APPROCCIO ALLE SPONDILOARTRITI Il termine spondiloartrite (SpA) indentifica un gruppo di artriti, del genere sieronegativo per l'assenza del fattore reumatoide (FR), di cui le principali entità riconosciute sono l'artrite psoriasica (AP), la spondilite anchilosante (SA), l'artrite reattiva (ARe), l'artrite da infiammazione cronica intestinale (IBD), la SpA giovanile e la SpA indifferenziata. Questa classe di artriti presenta alcune caratteristiche comuni quali: -L'ereditarietà, circa il 16% dei pazienti spondilitici ha 1 o 2 parenti affetti da artriti. -L'interessamento di un'artrite assiale, cioè alla regione della colonna vertebrale e del bacino (es. spondilite, sacroileite), con una lombalgia a carattere infiammatorio (tab. I). Tabella I: Criteri degli esperti per la lombalgia infiammatoria (2009). Migliora con esercizio Algie notturne Esordio insidioso Età di esordio ≤40 anni Non migliora col riposo. NB: devono essere positivi almeno 4 criteri. -Un'artrite periferica, di solito asimmetrica, oligoarticolare (es meno di 4 articolazioni), più frequentemente agli arti inferiori (es ginocchia, caviglia, piede). -L'entesite, cioè la presenza di infiammazione all'inserzione di tendini, legamenti e fascie. -Una dattilite, cioè un'infiammazione (es tenosinovite) dei tendini flessori, a volte accompagnata dalla flogosi delle articolazioni interfalangee prossimali (PIP) e distali (PID) dello stesso dito. -Le manifestazioni sistemiche, extra-articolari quali infiammazioni oculari (es congiuntiviti, Approccio alle Spondiloartriti / 06.02.11 uveiti), infiammazioni intestinali (es morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa), infiammazioni delle mucose del cavo orale o genitale (es ulcere orali, uretriti, cerviciti, prostatiti), infiammazioni del sistema cardiocircolatorio (es aortiti), aritmie (es blocco cardiaco completo), lesioni cutanee ed ungueali (es. psoriasi, keratoderma blenorragico, onicolisi, pitting ungueale). Esistono pertanto dei criteri classificativi generici per le SpA, fra cui il più usato nella pratica clinica è ancora quello europeo ESSG (tab. II). Tabella II: Criteri classificativi Spondyloarthropathy Study Group, 1991). ESSG (European Criteri A: Algie al rachide a carattere infiammatorio. Sinovite asimmetrica Criteri B: Familiarità. Psoriasi. Malattie infiammatorie croniche intestinali Algie alla natica ricorrenti da ambo i lati Entesopatia Sacroileite. NB è necessaria la presenza di almeno un criterio A e di uno B. Tuttavia questi criteri pubblicati nel 1991, non si sono dimostrati molto utili per definire un soggetto con forme di artrite precoce (es. meno di 1 anno dall'esordio); inoltre sono stati ideati prima che la RMN divenisse di uso comune nella pratica clinica. Al fine di colmare questi difetti, in particolare consentire una diagnosi prima della comparsa del danno radiologico, altre classificazioni sono state validate. La più recente è la “ASAS for axial SpA” del 2009 (tab. III). Al contrario sono ancora in fase di validazione i criteri classificativi generici per la spondilite a coinvolgimento articolare periferico. Infine a questi criteri vanno aggiunte le evidenze cliniche, che permettono di distinguere tra le varie forme di SpA (vedi 1 oltre). Tuttavia alcuni casi non possono essere definiti secondo manifestazioni specifiche e vengono pertanto considerati spondiloartriti indifferenziate. La ricerca di alcuni fattori genetici (es HLA-B27) può risultare utile per avvalorare la diagnosi. In quast'ambito discuteremo tre forme principali di spondiloartrite. Tabella III: Criteri classificativi ASAS per la spondilite a coinvolgimento assiale: Criteri Clinici: : Algie al rachide a carattere infiammatorio. Artrite Entesite Uveite Dattilite Psoriasi M. di Crohn / colite ulcerosa Risposta ai FANS Familiarità HLA B-27 positivo E' necessaria la presenza di almeno un criterio cllicico + dimostrata sacroiliete, secondo valutazione in RMN o in Rx. Oppure È necessaria la posisitivà