Aritmia cardiaca: cause, sintomi e cura
Con più di 50000 morti all’anno, i problemi del ritmo cardiaco e le patologie ad esso collegate sono sempre
più frequenti in una popolazione tendenzialmente vecchia. Si traducono con un battito troppo lento, troppo
veloce o “anarchico” del cuore che necessita spesso di apparecchi come gli stimolatori e i defibrillatori. La
fibrillazione auricolare, chiamata anche atriale, è uno dei problemi del ritmo cardiaco che colpisce circa l’1%
della popolazione generale, ma più del 10% delle persone con più di 80 anni.
1. Definizione
2. Cause
3. Aritmie cardiache
1. Bradicardia
2. Tachicardia
3. Extrasistole atriale
4. Fibrillazione atriale
5. Fibrillazione ventricolare
4. Sintomi
5. Diagnosi
6. Complicazioni
7. Come curare l’aritmia
1. Cura per tachicardia
2. Cura per bradicardia
8. Prevenzione
Definizione
L’aritmia cardiaca corrisponde a un problema del ritmo cardiaco, ossia una perturbazione dello stesso ritmo
del cuore che può essere benigna o necessitare di cure. Quando il cuore invece di contrarsi da 60 a 80
volte al minuto per il battito regolare, subisce delle frequenze modificate, che sia una disuguaglianza delle
contrazioni o un ritmo di monitoraggio non rispettato, irregolare, allora si parla di aritmia. Si parla anche di
aritmia quando il cuore batte a meno di 60 pulsazioni o a più di 100 pulsazioni al minuto, senza causa
apparente. I principali tipi di aritmia sono: aritmia extrasistolica, auricolare o ventricolare, con un battito
cardiaco troppo precoce, fibrillazione auricolare o ventricolare con una contrazione rapida e disordinata del
cuore e del flutter atriale.
Cause
Molte sono le cause che possono essere attribuite a un’aritmia cardiaca, da citare: lo stress, il troppo fumo,
o l’assunzione eccessiva di alcool o di eccitanti come il caffè, patologie cardiache vascolari o pneumopatie
tra cui l’arteriosclerosi (l’indurimento delle pareti delle arterie e del cuore) e l’aterosclerosi (deposito di
grasso a base di colesterolo sulle arterie), bronchiopatie, insufficienza coronaria. Tra le altre cause, la
disidratazione, alcuni medicinali diuretici e antiaritmici e l’invecchiamento.
Aritmie cardiache
Bradicardia
Quando sopraggiunge una bradicardia, il cuore registra una diminuzione brutale e passeggera del ritmo
cardiaco che passa a meno di 60 pulsazioni al minuto.
Tachicardia
Le tachicardie si caratterizzano, invece, per un aumento inusuale del ritmo cardiaco a più di 100
pulsazioni/min.
Extrasistole atriale
L’extrasistole atriale è la forma più frequente di aritmia e nella maggior parte dei casi è benigna. Essa
presenta delle variazioni del ritmo cardiaco, che fa sì che il cuore batta due volte più velocemente, poi fa
una pausa prima di riprendere il suo ritmo normale.
Fibrillazione atriale
Durante la fibrillazione atriale gli atri del cuore si contraggono in maniera incontrollata sotto la guida dei
segnali elettrici disordinati e successivi. Questa contrazione provoca un’altra contrazione rapida e
irregolare, quella dei ventricoli situati al disotto.Questa forma di aritmia è dannosa e può situarsi all’origine
di gravi problemi cardiovascolari.Frequente negli anziani, essa può essere sia parossistica, ossia che
termina spontaneamente e dura più di 7 giorni, che persistente, ossia di durata dai 7 a più giorni e senza
arresto spontaneo, in quest’ultimo caso l’aritmia non è ridotta.
Fibrillazione ventricolare
In caso di una fibrillazione ventricolare, i ventricoli si contraggono senza pompare il sangue: se l’aritmia non
cessa rapidamente o sotto il defibrillatore, essa può risultare irreversibile. Questa forma di aritmia è spesso
presente in alcune malattie cardiache (come l’insufficienza coronarica, infarto).
Sintomi
L’aritmia cardiaca non provoca sistematicamente dei sintomi. Esso è il caso delle extrasistoli, che sono
generalmente responsabili di alcuni sintomi come palpitazioni o la sensazione che il cuore “fuoriesca” dalla
gabbia toracica, ma queste nella maggior parte dei casi non hanno alcuna conseguenza sulla vita del
paziente. Allo stesso tempo la fibrillazione auricolare passa spesso inosservata fino all’esame con
elettrocardiogramma o al verificarsi di una complicazione del disturbo. Per quanto riguarda, invece, la
fibrillazione ventricolare essa è responsabile di sintomi acuti, come attività in controllate delle contrazioni
cardiache che portano chi ne è affetto alla perdita di coscienza e al decesso, se non curata in tempo. Tra le
manifestazioni sintomatiche ricordiamo le palpitazioni, vertigini, polso lento o troppo rapido, abbassamento
della pressione sanguigna, dispnea (respiro corto), dolore al torace, edema.
Diagnosi
Per procedere alla determinazione della diagnosi, il medico per prima cosa si interesserà ai sintomi descritti
dal paziente, poi si informerà sugli antecedenti familiari e sulle sue abitudini giornaliere. Degli esami
specifici consentono infine di confermare la diagnosi: elettrocardiogramma (ECG), utile per studiare i battiti
cardiaci, Holter-ECG, che è un dispositivo portatile munito di elettrodi che consente di registrare i battiti
cardiaci in un arco di tempo di 24h,un test di resistenza che vede il paziente occupato in attività fisiche
mentre è collegato all’ECG e l’ecografia cardiaca.
Complicazioni
L’aritmia cardiaca può provocare embolia (ostruzione dell’arterie) data dalla presenza di coaguli nel
sangue.
Come curare l’aritmia
Dei trattamenti sono attuati quando i sintomi diventano importanti o quando l’aritmia è suscettibile di
provocare delle gravi complicazioni, tra cui il decesso sul colpo. Il trattamento dipende per prima cosa dal
tipo di aritmia. Nel caso di extrasistole, patologia benigna e senza gravi conseguenze nella vita
dell’individuo, non è necessario procedere con alcun trattamento. Al contrario, in caso di fibrillazione
ventricolare, la cura in urgenza è necessaria per ridurre il rischio di morte improvvisa, in assenza di
defibrillazione esterna attuata dalla squadra di soccorso. In caso di fibrillazione auricolare, la cura farà
appello a dei farmaci anticoagulanti, poiché la coagulazione del sangue è la principale complicazione del
ritmo, ossia dell’embolia. A seconda del tipo di contrazione generata dagli atri, il rimo deve essere ridotto o
rallentato con una cardioversione elettrica o un farmaco (fibrillazione atriale cardiaca).
Cura per tachicardia
Quando sopraggiungono degli episodi di tachicardia, il medico può prescrivere dei medicinali che
consentono di regolare il ritmo cardiaco tra cui dei betabloccanti, degli inibitori di sodio, calcio e potassio.
Defibrillare il paziente o attuare un’ablazione del tessuto cardiaco dove si manifesta l’aritmia può essere
anche consigliato.
Cura per bradicardia
In questo caso viene impiantato un pacemaker o delle scosse elettriche.
Prevenzione
Per evitare questo tipo di problemi cardiaci è bene non mangiare troppi zuccheri e grassi, praticare una vita
sana, attività sportiva regolare ed evitare tabacco, alcool, non troppo caffè e/o tè e imparare a gestire lo
stress.
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