___________________________________________________________________________ Algeria .... nessun uomo dopo aver conosciuto il deserto può restare lo stesso. Porterà incisa per sempre dentro di se l'impronta del deserto ... il più profondo dei suoi desideri è quello di ritornarvi. W.Thesiger L’emoziomne di immergersi in una natura incontaminata, la bellezza dei paesaggi, i colori delle dune che variano dall’ocra al rosso con riflessi che, al tramonto ed all’alba, assumono toni ed ombreggiature che solo un pittore può esprimere sulle sue tele ed il cielo di un azzurro intenso durante il giorno e traboccante di stelle nelle notti regalano al visitatore, un senso di dolcezza e di serenità che fanno apprezzare maggiormente la bellezza dell’Algeria. _______________________________________________________________________________________ Data del viaggio: 21 – 28 Aprile ‘13 27 Ottobre – 3 Novembre ‘13 1° giorno Milano/Linate - Algeri Trasferimento privato all’aeroporto di Milano/Malpensa. Partenza con volo di linea per Algeri. Arrivo e accomodamento in albergo. Itinerario di 8 giorni/7 notti Pranzo in albergo è pomeriggio visita panoramica di Algeri, che si distingue dalle altre cittadine circostanti per la cura quasi maniacale prestata nell’erigere i suoi edifici, rigorosamente bianchi. Si affaccia sul Mar Mediterraneo, ed è altresì capoluogo di Dipartimento. Grazie alla posizione geografica, essendo situata lungo il litorale settentrionale del Maghreb a metà strada tra la Tunisia e il Marocco, è un importante centro di scambi commerciali, essendo anche un importante nodo portuale e città industriale. La sua fama di fondamentale centro culturale e di scambio si è affermata durante il periodo coloniale, in cui fiorente era il commercio di minerali, agrumi e vino. Dal dopoguerra ad oggi si è poi assistito ad un mutare dell’economia, che da prevalentemente agricola è diventata industriale. Dopo le colonizzazioni, infatti, è iniziato uno sfruttamento del terreno dal punto di vista petrolifero, con conseguente nascita di raffinerie, e sensibile aumento dell’occupazione. Cena e pernottamento ad Algeri. 2° giorno Algeri – Djemila Trattamento di pensioone completa. Il mattino partenza per Djemila, un villaggio montuoso dell'Algeria, situato vicino alla costa del mar Mediterraneo a est di Algeri, dove si trovano alcune delle rovine di antiche città romane meglio conservate del Nordafrica. Nel 1981 Djemila venne inserito nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, come riconoscimento dell'adattamento straordinario dell'architettura romana ad un ambiente montuoso. A Djemila si trovano le rovine di un teatro, due fori, templi, basiliche, archi, strade e case. Djemila è situata al confine con la regione di Costantina e di Cabilia. Si tratta di un eccezionale sito archeologico in Algeria, che ha ereditato un valore storico. Le rovine romane, particolarmente ben conservate, formano intorno a sé il foro del duro, una grande piazza lastricata di cui l'entrata è contrassegnata da un maestoso arco. Sotto il nome di Cuicul, la città è stata costruita durante il primo secolo d.C. La città è stata inizialmente risieduta da una colonia di soldati, poi è cresciuta fino a diventare una grande mercato commerciale. Le risorse che hanno contribuito alla prosperità della città sono state essenzialmente agricole (cereali e olivi ). La città è stata lentamente abbandonata dopo la caduta dell'Impero Romano intorno al V e VI secolo. I musulmani della regione occupata dopo, non hanno lasciato il sito con il nome di Cuicul, ma l'hanno ribattezzato con il nome di Djemila, che in arabo significa "bella". Pernottamento a Setif. 