Contaminazioni microbiologiche degli alimenti di origine animale

INIZIO PRESENTAZIONE
Villa Davide
Villa Davide
Dr. F. Vitale
La Sicurezza
alimentare: presente
e futuro degli OGM
nell’ alimentazione
umana ed animale
La Sicurezza Alimentare:
presente e futuro degli OGM
nell’alimentazione umana ed
animale
Corso di Formazione
L’alimentazione animale e i suoi riflessi sul benessere
animale e umano (OGM, Additivi e T.S.E.)
Vittoria (RG) 23/24 Settembre 2004
Fabrizio Vitale
Area Biologia Molecolare
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia
Il fatto che la "doppia elica" del DNA abbia una
struttura
identica
in
tutti
gli
esseri
viventi
è
fondamentale per la biotecnologia.
Questo permette che le informazioni che contiene
possano essere trasferite tra le diverse specie di
animali, piante o batteri.
La
duplicazione
del
DNA
è
l'evento
portante della duplicazione cromosomica.
Essa inizia a partire da una specifica
sequenza
nucleotidica,
detta
Punto
di
origine della duplicazione. In tale punto
sono
presenti
particolari
enzimi
endonucleari (endonucleasi), che spezzano i
legami ad idrogeno tra le basi azotate
complementari,
aprendo
così
la
doppia
elica.
I due filamenti si separano e ciascuno di
essi funziona da stampo per la selezione di
nucleotidi
liberi
filamento
complementare,
duplicazione
del
semiconservativa.
e
la
costruzione
DNA
pertanto
è
del
la
detta
“l’ottavo giorno della Creazione ”
Ovvero
La TECNOLOGIA DEL DNA RICOMBINANTE
Fulcro dell'ingegneria genetica.
Rappresenta l’inizio di un’era, con un insieme di
ammirazione e timore nei confronti delle nuove
potenzialità della Biologia, Consiste in un complesso
insieme di tecniche di manipolazione del DNA che
consentono di isolare dei brevi segmenti di tale molecola,
per moltiplicarli, studiarne la sequenza nucleotidica,
trasferirli nel genoma di altre cellule controllandone
l'incorporazione e l'espressione
VETTORI
Sistemi utilizzati per inserire un certo costrutto
genico in particolari tipi di cellule, superando le
barriere di specie imposte dai normali processi
riproduttivi.
I possibili vettori sono 4:
1. Plasmidi;
2. Virus fagi;
3. Trasposoni;
4. Agrobacterium tumefaciens
1.Il DNA viene tagliato
tramite specifici enzimi di
restrizione
2.Il plasmidio viene tagliato
con gli stessi enzimi
3.Il plasmide viene aperto
4.Il DNA, portatore del
gene isolato, vine incollato
al plasmidio tramite un
specifico enzima detto DNA
ligasi
5. Si forma un plasmidio
transgenico con la
resistenza all'antibiotico
datagli dal gene estraneo
Oltre al trasferimento di geni tra le specie è
anche possibile "eliminare" caratteristiche non
volute come la produzione di determinate
proteine (tecnologia antisenso).
Questa tecnica é stata utilizzata per
eliminare il gene che faceva ammorbidire il
pomodoro creando un prodotto con migliori
qualità di conservazione.
Le tecniche di ingegneria genetica
procedimento di ibridazione vegetale.
hanno
La tradizionale ibridazione vegetale mira
caratteristiche migliori di due piante diverse.
cambiato
il
a
le
unire
Per esempio il pomodoro del tipo X garantisce una ottima resa,
ma è soggetto a malattie; mentre la varietà Y è resistente alle
malattie, ma non offre una buona resa. Unire le due qualità alta resa e resistenza alle malattie - in una nuova varietà
potrebbe essere un processo della durata di molti anni.
La tecnologia genetica oggi possiede la capacità di identificare
il gene che determina la resistenza alle malattie del pomodoro
della varietà Y e di trasferirlo direttamente alla varietà X
senza dover utilizzare programmi di ibridazione vegetale che
richiedono lunghi tempi di realizzazione.
Oltre ad accelerare i programmi di ibridazione e
a migliorare le probabilità di successo, la
tecnologia genetica é in grado di combinare
materiale genetico in modi che in natura non
sarebbero spontaneamente possibili.
Per esempio copie di geni animali possono essere
introdotti nelle piante e copie di geni vegetali
possono essere inseriti nei batteri.
E' proprio questa potenzialità a sollevare quelle
preoccupazioni in merito all'etica e alla sicurezza,
•Clonaggio genico
• Studio mutazioni geniche
• Indagini forensi (studio siti
varibili e famiglie mutigeniche)
• Studio espressione genica
• Monitoraggio infezione
(PCRquantitativa)
• Diagnostica (rilevazione
marker genomici)
• Il termine collettivo di “organismi geneticamente
modificati” (O.G.M.) è usato in regolamenti e nella
letteratura scientifica per indicare piante, animali e
microrganismi che hanno avuto introdotto segmenti
genici in modo diverso dalla ricombinazione batterica
naturale o dalla riproduzione sessuale.
