazza l’LDL o il colesterolo "cattivo" HDL dalle pareti delle arterie e, quindi, le protegge. Se la quantità di colesterolo "cattivo" è eccessiva, LDL l’eccedente si deposita sulla parete delle arterie (placca). Conseguentemente il vaso perde elasticità, l’incrostazione si ispessisce sempre di più impedendo il regolare deflusso del sangue. Questo processo prende il nome di arteriosclerosi e può provocare ictus cerebrale, infarto del miocardio e può far perdere la normale funzionalità nei reni. Per prevenire la formazione di “placche” occorre praticare attività fisica regolare, ridurre o abolire il fumo, tenere sotto controllo la pressione arteriosa, seguire una dieta ipocalorica ed a basso contenuto di colesterolo: oli vegetali, pesce, carni magre (vitello, coniglio, pollo, tacchino), formaggio magro, legumi, frutta e verdura (cotta o cruda). Le “statine” (farmaci che abbassano il livello del colesterolo nel sangue) debbono essere assunte regolarmente seguendo la prescrizione medica. Prima di utilizzare le statine è opportuno provare a ridurre l’eccesso di colesterolo con una dieta ipocalorica e l’attività fisica per 6 mesi. Prova in itinere 1. L’acqua è un alimento: semplice; complesso; energetico. 2. Il bilancio giornaliero tra la quantità di acqua introdotta e quella eliminata deve essere: positivo; pari; negativo. 3. I costituenti principali dei composti organici sono: ossigeno, idrogeno, carbonio e azoto; calcio, fosforo, zolfo e magnesio; ferro, cloro, iodio e rame. 4. Gli amminoacidi hanno carattere: zuccherino; lipidico; anfotero. 5. Il legame peptidico si forma tra: gruppo amminico di un amminoacido ed il gruppo carbossilico di un altro; due gruppi amminici di due amminoacidi; due gruppi carbossilici di due amminoacidi. 6. Gli enzimi sono: carboidrati; lipidi; proteine. 7. La fotosintesi clorofilliana è un processo che produce glucosio: V F 8. L’amido è un: monosaccaride; disaccaride; polisaccaride. 9. L’acido grasso che contiene un maggior numero di atomi di idrogeno è: monoinsaturo; saturo; polinsaturo. 10. Il fruttosio è un disaccaride, V F Vitamine Le vitamine sono composti organici indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo umano, che non è in grado di sintetizzarle e, quindi, deve introdurle con gli alimenti. Le vitamine, oltre ad avere un loro ruolo specifico, hanno anche la capacità di catalizzare alcune reazioni chimiche e favorire l’utilizzo di altri alimenti da parte dell’organismo. La carenza di vitamine provoca gravi disturbi: avitaminosi. Le vitamine in funzione della loro solubilità si distinguono in: liposolubili o solubili nei grassi (A – D – E – K) e idrosolubili o solubili in acqua (B1 – B2 – B6 - B12 – Acido folico - C – H - PP). Vitamine liposolubili Vitamina “A” o Retinolo La vitamina ”A” o retinolo si trova negli alimenti in due forme diverse: - vitamina completa come nel latte, nel burro, nel formaggio, nel tuorlo d’uovo e, soprattutto, nel fegato, che ne è l’organo di deposito. - betacarotene, precursore della vitamina ”A” é un pigmento giallo contenuto in molti vegetali (carota, patata dolce, pomodoro, albicocca, peperone giallo e spinaci). Circa la metà del fabbisogno giornaliero di vitamina ”A” è introdotta come carotene. Nella parete dell’intestino il betacarotene è trasformato in retinolo. Gli alimenti ricchi di retinolo sono: fegato, uova, burro e latte. Funzioni La vitamina ”A” svolge importanti funzioni nutritive: condiziona la crescita dell’organismo - apporta benefici durante la gravidanza e l’allattamento - assicura la normale desquamazione e riparazione dei tessuti epiteliali – favorisce la produzione di muco delle mucose. La sua funzione più importante è quella che riguarda l’organo della vista, il retinolo è, infatti, un importante precursore per la sintesi dei pigmenti visivi. La carenza prolungata di vitamina ”A” determina in un primo tempo la cecità serale o notturna. In un secondo tempo si manifesta con gravissime alterazioni dell’occhio (cecità). Vitamina “D” E’ contenuta in modeste concentrazioni nel tuorlo d’ uovo, nel latte e nei suoi derivati, nel tonno, nelle sardine e nel salmone. La sua sintesi è favorita dall’ esposizione ai raggi solari: la pelle umana contiene il deidrocolesterolo, il quale, sotto l’azione dei raggi ultravioletti del sole, si trasforma in vitamina “D”. La funzione della vitamina “D” è quella di favorire l’assorbimento del calcio e del fosforo nell’intestino tenue e, quindi, di rendere possibile la normale calcificazione dello scheletro. Il fabbisogno della vitamina “D” è particolarmente elevato durante il periodo dell’accrescimento corporeo. La carenza di vitamina “D” provoca l’insorgenza di rachitismo nei bambini ed osteoporosi negli adulti. Si possono manifestare anche danni al cervello, ai reni ed al sistema circolatorio. Vitamina “E” E’ contenuta nei vegetali con foglie di colore verde scuro e negli oli vegetali. La sua funzione prevalente è quella di combattere la sterilità. La razione alimentare giornaliera contiene quantità sufficienti di questa vitamina e, quindi, una sua avitaminosi è pressoché impossibile. Vitamina “K” o antiemorragica In natura ne esistono due tipi: la K1 e la K2. La K1 è contenuta nei vegetali, mentre la K2 è sintetizzata in minime quantità dalla flora batterica dell’intestino. La vitamina K sintetizza molti dei tredici fattori necessari per la coagulazione del sangue. Vitamine idrosolubili Il complesso vitaminico “B” Comprende molti fattori dall’organismo vitaminici che, (ad eccezione della vitamina B12), non potendo essere immagazzinati debbono essere necessariamente apportati quotidianamente con l’alimentazione. Poiché le vitamine che appartengono a questo complesso si trovano negli stessi gruppi di alimenti è difficile che si verifichi la carenza di una sola di esse. Vitamina B1 o Tiamina Si trova nella carne di maiale, nei cereali integrali e nei legumi. Il suo fabbisogno aumenta notevolmente durante la gravidanza e l’allattamento. La vitamina B1 agisce come coenzima di molti enzimi che favoriscono il metabolismo dei carboidrati. E’ indispensabile per il funzionamento del cuore, del sistema nervoso e dei muscoli. Stimola l’appetito e contribuisce al buon funzionamento dell’apparato digerente. La sua carenza provoca l’insorgenza del Beriberi (disturbi nervosi - anemia – deperimento). Vitamina B2 o Riboflamina E’ una vitamina ampiamente diffusa negli alimenti. Entra come coenzima nella struttura di molti complessi enzimatici indispensabili nel metabolismo dei glicidi, protidi e lipidi. La carenza di vitamina B2 si manifesta con screpolature della pelle ed agli angoli della bocca si formano piaghe (stomatite angolare). Vitamina B6 E’ contenuta nella carne, nei cereali integrali e nelle verdure. Entra come coenzima nel metabolismo degli amminoacidi. La carenza di vitamina B6 si manifesta con anemia, convulsioni, irritabilità e strappi muscolari. Vitamina B12 Anche se manca nei vegetali è contenuta