ECD arti inferiori venoso formazione 2010_ [modalità compatibilità]

ECD arti inferiori
Le Vene
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ITER DIAGNOSTICO
• Lo scopo dell’esame è l’accertamento
di un reflusso oppure di una trombosi
venosa superficiale e/o profonda.
• Nei due casi l’ iter diagnostico e
procedure sono differenti.
• Il circolo venoso profondo deve
sempre essere valutato.
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Sistema venoso
• Profondo
• Superficiale
Safena interna
Safena esterna
Vene perforanti
Vene collaterali
Compartimento
soprainguinale
Compartimento
femorale (tra il cavo
popliteo e il legamento
inguinale)
Compartimento surale
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L’ECD venoso esplora:
• Distretto venoso profondo
• Circolo venoso superficiale
• Vene perforanti e
comunicanti
•
•
•
•
•
Pervietà dei vasi
Comprimibilità (CUS)
Calibro
Velocità e fasicità del flusso.
Reflussi:origine,asse,
direzione,durata.
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L' esame venoso è indicato:
•
•
•
•
•
•
Sospetto clinico di trombosi venosa profonda
Sospetto clinico di trombosi superficiale
Insufficienza valvolare del circolo profondo
Insufficienza valvolare circolo superficiale
Indicazioni terapeutiche
Controlli a distanza
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Anatomia:
Le vene sono composte da tessuto muscolare, collagene ed elastico.
CLASSIFICAZIONE:
• Vene superficiali: decorrono nel sottocute e sono a prevalente
componente muscolare ( vene piccola e grande safena).
• Vene profonde: decorrono protette dai muscoli al di sotto della
fascia muscolare profonda; hanno una minore quantità di tessuto
muscolare.
• Vene perforanti: attraversando la fascia, mettono in connessione
i sistemi venoso profondo e superficiale.
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Circolazione venosa arti inferiori:
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Anatomia:
Le valvole bicuspidi impediscono il reflusso del sangue
nelle vene. Sono presenti soprattutto negli arti inferiori e
servono per contrastare la forza di gravità.
Garantiscono l’ UNIDIREZIONALITA’ del flusso
ematico di ritorno (dal basso verso l’alto e
dalla superficie alla profondità).
Se le valvole sono INSUFFICIENTI
Pressione venosa nella parte più distale della
gamba permane alta
Sviluppo di un EDEMA
Insufficienza
venosa
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Caratteri Ecografici di normalità
della Vena
•
•
•
•
Anecogene
Pareti sottili e poco mobili
Assenza di pulsatilità
Facile compressibilità della
parete
• Modifica di calibro in
relazione agli atti del
respiro
• Lembi valvolari ecogeni
sporgenti nel lume con
caratteristici movimento di
fluttering
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Carattere del tracciato
doppler normale venoso
• Flusso unidirezionale,
spontaneo di bassa
tonalità (S-sound)
• Fasico con gli atti del
respiro in assenza di
pulsatilità
• Interruzione alla manovra
di Valsalva
• Incremento della velocità
alla compressione distale
(A-sound)
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Compressione ultrasonografica
(CUS)
CUS POS
CUS NEG
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Insufficienza venosa:
Manovra di Valsalva
insufficienza
normale
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Asse femoro-popliteo e vasi di
gamba: attivazione distale
•Ortostatismo
•Manovre di
attivazione distale
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Studio sistema venoso
Sonde lineari da Mhz
3.5 per il distretto
cavale ed iliaco
Sonde lineari da Mhz
7.5-10 per il distretto
femorale,popliteo
e
tibiale e per il sistema
venoso superficiale
Esame
comparativo,
simmetrico, statico e
dinamico
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Eco-color-Doppler venoso degli
arti inferiori: vena femorale
Paziente
in
posizione supina
Flusso
a
velocità
dal respiro
bassa
modulato
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Crosse safeno-femorale
• Studio della crosse
safeno-femorale a
riposo e durante
manovra di Valsalva
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Vena femorale
