Riassunto Correnti Letterarie

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Rossi Luca
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Pravisdomini, 24 gen. 16
RIASSUNTI VERIFICA PRIMO QUADRIMESTRE
POSITIVISMO
Il Positivismo è indirizzo di pensiero nato in Francia. Il termine venne coniato da Saint-Simon nel 1820.
Il positivismo indica la conoscenza della realtà attraverso scienze positive quali la matematica, la fisica e le
scienze naturali. È basato sull’osservazione e sulla verifica della teoria attraverso la prova dei fatti.
Il positivismo è diverso dal romanticismo. Questo vedeva l’arte come attività creativa stimolata dal
sentimento e dalla fantasia.
L’intellettuale positivista aveva una illimitata fiducia nella scienza e nel progresso. Alla religiosità romantica si
affiancò la fiducia nella ragione che portava all’applicazione del metodo scientifico alla conoscenza delle
società e all’uomo e alla nascita delle cosiddette scienze sociali, come la sociologia, la statistica e la
psicologia.
I principali autori ed esponenti sono:
COMTE:
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Pubblica il “Corso di Filosofia Positiva”
Utilizzò il termine positivo per designare una fase evolutiva della storia dell’umanità. Per Comte
infatti l’umanità aveva superato lo stadio teologico e metafisico ed era approdato allo stadio
scientifico ponendosi delle domande non sul “perché” ma sul “come”.
Pensiero destinato ad attuarsi completamente secondo Comte se il metodo scientifico si fosse
esteso a tutti i settori
Unificazione di tutti i risultati delle scienze nella sociologia
TAINE:
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Pubblica la “Filosofia dell’arte” (1865)
Per lui l’opera d’arte è un insieme di tre fattori che condizionano i comportamenti delle persone:
 L’ambiente e la razza
 Il momento storico
Ogni comportamento era il frutto meccanico di processi chimici e fisici
DURKHEIM:
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Il suo tema centrale sono il problema delle relazioni tra individui e società
Secondo Durkheim è la coscienza collettiva a determinare le azioni dei singoli individui e pertanto è
l’individuo ad essere generato dalla società
ALTRI AUTORI:
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Lombroso: medico criminologo
Ardigò: più importante autore positivista italiano
EVOLUZIONISMO
L’evoluzionismo assunse un ruolo principale nel positivismo. Basato sulla teoria dell’evoluzione influenza
tutti i campi del sapere e in particolare le scienze sociali.
Viene formulata dal Biologo e Naturalista Charles Darwin nelle opere “L’origine della specie” (1859) e
“L’origine dell’uomo” (1871) prendendo spunto dalle teorie dell’economista Thomas Malthus (“Saggio sulla
Popolazione”) secondo il quale i conflitti tra gli esseri viventi (lotta per la sopravvivenza) erano all’origine
della diversità nella distribuzione delle risorse e quindi all’incremento o decremento di alcune specie rispetto
ad altre.
Sopravvivenza del più forte: Dovuta al fatto che in certi ambienti sopravvive chi riesce ad avere variazioni a
seconda dell’habitat più vantaggioso.
Questo porta all’individuo a trasmettere il suo corredo genetico al suo discendente e fa capire che è il caso a
determinare la variazione e l’ambiente a determinare se quella variazione è più o meno vantaggiosa secondo
quella che Darwin definì “legge della selezione naturale”.
Questa vale anche per l’uomo con l’evoluzione di una determinata specie di scimmie ovvero i primati.
Questa teoria venne anche estesa al campo delle relazioni fra le classi sociali delle aristocrazie sulle masse
ovvero il trionfo dei forti sui deboli.
Tutto ciò porto al Darwinismo sociale che fu all’origine di movimenti come i Colonialisti o i Razzisti.
Il filosofo inglese Spencer disse che l’evoluzione è data da una determinata esigenza e che il mutamento può
essere considerato un progresso solo se si lascia libero gioco alla concorrenza tra le classi.