in discrete quantità nella carne, nel pesce, nelle uova e nei prodotti caseari. E’ una vitamina indispensabile per il normale svolgimento dei processi metabolici degli acidi nucleici e nella maturazione dei globuli rossi all’interno del midollo osseo. La carenza di vitamina B12 provoca anemia megaloblastica, caratterizzata dalla riduzione del numero di globuli rossi e dall’aumento del loro volume, provoca anche disturbi neurologici. Acido folico I vegetali ne sono particolarmente ricchi. Supplisce alla carenza di vitamina B12. La carenza di acido folico come quella della vitamina B12 provoca anemia megaloblastica e disturbi gastrointestinali. Vitamina C o Acido ascorbico Ne sono particolarmente ricchi gli agrumi, le fragole, i meloni, i pomodori i cavoli e le patate. La carne, le uova e il latte contengono minime quantità di questa vitamina, l’ebollizione del latte la distrugge. Giornalmente si deve assumere la quantità necessaria di vitamina C perché se si eccede nell’assunzione la parte non utilizzata dall’organismo è eliminata con le urine. E’ un antiossidante, favorisce l’assorbimento del ferro, favorisce l’utilizzo dell’acido folico. La carenza di vitamina C provoca lo scorbuto che consiste in processi degenerativi della pelle, dei denti e dei vasi sanguigni. Vitamina H o Biotina E’ contenuta nella carne, nelle uova, nei legumi e nelle verdure. E’ un coenzima coinvolto nella sintesi degli amminoacidi, dei lipidi e del glicogeno. La sua carenza provoca dolori neuromuscolari e dermatiti. Vitamina PP o Niacina Gli alimenti che ne contengono in abbondanza sono il lievito di birra, il fegato di vitello e di maiale, il pesce, le noci ed i cereali. Il latte contiene un suo precursore: il Triptofano (amminoacido). La sua carenza provoca la pellagra. Letture Le diverse esigenze nutrizionali nelle varie fasi della vita Dagli anni ’70 ad oggi si è verificata una grande evoluzione del concetto di cibo, che ha perso il significato di semplice fonte di sostentamento e piacere, per assumere l’identità di elemento capace di intervenire direttamente sulla salute degli individui. Scelte, abitudini e consumi costituiscono aspetti fondamentali per definire il modo in cui le persone si alimentano. Se da un lato la società si dimostra sempre più attenta alle relazioni fra alimentazione e salute, contemporaneamente vede aumentare sia le patologie legate a una dieta abituale eccessiva o squilibrata, sia la confusione e la disinformazione circa ruoli e funzioni di alimenti e di nutrienti. Anche in Italia infatti si sta verificando un graduale allontanamento dal modello alimentare mediterraneo (riconosciuto quale esempio di sana alimentazione) e la progressiva acquisizione di uno stile di vita occidentale con ripercussioni negative sul mantenimento dello stato di salute. Lo stato di nutrizione degli individui è espressione del comportamento alimentare e della risposta dell’organismo. Quest’ultimo è in grado di riflettere l’adeguatezza o meno della dieta nel breve, medio e lungo termine. Una dieta adeguata consiste essenzialmente nel consumo di alimenti in qualità e quantità tali da assicurare il soddisfacimento dei bisogni di energia e nutrienti, rispettando combinazioni e proporzioni tali da non arrecare rischi potenziali per la salute. Negli ultimi decenni il concetto "l’uomo è ciò che mangia" ha trovato una controprova scientifica e la scienza della nutrizione ha dato risposta e alternative, diverse per età e sesso, alla crescente domanda di salute ed equilibrio psicofisico da parte dei consumatori. All’interno del gruppo dei normali consumatori, esistono alcune categorie che vanno considerate più "a rischio" di carenze nutritive, non necessariamente a causa di malattie o di cattive abitudini, ma semplicemente per particolari situazioni legate alla loro età o a peculiari condizioni fisiologiche (età evolutiva, gravidanza, allattamento, età geriatrica, particolare impegno fisico). Basta pensare a come variano le esigenze della donna nelle varie fasi della vita e a come sia importante una corretta alimentazione anche nell’ottica di prevenzione di patologie future. Le ragazze adolescenti hanno bisogno di essere ben alimentate sia per lo sviluppo tipico di questa fase della vita sia per i futuri stress della gravidanza. In particolare il fabbisogno in ferro e quello in calcio aumentano rapidamente fino ai livelli dell’adulto e una loro insufficiente copertura comporta il rischio della comparsa di anemie da carenza di ferro e di una ridotta mineralizzazione dello scheletro, tale da rendere precoce e più grave l’osteoporosi in età matura. Durante la gravidanza i nutrienti che vengono assunti dalla madre contribuiscono non solo al suo benessere, ma anche a quello del bambino. Tuttavia è superato il vecchio detto "mangiare per due" ed è stato sostituito con il concetto che la donna in gravidanza deve mangiare "due volte meglio". Nei confronti dell’ alimentazione della coetanea sana, l’alimentazione della gestante sana richiederà qualche attenzione in più relativamente alle proteine, al tipo di grassi e ad alcune vitamine e minerali. Necessità decisamente superiori riguardano il calcio, il ferro e soprattutto l’acido folico. Particolarmente delicata l’alimentazione della donna anziana in cui diversi fattori, sia fisiologici che psicologici, concorrono nel determinare alcuni difetti nutrizionali. Elevato il fabbisogno di vitamina D, calcio, ferro, acidi grassi polinsaturi e fibra. In questi contesti, può essere valutata l’opportunità di integrare l’alimentazione abituale con l’obiettivo di prevenire una malnutrizione per difetto di specifici nutrienti. Al fine di soddisfare esigenze diverse in base ai fabbisogni individuali, è indispensabile la collaborazione fra comunità scientifica, industria e mass media per migliorare, con mezzi sempre più aggiornati e precisi, le conoscenze in tema di nutrizione, diffonderle in maniera corretta, e così creare le risposte in termini di disponibilità di alimenti e di nuovi prodotti a misura di ognuno. Corretta integrazione alimentare per il benessere e la bellezza della pelle Tanti sono i prodotti che appartengono al gruppo degli integratori e che avrebbero la funzione di proteggere la pelle e renderla più sana e bella. I nutriceutici, infatti, rappresentano un’applicazione della corretta alimentazione alle condizioni della pelle e dei suoi annessi al fine di garantirne lo stato di benessere. Lo stile di vita frenetico e le abitudini alimentari spesso non corrette, che caratterizzano i nostri tempi, non riescono a far fronte alle fisiologiche esigenze della pelle: vi è una carenza di nutrienti essenziali o per un aumentato fabbisogno, o per una ridotta assunzione, o correlata a particolari procedimenti di lavorazione e conservazione degli alimenti. Quindi, bisogna "integrare", supplementare quei nutrienti che ci vengono a mancare e che contribuiscono a supportare la buona salute della pelle. Una dieta equilibrata