• La biotecnologia degli alimenti è definita come
l’applicazione di tecniche biologiche a piante
alimentari, animali e microrganismi al fine di
migliorare
le
caratteristiche
nutrizionali,
organolettiche, la sicurezza, la semplicità di
manipolazione, la quantità e l’economia di produzione
dei nostri cibi.
Potenzialità della tecnologia genetica
Da millenni i tradizionali metodi di incroci selettivi sono basati sul
trasferimento di materiale genetico tra individui della stessa
specie.
La tecnologia genetica permette di:
• Accelerare questi processi;
• Controllarli consentendo il trasferimento di soli geni di
interesse
(riducendo la natura “random” del trasferimento
genico naturale);
• Trasferire geni tra specie diverse.
Quest’ultima proprietà ha reso la tecnica rivoluzionaria in termini
di benefici potenziali ma è anche alla base delle preoccupazioni
riguardanti:
• La sicurezza di questi prodotti per la salute umana;
• L’impatto ambientale.
Organismi Geneticamente Modificati
Lo sviluppo della coltivazione
delle piante è cominciato
negli ultimi 100 anni
attraverso 3 principali
strategie:
•
Ibridazione sessuale
•
Mutagenesi
•
Variazione della ploidia
Organismi Geneticamente Modificati
La modificazione genetica
delle piante è
cominciata circa 20
anni fa e ormai sono in
commercio numerose
specie e varietà.
Direttiva 90/220 del
23/4/1990
"Emissione deliberata
nell'ambiente di organismi
geneticamente modificati"
Le applicazioni degli OGM investono gli ambiti più
disparati; la medicina, l'ecologia, il settore agroalimentare e zoo-tecnico.
Nell'agricoltura, in particolare, si ha avuto una
loro rapida diffusione. Infatti, al giorno d'oggi, il
60% dei prodotti venduti nei supermercati del
mondo può contenere elementi di origine
transgenica.
Meno conosciuto , ma molto importante dal punto
di vista medico, è il loro utilizzo in campo
farmaceutico, dove hanno consentito la
produzione di vaccini sicuri.
Mentre i nuovi farmaci ottenuti da
OGM sono stati accolti con
immediato favore dall'opinione
pubblica, i prodotti transgenici
destinati all'alimentazione umana
incontrano forti resistenze per
paura degli eventuali effetti nocivi;
l'ingegneria genetica viene vista
come un processo "innaturale" e
non necessario nel caso della
produzione alimentare.
Gli OGM possono introdursi nella nostra catena
alimentare attraverso due differenti strade:
a) prodotti direttamente destinati
all'alimentazione umana
b) mangimi per l'alimentazione degli animali
d'allevamento
PIANTE MODIFICATE GENETICAMENTE
Il pomodoro è stata la prima
pianta transgenica messa sul
mercato (USA,'94); dimensioni
maggiori e conservazione più
lunga sono le sue
caratteristiche principali.
Il riso è uno dei cibi più
studiati dai genetisti.
Questo
cereale
è
la
principale e a volte l'unica
fonte di sussistenza per le
popolazioni orientali; tale tipo
di dieta è priva di vitamina A,
la cui carenza provoca gravi
disturbi,
addirittura
la
cecità.
Soia e mais transgenici sono gli OGM più largamente
prodotti e diffusi.
Erroneamente tendiamo a pensare che non facciano
quasi parte della nostra dieta; al contrario sono
presenti, come cibi fantasma (spesso non indicati sulle
etichette), in migliaia di prodotti confezionati.
Alcune catene di supermercati hanno deciso di vendere
cibi senza mais e soia transgenici, ma nonostante ciò, in
tantissimi casi il consumatore non può conoscere gli
ingredienti e l'eventuale origine transgenica dei prodotti
che acquista.
IL MAIS
Il più noto alimento
transgenico è il mais
bt, molto più
produttivo rispetto al
fratello "naturale",
grazie alla capacità di
uccidere le larve di
lepidotteri e di
resistere agli erbicidi.
- il mais è usato nelle salse al pesto
preconfezionate sia come olio sia come amido
(addensante);
- budini, gelatine, gelati lo contengono, per
avere una maggiore consistenza;
- in forma di farina e di maltodestrina
(addensante) il mais è usato nelle creme e nelle
minestrine;
- l'amido di mais viene utilizzato come
ingrediente del lievito, è, quindi, anche nel pane;
- le gomme da masticare contengono sorbitolo
(dà il gusto fresco) e sciroppo di glucosio,
entrambi derivati dal mais
- amido modificato di mais si trova nei condimenti
preconfezionati (come quelli per insalate);
- farina di mais è usata quasi sempre nei fiocchi di cereali per
la prima colazione;
- derivati del mais sono contenuti nei prodotti da forno, perché
servono a migliorare l'aspetto della crosta;
- il malto prodotto dal mais viene utilizzato nella lavorazione
industriale della birra;
- l'olio, l'amido e l'amido modificato di mais sono usati nella
produzione della maionese industriale e di altre salse;
- anche gli alimenti per neonati, come gli omogeneizzati,
contengono amido di mais;
- il mais è più visibile nei prodotti di largo consumo come il
grano per insalate, la polenta e i pop corn;
Il mais dell Ciba-Geigy contiene il gene per una tossina
chiamata Bt (perchè ricavata da Bacillus thuringiensis),
che rende i tessuti della pianta capaci di sintetizzare la
glicoproteina selettivamente tossica per gli insetti
dannosi, ma innocua per tutti gli altri animali e per l'uomo.