Studio
dell’asse
venoso femorale
La vena va seguita
lungo il suo intero
decorso
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Vena poplitea
Paziente disteso
Arto flesso
Flusso modificato
dalla compressione
a valle
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Compartimento surale
Vene tibiali posteriori,
anteriori, peroniere
Paziente disteso
Paziente seduto con
gamba fuori dal letto e
piede poggiato su uno
sgabello
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Safene
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Safena interna
• Sbocca in corrispondenza della
parete anteromediale della vena
femorale comune
• Rami principali :vena circonflessa,
vene collaterali anteriore e
posteriore, vene pudende esterne
• Morfologia: diametro, calibro , direzione
del flusso delle collaterali ostiali e di
eventuali safene accessorie,
visualizzazione della valvola ostiale e
pre-ostiale.,origine del reflusso da
collaterali di coscia, di gamba o dai vasi
pelvici
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Safena esterna
• Nella valutazione del reflusso nella
piccola safena l’ECD consente di
studiare l’anatomia del poplite, la sede
esatta di sbocco nella vena poplitea
piuttosto che nella vena femorale
superficiale, la continenza della vena
di Giacomini o un’origine del reflusso
da perforante poplitea
• Può essere utile anche l’esplorazione
delle
vene
collettrici
gemellari e del soleo
muscolari
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Safena esterna
• Si evidenzia in posizione posterolaterale
nel cavo popliteo. Essa decorre in sede
mediana lingo la faccia posteriore della
gamba
• Date le frequenti variazioni anatomiche
della giunzione safeno-poplitea, la sonda
con il ginocchio leggermente flesso deve
essere spostata lentamente in alto e in
basso nel cavo popliteo fino al
reperimento della giunzione stessa
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Vene superficiali
• Vena del Giacomini :
• rappresenta la continuazione della safena
esterna nella coscia
• spesso termina in una tributaria
posteromediale della safena interna o nella
vena femorale superficiale.
• Vena di Leonardo
• posta posteriormente alla safena interna
• di notevole importanza per le sue
connessioni con le perforanti di Cockett.
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Crosse safeno-poplitea
• A)crosses
•
•
•
•
safena
esterna
in
posizione anatomica classica
B) ectasia ampollare giunzione
safeno-poplitea
C) confluenza in un tronco popliteo
accessorio
D) terminazione a "delta"
E) confluenza in collaterale della
vena poplitea
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Referto eco-Doppler
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Ecocontrasto
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Sistema venoso
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Safene
• Sezioni trasversali
• Diametro
• Distanza dal piano
cutaneo
• Pervietà
• Reflusso
• Perforanti
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Vene perforanti
•
•
•
•
Perforano l’aponeurosi muscolare
sono numerose da 80 a 140 per arto
il loro diametro non supera i due mm
sono provviste di valvole che si
trovano nella porzione
sottoaponevrotica del loro tragitto,
• all’esame ecografico sono repertate
solo perforanti con diametro
superiore ai 2 mm
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PATOLOGIA VENOSA
CIRCOLO SUPERFICIALE
VARICI
TROMBOSI
CIRCOLO PROFONDO
TROMBOSI
S. POST-FLEBITICA (SPF)
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La Diagnosi di TVS
• Le Trombosi Venose Superficiali possono colpire tutti i distretti.
collo
torace
addome
arti superiori
arti inferiori
•
La diagnosi è clinica nella
maggioranza dei casi, ma
necessita del supporto
strumentale
per
la
conferma e la valutazione
dell’estensione
del
processo.
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TVS: la Diagnosi Clinica
• La cute sovrastante è iperemica ed ipertermica
vi può essere edema perilesionale…
Cute iperemica
...ma non dell’intero arto.
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TVS: la Diagnosi Clinica
• Alla palpazione….