è in grado di fornire tutti quei nutrienti che servono al nostro organismo per garantirne lo stato di benessere. Seguire una dieta equilibrata però non è sempre possibile; inoltre alcuni regimi alimentari possono condurre ad uno squilibrio nutrizionale (pranzi consumati velocemente e fuori casa, diete ipocaloriche, diete vegetariane). Ecco quindi che diventa indispensabile integrare ciò che ci viene a mancare. La carenza di nutrienti determina le cosiddette "malnutrizioni per difetto". Alcune malnutrizioni comportano una sintomatologia che si ripercuote sull’estetica dell’individuo, come ad esempio la perdita o l’indebolimento dei capelli, le alterazioni delle unghie, la perdita del tono e dell’elasticità cutanea. In questi casi il corretto uso del giusto tipo di integrazione, insieme ad una regolarizzazione dell’alimentazione, può determinare una riduzione o una scomparsa del problema, migliorando quindi l’aspetto esteriore dell’individuo. Esiste una complementarietà tra i nutriceutici ed i prodotti dermocosmetici utilizzati per il trattamento degli inestetismi cutanei. Si tratta di sinergie di effetto tra sostanze funzionali applicate localmente (creme) là dove il problema fa la sua comparsa ed altre agenti dall’interno finalizzate alla correzione di una carenza a monte, o per ripristinare funzioni o condizioni alterate. Un accenno a parte di particolare interesse va al tema dell’invecchiamento cutaneo. Con il passare del tempo cambiano le esigenze e i bisogni della pelle, si verificano una serie di ineluttabili cambiamenti che portano all’invecchiamento dell’epidermide. L’invecchiamento cutaneo è un processo complesso influenzato da diversi fattori: Aumentata produzione di radicali liberi (stress, smog, UV, fumo, infiammazioni, malattie, etc.); Diminuzione delle difese antiossidanti; Diminuzione della produzione di energia cellulare dovuta ai danni che i mitocondri, vere e proprie centrali energetiche, subiscono negli anni; Alterazione della fluidità delle membrane cellulari. Data, inoltre, la correlazione sempre più forte tra invecchiamento e deterioramento di biomolecole, con la necessità di combattere lo stress radicalico e di colmare i deficit di vitamine, proteine e lipidi, si è sviluppata la nutraceutica mirata, un’integrazione alimentare personalizzata sulla base dello studio ossidativo personale, intervenendo solamente sulle alterazioni specifiche di ciascuna persona (Nutrilipidomica). L’integrazione antiaging deve essere, quindi, equilibrata e calibrata nei suoi costituenti, nei dosaggi e soprattutto deve agire in modo sinergico ai vari livelli: bioenergetico, antiossidante e riparativo. Per dare una rapida panoramica alle sostanze funzionali con effetto antiossidante più recentemente utilizzate troviamo l’acido lipoico, l’emblica, l’L-carnosina, la taurina, il coenzima Q10. Accanto a tali sostanze funzionali, vi è anche un’altra serie che contribuisce a riparare i danni provocati alla struttura di sostegno della pelle, il derma e le sue fibre, come l’acido jaluronico e gli acidi grassi polinsaturi (omega 3, omega 6). Integratori e benessere cutaneo in inverno In alcuni periodi dell’anno e con determinate condizioni climatiche, la pelle può alterarsi. Il principale responsabile delle alterazioni cutanee, che poi portano a secchezza, sensazione di "pelle che tira", è lo sbilanciamento idrolipidico degli strati cutanei più esterni. Ripristinare l’idratazione della pelle è estremamente importante anche nei casi di semplice secchezza cutanea. L’integrazione nutrizionale può intervenire positivamente sulla secchezza cutanea grazie all’assunzione di collagene idrolizzato arricchito di aminoacidi, come glicina, acido glutammico, lisina, prolina e valina, che incrementano significativamente il grado di idratazione cutanea, stimolando sistemi enzimatici preposti alla sintesi di PCA (acido pirrolidon carbossilico), uno dei più rappresentativi componenti del fattore di idratazione naturale (NMF) della pelle. L’integrazione con acidi grassi polinsaturi (PUFA) consente di ripristinare la funzionalità delle membrane cellulari laddove vi sia carenza di PUFA dovuta a malassorbimento lipidico, ridotta produzione degli stessi, legati all’età, a diete non equilibrate, a danno indotto dai radicali liberi. La funzione delle membrane cellulari viene meno in relazione alla perdita di fluidità delle stesse, cui consegue una serie di condizioni come ad esempio difettosa funzione di barriera o incremento della desquamazione. L’assunzione di valina, leucina e isoleucina, precursori degli acidi della serie omega 6, ne ottimizza la sintesi; con le medesime finalità è prezioso il contributo della vitamina F, che è composta da un pool di acidi grassi essenziali; a propria volta, le vitamine C, E, betacarotene, biotina, gruppo B possono svolgere indirettamente una funzione positiva a carico dell’idratazione cutanea. La più recente acquisizione in materia di idratazione è rappresentata dalla possibilità di introdurre in un integratore nutrizionale le ceramidi (in particolare del riso) che hanno mostrato una spiccata azione idratante. Anche l’uso di antiossidanti risulta importante, se non addirittura essenziale, in relazione al positivo ruolo di supporto alle difese fisiologiche dell’organismo in caso di stress ossidativo. La pelle, seppur fisiologicamente attrezzata a controbilanciare questo esubero di radicali, necessita di un aiuto esterno, poiché spesso i sistemi biologici non riescono a far fronte alla necessità. Gli antiossidanti hanno dimostrato di saper esercitare un evidente ruolo benefico per la pelle. Essi rappresentano una classe molto eterogenea di sostanze funzionali: includono, infatti, vitamine, minerali, aminoacidi essenziali, tutte dotate della specifica proprietà, tra le altre, di combattere i radicali liberi Tra gli antiossidanti più frequentemente utilizzati nella formulazione di integratori orali ricordiamo: vitamina C, vitamina E, coenzima Q10, acido lipoico, bioflavonoidi, carotenoidi (betacarotene, astaxantina, licopene). Uno tra i più significativi esempi di bioflavonoidi è il Pycnogenolo, che si annovera tra gli antiossidanti più innovativi. Costituito da procianidine estratte dalla corteccia del pino marittimo francese, è tra i più potenti antiossidanti in grado di ripristinare e prolungare la durata di vitamina C ed E. I carotenoidi costituiscono un’importante famiglia (oltre 600 sostanze) di antiossidanti presenti come pigmenti naturali nei vegetali a foglia verde, in quelli il cui colore va da rosso a giallo/arancio e alcuni frutti di mare e pesci. Numerosi studi condotti sulle proprietà biologiche dei carotenoidi hanno evidenziato l’efficacia antiossidante. Il licopene, carotenoide non prodotto dall’organismo, estratto dal pomodoro, è uno dei più efficaci antiossidanti. Contrasta l’assottigliamento dell’epidermide e l’ispessimento dello strato corneo. Protegge il collagene e l’acido ialuronico e ne