Purtroppo nella costruzione di tali piante transgeniche è
stato usato come marcatore un gene per la resistenza
all'ampicillina, uno dei principali antibiotici sia nella
medicina umana che in veterinaria.
Non è ancora stata esclusa la possibilità che tale gene si
trasferisca alla flora batterica degli animali nutriti con
mangime a base di mais geneticamente modificato,
incrementando la già deplorata diffusione di ceppi
batterici resistenti agli antibiotici
Prodotti naturali esotici
come la vaniglia del
Madagascar e delle Comore,
il cacao dell'Africa
occidentale, lo zucchero di
canna di Cuba e delle
Filippine e l'olio di palma
della Malaysia vengono
"biopiratati" da industrie del
nord del mondo, cioè vengono
sostituiti da sostanze
fabbricate per transgenesi a
partire dai geni originari.
Il dibattito sulla sicurezza delle biotecnologie
L’attenzione riguardava soprattutto le tecniche e il loro uso in ambienti
confinati (ovvero i laboratori e gli impianti produttivi, direttiva CEE
90/219) mentre oggi l’attenzione riguarda molto di più il rilascio
ambientale di organismi geneticamente modificati (direttiva CEE 90/220).
Su questi due argomenti fondamentali e` impostata tutta la normativa
vigente e le proposte di legge.
5 principali quesiti a cui gli operatori devono rispondere e su
cui si basano le normative a riguardo:
1. l'organismo è capace di sopravvivere?
2. l'organismo è capace di riprodursi?
3. l'organismo è capace di formare popolazioni vitali e
di diffondersi?
4. l'organismo è capace di trasferire ad altri organismi i
tratti conferitegli artificialmente?
Potenziali vantaggi dell’applicazione
dell’ingegneria genetica alle piante a scopo alimentare
• Resistenza agli insetti nocivi, con conseguente riduzione
dell’uso di pesticidi dannosi per l’ambiente.
•
Tolleranza agli erbicidi, con conseguente riduzione del numero
di trattamenti/anno di diserbanti per raccolto.
•
Resistenza a virus, funghi e batteri che causano malattie delle
piante.
•
Tolleranza a condizioni climatico/geologiche avverse (freddo,
siccità, salinità, contaminazione del suolo da metalli pesanti).
•
Miglioramento
delle
caratteristiche
organolettiche
soprattutto, dei componenti nutritivi dei cibi (golden rice).
e,
Potenziali rischi dell’applicazione
dell’ingegneria genetica per l’ambiente
• Trasmissione orizzontale del nuovo gene ad altre piante non
modificate attraverso i pollini (inquinamento genico).
• Trasmissione verticale del carattere transgenico con crescita
invasiva della popolazione modificata e conseguente distruzione
delle varietà autoctone (danno della biodiversità).
• Inquinamento chimico dovuto all’abuso di diserbanti (vista la
resistenza delle coltivazioni ingegnerizzate).
• Emergere di specie virali ibride in aree coltivate a piante
transgeniche con caratteristiche di resistenza.
Dati scientifici sul rischio ambientale degli O.G.M.
• Il polline del mais BT (resistente agli insetti nocivi),
trasportato dal vento sulle piante di Euforbia in campi
contigui a quelli G.M., potrebbe causare un elevato
tasso di mortalità delle larve di farfalla monarca.
Transgenic pollen harms monarch larvae. Nature 1999, 399 (6733): 214
Limiti dello studio e dati contrari:
• I risultati dello studio non sono stati ottenuti in campo
aperto in condizioni naturali ma in laboratorio, in
condizioni estreme di concentrazione pollinica.
GM corn poses little threat to monarch. Nature Biotechnology 1999, 17:
1154
Potenziali rischi dell’applicazione
dell’ingegneria genetica per la salute umana
1. Possibile tossicità delle proteine transgeniche (anche
nel caso di cibi che utilizzano solo derivati alimentari di
O.G.M.).
2. Possibile allergenicità delle proteine transgeniche.
3. Possibile trasferimento orizzontale della resistenza agli
antibiotici dai cibi G.M. ai batteri della flora microbica
intestinale.
4. Effetti indesiderati sconosciuti sulla salute umana.
Potenziali rischi dell’applicazione
dell’ingegneria genetica per la salute umana
1. Possibile tossicità delle proteine transgeniche (anche
nel caso di cibi che utilizzano solo derivati alimentari di
O.G.M.)
Nel 1989 negli USA sono morte 37 persone a causa di un integratore
alimentare derivato da batteri transgenici e si sono registrati 1536
casi clinici.
Studi seguenti hanno identificato la causa in supplementi dietetici a
base di L-triptofano contenenti impurità tossiche (in alcuni lotti
prodotti in Giappone con un particolare processo di fermentazione).
I dati dimostrano che sono stati effettuati cambiamenti nel processo
produttivo che hanno ridotto l’efficacia del sistema di filtrazione
consentendo la presenza di impurità tossiche nel prodotto finale.
