Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 C.S. Chimica – Università degli Studi di Torino Corso di Fisica C A.A. 2002-2003 Relazioni del gruppo ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ ___________________________________________ 1 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 2 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 Esperienza 1 - Oscilloscopio e generatore di funzioni Studenti presenti (firme): __________________________________________________________________ 1 Visualizzazione di una traccia sull'oscilloscopio Che cosa appare sull’oscilloscopio quando è stato acceso, sono stati selezionati i comandi seguenti sui 4 selettori relativi al controllo del TRIGGER: AUTO, DC COUPLING, SOURCE, INT X-Y, CH.1 ed è stata selezionata sul selettore dei tempi una velocità di spazzata di 1 ms/div (1 divisione = 1 cm in orizzontale sullo schermo), calibrata? Che cosa significa velocità di spazzata di 1 ms/div? Quando viene impostata una velocità di spazzata superiore ad 1 ms/div, il puntino luminoso si muove più o meno velocemente? Perché? Selezionare una velocità di spazzata di 1 s/div. Quanto tempo impiega il puntino luminoso a percorrere l’intero schermo in orizzontale? Che relazione c’è nel caso precedente tra velocità di spazzata e tempo impiegato a percorrere l’intero schermo? 2 Misure di ampiezze e periodi Una volta che venga visualizzata la forma d’onda più o meno stabile sullo schermo, che cosa accade regolando il selettore relativo all’ampiezza del segnale? E che cosa accade regolando invece il selettore relativo alla velocità di spazzata? 3 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 Pers Provare a valutare l’ampiezza picco-picco (in verticale) ed il periodo (in orizzontale) del segnale contando il numero di divisioni grandi e piccole e moltiplicandole per il fattore di conversione sul selettore. Ripetere i calcoli per ogni persona componente il gruppo e cambiando eventualmente la mano (destrasinistra). Convertite quindi la misura di periodo in frequenza. Per ogni misura valutate anche l’errore. Div. Amp. Div. Ampiezza periodo Periodo Frequenza 1 ___±0.2 ____±____ ___±0.2 ____±____ ____±____ 2 ___±0.2 ____±____ ___±0.2 ____±____ ____±____ 3 ___±0.2 ____±____ ___±0.2 ____±____ ____±____ 4 ___±0.2 ____±____ ___±0.2 ____±____ ____±____ 5 ___±0.2 ____±____ ___±0.2 ____±____ ____±____ 6 ___±0.2 ____±____ ___±0.2 ____±____ ____±____ 7 ___±0.2 ____±____ ___±0.2 ____±____ ____±____ 8 ___±0.2 ____±____ ___±0.2 ____±____ ____±____ 9 ___±0.2 ____±____ ___±0.2 ____±____ ____±____ 10 ___±0.2 ____±____ ___±0.2 ____±____ ____±____ C’è analogia tra il valore di frequenza atteso (50 Hz) e quello letto? Provare a diminuire o aumentare la scala delle ampiezze e quella dei tempi, e ripetere una misura. Tenendo conto che l’errore della vostra rilevazione è di una divisione piccola (=0.2 divisioni grandi, poiché ce ne sono 5), ne concludete che è meglio visualizzare un singolo tratto dell’onda a tutto schermo oppure no? Perché? Scala normale Ampiezza: _____±0.2 div à _______±_______ Periodo: _____±0.2 div à _______±_______ Scala ridotta Ampiezza: _____±0.2 div à _______±_______ Periodo: _____±0.2 div à _______±_______ Scala ingrandita Ampiezza: _____±0.2 div à _______±_______ Periodo: _____±0.2 div à _______±_______ 3 Visualizzazione di un segnale dal generatore Frequenza nominale: 1 KHz Dopo avere impostato un'onda sinusoidale proveniente dal generatore di funzioni in Ampiezza nominale: _________ modo di funzionamento NORMAL, regolato con frequenza 1 kHz, ampiezza di qualche V (<10 V) ed offset 0 V, che cosa Periodo misurato: _____±0.2 div à _______±_______ osservate sull’oscilloscopio? Determinare il numero di divisioni piccole e grandi Frequenza misurata: ___________±__________ relative a periodo ed ampiezza dell’onda, e confrontarle con i valori di input. 