…si apprezza
un cordone duro e
dolente che segue
il decorso della vena
interessata.
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TVS: la Diagnosi Clinica
• Evoluzione del quadro clinico:
• da alcune settimane a qualche mese.
La vena può
evolvere in
una sclerosi
fibrosa a forma
di sottile
cordoncino.
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TVS: la Diagnosi Clinica
• Trombosi di un
ramo mammario
esterno
• di
accompagnamento
ad una TVP
succlavia dx.
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TVS: la Diagnosi Clinica
• Un caso particolare e frequente: LA VARICOTROMBOSI
interessa
gavoccioli varicosi
preesistenti e
spesso ne complica
l’evoluzione.
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TVS: la Diagnosi Clinica
• Sovrapposizione di sepsi alla TVS
Sintomi generali
(febbre con brivido)
Diffusione ai tessuti
circostanti: periflebite
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TVS: la Diagnosi Strumentale
Diagnosi clinica di TVS
Accuratezza
Valutazione estensione
alle vene profonde
ECOCOLORDOPPLER
VALUTAZIONE
ESTENSIONE
AL CIRCOLO PROFONDO
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TVS: la Diagnosi Strumentale
Trombosi che giunge ad
interessare l’ostio safeno
femorale.
ARTERIA FEMORALE
SAFENA
SIN
Flusso attivo
VENA FEMORALE
COMUNE SIN
Flusso attivo
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TVS: la Diagnosi Strumentale
• La strumentazione utilizzata
• non differisce da quella in uso
• per la normale ecografia vascolare:
•
Eco-Doppler (duplex-scan);
•
Eco(color)Doppler;
•
Una sonda lineare 7,5 -10 MHz.
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TVS: la Diagnosi Strumentale
• Quali informazioni ricercare:
• Conferma della diagnosi di
TVS.
• Diagnosi differenziale con
Cellulite, Erisipela, Linfangite,
(nelle quali gli assi venosi sono
pervi e comprimibili).
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TVS: la Diagnosi Strumentale
Vena Grande Safena
con lume libero
Alla compressione
la vena collabisce:
NON vi è trombosi
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TVS: la Diagnosi Strumentale
• Quali informazioni ricercare:
• Estensione cranio-caudale della
TVS.
• Nella TVS di Grande Safena
prossimale, la testa del trombo può
giungere ben al di sopra dell’area
palpabile sulla coscia e arrivare alla
giunzione safeno-femorale.
Settore formazione 2007-2009
TVS: la Diagnosi Strumentale
Vena Grande Safena
Trombo
Alla compressione
il trombo resta visibile
Flusso attivo
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TVS: la Diagnosi Strumentale
• Quali informazioni ricercare:
• L’interessamento di vene
perforanti e l’eventuale
coinvolgimento dei vasi
profondi poplitei e femorali
lungo il loro decorso.
Bilancini S., Lucchi M., 1999.
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TVS: la Diagnosi Strumentale
Vena Grande Safena
Tratto di vena
perforante
con flusso libero
Alla compressione
entrambe le vene
collabiscono
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TVS: la Diagnosi Strumentale
• Quali informazioni ricercare:
• L’interessamento degli osti
• Safeno-Femorale e
• Safeno-Popliteo
• porte d’ingresso del sistema venoso profondo.
Mayer W., Partsch H., 1999.
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TVS: la Diagnosi Strumentale
Immagine longitudinale
Immagine trasversale
Immagine longitudinale
VENA
FEMORALE
COMUNE
SAFENA SIN
TROMBO
Testa
del trombo
Flusso
libero
Parte di safena
NON interessata
da trombosi
Flusso libero
Stesso caso
precedente
VENA
FEMORALE
COMUNE
Trombosi
La trombosi giunge ad
interessare la giunzione
(ostio) safeno/femorale.