Synthesis and formation of an EMS correlated contaminant
biotechnologically manufactured L-tryptophan. Adv Exp Med Biol 1999;
467: 481-486.
Potenziali rischi dell’applicazione
dell’ingegneria genetica per la salute umana
2. Possibile allergenicità delle proteine transgeniche.
Il progetto di incorporare un gene della noce brasiliana nella soya, al fine
di migliorarne il contenuto in metionina, è stato abbandonato in fase
sperimentale in base alla provata allergenicità della proteina codificata
dal gene inserito.
Identification of a Brazil-nut allergen in transgenic soybeans. New England
Journal of Medicine 1996, 334, 11: 688-692
Potenziali rischi dell’applicazione
dell’ingegneria genetica per la salute umana
3. Possibile trasferimento orizzontale della resistenza agli
antibiotici dai cibi G.M. ai batteri della flora microbica
intestinale.
Horizontal gene transfer from a transgenic potato line to a bacterial
pathogen (Erwinia chrysanthemi) occurs, if at all, at an extremely low
frequency. Biotechnology 1995, 13: 1094-98
Dati a sfavore di questa possibilità:
•
•
•
•
Gli antibiotici usati per l’ingegneria genetica sono in genere diversi
da quelli per uso umano.
Gli alimenti ingeriti vengono sottoposti a temperature elevate che
portano alla degradazione termica del DNA.
Durante la lisi delle cellule vegetali nel sistema digerente vengono
liberate “nucleasi” che degradano il DNA a frammenti non utilizzabili.
Gli enzimi digestivi umani degradano in modo rapido e completo
frammenti di DNA a singolo e doppio filamento.
Marker gene controversy in transgenic plants. USDA-APHIS Internet Site
Potenziali rischi dell’applicazione
dell’ingegneria genetica per la salute umana
4. Effetti indesiderati sconosciuti sulla salute umana.
“Ratti nutriti sperimentalmente con patate GM dimostravano
differenze apprezzabili dello spessore della mucosa intestinale
rispetto al gruppo di controllo nutrito con patate tradizionali”.
Effects of diets containing genetically modified potatoes expressing
Galanthus nivalis lectin on rat small intestine. Lancet 1999, 354:1353-54
Principali critiche:
I dati sperimentali non erano sufficienti nè controllati.
•
•
•
•
Numero troppo basso di ratti studiati
Dieta troppo sbilanciata
Mancanza di significatività statistica
Assenza di un gruppo di controllo nutrito con dieta standard per roditori
Adequacy of methods for testing the safety of GM foods (Lancet 1999,
354:1315)
The Lancet scolded over Pusztai paper (Science 1999, 286: 656)
Attuali controlli sulla
sicurezza alimentare dei cibi transgenici
EQUIVALENZA SOSTANZIALE: confronto tra la varietà
transgenica e quella convenzionale per verificare che la
modificazione genetica non abbia alterato il
metabolismo della pianta né il valore nutrizionale del
prodotto.
Evaluation of the substantial equivalence of
FLAVR SAVR™ Tomatoes
NUTRITIONAL
COMPONENTS
COMPONENT
S
Proteins (g)
NORMAL
RANGE
0.85
TRANSGENICS
CONTROLS
0.75-1.14
0.53-1.05
Vitamin A (UI)
192-1667
330-1600
420-2200
Thiamin (µg)
16-80
38-72
39-64
Riboflavin (µg)
20-78
24-36
24-36
Vitamin B6
(µg)
Vitamin C (µg)
50-150
86-150
10-140
8.4-59
15.3-29.2
12.3-29.2
0.3-0.85
0.43-0.70
0.43-0.76
Calcium (mg)
4.0-21
9-13
10-12
Magnesium
(mg)
Phosphorus
(mg)
Sodium (mg)
5.2-20.4
7-12
9-13
7.7-53
25-37
29-38
1.2-32.7
2-5
2-3
Niacin (µg)
Source:
WHO/FNU/FOS/95.1
Evaluation of the substantial equivalence of
FLAVR SAVR™ Tomatoes
ALCALOIDS
FRUIT STAGE
TRANSGENICS
CONTROLS
Green (mg/100g
fwt)
0-8.79
0-6.48
Red (mg/100g)
0-1.09
0-2.31
Source:
WHO/FNU/FOS/95.1
Attuali controlli sulla
sicurezza alimentare dei cibi transgenici
TOSSICITA’: viene testata tramite studi nutrizionali su
cavie animali nutrite con l’OGM in esame o più spesso con
le proteine prodotte in batteri. La quantità di prodotto OGM
somministrato è comunque migliaia di volte superiore a
quello presente nel cibo commercializzato.
Attuali controlli sulla
sicurezza alimentare dei cibi transgenici
ALLERGENICITA’:
• Confronto tra struttura della proteina O.G.M. con
quella dei circa 500 allergeni conosciuti.
• Test di degradazione proteica in ambiente acido per
mimare le condizioni gastriche.
(Le proteine allergeniche sono resistenti alla degradazione gastrica).
