SAPIENZA E PAZIENZA
Che parole importanti!
Ma il Signore chiama a salvezza solo le persone più importanti? Certo, per Lui quelle
importanti devono avere la sua caratteristica. Gesù ha detto: Andate per le vie e sulle
piazze e conducete i poveri ad assaggiare la mia cena. Lc.14,21. Poi li nutre di saggezza.
1° Testo Giac. 3, 13-18.
Il messaggio si rivolge a chi è saggio e intelligente.
Quanto mi sento incapace di predicare questi temi. Sono però felice di notare che ogni
giorno vedo quanta trasformazione mi ha fatto fare, non sono più lo stesso giovane
impulsivo. Veramente chi crede nei veri contenuti della fede, questi trasformano!
v.13, Non importa come credi, ma che tu mostri con buona condotta le opere compiute.
Giacomo dice, una è la fede, altro è quello che Dio ti ha già fatto fare.
2Cor.8,24 Date in presenza delle chiese la prova del vostro amore. Fil. 1,27 Comportatevi
in modo degno del vangelo, fermi nello stesso spirito. 1Tim. 4,12 Sii d’esempi ai credenti,
nel parlare, nel comportamento, nell’amore e nella fede.
Infatti lui è un apostolo pratico e ci sta dicendo non importa quello che sei, l’importante
che tu diventi nuovo: capace di buona condotta, saggio e paziente.
Il saggio non ha la pretesa di sentirsi più sapiente degli altri. Sa troncare le dispute e
quando propone qualcosa, sa convincere. Sa schivare le false azioni e le parole che non
producono vita. E’ una persona ricca di principi, con capacità morali di mettere in pratica
la vita. Opere compiute. Dimostrare ogni giorno atti nuovi, già fatti, con pazienza.
Guthrie dice: Il credente nella chiesa non deve dimostrare di mettere sempre a posto le
cose, ma usare quelle virtù pratiche che convincono. Quello che fa piace a tutti.
La rivista OCP del 2001 ha trattato il tema come si riceve la Sapienza, tramite 3 vie:
mediante la provvidenza divina dall’alto, mediante la scrittura e con lo Spirito Santo.
Finché su noi sia sparso lo spirito dall’alto e l’azione della giustizia, questi sono tranquillità
e sicurezza per sempre. Is.32,17. Il Padre della gloria vi dia uno spirito di sapienza che
illumini gli occhi del vostro cuore affinché possiate conoscerlo pienamente Ef. 1,17-19.
Ecco la saggezza divina! Viene dall’alto! Il v. 14 ci dice come dobbiamo fare, se ho
sbagliato una volta e l’ho riconosciuto e chiedo a Dio di non ripeterlo, riceverò sapienza
da alto e l’opera sarà compiuta. 2Cor.1,12 E’ il nostro vanto: la testimonianza della
nostra coscienza di esserci comportati nel mondo con semplicità e sincerità di Dio, non
con la sapienza carnale ma con la grazia di Dio. E’ una grazia!
Chi è saggio sa salvaguardare la condotta. La saggezza terrena è animale e diabolica. Così
è l’invidia e il disordine morale. La sapienza mite non insiste su i propri diritti, è aperta
alla ragione e arrendevole. Impariamo da Giacomo sull’autocontrollo nelle nostre azioni.
Dovremo riscoprire il valore della misericordia che agisce con buoni risultati e accresce le
buone maniere.
2°tema: 4,13,17 E ora a voi. 5,1. Punta il dito. Altra piccola frase che deve scuoterci.
Dobbiamo evitare di fare o non fare progetti senza Dio. Non accontentiamoci delle
abitudini. Vivere la fede facendo sempre le stesse cose, ma senza vita.
Questa non è né fede, né opere. Gli uomini di oggi trafficano e progettano senza Dio.
Non deve essere così per il credente operante. Non deve essere un vapore!
Giacomo cita 14 volte Gesù del Sermone sul Monte, Matteo 5-7, e usa saggi consigli di
vita operante. Ho notato anch’io in 18 indicazioni pratiche, cita le stesse frasi: a voi e tu.
Dobbiamo fare progetti? Certamente, Dio lo fece per Adamo, Gesù per la nostra salvezza.
Giacomo ci sta dicendo che è un dovere fare progetti. Il credente guarda avanti!
Però, non dimenticare mai, che l’uomo propone ma Dio dispone.
Gesù cita la parabola del ricco stolto e il servo fedele e termina, Lc.12,47: Quel servo che
ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato, né fatto nulla, riceverà
molte percosse. Mt. 7,21 Non chi mi dice Signore e Signore entrerà nel regno dei cieli, ma
chi fa la volontà del Padre mio. Giacomo ha imparato da Gesù! E noi?