Alto livello di rischio per
Embolia Polmonare
Settore formazione 2007-2009
TVS: Proposta di Algoritmo Diagnostico
Eco(Color)Doppler
Diagnosi Clinica di TVS
Diagnosi di Causa
Individuabile:
osservazione
Causa non nota:
Esami ematici/strumentali
Terapia
Medica/
Chirurgica
Settore formazione 2007-2009
Arto aumentato
di volume.
Colorito eritematoso,
talvolta cianotico.
Cute “lucida”, calda.
Segno della fovea.
Dolore spontaneo o
dopo stiramento
muscolare.
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Trombosi venosa profonda: TVP
DEFINIZIONE: presenza di un trombo in qualsiasi parte del sistema venoso,
superficiale o profondo, che ostacola od interrompe il flusso sanguigno.
EZIOPATOGENESI:
Secondo l’enunciato di Virchow (1854), alla formazione di un trombo
possono concorrere 3 condizioni:
• IPERCOAGULABILITA’ DEL SANGUE
• LESIONE DELLA PARETE VASALE
• RALLENTAMENTO DELLA CORRENTE SANGUIGNA
Trombo bianco
Ricco di piastrine
Trombo
variegato
Trombo rosso
Ricco di globuli rossi
Settore formazione 2007-2009
TROMBOSI VENOSA
CLASSIFICAZIONE ETIOLOGICA
TROMBOSI VENOSE PRIMARIE
localizzate
trombosi idiopatica ricorrente
trombosi che accompagna la tromboangioite
obliterante
TROMBOSI VENOSE SECONDARIE
trombosi puerperale
post-operatoria
secondaria a malattie infettive e neoplastiche
chimica
secondaria a trauma
suppurativa
secondaria a vene varicose
trombosi ischemica
Settore formazione 2007-2009
Trombosi venosa profonda:
complicanza più grave della TVP
EMBOLIA POLMONARE
Nel sospetto clinico di EP,
l’ECD permette una facile,
immediata diagnosi di TVP e
quindi
di
iniziare
prontamente
la
terapia
anticoagulante evitando un
inutile spreco di tempo
prezioso per eseguire altri
esami
Angio-TC
etc,
scintigrafia etc, non sempre
e ovunque a disposizione
Settore formazione 2007-2009
Trombosi venosa profonda: TVP
LOCALIZZAZIONE:
MENO
FREQUENTI
• Vene brachiali
• Vene ascellari
• Vene giugulari
• Vene endopelviche
• Tratto femoro-iliaco
PIU’
FREQUENTI
• Vene profonde della gamba*
* Circa il 80% delle TVP ha sede negli assi venosi iliacofemorale e femoro-popliteo. Nel 70% delle EP la sede
della trombosi è l’arto inferiore.
Settore formazione 2007-2009
Trombosi venosa profonda (TVP)
•
Incidenza annuale stimata intorno al 3-4 per 1000 abitanti.
•
E’ una malattia seria e potenzialmente fatale. In assenza di un
tempestivo trattamento anticoagulante adeguato per intensità e
durata, può verificarsi embolia polmonare (EP) anche nel 50% dei casi
nei primi 3 mesi.
•
Inoltre, superata la fase acuta compare con estrema frequenza la
cosiddetta “sindrome post-trombotica”, affezione talvolta altamente
invalidante, caratterizzata da dolore, edema cronico, distrofia e
discromia cutanea e dalla frequente insorgenza di ulcere trofiche
croniche.