2nd FAO/WHO Joint Expert Consultation on Foods
Derived
from Biotechnology (January 2001)
Assessment of the Allergenic Potential of Foods
Derived From Genetically Engineered Crop Plants
Source
SourceofofGene
Gene
(Allergenic)
(Allergenic)
Yes
Yes
Solid
SolidPhase
PhaseImmunoassay
Immunoassay
Commonly
Allergenic
Less Commonly
Allergenic
Yes
No
Yes
Sequence 1
Similarity
No (<5 sera)
No (>5 sera)
Skin
SkinPrick
Prick
Test
Test
Yes
Yes
DBPCFC
DBPCFC
(IRB)
(IRB)
Yes
Food Allergy Research & Resource Program
Label as
to Source
Market
Consult with
Reg. Agency
No
Stability to
Digestion/
Processing
No
Negli ultimi anni si sono introdotte a
livello Europeo e quindi nazionale, diverse
innovazioni per il controllo
igienico-sanitario dei prodotti alimentari,
raggruppati in due libri della Commissione
Europea:
il libro verde, emanato nel 1997, il libro
bianco, finito a gennaio-febbraio 2000,
che introduce nuovi aspetti.
Si viene così a parlare sempre più
insistentemente di "analisi del rischio" delle
filiere alimentari,
termine che apre nuovi orizzonti, nuove vie
da percorrere, altri confini da delimitare.
Si parla così tanto dell'analisi del rischio
perche' si parte dall'assunto che il rischio
"0" non esiste, per cui la vigilanza igienicosanitaria dei prodotti si deve concentrare
sul "livello accettabile di rischio".
Libro bianco sicurezza alimentare dell’U.E.
prevede
Analisi del
rischio
Informazione corretta
del consumatore
Strumento atto a garantire
la sicurezza degli alimenti
da consentire
scelte consapevoli
Pone attenzione
ai Novel Foods
L'analisi del rischio, a differenza di quanto è stato
effettuato fino ad ora, deve considerare l'intera
catena alimentare. Non basta più impostare
l'autocontrollo in una sola fase (quella di
fabbricazione) ma vanno inclusi anche quelle
primaria, la materia prima, fino ad arrivare al
trattamento domestico.
PIANO
NAZIONALE
RESIDUI
PIANO NAZIONALE
ALIMENTAZIONE ANIMALE
PIANI DI CONTROLLO E MONITORAGGIO DEGLI ALIMENTI
DESTINATI ALL’ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI
Piano Nazionale di vigilanza e controlli
sanitari sull’alimentazione animale
FINALITA’
- Il PNAA è finalizzato, così come la normativa
comunitaria e nazionale, a fornire ai consumatori
garanzie di salubrità, sicurezza e qualità dei
prodotti di o.a. destinati al consumo umano.
MODALITA’ D’AZIONE
Vigilanza e controllo sui mangimi,
OBIETTIVO
La tutela della sanità pubblica.
Piano Nazionale di vigilanza e controlli
sanitari sull’alimentazione animale
Cap.1: Piano di monitoraggio ai fini della profilassi della BSE
Cap.2: Piano di monitoraggio per il controllo di farmaci, additivi e metalli pesanti
Cap.3: Piano di monitoraggio per il controllo delle sostanze indesiderabili e dei
contaminanti (Arsenico, piombo, …Aldrin, DDT, ……radionuclidi)
Cap.3.1: Piano di monitoraggio per il controllo Diossine e PCB
Cap.3.2: Piano di monitoraggio per il controllo Micotossine
Cap.4: Piano di monitoraggio per la contaminazione microbica da Salmonella spp
Cap.5: Piano di monitoraggio sulla presenza di OGM
Le analisi sono effettuate dagli Istituti
Zooprofilattici Sperimentali territorialmente
competenti
Gli accertamenti analitici sono effettuati in conformità a
quanto previsto dalle metodiche comunitarie di
riferimento.
In assenza di metodi di analisi di riferimento comunitari,
gli accertamenti analitici possono essere espletati
adottando metodi internazionali e nazionali
scientificamente riconosciuti.
Il PNAA 2004 si propone il duplice obiettivo
VIGILANZA: garantire il rispetto
delle norme vigenti in materia di
divieti sull’intera filiera con controlli
in azienda zootecnica, in
stabilimento di produzione e in
esercizi di vendita
SORVEGLIANZA: raccolta di dati
epidemiologici usando criteri di
campionamento statistico previsto
nelle sole aziende bovine
Controllo Mangimi
• Una politica
alimentare
efficace richiede
la rintracciabilità
dei percorsi dei
mangimi nonché
dei loro
ingredienti
• E’ di primaria importanza
•
l’identificazione chiara dei
percorsi dei mangimi e degli
alimenti e dei loro
ingredienti
Solo attraverso questo
approccio completo ed
integrato si potrà realizzare
una politica alimentare più
coerente, efficace e
dinamica
Piano Nazionale di vigilanza e controlli
sanitari sull’alimentazione animale
Cap.5: Piano di
monitoraggio
sulla presenza
di OGM
OGM E MANGIMI
Reg. CE 1829/2003 del Parlamento
europeo e del Consiglio del 22
Settembre 2003 relativo agli alimenti e
ai mangimi geneticamente
modificatiGUCE L 268 del 18/10/2003
Reg. CE 1830/2003 del Parlamento
europeo e del Consiglio del 22
settembre 2003 concernente la
tracciabilità e l'etichettatura degli
organismi geneticamente modificati e
la tracciabilità di alimenti e mangimi
ottenuti da organismi geneticamente
modificati, nonchè recante moddifica
della direttiva 2001/18/CE
In particolare il regolamento 1829/30
riguarda in generale gli alimenti e i
mangimi geneticamente modificati.