stimola la produzione. E’ utile anche l’apporto di fosfolipidi della soia che mantengono la fluidità e l’integrità delle membrane biologiche. L’N-acetilglucosammina, precursore dell’acido ialuronico, di cui risulta più biodisponibile, eserciterebbe un rimarchevole effetto idratante grazie alla capacità di migliorare il trofismo del derma e, quindi, la sua funzione di sostegno. Il miglioramento del grado di idratazione della pelle rappresenta una condizione essenziale per il conseguimento del benessere cutaneo. Infine l’acido ialuronico (HA) agisce come emolliente della cute umana "dall’interno". Si utilizzano 35-45 mg/dose di acido ialuronico a basso peso molecolare (preferibilmente tra 50.000 e 200.000 Dalton), in grado di essere assorbito oralmente attraverso integratori alimentari. Esiste una complementarietà tra integratori alimentari e prodotti dermocosmetici topici. Si tratta di sinergie d’effetto tra sostanze funzionali applicate localmente, là dove il problema fa la sua comparsa, ed altre agenti dall’interno finalizzate alla correzione di una carenza a monte, o per ripristinare funzioni o condizioni alterate cutanee. Il ruolo degli integratori sta oggi diventando via via sempre più importante in ambito dermocosmetologico. Tale ruolo è giustificato in parte dall’esigenza di praticità, ma soprattutto dalla convinzione sempre più radicata che si possa apparire più "belli" e sani fuori solo se si provvede adeguatamente alle esigenze che l’organismo presenta "dentro". Trovare e mantenere il proprio benessere: salute, alimentazione e stili di vita Negli ultimi decenni si è verificato un profondo cambiamento del nostro modello alimentare; il maggiore potere d’acquisto, una diversa struttura sociale, un differente stile di vita hanno modificato profondamente i bisogni alimentari, la struttura dei consumi, gli strumenti per soddisfarli; conseguentemente si è verificata anche una notevole modificazione nei sistemi di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti. Oggi i consumi sono orientati in modo sempre più attento alla qualità degli alimenti, non solo ai loro contenuti nutrizionali ma anche alla presenza di additivi, contaminanti, residui. Parallelamente è profondamente cambiato lo stile di vita degli italiani, con una riduzione del fabbisogno energetico della popolazione, legato alla progressiva diffusione delle macchine, ovvero tutti quei presidi in grado di ridurre il lavoro muscolare dell’uomo – dai mezzi di trasporto agli ascensori, dagli elettrodomestici alla automazione e robotizzazione delle attività lavorative, dal condizionamento termico degli ambienti di vita e di lavoro alla informatizzazione dell’attività quotidiana. Ecco che dal punto di vista nutrizionale vi è stata quindi una significativa modificazione della domanda relativa al contenuto nutrizionale degli alimenti: ridotto contenuto calorico, limitati contenuti di grassi e di zuccheri semplici, basso tenore di colesterolo e di sali. Queste caratteristiche nascono non solo dal processo di trasformazione della nostra società, ma anche dalle più recenti acquisizioni medico-scientifiche che hanno evidenziato una stretta correlazione tra l’eccessivo introito calorico e l’insorgenza di svariate patologie. La tendenza a mangiare più del necessario, spesso accompagnata da notevoli squilibri fra i vari componenti della dieta, ha portato gli italiani ad essere più esposti ad altri gravi rischi, come la maggiore incidenza di soprappeso e obesità, di ipertensione, di aterosclerosi, di diabete, ecc. E’ ormai ampiamente provato che soprappeso, obesità e sedentarietà sono fattori correlati all’incremento della morbilità e alla riduzione delle aspettative di vita. Le cause di questi stili alimentari errati vanno individuate a più livelli: una maggior disponibilità di cibi spesso "impoveriti" dei loro micronutrienti – soprattutto vitamine e minerali - a causa dei tempi tecnici troppo lunghi tra il momento del raccolto/produzione, della trasformazione, conservazione, stoccaggio, distribuzione e infine consumo; nelle scelte alimentari spesso affrettate imposte dalla vita quotidiana; nella scarsa propensione al consumo di ortaggi e frutta freschi da parte delle generazioni più giovani e degli anziani. Per la "terza età", vale la pena fare un approfondimento: le più recenti indagini hanno infatti sottolineato come i nostri anziani presentino spesso una "malnutrizione per difetto", fenomeno che si verifica per una molteplicità di cause: difficoltà masticatoria o di deglutizione, stati d’ansia o depressione, frustrazione, inappetenza quale possibile conseguenza di disabilità o di terapie farmacologiche. Non si può sottovalutare la possibile difficoltà che può incontrare l’anziano nella preparazione dei pasti o addirittura nel procurarsi i cibi, non ultimo per ragioni economiche. Anche l’utilizzo di un numero limitato di alimenti, la monotonia della dieta senza variazioni nelle scelte dei cibi, è probabilmente una causa non trascurabile di carenze alimentari. Risulta perciò evidente come l’utilizzo di integratori alimentari possa rappresentare in più di un’occasione una necessità e un modo per correggere e migliorare il proprio stato nutrizionale. Inoltre, la mancanza totale di moto che caratterizza lo stile di vita non solo dell’anziano, specie se "single", ma della società tutta riveste, peraltro a sua volta un ruolo fondamentale per il mantenimento di un buono stato di salute. La sedentarietà della vita odierna potrebbe essere combattuta con un po’ di buona volontà: recenti ricerche hanno infatti evidenziato che uno sforzo muscolare frazionato nell’ambito di una giornata, anche semplicemente la camminata a passo svelto fatta per un quarto d’ora ripetuta per almeno quattro volte al giorno, è in grado di aiutarci a combattere efficacemente contro i danni legati alla sedentarietà. Non bisogna infine dimenticare che alla base di tutto si evidenzia un problema che è di natura educazionale, di cultura di nuovi stili di vita, di intervento sulle generazioni emergenti. E’ solo agendo a questo livello che si possono tentare dei miglioramenti sull’alimentazione e sui comportamenti nel nostro Paese ed esercitare la prevenzione su quelle patologie definite "malattie del benessere" della nostra attuale società. Per far fronte a questo preoccupante scenario, il Ministero della Salute e le Amministrazioni locali hanno incoraggiato l’attuazione di programmi di prevenzione dell’obesità e delle scelte alimentari nella scuola, nelle famiglie, sui luoghi di lavoro. Ne è un esempio importante l’iniziativa del Ministero della Salute, attualmente in fase di implementazione a livello nazionale e regionale, che coinvolgerà a più livelli scuola, famiglia e medici, operatori sanitari ed istituzioni denominata "Guadagnare Salute", specificamente mirata a prevenire l’obesità e combattere il dilagante sovrappeso. Se da una parte la prevenzione è certamente fondamentale, dall’altra la risposta