di HLA-B27 + almeno 2 criteri clinici. NB: tali criteri sono applicabili solo a soggetti <45anni e con lombalgia da almeno 3 mesi. La Spondiloartrite indifferenziata (uSp) Non è definibile secondo alcun sottogruppo specifico di patologia. Colpisce prevalentemente i bianchi ed il sesso femminile, con un'età di insorgenza variabile (es tra i 12-70 anni). Il paziente manifesta un' infiammazione a poche articolazioni (es mono-oligoartrite), cronica o intermittente, di solito non erosiva ed autolimitantesi nel tempo, una lombalgia infiammatoria senza segni radiologici tipici (es SA), la presenza di dattilite, un'entesite (es. tendine di Achille, fascia plantare), la positività dei criteri ESSG (tabella II). Viene stimata una positività fino all’80% dei casi per fattori genetici (es l'HLA-B27 ). Per la diagnosi bisogna indagare la presenza di una familiarità psoriasica e di una flogosi intestinale cronica, la presenza di eventuali lesioni delle unghie e/o della cute in punti Approccio alle Spondiloartriti / 06.02.11 nascosti, l’anamnesi di pregresse ed attuali infezioni, lesioni intestinali (es fino al 70% dei casi può presentare alterazioni infiammatorie intestinali aspecifiche alla colonscopia). Una piccola quota di pazienti, entro 2-9 anni dall'esordio, svilupperà il morbo di Crohn. Ci sono 4 possibilità di evoluzione della uSp: -il 60% circa andrà a risoluzione spontanea. -il 18% svilupperà la Spondilite Anchilosante. -il 6% svilupperà un'artrite secondaria ad una patologia da flogosi cronica intestinale. -il 16% rimarrà indiferenziata. L' Artrite Psoriasica (AP) Inserita nel sottogruppo delle spondiloartropatie, patologie infiammatorie ed artriti sieronegative della classifica della Società Italiana di Reumatologia nel 1986. Patologia più comune in Europa e Nord America. L'età di insorgenza della psoriasi è nel range 5-15 anni, mentre per l’artrite tra i 30-55 anni. La psoriasi colpisce il 1-3% della popolazione; generalmente il 5-8% dei pazienti affetti da psoriasi sviluppa l’artrite. Il rapporto femmine/maschi è di 1/1, ma varia secondo il tipo di interessamento articolare, per esempio nella forma poliarticolare simmetrica colpisce più le femmine, al contrario della spondilitica. Nel 75% dei casi la psoriasi precede l’artrite, nel 15% dei casi l’artrite precede la psoriasi, nel 10% sono sincrone. In caso di sospetto clinico la psoriasi deve essere ricercata attentamente qualora non sia chiaramente evidente, soprattutto nelle pieghe cutanee, al cuoio capelluto e a livello ungueale (es onicopatia). Similmente va indagata un'anamnesi familiare di psoriasi. Si riconoscono diversi fattori genetici associati (es l' aplotipi HLA-B38 e -B39 nell'artrite periferica; -DR4 nella poliartrite simmetrica; -B27 nella spondilitica). Secondo autorevoli autori (es Moll e Wright) si distinguono 5 tipi di AP: 1. Predominante infiammazione alle interfalangee distali (DIP only) di mani e piedi. 2. Artrite mutilante, severe deformità 2 soprattutto alle dita delle mani. 3. Poliartrite simmetrica, simil artrite reumatoide (AR). 4. Oligoartrite asimmetrica con dattilite. 5 Spondilite simil spondilite anchilosante (SA) con o senza altre artriti. Storicamente il pù frequente è risultato il 4° tipo; tuttavia recenti studi epidemiologici evidenziano il crescente incemento del 3°, con importanti problemi differenziali rispetto all'AR. Nel 95% dei casi si osserva un interessamento articolare periferico, mentre solo il 5% ha un esclusivo coinvolgimento del bacino e del rachide. In realtà oggi è noto che tali forme non sono esclusive, poichè nel tempo, fino nel 60% dei casi, può mutare da un tipo all'altro. L’oligoartrite asimmetrica: rappesenta in media circa il 47% dei casi. Colpisce soprattutto le interfalangee distali (IFD) ed interfalangee prossimali (IFP) di mani e piedi, spesso con dattilite, i polsi (es intercarpiche), le grosse articolazioni (es le ginocchia, le anche e le caviglie). La psoriasi in forma volgare consiste