3° giorno Djemila – Lambese – Timgad – Batna Trattamento di pensione completa. Partenza verso Batna, città che fu eretta come presidio militare dai francesi nel 1844, con lo strategico compito di creare un accesso permanente e sorvegliato alla principale strada in direzione del Sahara. Geograficamente si trova su di un passo naturale sui monti dell'Atlante. I romani, nella prima fase della loro invasione, non trovarono questo passaggio. Negli ultimi 15 anni la città si è molto sviluppata. Molti centri commerciali, case ed appartamenti sono stati costruiti in questo periodo. La visita si completerà con la sosta a Lambese, l'antica fortezza legionaria della provincia romana d'Africa proconsolare e Timgad, la colonia romana fondata da Traiano. Fra le rovine di Timgad sono perfettamente visibili il decumano e il cardo, affiancati da un colonnato corinzio parzialmente restaurato. Il cardo non attraversa l'intera città, bensì termina in un foro all'incrocio col decumano. Nella parte terminale ovest del decumano sorge un arco di trionfo alto 12 metri, chiamato Arco di Traiano, parzialmente restaurato nel 1900. L'arco, costruito principalmente in arenaria, è corinzio con 3 archi, di cui quello centrale è largo più di 3 metri. L'arco è noto anche col nome di Arco di Timgad, in modo da non creare confusione tra il gran numero di archi trionfali costruiti dall'imperatore Traiano. Fra gli edifici della città si trovano una basilica, una biblioteca, quattro terme ed un teatro da 3.500 posti a sedere, in ottime condizioni di conservazione, tanto che ancor oggi viene utilizzato per rappresentazioni teatrali. A Timgad si trovano inoltre un tempio dedicato a Giove Capitolino (grande quasi come il Pantheon di Roma), una chiesa quadrata con abside circolare risalente al VII secolo, e una cittadella bizantina costruita negli ultimi giorni della città. Pernottamento a Batna. 4° giorno Batna – Tagaste – Annaba Trattamento di pensione completa. Parte per il Souk Ahras, l’antica Tagaste, città che diede i natali a Sant’Agostino. Di seguito proseguimento per Hippo Regius, l’odierna Annaba, nella quale Sant’Agostino fu vescovo per 34 anni e dove morì in seguito all’insediamento dei vandali. Visita alla Basilica di Sant’Agostino e ai resti della città romana. Pernotamento ad Annaba. 5° giorno Annaba – Guelma – Tiddis – Constantina Trattamento di pensione completa. Breve visita al centro di Annaba e partenza in direzione di Guelma, anticamente conosciuta con il nome di Calama, che si trova ai piedi del massiccio della Mahouna e domina la valle di Seybouse. A Calama esisteva un tempio dedicato a Baal-Hammon, più tardi identificato con Saturno. Era situato a nord-ovest della città sulla riva sinistra dello Wadi Sehun, dove sono state trovate numerose stele neopuniche figurate e iscritte, che confermano la presenza di un santuario, in quanto si tratta per lo più di stele votive. A 4,5 chilometri a sud di Calama, invece, nel sito di Ain-Nechma, si trova un borgo di nome Thabarbusis (nome latino dal punico Tbrbsy), in cui sono state scoperte diverse stele libiche e neopuniche che confermano l’antichità del sito, come la conferma anche la menzione del nome di Tbrbsy a Cartagine verso il III sec. a.C. In un altro sito vicino Guelma, Gwala ‘At Bu Sba, situato a 10 chilometri a nord, è stata scoperta un’iscrizione funeraria bilingue latino e punico.Le stele votive ritrovate nel territorio di Guelma sono di due tipi principali. Le stele di tradizione punica sono di piccole dimensioni, con sommità per lo più arrotondata, a volte triangolare. I personaggi sono talvolta nudi, rappresentati grossolanamente con occhi a mandorla e naso grosso, in piedi e posizione frontale con braccia al cielo creando una figura che rimanda al "segno di Tanit"; esse si datano tra il I sec. a. C. e il I sec. d. C. I simboli maggiormente rappresentati