concreta può essere data anche dall’integrazione alimentare. Le modalità con cui, se necessario, l’alimentazione può essere integrata sono molteplici: utilizzando prodotti contenenti i vari nutrienti come tali, oppure attraverso il consumo di alimenti di grande diffusione (pane, latte, etc.) integrati e/o arricchiti (cibi funzionali) con opportune quantità di tali principi, usandoli come "veicoli" per una congeniale integrazione, così da ottimizzare gli apporti nutrizionali. La stessa parola "integratori alimentari" indica la naturale funzione di questi prodotti, concepiti appunto per integrare l’alimentazione quotidiana. Tali modalità di integrazione rappresentano un moderno approccio al problema di una più corretta e sana alimentazione, nell’ottica e nello scenario di un intervento volto a favorire le condizioni di benessere, coadiuvando le funzioni fisiologiche dell’organismo nel pieno rispetto e tutela della salute. Dieta depurativa Una dieta depurativa è un regime alimentare particolare, volto ad esaltare l'eliminazione delle sostanze tossiche presenti nel sangue tramite una scelta ponderata dei cibi. Seguendo una corretta alimentazione è infatti possibile coadiuvare i naturali processi di detossificazione dell'organismo e ridurre la quota di tossine originatasi durante i vari metabolismi. Una dieta depurativa dovrà quindi basarsi sul consumo di alimenti di facile digestione, poveri di grassi e soprattutto di proteine. Le scorie azotate derivanti dal metabolismo epatico dei protidi vengono infatti eliminate attraverso l'emuntorio renale e sono proprio questi due organi a sobbarcarsi la maggior parte dell'attività detossificante. Il fegato, in particolare, viene messo a dura prova dagli eccessi alimentari (pasti troppo abbondanti, abuso di alcool ecc.) ed il suo eccessivo lavoro finisce col rallentare l'attività metabolica dell'intero organismo. Inoltre, se la quantità di tossine da metabolizzare è eccessiva, la sua capacità depurativa si satura e tali sostanze permangono in circolo. Oltre a ridurre l'introito proteico e contenere gli apporti calorici, una dieta depurativa deve promuovere l'ottimale funzionalità epatica, fornendo al fegato tutti i substrati necessari a sostenere i vari processi di detossificazione. In generale, tali sostanze si trovano nei vegetali e negli alimenti integrali, ma anche in quelli animali come uova e pesce, che - anche se con una certa moderazione - devono comunque essere consumati regolarmente. Vi sono poi dei vegetali dotati di una specifica attività "epatoprotettiva" anche se tale termine, ampiamente utilizzato in passato, risulta improprio. Carciofo, boldo e cardo mariano, promuovono, per esempio, la funzionalità epatica, favorendo la secrezione biliare e migliorando, di conseguenza, anche la salute dell'intestino. Una dieta depurativa deve facilitare l'eliminazione delle tossine per via urinaria e fecale (la terza via, il sudore, può essere potenziata dall'attività fisica o dal soggiorno in ambienti caldi, come la sauna e il bagno turco). A tale scopo risultano particolarmente utili i cibi diuretici da un lato e quelli ricchi di fibra/lassativi dall'altro; anche in questo caso entrambi gli effetti sono prerogativa degli alimenti di origine vegetale. E' inoltre importante mantenere elevato l'apporto di liquidi, che possono provenire dall'acqua oppure da succhi di frutta, centrifugati e tisane. In definitiva, quindi, ogni dieta depurativa che si rispetti risulta ricca di alimenti vegetali, povera di cibi animali e incentrata sulla restrizione calorica, senza comunque arrivare al digiuno assoluto o ad inutili privazioni. Spesso, quando si tirano in ballo aggettivi come "depurante, depurativo e disintossicante" entra in gioco un indubbio condizionamento psicologico, secondo cui è necessario "pulire un corpo affaticato da ritmi di vita frenetici, inquinamento, cattiva alimentazione ed altri fattori stressogeni". Sfruttando questa convinzione affascinante e particolarmente diffusa, vengono proposte soluzioni prive di qualsiasi evidenza scientifica, spesso eccessive o addirittura pericolose; vediamo così persone correre sotto il sole cocente indossando una tuta termica, altre adottare regimi alimentari quantomeno discutibili (dieta fruttista, crudista ecc.), altre ancora ricorrere aclisteri con il solo scopo di pulire il proprio intestino e via discorrendo. Ovviamente non sono certo questi ulteriori ed importanti stress (disidratazione, squilibri elettrolitici, carenze alimentari ecc.) ad aiutare un organismo già provato dal presunto eccesso di tossine. Alcuni alimenti consigliati durante una dieta depurativa: ananas, carciofo, cipolla, cetriolo, cocomero, finocchio, prezzemolo, sedano, cavoli, broccoli, succo d'uva, frutti di bosco, riso integrale, succhi di frutta non troppo zuccherati e spremute di agrumi, yogurt anche in questo caso senza troppi zuccheri aggiunti, mela, the verde, prugne, olio di oliva ed oli di semi (ricordare inoltre di lavarsi sempre accuratamente le mani prima di mangiare). Alcuni alimenti sconsigliati durante una dieta depurativa (e da moderare in quella di tutti i giorni): sale, cibi affumicati, abbrustoliti, eccessivamente salati o fritti, salumi, cioccolato, dolciumi, caffè, carni grasse ed eccessi alimentari in genere. Prova in itinere 1. La carenza di vitamine causa: avitaminosi; anemia; allergia. 2. Il precursore della vitamina A è il: retinolo; betacarotene. 3. La funzione della vitamina D è quella di favorire l’assorbimento di: calcio e fosforo; zolfo e magnesio; cloro e iodio. 4. Le vitamine A, D, E e K sono: idrosolubili; liposolubili. 5. La carenza di vitamina B12 provoca: anemia megaloblastica; scorbuto; dermatiti. 6. I coenzimi sono: carboidrati; lipidi; vitamine. 7. La stomatite angolare è provocata dalla carenza di vitamina B2: V F 8. La carenza di vitamina C provoca: anemia megaloblastica; scorbuto; dermatiti. 9. La carenza di vitamina H provoca: scorbuto e dermatiti; dolori neuromuscolari e dermatiti; reumatismi e dermatiti. 10. La carenza di vitamina PP provoca pellagra: V F INDICE A Acido ascorbico...................................................................................................................................................................................... 13 Acido folico ............................................................................................................................................................................................. 13 Acido grasso............................................................................................................................................................................................. 8 Acqua ........................................................................................................................................................................................................ 