La chiesa fu ricostruita nei primi anni del XVIII secolo, come gran

Collegiata
La basilica Maria Santissima dell'Elemosina, meglio conosciuta come basilica collegiata, è una
chiesa tardo barocca posta lungo la via Etnea, a breve distanza dal palazzo dell'Università,
a Catania.
La chiesa fu ricostruita nei primi anni del XVIII secolo, come gran parte della città di Catania,
distrutta dal terremoto del 1693.
Nel febbraio del 1946 papa Pio XII elevò la chiesa alla dignità di basilica minore.[1]
La facciata, progettata da Stefano Ittar, è un magistrale esempio di barocco catanese.
La facciata campanile (tipica della tradizione siciliana) è su due ordini e nel primo ordine ha sei
colonne in pietra, sormontate da una balaustra. Nel secondo ordine vi è un finestrone centrale ed ai
lati quattro grandi statue di san Pietro, san Paolo, sant'Agata e santa Apollonia. Sul secondo ordine
un elemento centrale ospita le campane.
Si accede alla chiesa mediante una grande scalinata, sulla quale, a delimitare il sagrato, è posta una
cancellata in ferro battuto.
L'interno è a pianta basilicale a tre navate, delimitate da otto pilastri, e tre absidi, delle quali quella
centrale è notevolmente allungata per la realizzazione del coro dei canonici, secondi per importanza
solo a quelli della cattedrale.