Il regolamento 1830/2003 riguarda invece la
tracciabilità e l'etichettatura di organismi
geneticamente modificati e la tracciabilità
di alimenti e mangimi ottenuti da OGM.
Grazie alla nuova normativa sarà possibile
scoprire su almeno 30.000 prodotti
alimentari per uso umano ma anche su 32
milioni di tonnellate di mangimi venduti
nell’Ue la presenza o meno di prodotti
transgenici.
Il consumatore, invece, non troverà
sull’etichetta il riferimento Ogm se la sua
presenza è inferiore alla soglia dello 0,9%
per ingrediente.
OGM - CONTROLLI REGIONALI
2000
25
20
15
Totale
Positivo
Negativo
10
5
0
Baby Food
Mangimi
Uso Umano
OGM - CONTROLLI REGIONALI
2001
40
35
30
25
Totale
Positivo
Negativo
20
15
10
5
0
Baby Food
Mangimi
Uso Umano
OGM - CONTROLLI REGIONALI
2002
45
40
35
30
25
Totale
Positivo
Negativo
20
15
10
5
0
Baby Food
Mangimi
Uso Umano
OGM - CONTROLLI REGIONALI
2003
90
80
70
60
50
Totale
Positivo
Negativo
40
30
20
10
0
Baby Food
Mangimi
Uso Umano
OGM - CONTROLLI REGIONALI
SOIA-MAIS PER USO ZOOTECNICO
(1999-2002)
34%
66%
NEGATIVI
POSITIVI
I MANGIMI IN ZOOTECNIA E POSSIBILI RIFLESSI SULLA SALUTE UMANA
What to search for ?
GMO
How to search for it ?
Elementi biologici necessari per il
trasferimento delle modifiche
genetiche:
• Sequenza genica di interesse
(es. resistenza al glifosato).
• Sequenza regolatoria (es.
promotore 35S e terminatore
NOS).
riportata
(es.
• Sequenza
resistenza alla kanamicina).
What to search for ?
GMO
How to search for it?
GMO
How to search for it ?
Available
information
on the target
sequences
Absent or little
information
on the target
sequences
PCR
Polymerase Chain
Reaction
Saiki R et al, Science 1985
Number of citations of the term “Polymerase Chain
Reaction” on PUBMED from 1988 to 1999
16000
14000
12000
10000
8000
6000
4000
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
1990
1989
1988
0
PCR
DNA
Primers
dNTPs
PCR buffer
+ MgCl2
Taq polymerase
95°C
denaturation
72°C
extension
55°C
annealing
N = NO (1+E)n
N = final number of DNA molecules
NO = initial number of DNA molecules
E = reaction efficiency (between 0 and 1)
n = number of cycles
Qualitative PCR assays
plant
gene B
plant
PCR
GMO
or not?
species-specific
PCR
amplifiable
or not?
2 general screening
1
gene A
Identification of GMO sequences
1 Screening
Search for common
genetic elements
2 Identification of the specific product
Qualitative PCR assays
plant
gene A
gene B
plant
5
line-specific
PCR
identification
transgenic event
4
constructspecific PCR
identification
GMO construct
3
gene-specific
PCR
2
general
screening PCR
1 species-specific
PCR
identification
GMO gene
GMO
or not?
amplifiable
or not?