4 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 e confrontarle con i valori di input. Che cosa accade selezionando la posizione di calibrazione variabile per l’ampiezza dell’onda? È possibile misurare l’ampiezza dell’onda in questo caso? Provare a farlo. Che cosa notate? Ampiezza misurata: _____±0.2 div à ______±_____ Ampiezza nominale: _______________ Ampiezza con posizione di calibrazione fissa: _________±0.2 div à __________±__________ Ampiezza con posizione di calibrazione variabile: _________±0.2 div à __________±__________ Frequenza nominale: _______________ Periodo con posizione di calibrazione fissa: Che cosa accade selezionando la posizione di calibrazione variabile per il periodo dell’onda? È possibile misurare il periodo dell’onda in questo caso? Provare a farlo, e poi convertire in frequenza. Che cosa notate? _________±0.2 div à __________±__________ Frequenza: __________±__________ Periodo con posizione di calibrazione variabile: _________±0.2 div à __________±__________ Frequenza: __________±__________ Posizionare il selettore del trigger in posizione AUTO, quindi variare il livello del trigger (LEVEL). È sempre visibile l’onda? Se no, quando cessa di essere visibile? Determinare (contando le divisioni) il valore numerico per il quale parte e cessa la porzione visibile dell’onda. Ripetere le osservazioni precedenti posizionando il selettore del trigger in posizione NORM. Variando il livello del trigger (LEVEL), è sempre visibile l’onda? Se no, quando cessa di essere visibile? Determinare (contando le divisioni) il valore numerico per il quale parte e cessa la porzione visibile dell’onda. Impostare il selettore relativo al canale sulla posizione DC. Quindi impostare sul generatore di funzioni un offset (piccolo) diverso da zero. Quale tipo di segnale si vede sullo schermo? Che cosa rappresenta matematicamente l’offset? Impostare un offset piccolo in modo che l’onda “rimanga sullo schermo” e valutare la posizione del massimo e del minimo dell’onda e la sua ampiezza con e senza offset. Discutere il risultato. Variare la posizione del selettore del canale dalla posizione DC alla posizione AC e prendere le misure dei minimi e dei Valore minimo: _________±0.2 div à __________±__________ Valore massimo: _________±0.2 div à __________±__________ Valore minimo: _________±0.2 div à __________±__________ Valore massimo: _________±0.2 div à __________±__________ Offset = 0 Min.: ________±0.2 div à __________±__________ Max.: ________±0.2 div à __________±__________ Offset = _______ Min.: ________±0.2 div à __________±__________ Max.: ________±0.2 div à __________±__________ Posizione DC Min.: ________±0.2 div à __________±__________ 5 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 massimi dell’onda. Max.: ________±0.2 div à __________±__________ Posizione AC Min.: ________±0.2 div à __________±__________ Max.: ________±0.2 div à __________±__________ Che tipo di segnale si ottiene adesso? Quale è la funzione del selettore in posizione AC rispetto alla posizione DC? 4 Misure di ampiezza, periodo e tempo di salita di segnali Misurare sull’oscilloscopio sul canale 1 Frequenza nominale: 1 KHz ampiezza picco-picco e periodo di un segnale sinusoidale impostato sul Periodo misurato: _____±0.2 div à _______±_______ generatore un segnale sinusoidale con frequenza 1 kHz, ampiezza qualche volt e Frequenza misurata: ___________±__________ offset 0 V. Determinarne ampiezza e frequenza e confrontare con i valori Ampiezza misurata: _____±0.2 div à ______±_____ nominali. Frequenza nominale: 1 KHz Misurare sull’oscilloscopio sul canale 2 Periodo misurato: _____±0.2 div à _______±_______ ampiezza picco-picco e periodo del segnale di sincronismo del generatore. Frequenza misurata: ___________±__________ Ampiezza misurata: _____±0.2 div à ______±_____ Descrivere la forma del segnale di sincronismo del generatore. Ampiezza nominale: _____±0.2 div à ______±_____ Ampiezza (radd.): _____±0.2 div à ______±_____ Che cosa succede sul segnale di Ampiezza (dimez.): _____±0.2 div à ______±_____ sincronismo variando l’ampiezza del Osservazioni: segnale sinusoidale? Effettuare altre due misure (ad es., raddoppiarlo e dimezzarlo). 