Settore formazione 2007-2009
Fattori predisponenti allo sviluppo della
tromboembolia venosa
• Fattori di rischio clinici
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
traumi chirurgici e non
chirurgici
pregressa tromboembolia
venosa
immobilizzazione
neoplasie
cardiopatie
paralisi delle gambe
età (> 40 anni)
obesità
estrogeni
parto
•Anomalie congenite o acquisite
•deficit di proteina C
•deficit di proteina S
•deficit di antitrombina
•resistenza alla proteina C
attivata (fattore V Leiden)
•mutazione G20210A del fattore
II
•anticorpi antifosfolipidi (lupus
anticoagulant) e anti-cardiolipina
•trombocitopenia indotta da
eparina
Settore formazione 2007-2009
Trombosi venosa profonda (TVP) degli arti inferiori
• Prossimale:
vene
al di sopra della rima
articolare del
polpaccio
• Distale:
vene del polpaccio e
parte di vena
poplitea posta al di
sotto della rima
articolare del
ginocchio
La distinzione tra TVP prossimale e distale ha grande importanza clinica in
quanto è noto che le complicanze emboliche sono sostenute nella grande
maggioranza dei casi da TVP prossimale e solo raramente da quelle distali
Settore formazione 2007-2009
Segni /sintomi clinici
• Dolore spontaneo o provocato dallo
•
•
•
•
•
•
•
stiramento dei muscoli
rossore
cianosi
aumento della temperatura cutanea
crampi
aumento delle dimensioni dell’arto
edema franco
sviluppo di circoli collaterali
Settore formazione 2007-2009
I sintomi e segni clinici della TVP sono aspecifici.
Essi possono essere sostenuti da altre condizioni
cliniche, come alterazioni muscolo-scheletriche o
cutanee (sintomi simili a quelli della TVP)
Settore formazione 2007-2009
I pazienti con sintomi analoghi a quelli di una TVP e negativi
al controllo strumentale di conferma possono essere
affetti da:
• Patologie muscolari ed articolari (ginocchio)
• Rottura di cisti di Baker
• Ematomi
• Linfangiti e celluliti
• Reflusso venoso
• Trombosi venosa superficiale
• Sindrome post-trombotica
Settore formazione 2007-2009
La sintomatologia della TVP non solo è aspecifica e
variabile, ma è anche incostante
•
Il 70 - 75 % dei pazienti ambulatoriali con segni e sintomi
clinici indicativi di TVP risulta essere negativo ad un controllo
successivo strumentale di conferma.
•
Per contro, almeno il 30 -50% delle TVP risulta avere un
decorso asintomatico.
•
La percentuale di soggetti con TVP asintomatica è
notevolmente più alta nella popolazione ospedaliera ed
altissima nella popolazione chirurgica (90-95% delle TVP postoperatorie sono asintomatiche).
•
La gravità della sintomatologia non è sempre correlabile con la
estensione della trombosi.
Settore formazione 2007-2009
• Per una conferma della presenza di TVP, o per una
sua esclusione, non ci si può basare solo su una
diagnosi clinica, ma occorre ottenere il riscontro
obiettivo
di
un
esame
strumentale.
• Solo una procedura diagnostica standardizzata, che
utilizzi metodi obiettivi e sensibili, consente di
confermare o escludere la presenza di TVP.
Settore formazione 2007-2009
Valutazione della probabilità clinica per la diagnosi di TVP
Caratteristiche cliniche
(se entrambi gli arti sono sintomatici valutare quello con segni più accentuati)
Score
Malattia neoplastica attiva
(terapia in corso, o nei precedenti 6 mesi, o palliativa)
1
Paralisi, paresi o recente immobilizzazione di un arto inferiore
1
Recente allettamento > 3gg o chirurgia maggiore
(entro 4 settimane)
1
Dolorabilità localizzata lungo il decorso del sistema venoso profondo
1
Edema di tutto l’arto inferiore
1
Gonfiore del polpaccio, 3 cm > controlaterale (10 cm sotto la tuberosità tibiale)
1
Edema improntabile (più accentuato nell’arto sintomatico)
1
Circolo collaterale superficiale (non vene varicose)
1
Diagnosi alternativa (verosimile almeno quanto quella di TVP)
-2
PUNTEGGIO TOTALE
Settore formazione 2007-2009
Valutazione conclusiva
• Alta probabilità (score = 3 o >3)
• Media probabilità (score = 1 o 2)
• Bassa probabilità (score = 0 o negativo)
Raccomandazioni
Anche se la diagnosi clinica di TVP degli arti inferiori è
di per sé inaffidabile, la valutazione della probabilità
clinica secondo criteri standardizzati è raccomandata al
fine di programmare il successivo iter diagnostico
Settore formazione 2007-2009
Diagnosi strumentale di TVP (arti
inferiori)
• Ecografia B-mode o Eco-Doppler
• Flebografia con mezzo di contrasto
• Risonanza magnetica nucleare
• Angio TC (per vasi intraaddominali)
Settore formazione 2007-2009
Trombosi venosa profonda
• Parietale
• Non occludente
• Occludente
Settore formazione 2007-2009
COMPRESSIONE
S
S
S
A
V
A
A
V
V
SOGGETTO NORMALE
COMPRESSIONE
S
S
S
A
V
A
V
SOGGETTO CONTROMBOSI VENOSA OCCLUDENTE
Settore formazione 2007-2009
Settore formazione 2007-2009
Settore formazione 2007-2009
Flebografia con mezzo di
contrasto
• E’ l’esame di riferimento (gold standard).
