LE NATURE DELL’IDROCEFALIA Il termine idrocefalo deriva dal greco "hydro" che significa acqua e "cephalus" che significa testa. Come è insito nell'etimologia, è una condizione in cui la caratteristica primaria è un eccessivo accumulo di liquido nell'encefalo. Questo liquido è il liquor che normalmente avvolge e riempie le cavità dell'encefalo e del midollo spinale, in quantità di circa 150 cc. L'eccessivo accumulo del liquor provoca una abnorme dilatazione degli spazi encefalici chiamati ventricoli. Il sistema ventricolare è formato da quattro cavità connesse fra di loro ed in comunicazione con gli spazi liquorali subaracnoidei. Questi spazi avvolgono in superficie tutto il sistema nervoso centrale. Il liquor è continuamente cavità prodotto della base nei ventricoli, cranica, circola fluisce sulle nelle superfici dell'en-cefalo e del midollo spinale ed è assorbito nel flusso sanguigno attraverso strutture chiamate villi aracnoidei. Attualmente si ritiene che circa un quarto del liquor sia riassorbito permette per un riassorbimento mezzo delle equilibrio del liquor. vie dinamico Il linfatiche. fra liquor Questo produzione nelle 24 ore e si ricambia circa tre volte. Il liquor ha tre importanti funzioni vitali: - permette il galleggiamento della massa nervosa agendo come un cuscinetto protettivo; - agisce come veicolo per la distribuzione dei nutrimenti e la rimozione delle scorie dall'encefalo; - compensa la variazione di volume ematico intracranico facendo fluire parte del liquor dal compartimento cranico a quello spinale. L'idrocefalo si sviluppa quando si produce un eccesso di liquor, quando vi è un difetto di riassorbimento o quando, ed è l'evenienza più frequente, c'è un blocco lungo le vie di deflusso. L'idrocefalo può essere congenito od acquisito. L'idrocefalo congenito è presente alla nascita e può essere causato da influenze ambientali durate lo sviluppo fetale o da predisposizione genetica. L'idrocefalo acquisito si sviluppa alla nascita o più tardi. Quest'ultimo tipo può colpire individui di tutte le età e può essere conseguente a traumi cranici, a lesioni espansive che interessano il sistema nervoso centrale, a emorragie subaracnoidee, a processi infiammatori od a malformazioni. Quando c'è stato un danno dell'encefalo di varia natura: trauma, ictus o malattia degenerativa ci può essere una riduzione anche soprattutto significativa della sottocorticale, massa che cerebrale, permette una sovradistensione del sistema ventricolare. L'idrocefalo dell'anziano non trova una causa eziologica significativa. armonica del È caratterizzato sistema da ventricolare una dilatazione sopratentoriale. La frequenza di questa patologia è difficile da stabilire dal momento che non esistono registri nazionali o data base delle persone con idrocefalo e disordini strettamente associati. Comunque si ritiene approssimativamente attuale, la uno maggior che ogni parte l'idrocefalo 500 di colpisca bambini. Allo stato questi casi sono diagnosticati in epoca prenatale, al momento del parto o nella prima infanzia. L'idrocefalo può derivare da disordini genetici (stenosi dell'acquedotto) e alterazioni dello sviluppo, quali le malformazioni di Arnold-Chiari e di Dandy-Walker, e quelle associate ad alterazioni del tubo neurale (spina bifida ed encefalocele). complicanze Altre peri- possibili o cause comprendono postnatali come le emorragie intraventricolari o diverse patologie dell'età infantile o adulta quali meningiti, lesioni espansive, traumi cranici o emorragie liquorale. malattia subaracnoidee Variano (in acuto con o che impediscono l'età, la il deflusso progressione cronicamente) e le della differenze individuali nella tolleranza all'aumento della pressione intracranica. Nei neonati e fino all'età di circa due anni la tolleranza agli aumenti di pressione intracranica è diversa che nel bambino e nell'adulto. Infatti, il cranio in tenera età, fino a quando non si sono saldate le suture ossee, può espandersi in idrocefalica. conseguenza Questo non della può spinta accadere pressoria nell'adulto in quanto la scatola cranica è inestensibile. In questi casi ogni aumento volumetrico di uno o più componenti endocranici, una volta esauriti i meccanismi di compenso, si traduce in un aumento della pressione intracranica. Sotto i due anni, la più chiara indicazione di idrocefalo è quindi la rapida crescita della circonferenza cranica o un inusuale macrocefalia. Altri segni sono: fontanella anteriore tesa e non pulsante, cute cranica sottile e solcata da vene superficiali dilatate, fronte ampia e con bozze preminenti, palpebre superiori retratte con occhi ad aspetto a "sole calante". Possono associarsi inappetenza condizione e crisi compaiono vomito, sonnolenza, epilettiche. segni di Col irritabilità, perdurare compressione della encefalica quali paralisi alterazioni sviluppo. dei nervi cerebellari. Se non peggioramento è cranici, Si si paraparesi instaura interviene progressivo. un spastica, ritardo dello chirurgicamente Nella metà dei il casi l'evoluzione è verso il decesso, negli altri casi si ha una stabilizzazione spontanea