Qualitative PCR assays
Case study: Roundup Ready
soybean
plant
5
line-specific
PCR
4
constructspecific PCR
3 p-35S screening
PCR
2 3’ nos screening
PCR
1
soja-specific
PCR
3’ nos
EPSPS
CTP
p-35S
plant
Multiplex PCR
Simultaneous analysis of several target
sequences using only one amplification reaction
300 bp
195 bp
150 bp
specific
35S
Ctrl
Multiplex PCR
soybean
M
M
amplicon
nt
W
maize
C+ 0% 2% 0% 2%
0% 2%
base
pairs
(bp)
500
400
300
zein
Int.control
200
35S
lectin
100
Sperimentazioni autorizzate
in Italia 1994-2002
cereali
orticole
pt industriali
piante da frutto,
olivo, vite
ornamentali
microrganismi uso
agrario
6%
7%
6%
36%
17%
28%
Total 289
Campo sperimentale allestito per prove
OGM
(1994)
ORTICOLE (28%)
• pomodoro
• Patata
• melanzana
™Resistenza a virosi
(CMV, Y)
™resistenza ad insetti
(dorifora)
™miglioramento qualità
™Frutti partenocarpici
(senza fecondazione)
CEREALI
• Mais
• Riso
• Grano duro
36 %
™Resistenza a insetti
(piralide)
™Resistenza ad erbicidi
(glifosate)
™ studi sul trasporto
delle proteine (grano)
COLTURE INDUSTRIALI (17%)
• Barbabietola
• Soia
• colza
™Resistenza ad erbicidi
™Resistenza a virosi
(rizomania)
™Produzione di fruttani
PIANTE DA FRUTTO
OLIVO E VITE 6%
• Fragola
• Kiwi
• Melone
• Ciliegio
• Anguria
• Lampone
• Olivo e vite
™Resistenza a virosi
™Frutti partenocarpici
™Morfologia/architettura
pianta
PIANTE ORNAMENTALI 5%
• dimorfoteca
• geranio
™Morfologia e
architettura della
pianta
GM
O
r
pe
à
t
i
)
o
i
Nov
c
r
e
m
m
o
(c
2001/18
¾ Tracciabilità dei prodotti transgenici
ƒ Codici di identificazione
ƒ Registrazione delle località di coltivazione
sperimentale o commerciale di piante transgeniche
¾ Monitoraggio e sorveglianza obbligatori
¾ Consultazione del pubblico obbligatoria per
sperimentazione e commercio (art 9 e 24)
¾ Autorizzazione al commercio temporanea (10
anni, rinnovabile per altri 10)
¾ Etichetta con dicitura: “questo prodotto
contiene OGM”
Vigilanza e controllo (art 32)
Competenza
™Min. Ambiente (AC)
™Regioni, Province autonome, Enti locali
Modalità e criteri
™Piano generale
-DM ambiente concertato con MIPAF e Min Salute e Conferenza
Stato-Regioni
-N° minimo ispezioni, coordinamento e aggiornamento
Sanzioni
Sperimentazione e immissione sul mercato
‰ da
amministrative a penali in
relazione all’omissione
Sanzioni
Sanzioni pecuniarie (fino a € 51700)
¾mancato rispetto delle prescrizioni (anche etichettatura)
¾omissioni di informazioni e comunicazioni
¾mancato invio della relazione conclusiva
¾omissione del cartello sul sito di coltivazione
¾Uso improprio da parte dell’utente
¾Omissione monitoraggio
Sanzioni penali (fino all’arresto)
¾mancata notifica prima della sperimentazione o
commercio
¾emissione prima della prescritta autorizzazione
¾mancata attuazione di misure di sicurezza
¾mancato rinnovo dell’autorizzazione al commercio
Un prodotto OGM autorizzato ai sensi della
2001/18 non entra immediatamente in
commercio…..
¾….MA è sottoposto alle norme di
settore in relazione al suo uso
previsto nella decisione
• Se destinato al mercato delle
•
sementi
legge sementiera (registro
nazionale varietà)
Se alimento
regolamento “Novel food” e
correlati
Normativa di settore
Alimenti OGM
•
Regolamento “Novel Food” 258/97/CE nuovi alimenti, compresi OGM
e derivati, regole per etichetta (Commissione diversa da 2001/18)
•
Regolamento 1139/98: etichetta (soia Monsanto - 96/281/CE e mais
Novartis- 97/98/CE)
•
Regolamento 49/2000 : stabilisce la soglia inferiore all’1% (di quantità
di ogm da considerare accidentale) dei prodotti di cui al reg. 1139/98
come requisito per la non obbligatorietà dell’etichetta
•
Regolamento 50/2000: riguarda etichettatura di prodotti e ingredienti
alimentari con additivi ed aromi gm o derivati da ogm (esclusi prima da
reg. 258/97)
Normativa di settore
Alimenti OGM
•DPR 7 aprile 1999, n. 128 alimenti per l’infanzia, divieto di
presenza OGM e derivati
•Regolamento 178/2002 procedure e Autorità per la sicurezza
alimentare
Tracciabilità: seguire il prodotto dal “campo al piatto “
Da definire metodi di campionamento e protocolli
analitici validati ed ufficiali per garantire il rispetto
delle norme esistenti e di quelle in in discussione.
Proposta di regolamento europeo su tracciabilità ed etichettatura
Riferimento: COM(2001) 182 def
In ogni fase di commercializzazione un OGM (sia alimento o
mangime) deve avere:
•codice di identificazione e documentazione del prodotto
confezionato o sfuso (esente se al di sotto di una soglia, tracce)
•specifiche informazioni su OGM, anche se non ci sono più
tracce del materiale transgenico
•Comitato per i codici di identificazione
•Responsabilità controllo ed ispezioni dello Stato membro (su
linee guida Commissione Europea)
Proposta di regolamento europeo per alimenti e
mangimi
riferimento: http://europa.eu.int/eur-lex/it/com/dat/2001/it_501PC0425.html
• Unica procedura di autorizzazione per alimenti
o mangimi (one door, one key)
• Ruolo dell’Agenzia Europea Sicurezza
Alimentare
(AESA)
• Organo Tecnico: Laboratorio Comunitario di
riferimento (Joint Research Centre, UE, Ispra)
• Laboratori nazionali di riferimento
BREVETTABILITA' DEL MATERIALE GENETICO
Un brevetto è un diritto di esclusiva concesso da
parte di un'autorità governativa, amministrativa,
specificamente preposta. Anche le invenzioni
biotecnologiche che hanno per oggetto la "materia
vivente" devono essere tutelate da un brevetto.
