Catechismo Tridentino
PARTE PRIMA: LA FEDE E IL SUO SIMBOLO
DELLA FEDE E DEL SIMBOLO IN GENERALE
9. Definizione della fede
Le sacre Scritture attribuiscono al termine fede molti significati: noi ne
parliamo come di una disposizione, in forza della quale prestiamo assenso
completo alle verità divinamente manifestate. Che una tal fede sia necessaria
al conseguimento della salvezza, nessuno potrà porlo seriamente in dubbio,
specialmente ricordando quanto è scritto: Senza la fede è impossibile piacere a
Dio (He 11,6). Essendo infatti la mèta proposta all'uomo per la sua beatitudine
troppo sublime per poter essere raggiunta dalla capacità della ragione umana,
era necessario riceverne conoscenza da Dio. Ora questa conoscenza è appunto
la fede; e la sua efficacia fa si che riteniamo per certo quanto l'autorità della
Chiesa nostra madre addita come rivelato da Dio. In nessun fedele infatti può
nascere dubbio intorno a verità di cui Dio, verità per essenza, è garante.
Cosi appare chiara la differenza che corre tra questa fede, prestata a Dio, e
quella riposta negli scrittori della storia umana. Essa varia notevolmente per
estensione, intensità, dignità (è detto infatti nelle sacre Scritture: Uomo di poca
fede, perché hai dubitato? altrove: Grande è la tua fede, Mt 15,28 e ancora:
Accresci la nostra fede, infine: La fede senza le azioni è una fede morta, Gc 2,20
- e, La fede opera attraverso la carità, Ga 5,6). Tuttavia la fede è sempre
genericamente la stessa e ai molteplici suoi gradi conviene la medesima natura
e il significato della definizione. Quanto poi essa sia fruttifera e quanto
beneficio ne ricaviamo, sarà spiegato nel commento dei singoli articoli.
10. Il Simbolo della fede
I cristiani devono dunque conoscere in primo luogo le verità che, animati dallo
Spirito divino, i santi apostoli, maestri e dottori della fede, distribuirono nei
dodici articoli del Simbolo. Avendo infatti essi ricevuto dal Signore l'ordine di
andare, quali suoi ambasciatori (2Co 5,20), nel mondo intero, ad annunziare il
vangelo ad ogni creatura (Mc 16,15), decisero di redigere una formola della fede
cristiana, che permettesse a tutti l'unanimità del sentimento e della
professione e rimuovesse ogni possibilità di scisma tra i chiamati al l'unità
della fede, perfezionandoli nell'unità di spirito e di credenza (1Co 1,10). E, dopo
averla composta, gli apostoli chiamarono questa professione di fede e di
speranza cristiana, Simbolo; sia perché risultante dalle varie sentenze messe
dai singoli in comune, sia perché di essa avrebbero potuto servirsi, quasi di
sigillo e di parola d'ordine, per distinguere facilmente i disertori e gl'intrusi (Ga
2,4) falsi fratelli, intenti ad adulterare l'evangelo (2Co 2,17), da coloro che si
erano arruolati sinceramente nella milizia di Cristo.
Divisione del Simbolo
11. Tra le molte verità proposte dalla religione cristiana ai fedeli, a tutte e
singole le quali occorre prestare sicuro e incrollabile assenso, la prima ed
essenziale, quasi fondamento e ricapitolazione di tutta la verità, è quella che
Dio medesimo ci insegno intorno all'unità dell'essenza divina e alla distinzione
delle tre Persone, nonché alle azioni, che in singolare modo a ciascuna di esse
sono attribuite. Il Parroco mostrerà come la dottrina riguardante tale mistero
sia compendiata nel Simbolo degli apostoli.
Come già notarono i nostri padri, che studiarono con pietà e amore l'argomento,
esso appare distribuito in tre parti principali. Nella prima è studiata la prima
Persona della natura divina e l'opera mirabile della creazione; nella seconda, la
seconda Persona e insieme il mistero dell'umana redenzione; nella terza infine
la terza Persona, principio e sorgente della nostra santità; il tutto condensato
in molteplici e opportune sentenze. Queste, secondo una consuetudine dai
nostri padri frequentemente seguita, sono chiamate articoli. In realtà, come le
membra del corpo sono distinte mediante articolazioni, cosi in questa
confessione di fede è rettamente e lucidamente chiamato articolo ogni inciso
che, per sé stesso e indipendentemente dal conseguente, vuole il nostro
assenso.