Il detto se piace al Signore non deve essere una formula, ma un impegno serio!
Diciamo come Giacomo: Se il Signore vorrà faremo questo e quest’altro.
Partire, andare è stato il mio lavoro, ho sempre chiesto a Lui sostegno e protezione.
In ogni progetto ci sia Dio al primo posto. Alle opere compiute, diciamo grazie Signore!
Perché Dio ci ha lasciati all’oscuro dei progetti della vita e del nostro futuro?
Perché non sappiamo nulla del domani? Per farci conoscere ogni giorno la Sua volontà.
Gli astronomi calcolano il secondo del sorgere del sole ma non la sicurezza della vita.
Chi ha un tale vanto è umano. Che avverrà oggi o domani? Non devo essere un vapore!
La previdenza è una virtù preziosa: Gesù e gli apostoli avevano questa disciplina.
Fare previdenza senza fede o progetti senza Dio si cade nelle ansietà, nelle disperazioni
e tormenti. Saremo scoraggiati e disperati. Condanniamo, perciò, la fiducia carnale.
Il v. 4,17 per Giacomo riguarda tutti gli argomenti trattati. E’ un peccato particolarmente
grave. Il vero peccato è non fare il bene. Pietro si è nascosto tre volte e così il gallo cantò.
(1Gv. 3,21) Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio.
E’ la nostra coscienza che ci condanna: lo so, ma non l’ho fatto, questo è molto grave.
Ogni volta che la coscienza ci condanna è Dio che ci parla.
3° Tema 5,7-13 Giacomo indica due significati del termine pazienza.
Una, è l’attesa del ritorno del Signore, l’altro, è la vita di pazienza dei credenti.
Cita 5 volte pazienti, indicando 5 modelli: l’agricoltore, i profeti, Giobbe, 2 volte esorta i
fratelli a credere, (Rm. 5,3) che “La vera sofferenza produce pazienza.” = Longanimità.
Quelli che la praticano, v.11: sono felici quelli che hanno sofferto pazientemente.
Su mettiamoci a soffrire? No, alla rassegnazione giornaliera, ma dare al Signore il
risultato positivo. Questa è la grazia = pazienza che ricade dall’alto su tutti noi!
Se vogliamo che la chiesa dia al Signore il frutto che Egli desidera, bisogna esaminare i
tempi e i modi che Lui vuole. Fratelli non diventate indolenti, affinché per fede e pazienza
ereditate le promesse, Eb.6,12. Quindi essere, molto decisivi, finché viviamo!
1Pie.2,21; 4,16 Cristo ha sofferto per voi lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue
orme. Se uno soffre come cristiano non se ne vergogni, anzi glorifichi Dio.
1 Pie.5,10 Dopo aver sofferto, vi perfezionerà egli stesso. E’una perfezione giornaliera!
Miei cari, dobbiamo tutti cambiare lavoro diventare agricoltori. L’agricoltore guarda il
tempo e le condizioni favorevoli. Pioggia e sole. Così sono anche le leggi divine!
Le benedizioni e le vittorie della fede si hanno con pazienza, dando il frutto a Lui.
Giobbe ha imparato da Dio, Pazienza e Sofferenza: quale lode gli ha reso! Gb.42,2,3.
Giacomo dice, 5 v.9, quindi basta lamenti e chiacchiere inutili, aspettate e pregate.
Dobbiamo praticare quale frutto reca nel tempo il rinnovamento della preghiera. v.13.
Giacomo lega la vera pazienza nella vita, alla preghiera spirituale.
Chi vive così, ha delle benedizioni che lo rende capace di cantare con gioia. v. 13.
Miei cari, in questi tempi difficili quanti martiri della fede!
Noi crediamo poco che il Signore è vicino, che i tempi sono maturi. Dobbiamo pazientare
la Venuta = Parousia. Cristo viene a riprendere il Regno promesso. Tornerò di nuovo!
La promessa di Gesù sta per venire al pettine. Drammatica è la situazione mondiale.
La lotta tra Israele e gli arabi si fa sempre più insidiosa e mondiale. Io noto che Israele è
sempre più vincente. Anche la chiesa subisce i dolori della fedeltà.
Le certezze che il Signore è vicino sono evidenti. Ecco il giudice è alla porta, v.9.
Giacomo ci consiglia come saper pazientare. Togliamoci gli inutili pesi, le pochezze di poco
risultato. Ascoltiamo i saggi avvertimenti che ci vengono dalla Parola. Così sia!