NATURALISMO
È una corrente letteraria nata in Francia. È uno sviluppo del realismo. Questo termine consisteva nella
tendenza del genere Romanzo a rappresentare la realtà in maniera concreta e oggettiva. I capiscuola sono
Stendhak, Balzac e Dickens
L’iniziatore del naturalismo è Flaubert:
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Scrive “Madame Bouvary”: critica della mentalità e dei comportamenti della società piccoloborghese
Introduce 2 novità:
1- Focalizzazione interna ai personaggi
2- Impersonalità del Narratore
Infatti sulla sua opera il narratore non conosce i pensieri dei personaggi e non sa cosa succederà
loro.
Sul piano dei contenuti il romanzo naturalista condivideva l’attenzione per la realtà sociale contemporanea. Il
naturalismo oltre che essere un movimento letterario fu anche un movimento ideologico che si opponeva
alla borghesia francese che escludeva le altri classi sociali più povera. Il naturalismo contrappose il proposito
di dare dignità letteraria alle altre classi sociali, prendendo spunto dalle dottrine filosofiche dove ogni uomo
è prima di tutto materia ed istinto e la conoscenza e l’intelletto non sono altro che il prodotto del corpo.
La letteratura ha il compito di rivelare la vera natura dell’uomo e che essa è determinata da dei fattori come
l’ambiente, come ad esempio, il luogo dove una persona è cresciuta. Fra questi fattori un ruolo importante
spetta l’industria la quale viene accusata di squilibri sociali e di sfruttamento. Il naturalismo portava ad un
miglioramento sociale.
I fratelli Goncourt scrivono molti romanzi insieme che descrivono la vita quotidiana delle classi inferiori,
aspetti degli abitanti come il brutto, il deforme.
Il loro romanzo più celebre è “Germinie Lacerteux” (1865). Le 3 caratteristiche principali sono:
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Essere vero anche se turba o sconvolge il lettore
Raccontare effetti raccolti dalla strada, dalla vita reale.
Dare dignità letteraria alle “miserie” degli umili e dei poveri.
Il principale esponente fu però Emile Zolà. Divenne famoso grazie al celebre romanzo “L’assommoir”.
Zolà raccolse un gruppo di giovani scrittori e dagli incontri nacque una raccolta di Novelle (“Le serate di
Médan”).
Tra i giovani scrittori ricordiamo:
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Huysman che si orientò poi verso il decadentismo.
Maupassant che esordì come narratore imitando i modi del naturalismo zoliano.
Nel 1880 Zolà pubblico “Il Romanzo Sperimentale” una raccolta di scritti teorici dove nel saggio di apertura
vengono descritte le caratteristiche:
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Far proprio il metodo sperimentale per applicarlo al romanzo con fenomeni morali e spirituali
Osservare caratteri e comportamenti calando i personaggi in determinati contesti ambientali
Non far trasparire le proprie opinioni anche se interviene e giudica poiché è convinto di poter
portare un miglioramento alla società.
Altro autore è Maupassant. Scrisse “Bel-Ami” e verso gli ultimi anni della sua vita scrisse una raccolta in cui
prevale una nuova sensibilità. Protagonisti diventano personaggi fantastici o mostruosi come Horla, un
vampiro che perseguita un ricco succhiando le sue energie giorno per giorno.
VERISMO
Il verismo nacque dai romanzi Zoliani a partire dagli anni Settanta circa del 19 secolo.
Il principale centro di diffusione fu Milano.
I maggiori esponenti furono meridionali visto che l’arretratezza e il degrado si trovava là. In particolare
troviamo Luigi Capuana, Giovanni Verga e Federico De Roberto.
Il teorico del Verismo fu Luigi Capuana che attraverso il Corriere della Sera diffuse la conoscenza di Zola.
Secondo i principi fondamentali della sua poetica, lo scrittore deve:
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Abbandonare il romanzo storico-politico per il “romanzo di costumi contemporanei”
Scegliere la realtà italiana e ritrarla “dal vero”
Seguire il canone dell’impersonalità, cioè eliminare il narratore e i suoi giudizi dalle vicende
raccontate, affinché i fatti giungano al lettore privi di qualsiasi mediazione.
Non trascurare la fantasia e l’immaginazione, facoltà che creano nella narrazione “un effetto di
colorito, di rilievo, di movimento, di vita vera”.
