Teoria intuitiva degli insiemi Il concetto di insieme. Alcuni esempi Tutta la matematica moderna è fondata sul concetto di “insieme”. Un insieme è da considerarsi nella sua nozione intuitiva di collezione, gruppo, famiglia, agglomerato di oggetti (di qualsiasi specie, siano essi numeri, persone, piante, elementi chimici, ecc.). Tali oggetti si chiamano elementi dell’insieme. Esempi di insieme possono essere: - l’agglomerato dei pazienti di un ospedale - la totalità dei numeri pari - la collezione dei docenti di ruolo della Facoltà di Farmacia dell’Università di Cagliari in servizio ad una certa data. Gli insiemi si indicano usualmente con le lettere maiuscole A, B, C, … racchiudendo in parentesi graffe gli elementi che appartengono all’insieme. Per esempio S = {vista, udito, olfatto, gusto, tatto} è l’insieme dei cinque sensi, oppure A = {1, 2, 4, 8} è l’insieme dei divisori del numero 8. Un modo per rappresentare graficamente un insieme è disegnare una figura geometrica di questo tipo: •1 • vista S • udito • olfatto •2 •4 A •8 • gusto • tatto Insieme dei divisori di 8 Insieme dei 5 sensi Entrambi gli insiemi S ed A rappresentati nella figura sono esempi di insiemi finiti, cioè formati da un numero finito di elementi (5 elementi nel primo caso, 4 nel secondo). Invece un esempio di insieme infinito è l’insieme dei numeri naturali, usualmente indicato con la lettera N, N = {0, 1, 2, 3, 4, …..}. Un altro esempio di insieme infinito è l’insieme dei numeri relativi Z = {0, 1, -1, 2, -2, 3, -3, ….} o l’insieme dei numeri reali, denotato con la lettera R. Conosceremo più approfonditamente questi insiemi numerici nel proseguo del corso. Per esprimere, in maniera più abbreviata, che un oggetto appartiene ad un insieme si usa il simbolo ∈ e si legge “appartiene a”. Per esempio, per dire che il numero 43 appartiene all’insieme dei numeri naturali si scrive semplicemente 43 ∈ N. Analogamente si ha, per esempio, che vista ∈ S π∈R B. Cappelletti Montano ∈ {docenti di ruolo della Fac. di Farmacia dell’Univ. di Cagliari} dove S denota sempre l’insieme dei cinque sensi. Invece, per dire che un oggetto non fa parte di un insieme si usa il simbolo ∉ (si legge: “non appartiene a”). Per esempio, intuito ∉ S π∉N 5 ∉ {numeri pari}. Per insiemi molto grandi non è spesso conveniente o talvolta è proprio impossibile elencarne tutti gli elementi. Quindi essi vengono definiti per mezzo di parole o espressioni matematiche. Per esempio non siamo in grado di enumerare tutti i numeri reali più grandi di 7. Perciò tale insieme potrà essere definito nel modo seguente {x ∈ R tali che x > 7} (a parole: “l’insieme degli x appartenenti a R tali che sono maggiori di 7”). Spesso – ma è solo una questione di simboli – al fine di utilizzare una scrittura più abbreviata, al posto delle parole “tali che” potranno essere usati i simboli : oppure |. Per esempio la scrittura {x ∈ R | x2 = 4} indica l’insieme dei numeri reali che elevati al quadrato danno 4, cioè l’insieme delle soluzioni dell’equazione di secondo grado x2 = 4. Come è noto, le soluzioni di questa equazione sono i numeri 2 e –2, pertanto possiamo scrivere {x ∈ R | x2 = 4} = {2, –2}. Più in generale due insiemi A e B si dicono uguali, e ciò si indica con il simbolo A = B, quando contengono esattamente gli stessi elementi. Prova a dire a cosa è uguale questo insieme: {n ∈ Z | n ≥ 0}. Concludiamo il paragrafo chiedendoci se è possibile considerare un insieme che non abbia elementi. La risposta è sì e tale insieme si chiama insieme vuoto e si indica con il simbolo ∅. Per esempio, {x ∈ R | x2 = –1} = ∅ (cioè l’insieme delle soluzioni