sono la palma, pani e grappoli d’uva, simbolo di fertilità. Le stele di tradizione punico-romana sono di dimensioni poco più grandi con una decorazione architettonica più precisa, i personaggi sono più umanizzati, ma i simboli rappresentati sono gli stessi. Queste stele si datano invece tra il II e III secolo d.C. Quindi per Tiddis, dall’insolito scenario e il colore rosso del terreno la rendono diversa dagli altri siti archeologici. Una città romana dell'odierna che dipendeva da Cirta (Costantina). In epoca moderna la località aveva preso il nome di Ksantina el Kedima Si trova all'ingresso delle gole del Khreneg, formate dal uadi Rhummel, su un pianoro elevato sulle pendici meridionali della montagna, in posizione facilmente difendibile. La sepolture più antiche della necropoli hanno restituito esemplari di ceramica con decorazione dipinta che suggeriscono una origine del centro berbera. Nel II e I secolo a.C. sono presenti ceramica di importazione e iscrizioni puniche, che testimoniano l'influenza di Cirta. Dopo la conquista romana, appartenne al territorio della confederazione della Respublica IIII coloniarum Cirtensium, che aveva uno statuto particolare nell'ambito della provincia. Tra i monumenti cittadini sono le mura, con una porta monumentale, terme con cisterne, costruite da Marco Cocceio Anicio Fausto alla metà del III secolo e un tempio dedicato a Saturno, nella parte più elevata della città, che ha restituito numerose stele, oggi conservate nel museo di Costantina. Erano inoltre presenti installazioni industriali per la produzione di ceramiche e un santuario mitraico del IV secolo. Fuori della città si conserva il mausoleo costruito da Quinto Lollio Urbico, nativo di Tiddis e figlio di un proprietario terriero berbero, che era divenuto praefectus urbis nella capitale sotto Antonino Pio. Nel V secolo fu sede vescovile e due basiliche cristiane sono state identificate negli scavi. Pernottamento a Constantina. 6° giorno Constantina – Algeri Trattamento di pensione completa. Visita di Constantina, l’antica Cirta, città dell'antico regno dei Massili, nella parte orientale della Numidia, era protetta su tre lati dalle profonde gole formate dallo uadi (oggi Rhummel) . Fu capitale del regno di Siface e quindi di Massinissa. Dopo la morte del re Micipsa, nel 118 a.C., con l'arbitrato di Lucio Opimio dell'anno successivo, il regno venne suddiviso tra Giugurta e Ardebale, al quale venne assegnata la parte orientale, con capitale Cirta. Nel 112 a.C. Giugurta attaccò Ardebale e assediò Cirta, conquistandola e mettendo a morte il rivale e diversi commercianti di origine italica. L'episodio diede inizio alla guerra giugurtina, terminata con la cattura e la messa a morte del re numida nel 105 a.C. Il regno fu ridotto alla sola parte orientale e mantenne Cirta come capitale. La città venne abbellita dai sovrani che si succedettero sul trono numida. Dopo il 46 a.C., con la sconfitta dei pompeiani e del re Giuba I ad opera di Cesare nella battaglia di Tapso, il regno numida venne incorporato nella nuova provincia dell'Africa Nova, mentre venne concesso all'avventuriero di Nuceria Publio Sittio e alle sue truppe, il territorio della città di Cirta, che egli stesso aveva conquistato nella guerra, e di altre tre (tra cui Rusicada, oggi Skikda), raggruppate nella Respublica IIII coloniarum Cirtensium. Dopo il 44 a.C. Sittio morì, probabilmente nelle vicende relative al tentativo di riconquista del regno da parte di Arabione, principe numida figlio di Massinissa, e le colonie furono annesse alla provincia romana, pur mantenendo alcuni privilegi ed uno statuto particolare anche in seguito. Molti dei suoi discendenti si erano stabilmente stanziati in quella città. Non solo sono attestate diverse lapidi