3 Alimenti complessi ................................................................................................................................................................................... 2 Alimenti ed alimentazione .......................................................................................................................................................................... 2 Alimenti energetici ................................................................................................................................................................................... 2 Alimenti plastici ........................................................................................................................................................................................ 2 Alimenti semplici ...................................................................................................................................................................................... 2 Amido o destrine ...................................................................................................................................................................................... 7 Anaboliti .................................................................................................................................................................................................... 3 Anemia megaloblastica ......................................................................................................................................................................... 13 Anfotero .................................................................................................................................................................................................... 5 Apporto idrico ........................................................................................................................................................................................... 3 Attività energetica .................................................................................................................................................................................... 2 Attività plastica ......................................................................................................................................................................................... 2 Autotrofi..................................................................................................................................................................................................... 2 Avitaminosi ............................................................................................................................................................................................. 11 Azoto ......................................................................................................................................................................................................... 4 B Beriberi .................................................................................................................................................................................................... 12 Betacarotene .......................................................................................................................................................................................... 11 Biotina ..................................................................................................................................................................................................... 13 C Calcio ........................................................................................................................................................................................................ 4 Carbonio ................................................................................................................................................................................................... 4 Cataboliti ................................................................................................................................................................................................... 3 Cellulosa ................................................................................................................................................................................................... 7 Cloro .......................................................................................................................................................................................................... 4 Coenzima ................................................................................................................................................................................................ 12 Coenzimi ................................................................................................................................................................................................... 6 Cofattori .................................................................................................................................................................................................... 6 Colesterolo ............................................................................................................................................................................................... 9 Colesterolo ............................................................................................................................................................................................... 9 Colesterolo ............................................................................................................................................................................................... 9 D Deidrocolesterolo ................................................................................................................................................................................... 12 Dipeptide ................................................................................................................................................................................................... 5 Disaccaridi ................................................................................................................................................................................................ 7 Disturbi gastrointestinali ........................................................................................................................................................................ 13 Disturbi neurologici ................................................................................................................................................................................ 