6 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 Che cosa succede sul segnale di sincronismo variando il periodo del segnale sinusoidale? Anche in questo caso effettuare altre due misure (ad es., raddoppiare il periodo e dimezzarlo) e commentarle. Misurare sull’oscilloscopio il tempo di salita dal 10% al 90% del valore massimo di un segnale a onda quadra di frequenza 100 kHz usando le apposite linee orizzontali tratteggiate sullo schermo dell'oscilloscopio. A questo proposito, viene utile calibrare l’ampiezza del segnale in modo che base e top dell’onda coincidano con le linee tratteggiate “0” e “100”. Periodo nominale: _____±0.2 div à ______±_____ Frequenza nominale: ___________±__________ Periodo (radd.): _____±0.2 div à ______±_____ Frequenza (radd.): ___________±__________ Periodo (dimez.): _____±0.2 div à ______±_____ Frequenza (dimez.): ___________±__________ Osservazioni: Tempo di salita: ___________±0.2 div ⇓ _______________±______________ Frequenza nominale Fare una misura di periodo a frequenza nominale di 10 Hz, 100 Hz, 1 kHz, 10 kHz, 100 kHz, 1 MHz; ricavare la frequenza ed il suo errore e verificare che corrisponda al valore selezionato. 10 Hz 100 Hz 1 KHz 10 KHz 100 KHz 1 MHz Periodo misurato (div) ______±0.2 ______±0.2 ______±0.2 ______±0.2 ______±0.2 ______±0.2 Periodo misurato Frequenza misurata _____±____ _____±____ _____±____ _____±____ _____±____ _____±____ _____±____ _____±____ _____±____ _____±____ _____±____ _____±____ 7 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 Esperienza 2 – Circuiti in corrente continua Studenti presenti (firme): __________________________________________________________________ 1 Misure con resistenze in serie Scegliere due resistenze in modo da ottenere un valore di resistenza equivalente (in serie) tra 100 Ω e 1 KΩ ; misurarne i valori esatti (con i rispettivi errori: ricordare che l’errore associato ad una misura è il minimo tra lo 0.3% e comunque non meno di 1 unità sulla cifra meno significativa) e valutare la resistenza equivalente attesa (con il suo errore). Valutare quale deve essere la tensione massima applicabile alle due resistenze quando esse siano connesse in serie, ipotizzando Pk<0.25 W. Valutare anche l’errore relativo a tale misura. Non applicare tensioni maggiori di detto valore. R1= __________±_____ Ω R2= __________±_____ Ω Req= __________±_____ Ω Vmax= __________±_____ V V1= __________±_____V Determinare i valori attesi delle cadute di tensione sulle resistenze, e la corrente attesa nel circuito. V2= __________±_____V i= __________±_____A Misurare tutte le d.d.p. nel circuito inserendo opportunamente due voltmetri contemporaneamente. Valutare i singoli errori delle misure. V1= __________±_____V V2= __________±_____V Confrontare i valori di d.d.p. misurati con i valori attesi. Che cosa notate? 2 Misure con resistenze in parallelo Scegliere due resistenze in modo da ottenere un valore di resistenza equivalente (in parallelo) tra 100 Ω e 1 KΩ ; misurarne i valori esatti e valutare la resistenza equivalente attesa. R1= __________±_____ Ω R2= __________±_____ Ω Req= __________±_____ Ω 8 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 Valutare quale deve essere la tensione massima applicabile alle resistenze quando esse siano connesse in serie, ipotizzando Pk<0.25 W. Valutare anche l’errore relativo a tale misura. Non applicare tensioni maggiori di detto valore. Vmax= __________±_____ V i1= __________±_____ A Determinare i valori attesi delle correnti nelle resistenze, e calcolare la corrente totale. i2= __________±_____ A i= __________±_____ A Misurare tutte le correnti (valutandone i rispettivi errori) nel circuito inserendo opportunamente due amperometri in contemporanea. Valutare la corrente totale con il suo errore. i1= __________±_____ A i2= __________±_____ A i= __________±_____ A Confrontare i valori attesi con i valori osservati. Che cosa notate? 