relative alla gens Sittia, ma ancora nel I secolo Cirta è ancora citata da Plinio il Vecchio come colonia Cirta Sittianorum. Lo condizione della città non doveva essere quella di un'effettiva colonia romana: una vera fondazione coloniale, con il nome di Iulia Iuvenalis Honoris et Virtutis si ebbe probabilmente solo sotto Augusto, tra il 36 e il 27 a.C. Con la riforma dioclezianea del 303, Cirta divenne la capitale della effimera nuova provincia della Numidia Cirtense (Numidia Cirtensis), che già nel 313 venne nuovamente riunita con la Numidia Miliziana (Numidia Militiane) in un'unica provincia di Numidia. Cirta, andata distrutta agli inizi del IV secolo, ma ricostruita sotto Costantino I, rimase la capitale della provincia unificata. Pernottamento ad Algeri. 7° giorno Escursione a Tipasa Trattamento di pensione completa. Escursione a Tipasa, città fondata dai Fenici. L'imperatore Claudio la trasformò in colonia militare, dopodiché divenne un municipium. L'antica città romana venne costruita su tre colline che dominavano il mare. Delle case, molte delle quali erano state costruite sulla collina centrale, non resta alcuna traccia. Restano invece le rovine di 3 chiese (la basilica di Alessandro, la Grande Basilica e la basilica di Santa Salsa), due cimiteri, le terme, un teatro, un anfiteatro ed un ninfeo. Sono distintamente visibili i resti dei bastioni difensivi e, ai piedi della collina orientale, il porto. Le basiliche sono circondate da cimiteri, con tombe di pietra ricoperte da mosaici. La basilica di Santa Salsa, che fu scavata da Stéphane Gsell, è costituita da una navata centrale e due laterali, e al suo interno si può ancora vedere un antico mosaico. La Grande Basilica venne utilizzata per secoli come cava di pietre, ma nonostante ciò è ancora possibile distinguere la planimetria dell'edificio, diviso in sette navate. Al di sotto delle fondamenta della chiesa vi sono sepolcri scavati nella roccia, uno dei quali è circolare con un diametro di 18 metri e spazio per 24 tombe. Benché l'importanza di Tipasa dal punto di vista commerciale fosse notevole, essa fu pressoché nulla dal punto di vista delle arti. Il Cristianesimo venne introdotto fin dai primi secoli, e nel III secolo la città fu sede vescovile. Nonostante ciò gran parte della popolazione continuò a credere nel paganesimo, fino a che, secondo la leggenda, una ragazza cristiana di nome Salsa gettò la testa di un idolo a forma di serpente nel mare, gesto che provocò la sua lapidazione da parte della popolazione infuriata. Il suo corpo, poi, miracolosamente restituito dal mare, venne sepolto sulla collina sopra il porto, in una piccola cappella su cui successivamente venne eretta la basilica di Santa Salsa. Il martirio di Santa Salsa avvenne nel IV secolo. Pernottamento ad Algeri. 8° giorno Algeri – Milano/Linate Prima colazione. Trasferimento all’aeroporto e partenza con volo di linea per Milano/Linate. Servizio di trasferimento privato di rientro. Quota di partecipazione: Fr. 2.590.- (minimo 6 partecipanti) Suppl. camera singola: Fr. 380.- Assicurazione annullamento viaggio: Fr. 80.- (assicurazione obbligatoria) La quota comprende: - Trasferimento all’aeroporto di Milano/Linate e viceversa. - Passaggio aereo con volo di linea Milano/Algeri/Milano. - Accomodamento alberghiero di categoria 3 e 4 stelle. - Trattamento di pensione completa. - Visite ed escursioni come da programma con guida-accompagnatore locale di lingua italiana. La quota non comprende : - Visto, bevande, mance, extra personali e tutto quanto non indicato sotto la voce “ La quota comprende”. Davertour SA, Via Lavizzari 6 * Piazzale alla Valle * 6850 Mendrisio * Tel. 091 6400740 * Fax 091 6400749 email: [email protected] www.davertour.com © copyright Davertour SA