13 E Eliminazione dell’acqua .......................................................................................................................................................................... 3 Emicellulose ............................................................................................................................................................................................. 7 Enzima ...................................................................................................................................................................................................... 5 Enzimi ....................................................................................................................................................................................................... 5 Eterotrofi ................................................................................................................................................................................................... 2 F Fabbisogno proteico ............................................................................................................................................................................... 6 Ferro.......................................................................................................................................................................................................... 4 Fosforo...................................................................................................................................................................................................... 4 Fotosintesi clorofilliana ........................................................................................................................................................................... 6 Fruttosio.................................................................................................................................................................................................... 7 G Galattosio ................................................................................................................................................................................................. 7 Glucosio.................................................................................................................................................................................................... 7 Gomme ..................................................................................................................................................................................................... 7 Grassi di origine animale ........................................................................................................................................................................ 8 Grassi di origine vegetale ....................................................................................................................................................................... 8 Grassi invisibili ......................................................................................................................................................................................... 7 Grassi visibili ............................................................................................................................................................................................ 7 Gruppo amminico .................................................................................................................................................................................... 5 Gruppo carbossilico ................................................................................................................................................................................ 5 Gruppo prostetico .................................................................................................................................................................................... 5 H HDL ........................................................................................................................................................................................................... 9 I Ictus cerebrale ......................................................................................................................................................................................... 9 Idrogeno ............................................................................................................................................................................................... 4; 5 Il complesso vitaminico “B” .................................................................................................................................................................. 12 Infarto del miocardio ............................................................................................................................................................................... 9 Iodio .......................................................................................................................................................................................................... 4 L Lattosio ..................................................................................................................................................................................................... 7 LDL ............................................................................................................................................................................................................ 9 Lignine ...................................................................................................................................................................................................... 7 Lipidi .......................................................................................................................................................................................................... 7 M Magnesio .................................................................................................................................................................................................. 4 Maltosio .................................................................................................................................................................................................... 7 Minerali ..................................................................................................................................................................................................... 4 Monosaccaridi.......................................................................................................................................................................................... 