Capuana fu il teorico ma il vero caposcuola e il maggior esponente fu Giovanni Verga
SCAPIGLIATURA:
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Figure Principali: Giovanni Prati e Aleandro Aleandri. Con loro vennero meno in poesia gli ideali
romantici
Nacque così la scapigliatura che prese il nome da un romanzo di Arrighi “La scapigliatura e il 6
febbraio”.
Movimento esclusivamente italiano influenzato da artisti parigini che facevano della ribellione
dell’emarginazione il loro stile di vita
Gruppo di artisti, poeti, musicisti accomunati da una ribellione anticonformista
Atteggiamenti insofferenti e polemiche verso i valori dominanti.
Centro a Milano tra il 1860 e il 1890 ma poi anche a Firenze e Torino.
La protesta poi ebbe portata rivoluzionaria come in Francia.
Vennero inseriti nei testi argomenti come il macabro, l’umorismo vero, l’abnorme, il sogno e
l’incubo.
Temi del movimento romantico di 50 anni prima. Ritardo dovuto all’arretratezza economia e sociale
che portarono appunto alla mancanza territoriale e politica di unità e quindi all’insorgere di ideali
come il nazionalismo, l’importanza storica. Dopo l’unità con un piccolo progresso gli scapigliati
denunciarono un disagio verso le forme della modernità.
Presero parte autori come Edgar Alla Poe, ed E.T.A. Hoffman.
Allo stesso tempo individuarono un modello negativo in Manzoni principale responsabile della
letteratura convenzionale.
Aspirazione ad una più alta “idealità” contro valori più realistici, come il bene e il male. La virtù e il
vizio. Questa contrapposizione insanabile presi il nome di DUALISMO.
Esperienze quotidiane, anche quelle più triviali.
Anticonformismo e Ribellione contro la società borghese.
Predilezione per il patologico, il macabro, l’orrido.
Dualismo
Sul piano della rivoluzione poetica i principali esponenti furono Praga (Morto giovane per colpa
dell’alcolismo e fu quello che visse al meglio il ruolo di “poeta maledetto” ovvero colui che è
anticonformista e tratta temi scandalosi e Boito che in età avanzata fu anche eletto senatore.
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Tarchetti scrisse la sua opera più famosa che è “Fosca”. Un romanzo d’amore e una sorta di
autobiografia. Fosca racchiude tutti i temi degli scapigliati e non fu mai concluso a causa della morte
dell’autore.
CLASSICISMO
Rappresentante più significativo è Giosuè Carducci.
Fuse nelle sue opere realismo e rigore formale con grande attenzione non solo alla nostra tradizione
letteraria ma anche alla moderna poesia europea.
In gioventù fu anticonformista e repubblicano ma con il tempo si fece sostenitore della monarchia e assunse
il ruolo di poeta “vate”, interprete dei valori di una lunga tradizione storico-culturale e letteraria.
SUPERAMENTO DEL POSITIVISMO, SIMBOLISMO ED ESTETISMO
Nuove tendenze che esaltavano le componenti soggettive dell’animo umano e rifiutavano la società
borghese e i suoi valori quali:
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L’eccezionalità dell’artista, individuo dotato di capacità superiori a quelle degli uomini comuni
Ripiegamento verso una dimensione interiore, ovvero disinteressarsi dei problemi sociali e politici e
provare un sentimento di malinconia e di incomprensione verso la società.
Rifiuto di convenzioni borghesi
Tutte queste caratteristiche portavano ad una vita fatta di vagabondaggio, droghe e alcolismo e tali scelte di
vita portarono alla ricerca di nuove soluzioni artistico letterarie
Tali fenomeni, non si svilupparono in scuole ma autonomamente e presero il nome di Decadentismo le cui
origini sono da ricercarsi in due movimenti quali il simbolismo Francese e l’estetismo Inglese.
Il simbolismo nacque in Francia come movimento politico dopo che nel giornale Francese “Le Figaro” si
pubblicò un manifesto intitolato “Un manifeste littéraire: le symbolisme”.
Concetto principale era l’abbandono della scienza e della ragione positiva per cercare un significato più
profondo, una realtà “altra” che si poteva trovare solo attraverso la poesia, infatti solo il poeta può avere
intuizioni misteriose e solo la poesia fusa con l’arte può raggiungere ciò che per gli altri è l’ignoto.