• Il trombo si evidenzia come un difetto di
riempimento, visibile in almeno due immagini
successive.
• Non è un test diagnostico di prima linea:
invasivo, costoso, non sempre agevole e di
facile esecuzione ed interpretazione
Settore formazione 2007-2009
Risonanza Magnetica
• Permette di evidenziare le TVP prossimali con buona
accuratezza
• Consente di valutare l’eventuale estensione iliacocavale della trombosi
• Utile per la valutazione del mediastino
• Indicata, in alternativa alla flebografia, nei pazienti
con allergia o controindicazioni al mezzo di contrasto
e/o con insufficienza renale
Settore formazione 2007-2009
I D-dimeri nella diagnostica della TVP
• Sono prodotti di degradazione della fibrina stabilizzata e possono
•
•
•
•
trovarsi in circolo per molte cause
applicati alla diagnostica delle tromboembolie venose, i metodi per il
dosaggio plasmatico dei d-dimeri hanno una elevata sensibilità, ma
bassa specificità
alto valore predittivo negativo: escludono la diagnosi di
tromboembolia in caso di risultato normale
dosaggio d-dimeri + CUS permette di selezionare quei casi con CUS
negativa ma D-dimeri alterati nei quali non è possibile escludere una
TVP distale
metodiche di laboratorio rapide, semplici, adatte per il dosaggio di
campioni singoli e ad elevata accuratezza diagnostica (= idonei per
emergenze)
Settore formazione 2007-2009
Settore formazione 2007-2009
US
US positiva
TRATTAMENTO
US negativa
US dubbia
FLEBOGRAFIA
Probabilità clinica
Bassa
Medio-alta
Dosaggio D-dimeri
D-dimeri negativi
D-dimeri positivi
Sospetta TVP iliaca isolata
ALTRA
DIAGNOSI
FLEBOGRAFIA O TC SPIRALE
O ECO-DOPPLER DETTAGLIATO
CONTROLLO US
DOPO 5-7 GIORNI
Flow-chart per la diagnosi di TVP in pazienti ambulatoriali sintomatici
Flow-chart per la diagnosi di TVP in pazienti ospedalizzati sintomatici
US
US positiva
US negativa
US dubbia
FLEBOGRAFIA
TRATTAMENTO
Probabilità
clinica
Bassa
ALTRA
DIAGNOSI
Medio-alta
CONTROLLO US
dopo 2 e7 giorni
Settore formazione 2007-2009
Diagnosi di recidiva di TVP
• Ancora incerta
• Occorre un ecodoppler di confronto
• Fare sempre ecodoppler al termine TAO
• Criteri:
• Riocclusione di vena prima ricanalizzata
• Aumento del volume del trombo residuo
Settore formazione 2007-2009
• Le Vene
Settore formazione 2007-2009
Studio dell’asse venoso superficiale
Asse venoso superficiale
Settore formazione 2007-2009
Tromboflebite superficiale
Possibile trombofilia
Tumori
Traumi
TVP
nel 5.6 %
Arch Intern Med 1997; 157: 1822-4
Thromb Haemost 1999; 82: 1215-7
Settore formazione 2007-2009
VARICO
FLEBITE
Settore formazione 2007-2009
Tromboflebiti superficiali
•Importante distinguere TFS su vena sana e su varice
•Pericolose TFS che coinvolgono la vena safena a livello della
coscia per il rischio di propagazione alla vene profonde (recenti
dati indicano un’elevata incidenza di embolie polmonari
asintomatiche in TFS di coscia)