con postumi più o meno invalidanti. Nei bimbi di maggiore età o negli adulti i sintomi o i segni possono deficit dell'acuità visiva, papilledema, includere diplopia problemi vomito, nausea, (visione doppia), dell'equilibrio, scarsa coordinazione, disturbi della deambulazione, incontinenza urinaria, rallentamento o letargia, irritabilità ed personalità o delle perdita altri funzioni dello sviluppo, cambiamenti cognitive. I della sintomi riportati si riferiscono ai casi tipici, va però ricordato che i sintomi possono variare significativamente da individuo a individuo. L'idrocefalo è diagnosticato mediante una attenta valutazione clinica supportato dalle indagini strumentali. Nel feto e nel neonato si fa ricorso agli ultrasuoni che abbinano la facile accessibilità all'assenza di invasività. Insostituibili nell'iter diagnostico sono però la Tomografia encefaliche. permette Computerizzata Quest'ultima, anche una e la con valutazione Risonanza Magnetica par-ticolari sequenze, dinamica del flusso liquorale. L'idrocefalo è trattato chirurgicamente. Si realizzano sistemi di derivazione, chiamati shunt, che deviano il flusso parte liquorale del corpo: dalle atrio cavità ventricolari cardiaco destro e ad un'altra soprattutto peritoneo. Una modalità di derivazione alternativa, tutta a livello cranico è data dalla derivazione ventricolo-seno trasverso (sistema sinu-shunt). Negli idrocefali ostruttivi da tumori del tronco e nella stenosi dell'acquedotto può essere indicato un intervento in neuroendoscopia di ventricolocisternostomia. I sistemi di derivazione liquorale sono realizzati con materiale inerte e possono essere lasciati in sede indefinitivamente o rimossi qualora cessi la causa della idrocefalo. Attualmente sono sempre più usate valvole programmabili che permettono di variare nel tempo dall'esterno, con apposita apparecchiatura, la pressione di apertura della valvola in base alla risposta clinica del paziente. Lo shunt comunemente più utilizzato è quello ventricolo- peritoneale. Gli interventi sono realizzati in anestesia generale. Il rischio di complicanze è modesto. La più temibile è l'ematoma operatorio intraparenchimale. Mentre le complicanze tardive dei sistemi di shunt possono includere: malfunzionamento, infezioni, ostruzioni, interruzione del catetere. I sistemi di shunt richiedono un regolare controllo medico. Alcuni sistemi di derivazione realizzano un iper- o ipodrenaggio. Un iperdrenaggio si verifica quando lo shunt permette un deflusso liquorale più rapido della produzione. Si può così provocare un collasso ventricolare, un ematoma sottodurale acuto o cronico con sintomi di ipertensione endocranica come cefalea e vomito. L'ipodrenaggio sintomatologia invece da provoca idrocefalo. una In ricomparsa aggiunta dei della comuni sintomi imputabili all'idrocefalo, l'infezione del sistema di derivazione può produrre sintomi come febbre non elevata, dolorabilità alle spalle ed al collo, rossore e dolore lungo il tragitto dello shunt. Inoltre, si può associare la sintomatologia ed i segni clinici dell'infezione a carico della cavità sierosa: peritonite. Si rende quindi necessaria la sostituzione del sistema, previa sterilizzazione antibioticoterapia e del liquor derivazione mediante opportuna ventricolare esterna temporanea. La prognosi per i pazienti con diagnosi di idrocefalo è difficile da correlazione prognosi è predire fra benché l'eziologia ulteriormente ci e sia una l'andamento complicata dalla qualche clinico. La presenza di disturbi associati, dalla tempestività della diagnosi e dal successo chirurgico, del non trattamento. è chiaro il Inoltre, grado di dopo lo shunt riduzione della dilatazione ventricolare necessario per far regredire o per minimizzare i sintomi o i segni d'esordio. I pazienti ed i loro famigliari devono comprendere che l'idrocefalo implica dei rischi per lo sviluppo. Comunque, molti bambini idrocefalici, che dopo la derivazione sono stati sottoposti ad intensi educativi, hanno conduzione di programmi raggiunto vita una riabilitativi buona pressoché autonomia normale con ed con modeste limitazioni. Le indagini neuroradiologiche sono necessarie nel controllo valutare drenaggio il postchirurgico corretto in sede ed a distanza posizionamento intracranica del sia sia sistema per per di monitorare l'evolutività morfologica delle dimensioni ventricolari. La RM permette anche di valutare la buona funzionalità della ventricolocisternostomia, si può infatti osservare il cosiddetto radiologia segnale di tradizionale nell'evenienza di un "flow-void". è ancora Inoltre, la insostituibile malfunzionamento del sistema di drenaggio in quanto, essendo radioopaco, è ben impressionabile sulla lastra radiografica. È così possibile seguire tutto il percorso dello shunt, dal cranio alla cavità di scarico, per rilevare eventuali interruzioni. In caso di insuccesso funzionale dell'intervento di ventricolocisternostomia la pro-cedura può essere ripetuta oppure il trattamento chirurgico può essere convertito in uno shunt ventricolo-peritoneale o analogo. Tratto dal sito www.stradaperlarcobaleno.com