Tutto questo veniva fatto attraverso l’uso di un linguaggio analogico fatto di associazioni di parole e immagini
per risaltare i legami tra colori, luci e profumi e quindi ad una evocazione della realtà che si nasconde dietro
le apparenze.
Con Nerval bisogna ricordare un precedente del Simbolismo, il Parnassianesimo.
Come precursore del Simbolismo troviamo Baudelaire che fu anche un profondo critico, un geniale studioso
dei problemi estetici e grande innovatore del genere lirico tanto che viene ricordato come l’iniziatore della
poesia moderna. Ma a differenza di Gautier non cercava rifugio nel modello consolatorio dell’antichità
classica bensì in quella artificiale dell’alcool e delle droghe, all’eccesso e al vizio e ad una perenne malinconia,
stato che prese il nome di Spleen ovvero un sentimento di noia che prende forma in un tedio esistenziale o
una disperazione senza via di uscita.
Alla base di questo c’è la poetica delle corrispondenze ovvero dove la natura esprime confuse parole che
l’uomo percepisce ma non capisce dove tra i profumi, i calori e i suoni ci sono correlazioni e simmetriche e
che sta al poeta, mediante l’intuizione e l’immaginazione scoprire le relazioni.
Baudleaire apre la stagione anche dei “poeti maledetti”, chiamati così per la loro vita sregolata fatta di
alcool, droghe e il rifiuto della morale.
DECADENTISMO
Decadentismo deriva dal francese “décadent”. Il termine “decadenza” che avrebbe dovuto testimoniare
un’epoca ormai al tramonto, venne usato per indicare una nuova generazione di poeti, che incitavano al
rifiuto della morale borghese e che si ponevano al di fuori della norma. Da quegli stessi potevi venne usato
per indicare la loro diversità nei riguardi del presente e l’estraneità rispetto alla società borghese.
La Grande Depressione (1873-1895) provocò un profondo disagio sociale fra gli esponenti delle classi più
povere. Occorreva quindi fare una bandiera della propria diversità, della propria estraneità alla logica
dell’operosità e della concretezza.
In senso generale “Decadentismo” indica una stagione della sensibilità, del gusto e della cultura che si
impose in Europa intorno agli anni Ottanta dell’Ottocento. In senso più specifico, indica il multiforme
movimento letterario, base del rifiuto della tradizione letteraria precedente. Il decadentismo fu un
movimento eterogeneo. Non esistono date canoniche condivise in cui collocare lo sviluppo di questo
movimento però l’inizio dell’età decadente risale agli ultimi decenni dell’Ottocento.
Il nichilismo di Nietzche interpretò la crisi della fiducia nella ragione e nel progresso. Nichiliste sono quelle
dottrine che negano l’universalità e l’assolutezza di qualsiasi valore. Nietzche formulò il concetto di
superuomo. Il superuomo è colui che si impegna a realizzare totalmente se stesso.
Nel campo delle scienze umane troviamo l’austriaco Freud il quale studiando le malattie ne scoprì la zona
oscura, l’inconscio, capace di condizionare l’attività cosciente dell’individuo. La psicanalisi di Freud tenta la
cura dei disturbi mentali a partire proprio dall’analisi dell’inconscio. L’essere umano è guidato anche da forze
profonde e inconsce.
Tra gli elementi del decadentismo troviamo:
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La critica del mondo borghese, con le sue convenzioni, i suoi valori e la sua morale.
L’anticonformismo nelle scelte di vita e nelle concezioni artistiche
Il rifiuto dell’ottimismo positivista e della fiducia nella razionalità e nel progresso.
Il rifiuto dell’impegno politico e sociale dell’artista e la celebrazione dell’arte come valore assoluto
Il concetto dell’eccezionalità dell’artista che non può confondersi con la vita della gente comune.
L’artista è infatti un veggente, capace di evocare realtà segrete; un esteta, che il culto dell’arte pone
al di fuori di ogni vincolo sociale e morale; un superuomo, che tramite l’arte persegue la completa
affermazione di se stesso
La scelta di descrivere la realtà attraverso facoltà e criteri soggettivi quali l’interruzione,
l’irrazionalità, e la bellezza, in opposizione alla pretesa naturalista di una rappresentazione oggettiva
della realtà.
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