3 Misura di tensione in un partitore di tensione a. Resistenze da 1 KΩ R1= __________±_____Ω Misurare con il multimetro i valori di due resistenze R1 e R2 da 1 KΩ . Valutare quale deve essere la tensione massima applicabile alle due resistenze quando connesse in serie, ipotizzando Pk<0.25 W. Valutare anche l’errore relativo a tale misura. Non applicare tensioni maggiori di detto valore. Se la resistenza fosse maggiore, la tensione massima applicabile sarebbe maggiore o minore? Perché? Determinare i valori attesi delle cadute di tensione sulle tre resistenze, e la corrente attesa nel circuito. R2= __________±_____Ω Vmax= __________±_____ V V1= __________±_____V V2= __________±_____V 9 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 i= __________±_____A Misurare la tensione fornita al circuito e le d.d.p. sulle due resistenze (queste ultime contemporaneamente). Determinare la corrente circolante nel circuito. V1= __________±_____V V2= __________±_____V i= __________±_____A Confrontare i valori attesi con i valori osservati. Che cosa si nota? a. Resistenze da 1 KΩ R1= __________±_____Ω Misurare con il multimetro i valori di due resistenze R1 e R2 da 1 KΩ . Valutare quale deve essere la tensione massima applicabile alle due resistenze quando connesse in serie, ipotizzando Pk<0.25 W. Valutare anche l’errore relativo a tale misura. Non applicare tensioni maggiori di detto valore. Se la resistenza fosse maggiore, la tensione massima applicabile sarebbe maggiore o minore? Perché? R2= __________±_____Ω Vmax= __________±_____ V V1= __________±_____V Determinare i valori attesi delle cadute di tensione sulle tre resistenze, e la corrente attesa nel circuito. V2= __________±_____V i= __________±_____A Misurare la tensione fornita al circuito e le d.d.p. sulle due resistenze (queste ultime contemporaneamente). Determinare la corrente circolante nel circuito. V1= __________±_____V V2= __________±_____V i= __________±_____A Confrontare i valori attesi con i valori osservati. Che cosa si nota? 10 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 b. Resistenze da 1 MΩ R1= __________±_____Ω Misurare con il multimetro i valori di due resistenze R1 e R2 da 1 MΩ . Valutare quale deve essere la tensione massima applicabile alle due resistenze quando connesse in serie, ipotizzando Pk<0.25 W. Valutare anche l’errore relativo a tale misura. Non applicare tensioni maggiori di detto valore. R2= __________±_____Ω Vmax= __________±_____ V V1= __________±_____V Determinare i valori attesi delle cadute di tensione sulle tre resistenze, e la corrente attesa nel circuito. V2= __________±_____V i= __________±_____A Misurare la tensione fornita al circuito e le d.d.p. sulle due resistenze (queste ultime contemporaneamente). Determinare la corrente circolante nel circuito. V1= __________±_____V V2= __________±_____V i= __________±_____A Confrontare i valori attesi con i valori osservati. Che cosa si nota? Determinare dalle ultime misure effettuate il valore della resistenza interna del multimetro usato come voltmetro. R2v= __________±_____Ω Rv= __________±_____Ω 4 Verifica della legge di Ohm Misurare con il multimetro i valori esatti R= __________±_____Ω della resistenza R=1 MΩ . Perché in questo caso non viene richiesto di valutare la tensione massima applicabile affinché non si brucino le resistenze? Misurare 15 coppie di valori tensione- Tensione erogata Tensione su R Corrente in R corrente, facendo variare la tensione 1V ______±_____V ______±______ erogata dal generatore da 1 V a 15 V, e 2V ______±_____V ______±______ riportando per ogni misura l’errore 3V ______±_____V ______±______ relativo (ricordare che l’errore associato 4V ______±_____V ______±______ ad una misura è il minimo tra lo 0.3% e 5V ______±_____V ______±______ comunque non meno di 1 unità sulla cifra 6V ______±_____V ______±______ meno significativa); 11 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 meno significativa); 7V 8V 9V 10 V 11 V 12 V 13 V 14 V 15 V Valutare il valore della resistenza R come pendenza della retta di regressione y=Bx usando il metodo dei minimi quadrati e forzando a zero l’intercetta A; ricordare che l’errore associato alla determinazione N di B è σ B = σ y dove N è il numero di ∆ misure, 1 ( yi − Bxi )2 ∑ N i=1 sulla misura di y, N N ∆ = N ∑ xi2 − ∑ xi ; i =1 i=1 N B= i =1 N ∑ ∆= ____________________ σy= ____________________ è e 2 N ∑ xi yi − ______±______ ______±______ ______±______ ______±______ ______±______ ______±______ ______±______ ______±______ ______±______ N σy = l’incertezza ______±_____V ______±_____V ______±_____V ______±_____V ______±_____V ______±_____V ______±_____V ______±_____V ______±_____V invece σB= ____________________ N xi ∑ yi i =1 i =1 (conviene ∆ effettuare tutti i conti con le funzioni di Excel). B= _________________±___________ Confrontare i valori ottenuti con il valore vero di R. 12 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 Esperienza 3 - Circuiti in corrente alternata Studenti presenti (firme): __________________________________________________________________ 1 Misure su un circuito RC come filtro passa-basso Prendere un resistore da 1 KΩ e un condensatore da 680 nF, e misurare i valori effettivi di R e C. In assenza di tali componenti, selezionarne altri che portino ad un valore di τC simile a quello di partenza. Stimare la costante di tempo τC=RC, la frequenza di taglio a 3 dB f0=ω 0/2π usando i valori misurati di R e C. Valutare graficamente la frequenza di taglio f0 empirica. R = __________±________Ω C = __________±________nF τC = __________±________ f0 = __________±________ ω 0 = __________±________ f0 = __________±________ 2 Misure su un circuito RC come filtro passa-alto Prendere un resistore da 1 KΩ e un condensatore da 680 nF, e misurare i valori effettivi di R e C. Stimare la frequenza di taglio a 3 dB f0=ω 0/2π usando i valori misurati di R e C. Valutare graficamente la frequenza di taglio f0 empirica. R = __________±________Ω C = __________±________nF f0 = __________±________ ω 0 = __________±________ f0 = __________±________ Commentare i risultati ottenuti nei due casi. 13 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 Misure relative al circuito RC passa basso Rilevare le tensioni picco-picco di vin(t) e vC(t) e la fase di vC(t) rispetto a vin(t), con i rispettivi errori di m maggiori della frequenza di taglio a 3 dB f0 (prendere circa 15 misure, infittite intorno al valore di f0); ricord gradi (o in radianti): tenendo conto che in realtà si misura il tempo di sfasamento ∆t, lo sfasamento angolare temporale ∆t al periodo T e moltiplicandolo per l’angolo giro (360° o 2π), cioè ϕ = 360 ∆t / T; Tensione piccoTensione Tensione Tensione Sfasamento Sfasamento Sfasamento picco picco-picco picco-picco picco-picco Mis. Frequenza su C di Atteso (div) (°) su C di ingresso (div) ingresso (div) 1 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 2 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 3 ____ ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±0.2 ____±___ 4 ____ ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±0.2 ____±___ 5 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 6 ____ ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±0.2 ____±___ 7 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 8 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 9 ____ ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±0.2 ____±___ 10 ____ ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±0.2 ____±___ 11 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 12 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 13 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 14 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 15 ____ ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±0.2 ____±___ Commenti: Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 Misure relative al circuito RC passa alto Rilevare le tensioni picco-picco di vin(t) e vC(t) e la fase di vC(t) rispetto a vin(t), con i rispettivi errori di m maggiori della frequenza di taglio a 3 dB f0 (prendere circa 15 misure, infittite intorno al valore di f0); ricord gradi (o in radianti): tenendo conto che in realtà si misura il tempo di sfasamento ∆t, lo sfasamento angolare temporale ∆t al periodo T e moltiplicandolo per l’angolo giro (360° o 2π), cioè ϕ = 360 ∆t / T. Tensione piccoTensione Tensione Tensione Sfasamento Sfasamento Sfasamento picco picco-picco picco-picco Mis. Frequenza picco-picco su C Atteso (div) (°) di su C di ingresso (div) ingresso (div) 1 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 2 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 3 ____ ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±0.2 ____±___ 4 ____ ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±0.2 ____±___ 5 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 6 ____ ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±0.2 ____±___ 7 ____ ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±0.2 ____±___ 8 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 9 ____ ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±0.2 ____±___ 10 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 11 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 12 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 13 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 14 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ 15 ____ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ ____±0.2 ____±___ Commenti: Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 Esperienza 4 - Indice di rifrazione ed aberrazioni Studenti presenti (firme): __________________________________________________________________ 1 Indice di rifrazione Misura 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Media Angolo di incidenza ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ Angolo di rifrazione ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ Indice di rifrazione ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ ________±________ 2a Aberrazione: misure con lastra di plexiglass ∆x ∆y 2b Aberrazione: misure con specchietto metallico ∆x ∆y 16 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 17 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 18 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 19 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 Esperienza 5 – Lunghezza focale delle lenti Studenti presenti (firme): __________________________________________________________________ 1 Misure con la prima lente convergente Posizione sorgente: ________±_______ Riportare le posizioni e le dimensioni della sorgente (reticolo illuminato dalla lampada), che non dovrà essere mossa durante tutta l’esperienza. Dimensioni sorgente: ________±_______ 2 Misure con la seconda lente convergente Riportare le posizioni e le dimensioni della sorgente Posizione sorgente: ________±_______ (reticolo illuminato dalla lampada), che non dovrà essere mossa durante tutta l’esperienza. Dimensioni sorgente: ________±_______ 3 Misure con il sistema di due lenti Riportare le posizioni e le dimensioni della sorgente Posizione sorgente: ________±_______ (reticolo illuminato dalla lampada), che non dovrà essere mossa durante tutta l’esperienza. Dimensioni sorgente: ________±_______ 21 Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 1 Misure con la prima lente convergente Inserire i Confrontare Numero misura Misura posizione lente Misura posizione immagine Misura dimensioni immagine Calcolo Valore ingrandimento distanza tra da misure oggetto e lente (M=l’/l) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Media Confrontare il valore medio ottenuto per la distanza focale con il valore atteso. Valor distanza immagin lente Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 2 Misure con la seconda lente convergente Numero misura Misura posizione lente Misura posizione immagine Misura dimensioni immagine Calcolo Valore ingrandimento distanza tra da misure oggetto e lente (M=l’/l) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Media Confrontare il valore medio ottenuto per la distanza focale con il valore atteso. Valor distanza immagin lente Calcolo distanza tra prima lente ed Misura distanza tra seconda lente ed immagine (s2’) Misura distanza tra oggetto e prima lente (s1) Calcolo distanza tra le lenti (L) Calcolo ingrandimento da misure (M=l’/l) Misura dimensione immagine Misura posizione schermo Misura posizione lente convergente Misura posizione lente divergente Numero misura Università degli Studi di Torino – C.S. Chimica – Corso di Fisica C – A.A. 2002-2003 3 Misure con il sistema di due lenti (convergente e divergente) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Commentare le misure ottenute (tipi di immagini – se reali o virtuali, se dritte o rovesciate - , ingrandimenti, ecc