dell’equazione x2 = –1 è uguale all’insieme vuoto) perché l’equazione x2 = –1 non ammette alcuna soluzione, dato che non può esistere alcun numero reale x che elevato al quadrato sia uguale ad un numero negativo. Sottoinsiemi Consideriamo l’insieme B di tutti i farmaci (in commercio in Italia, questo sarà sempre sottointeso) e l’insieme A dei farmaci antipiretici. Chiaramente tutti gli elementi di A sono anche elementi di B (ogni antipiretico è, ovviamente, un farmaco). Possiamo rappresentare graficamente questa situazione in questo modo: A B Più in generale, se tutti gli elementi di un insieme A sono anche elementi di un insieme B, diremo che A è un sottoinsieme di B. Questa circostanza viene indicata in matematica con il simbolo: A ⊂ B. Ogni insieme è sottoinsieme di se stesso: A ⊂ A. Inoltre l’insieme vuoto, non contenendo alcun elemento, è sottoinsieme di qualunque insieme. Esempi 1. L’insieme {1,2,3} costituito dai primi tre numeri naturali ha i seguenti sottoinsiemi, oltre all’insieme vuoto e a se stesso, {1}, {2}, {3}, {1,2}, {1,3}, {2,3}. 2. Consideriamo l’insieme A di tutte le malattie cardiovascolari e l’insieme B = {angina pectoris}. Allora B ⊂ A. 3. Indichiamo con A l’insieme dei quadrilateri, B l’insieme dei rombi e C l’insieme dei quadrati. Allora si ha che C ⊂ B ⊂ A. Operazioni tra insiemi: unione, intersezione e differenza Dati due o più insiemi, attraverso delle semplici operazioni, possiamo ottenere un nuovo insieme. Fra queste vi sono l’unione, l’intersezione e la differenza tra insiemi. Vediamole più da vicino. L’unione di due insiemi A e B è l’insieme, denotato A ∪ B, i cui elementi sono esattamente gli elementi che appartengono ad A oppure che appartengono a B. Più brevemente: A ∪ B = {x | x ∈ A oppure x ∈ B}. La figura sotto dovrebbe aiutare a chiarire il concetto A B : A∪B In altre parole, l’operazione di unione serve a costruire un nuovo insieme, più “grande” di A e di B, ottenuto aggiungendo agli elementi di A anche quelli di B. Esempi 1. Consideriamo gli insiemi A = {-2, 0, 1} e B = {1, 2, 3, 4} (come avrai già riconosciuto essi sono sottoinsiemi dell’insieme Z dei numeri relativi). Allora l’unione di questi due insiemi è data da A ∪ B = {-2, 0, 1, 2, 3, 4}. 2. Denotiamo con A l’insieme degli anti-infiammatori non-steroidei e con B l’insieme dei farmaci cortisonici. Allora l’unione di A e B non è altro che l’insieme di tutti i farmaci antiinfiammatori. Ora consideriamo gli stessi insiemi A e B della figura in alto. Si chiama intersezione di A e B l’insieme, denotato con il simbolo A ∩ B, che è costituito dagli elementi che appartengono sia ad A che a B. Più brevemente: A ∩ B = {x | x ∈ A e x ∈ B}. In altre parole, A ∩ B è la collezione degli elementi che i due insiemi A e B hanno in comune. Ciò è ben illustrato dalla figura in basso. In tal caso A ∩ B è l’insieme rappresentato dalla figura geometrica di colore viola. A B A∩B Può anche capitare che due insiemi non abbiano alcun elemento in comune. In questo caso A ∩ B = ∅, cioè i due insiemi hanno intersezione vuota. Esempi 1 1. − π , , 10, 11, 12 ∩ {π , 10, 11, 50} = {10, 11}, dato 2 che i numeri 10 e 11 sono gli unici elementi in comune ai due insiemi. B A • -π • 12 • 1/2 2. R ∩ N = N. Infatti ogni numero naturale è anche un numero reale. • 10 • 11 •π • 50 3. Sia A l’insieme dei rettangoli e B l’insieme dei rombi. Allora A ∩ B è l’insieme di quei rombi (cioè dei quadrilateri con quattro lati uguali) che sono contemporaneamente anche dei rettangoli (cioè i cui lati formano angoli retti). Quindi A ∩ B è l’insieme dei quadrati. Infine, un’altra operazione tra insiemi