7 Mucillagini................................................................................................................................................................................................. 7 N Niacina .................................................................................................................................................................................................... 13 O Ossidrile.................................................................................................................................................................................................... 5 Ossigeno .................................................................................................................................................................................................. 4 Osteoporosi ............................................................................................................................................................................................ 12 P Pellagra................................................................................................................................................................................................... 13 Polisaccaridi ............................................................................................................................................................................................. 7 Potassio .................................................................................................................................................................................................... 4 Protidi ........................................................................................................................................................................................................ 5 R Rachitismo.............................................................................................................................................................................................. 12 Retinolo ................................................................................................................................................................................................... 11 Riboflamina............................................................................................................................................................................................. 12 S Saccarosio ................................................................................................................................................................................................ 7 Schema del bilancio Idrico...................................................................................................................................................................... 4 Scorbuto.................................................................................................................................................................................................. 13 Sodio ......................................................................................................................................................................................................... 4 Statine ....................................................................................................................................................................................................... 9 Stomatite angolare ................................................................................................................................................................................ 13 T Tiamina ................................................................................................................................................................................................... 12 V Valore biologico ....................................................................................................................................................................................... 6 Vitamina .................................................................................................................................................................................................. 12 Vitamina D ............................................................................................................................................................................................. 11 Vitamina “E ............................................................................................................................................................................................. 12 Vitamina B1 ............................................................................................................................................................................................. 12 Vitamina B12 ........................................................................................................................................................................................... 13 Vitamina B2 ............................................................................................................................................................................................. 12 Vitamina B6 ............................................................................................................................................................................................. 13 Vitamina C .............................................................................................................................................................................................. 13 Vitamina H .............................................................................................................................................................................................. 13 Vitamina PP ............................................................................................................................................................................................ 13 Vitamine .................................................................................................................................................................................................. 11 Vitamine idrosolubili ................................................................................................................................................................................. 12 Z Zolfo........................................................................................................................................................................................................... 4 ALIMENTI ED ALIMENTAZIONE ACQUA 8 ELEMENTI MINERALI 14 PROTIDI 15 GLICIDI 21 LIPIDI 24 VITAMINE 37 LETTURE 47 DIETA DEPURATIVA 58 4