Settore formazione 2007-2009
Ecotomografia
(Ultrasonografia per compressione CUS)
• L’ultrasonografia (ecografia B-mode, duplex scanning, ecocolor-doppler) è la metodica non invasiva di prima scelta per la
diagnosi di TVP prossimale degli arti inferiori
• elevata accuratezza diagnostica, praticità, semplicità d’uso,
economica, innocua, può essere ripetuta senza restrizioni
• criterio di diagnosi: non compressibilità (totale o parziale) del
lume venoso per effetto di una moderata pressione della sonda
• sensibilità = 97 % specificità = 98 %
Settore formazione 2007-2009
Cosa è l’EcoColorDoppler?
Ecotomografia: gli ultrasuoni generati dalla sonda vengono riflessi alla sonda
con velocità differenti e determinate dalla diversa densità acustica dei tessuti
insonati. In base alla modalità di riflessione il computer ricostruisce un’
immagine con una scala dei grigi.
.Consente di visualizzare il vaso venoso parete e lume
Asse
orizzontale
Asse
verticale
Doppler: la interazione fra fascio ultrasonoro e globuli rossi che scorrono
all’interno di un vaso dà origine a onde di ritorno che il computer trasforma
come “onda” su di una scala di velocità.
Consente registrare segnale di flusso venoso e modulazioni respiratori e
incremento alla compressione del polpaccio.
Color: elaborazione in rosso e blu del segnale in base a direzione del
flusso.Visualizzazione vasi
Settore formazione 2007-2009
Tecniche ultrasonografiche impiegate nella diagnosi di TVP
-Ecotomografia da compressione:
• visualizzazione diretta del lume del vaso venoso e del materiale trombotico
all’interno.
• Compressione del lume per confermare presenza di trombosi. Applicabile
bene a vene del distretto degli arti inferiori e superiori no a vene addominali
e vene giugulare-succlavio-ascellare
-Ecotomografia Doppler:
• visualizzazione del vaso+ registrazione del flusso venoso spontaneo e/o
provocato.Modulazioni respiratorie.
• Applicato a tutti i vasi non comprimibili con sonda.
-Color• visualizzazione del vaso+ flusso come segnale di colore.
• Utile per identificazione di vasi addominali e del polpaccio. Circoli
collaterali.
NB. L’esame del circolo veno profondo è eseguito in clinostatismo
a parte le vene del polpaccio .Vene superficiali in ortostatismo.
Settore formazione 2007-2009
Valutazione della validità di un test diagnostico
Diagnosi vera
esito test
Malato (M)
Sano (S)
totale
positivo
negativo
a (veri pos)
c (falsi neg)
b (falsi pos)
d (veri neg)
a+b (pos al test)
c+d (neg al test)
totale
a+c (malati)
b+d (sani)
n (esaminati)
Sensibilità = probabilità che un soggetto malato risulti positivo al test
Specificità = probabilità che un soggetto non malato risulti negativo al test
Valore predittivo positivo = probabilità che un soggetto positivo al test sia veramente
affetto dalla malattia
Valore predittivo negativo = probabilità che un soggetto negativo sia sano
Settore formazione 2007-2009