è la “differenza tra due insiemi”. La differenza tra due insiemi A e B è quell’insieme, denotato con il simbolo A – B, i cui elementi sono gli elementi di A che non appartengono a B: A − B = {x ∈ A | x ∉ B}. La due figure in basso dovrebbero chiarire il concetto. A – B è rappresentato dalla figura di colore azzurro ottenuta “sottraendo” a tutto l’insieme A quei punti che appartengono anche a B. A B A–B A–B A B A–B Esempi 1. {-1, 0, 4, 5} – {-1, 4} = {0, 5}. Infatti 0 e 5 sono tutti e soli gli elementi del primo insieme che non appartengono anche al secondo. 2. Consideriamo ancora l’insieme A degli anti-infiammatori e l’insieme B dei cortisonici. Allora l’insieme differenza A – B non è nient’altro che l’insieme di tutti gli anti-infiammatori non steroidei. Simbologia Come ti sarai accorto, spesso in Matematica si tende ad usare dei simboli in luogo di espressioni di parole. Questo sia per una questione di comodità, per evitare di scrivere espressioni matematiche troppo lunghe, sia per poter disporre di un linguaggio universale comune a scienziati e persone (non necessariamente matematici) di diversa nazionalità. Riassumiamo qui sotto alcuni di questi simboli con il relativo significato. Si tratta ovviamente di simboli che non vanno assolutamente “imparati a memoria”. Alcuni di essi senz’altro ti sono già noti … gli altri diventeranno più familiari con il loro uso. In ogni caso può sempre essere utile, anche per il futuro, disporre di una tabella che possa mostrare il significato di qualche simbolo, incontrato in un libro, articolo scientifico, ecc., di cui si ignori o non ci si ricordi in quel momento il significato. a≠b a>b a≥b a<b a≤b |a| x∈A x∉A | : ∃ ∀ a è diverso da b a è maggiore di b a è maggiore o uguale a b a è minore di b a è minore o uguale a b valore assoluto di a x appartiene all’insieme A x non appartiene all’insieme A tale che esiste per ogni A⊂B A∪B A∩B A–B N Z Q R ⇒ ⇔ ∅ A è sottoinsieme di B unione di A e B intersezione di A e B differenza di A e B insieme dei numeri naturali insieme dei numeri relativi insieme dei numeri razionali insieme dei numeri reali implica è equivalente a (opp. “se e solo se”) insieme vuoto In particolare è bene mettere in evidenza il significato del simbolo di implicazione “⇒”, che viene usato abbastanza di frequente. Questo simbolo si usa per esprimere in forma abbreviata che “se succede P allora capita anche Q”. Scriveremo “P ⇒ Q” e si legge “P implica Q”. Per esempio consideriamo la frase “Se Andrea è un alunno italiano allora è un alunno europeo”. Questo si può abbreviare scrivendo Andrea è alunno italiano ⇒ Andrea è alunno europeo dove quindi come enunciato P abbiamo preso la frase “Andrea è alunno italiano” e come enunciato Q la frase “Andrea è alunno europeo”. Si noti che se P ⇒ Q non è affatto detto che Q ⇒ P. Nell’esempio precedente, chiaramente il fatto che Andrea è un alunno europeo non implica che egli sia necessariamente italiano. Quando accade che date due frasi P e Q, si ha che P ⇒ Q e nello stesso tempo anche che Q ⇒ P, diremo che P e Q sono equivalenti e per esprimere questo concetto si usa il simbolo P ⇔ Q (si legge “P equivale a Q”, oppure “P se e solo se Q”). Facciamo un esempio. Prendiamo come frase P “Andrea ha superato l’esame di Matematica” e come frase Q “Andrea ha ottenuto un voto almeno pari a 18/30 all’esame di Matematica”. Chiaramente la prima frase implica la seconda (se uno studente ha superato un esame deve per forza aver preso almeno 18) … ma anche la seconda frase implica la prima (se si prende almeno 18 si supera l’esame). Le due frasi sono quindi del tutto equivalenti.