Recentemente una Direttiva approvata dal
Parlamento Europeo ammette la brevettabilità del
materiale genetico (animale, vegetale o umano) se
isolato dal suo contesto naturale con processi
finalizzati alla produzione.
Nel 1991 l'ufficio brevetti Europeo ha concesso per la
prima volta il brevetto per un animale transgenico:
l'oncotopo. Si è arrivati così a includere gli animali
transgenici tra le possibili forme brevettabili, dopo
che alcuni anni prima si era negato il diritto di
brevettare varietà vegetali, razze animali e tutti i
processi biologici per ottenere sia animali sia vegetali
Attualmente sono tre i tipi di invenzione che devono
essere esclusi dalla brevettabilità:
1) IL CORPO UMANO E I SUOI ELEMENTI
2) MANIPOLAZIONE DEL GENE UMANO A FINI
NON TERAPEUTICI
3)PROCEDIMENTI DI MODIFICAZIONE
DELL'IDENTITÀ' GENETICA DEGLI ANIMALI
Con il termine di agricoltura biologica si indicano
diversi metodi colturali di produzione che tendono
ad escludere l'uso di prodotti chimici di sintesi
(concimi, insetticidi, fungicidi, diserbanti, ecc.) e
che invece, per esaltare la produttività del terreno
e
la
resistenza
delle
colture
alle
avversità,
sfruttano le interazioni naturali fra gli organismi
viventi sul e nel suolo, l'ambiente fisico e le tecniche
agronomiche.
L’AGRICOLTURA BIOLOGICA
impiega:
1. La rotazione naturale degli elementi
nutritivi senza ricorrere a fertilizzanti
chimici di sintesi, ma solo a letame
2. L’aratura superficiale
3. La presenza di specie vegetali, di siepi
divisorie, di alberi, di fonti alternative di
energia
4. L’utilizzo di insetti utili per contrastare
gli insetti dannosi
Il Regolamento CEE n. 2092/91 ha introdotto norme
dettagliate per la produzione, trasformazione ed
etichettatura dei prodotti vegetali biologici allo
scopo di assicurare condizioni di concorrenza leale
fra
i
produttori
europei
e
di
consentire
ai
consumatori di distinguere queste produzioni sul
mercato.
Le norme comunitarie sulla produzione biologica
prevedono che la fertilità e l'attività biologica del
suolo debbano essere conservate ed aumentate con:
• la reintroduzione di una adeguata rotazione
pluriennale
• la coltivazione di leguminose e di altre
colture da sovescio
• l'incorporazione nel terreno di materiale
organico aziendale (residui colturali, letame,
compost).
La lotta contro i parassiti, le malattie e le piante
infestanti, deve essere invece imperniata su:
• la scelta di specie e varietà adeguate
• un programma di rotazione appropriato
• il
diserbo
meccanico
e
il
pirodiserbo
(scottatura delle infestanti)
• la
protezione
dei
nemici
naturali
dei
parassiti grazie a provvedimenti ad essi
favorevoli (es. cura o impianto di siepi).
Nel caso che questi provvedimenti non siano
sufficienti a garantire un'adeguata produzione delle
colture è possibile utilizzare alcuni prodotti
commerciali quali ammendanti (es. letame), concimi
azotati (es. pollina e guano), fosfatici (es. fosforiti
e scorie Thomas), potassici (es. sali grezzi di
potassio), insetticidi (es. piretro, Bacillus
thuringiensis) e fungicidi (es. rame e zolfo). L'elenco
dei prodotti ammessi in agricoltura biologica è
periodicamente aggiornato in sede comunitaria.
agricoltura biologica
si intende l'attività di produzione agricola effettuata nel
rispetto delle norme previste dal regolamento CEE
2092/1991 e successive modifiche ed integrazioni
azienda agricola biologica
si intende l'azienda agricola iscritta all'elenco regionale
degli operatori dell'agricoltura biologica che svolge tutte
le sue attività nel rispetto delle norme previste.
azienda agricola in conversione biologica
si intende l'azienda agricola iscritta all'elenco regionale
degli operatori dell'agricoltura biologica che si trova nel
periodo di conversione così come previsto dal
regolamento CEE 2092/1991.
Organismi Geneticamente Modificati
• Guerriglia nelle
strade per il
vertice di Seattle
Organismi Geneticamente Modificati
16 MARZO 1999
Blair ferma il ciboFrankenstein
6 DICEMBRE 1998
La strana fattoria di Ian Wilmut
21 LUGLIO 1998
Un DNA a saldo
14 MARZO
1999
Il biotech mangia i bambini
18 OTTOBRE 1998
Guerra santa ai mercanti di geni
23 MARZO 1999
No alle manipolazioni
QUALE FUTURO
?
Ulteriori informazioni….
• http://www.biotech.jrc.it
• http://www.food.jrc.it/GMO/index.htm
• http://europa.eu.int/comm/biotechnology
• http://oecd.org
• http://www.isaa.org
Villa Davide
Dr. F. Vitale
FINE PRESENTAZIONE
G R A Z I E per l’attenzione