festival internazionale del cinema di roma ottavo giorno : 15

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Il Parere dell ingegnere
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI ROMA OTTAVO GIORNO : 15
NOVEMBRE 2013
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI ROMA OTTAVO GIORNO : 15 NOVEMBRE 2013 A cura di Catello
Masullo Tir Alberto Fasulo Italia, Croazia, 2013, 85’ Cast Branko Završan, Luka Pokja, Marijan
Šestak Il parere dell’ingegnere : Alberto Fasulo si era fatto già apprezzare per il suo precedente film
documentario “Rumore Bianco”. Porta ora al Festival di Roma, questa sua seconda fatica,
“Tir”. Cinque anni di lavorazione, di cui 4 di riprese. Un signor attore, Branko Završan, totalmente
dedicato al progetto. Che per l’occasione ha conseguito la speciale patente per guidatori di Tir e si è fatto
assumere dalla grande compagnia di trasporti sui quali Tir il film è stato girato. Il film è molto rigoroso. Ci porta dentro la
cabina di guida di uno di questi bestioni che girano le strade di tutta Europa per la consegna delle merci più varie e ci fa
scoprire la vita quotidiana di un autista. Si tratta di cinema nel reale. Ma tutto è messo in scena. Con cura meticolosa.
Con il solo regista/direttore della fotografia, a filmare. Nessuna musica aggiunta. Nessun effetto particolare. Per non
suggerire o forzare le emozioni dello spettatore. Così ha dichiarato il regista. Ma se per mantenere questo rigore formale
ti perdi per strada l’attenzione dello spettatore, stai fallendo il tuo compito. Il maggior nemico di un film è la noia. E
questo film non riesce a sconfiggerlo Voto : 5.5/6
Another Me Isabel Coixet Spagna, Gran Bretagna, 2013, 86’ Cast Sophie Turner, Rhys Ifans, Claire Forlani,
Gregg Sulkin, Leonor Watling, Jonathan Rhys Meyers, Geraldine Chaplin Il parere dell’ingegnere : La regista
catalana Isabel Coixet è una che sa il fatto suo. Sa mettere in scena come pochi. Ed è quindi più cocente la delusione
per questo film. Che ha la struttura del thriller psicologico. Di quei film cioè che possono giocare le carte migliori con il
mistero che si scopre pian piano e con colpo di scena finale. Non si capisce quindi il perché della scelta di scoprire tutte
le carte con la voce fuori campo all’inizio. La quale, facendo 2 più due con il titolo, dice tutto. Lo avrà fatto perché
era un prodotto pensato per adolescenti, oppure si tratta forse di un “Murdoch touch”... (il film è prodotto
dalla Fox) in vista degli sfruttamenti televisivi successivi alla sala? In tal senso, per renderlo ancora più esplicito, i
produttori non hanno forse pensato che dopo il fantasma del palcoscenico si poteva intitolare “il fantasma del
sottopassaggio”?
Voto : 6/6.5 Fuoristrada Elisa Amoruso Italia, 2013, 66’ Con Giuseppe Della
Pelle, Marianna Dadiloveanu, Daniele Acciobanidei Il parere dell’ingegnere : Il segreto del successo di questo
film sono i tre protagonisti : la coppia composta da Beatrice (ex Pino) Della Pelle e Marianna Dadiloveanu ed il figlio
Daniele Acciobanidei. Personaggi strepitosi. Soprattutto Beatrice, meccanico d’auto a campione di rally. Che
tiene la scena come un attore consumato. Bravissima la regista Elisa Amoruso ad aver rinunciato a qualsiasi guizzo
registico e di messa in scena. E che ha privilegiato la bella storia d’amore, e, soprattutto le emozioni che suscita.
L’unico modo per superare i pregiudizi su una unione non convenzionale.
Voto : 7/7.5 Birmingham Ornament
2 Andrey Silvestrov, Yury Leiderman Russia, 2013, 89’ Cast Mikhail Efremov, Shinichi Watabe, Pradumna
Chatterjee, Alik Ligaliu, Sergey Migovich, Valery Gorin, Pavel Fartukov Il parere dell’ingegnere : Andrey
Silvestrov e Yury Leiderman hanno girato circa 200 micro-episodi, che chiamano frammenti. Ambientati in vari posti del
mondo. Dai sobborghi di Mosca, alla Finlandia, al Giappone, all’isola di Creta, alla Georgia, a Parigi. Con una
parte ne hanno costruito il film Birmingham Ornament, e con un’altra il seguito, questo Birmingham Ornament 2 (
e, ahinoi, ce ne sarebbe per altri film, volendo). Tutti gli episodi sono essenzialmente privi di senso. Con testi oscuri,
oppure tratti da ermetici antichi poeti russi. Con riferimenti a vari esponenti della cultura russa , per lo più di quella
alternativa, e quindi sconosciuti ai più (peccato che siano tutti maschi, ma non ci sono intellettuali di sesso femminile in
Russia?). Il manifesto della operazione è dichiarato in uno dei cori urlati dal gruppo finlandese, che suona più o meno
così : “Se vuoi chiarezza, comprati delle frittelle e facci un giocattolo. Abbasso la chiarezza!”.
Programmaticamente autoreferenziale e volutamente oscuro è una accozzaglia di cose assurde, di scimmiottamenti
felliniani e simili. Forse la più azzeccata definizione della operazione l’ha data il direttore del coro finlandese :
“questo film si inoltra nella zona grigia tra l’arte contemporanea ed il cazzeggio!”. Curiosità : durante
la proiezione effettuata oggi nella sala del museo Maxxi di Roma, a partire dal 45-esimo minuto è cominciata una
continua emigrazione verso l’uscita di spettatori sconcertati, in misura superiore al 60% dei presenti.
Considerando questo un esperimento di rilevanza scientifica, mi sentirei di consigliare ai registi, per eventuali nuovi
episodi, di limitarne la lunghezza ai 45 minuti, che sono, di tutta evidenza, quelli della durata massima di sopportabilità del
“prodotto”.
Voto : 5
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