di 1-2 lesioni con limitata estensione cutanea e spesso interessamento ungueale (es onicolisi, depressioni puntiformi, alterazioni distrofiche). Circa il 25% dei pazienti evolverà verso forme destruenti, mentre il 30% verso un interessamento oculare (es. congiuntivite, irite, episclerite). La Poliartrite simmetrica: rappresenta in media circa il 25% dei casi. Di solito l'artrite e la psoriasi sono contemporanee, con maggiore frequenza nel sesso femminile. Sono colpite, come nell’ AR, le piccole articolazioni di mani, polsi e piedi, ed inoltre le caviglie, i gomiti, le ginocchia. Tipici sono gli interessamenti delle IFD e la quasi totale presenza di onicopatia. Circa il 50% dei casi evolverà verso la forma mutilante (in italia circa l'1-5% dei casi). La spondilite psoriasica: rappresenta in media circa il 23% dei casi. Il 50% ha una spondilite simil SA, il resto una flogosi al bacino (es sacroileite isolata). Il 65% dei casi con spondilartropatia lamenta dolore e rigidità Approccio alle Spondiloartriti / 06.02.11 lombare o cervicale. Di solito una sacroileite asintomatica ed asimmetrica è presente fino al 30% dei soggetti con psoriasi. La spondilite cervicale è tipica della psoriasi al cuoio capelluto, che può complicarsi con una deformità (es sublussazione atloassiale e subassiale). La Rx del rachide di solito mostra segni tipici differenziali rispetto alla SA (es tipici i sindesmofiti spessi e non marginali). Il decorso può essere indistinguibile da una SA o può essere pauci sintomatico. Inoltre rispetto alla SA è poco erosiva nelle localizzazioni periferiche (es rare sono le forme mutilanti). Tipiche sono le entesopatie (es tendine di achille e fascia plantare). Scarso è il coinvolgimento oculare. Infine spesso si possono osservare onicodistrofia e fino al 30% dei casi segni di flogosi intestinale. Le manifestazioni extraarticolari sono: l'onicopatia, la dattilite, l'edema unilaterale dell'arto superiore, l'entesite del tendine di Achille, della fascia plantare, della pelvi e del rachide; flogosi oculari (es congiuntivite, irite); insufficienza aortica. Molti autori si sono impegnati per una corretta e più moderna classificazione di tale patologia, ma ancora oggi i criteri classificativi di Moll e Wright sono i più utilizzati nella pratica clinica per la loro maggiore semplicità (tabella IV). Tabella IV: criteri classificativi della AP di Moll e Wright (1973) . 1 Artrite simmetrica poliarticolare simil reumatoide 2 Artrite asimmetrica oligoarticolare (<5 articolazioni) 3 Predominante interessamento delle interfalangee distali 4 Predominante spondilite 5 Artrite mutilante NB un paziente affetto da psoriasi, sieronegativo per il fattore reumatoide, deve rispondere ad almeno uno di questi criteri. Il laboratorio nell’AP segue per le forme diverse la AR o la SA. In particolare può realizzarsi un aumento di VES e di PCR, un' ipergammaglobulinemia ed iperuricemia. La sieropositività non esclude l'AP . Da ricordare che un’esplosiva manifestazione di psoriasi ed artrite rapidamente progressiva può correlare con alcune infezioni. La AP ha una prognosi migliore dell’AR. Il 60% 3 dei casi ha erosioni in 5 o più articolazioni, mentre meno del 5% ha un’artrite mutilante. Solo circa il 20% manifesterà una grave disabilità (es classe ACR 3-4). Fattori prognostici negativi sono: una giovane età all’esordio, il sesso femminile, un esordio acuto, un alto valore della VES, un quadro poliarticolare, la positività dell'HLA-B27 (spondilite), di HLA- B39 (forma evolutiva), di -DR3/DR4 (forma erosiva), la positività dell'HIV. La Spondilite Anchilosante (SA) Brodie descrisse il primo caso nel 1850, rappresentando la malattia infiammatoria che più frequentemente colpisce lo scheletro assiale (es bacino e rachide). Presenta una stretta correlazione con alcuni fattori genetici. In particolare l'aplotipo HLA-B27. In particolare più del 90% dei pazienti di razza bianca affetti da SA sono -B27 positivi. Tuttavia è da ricordare che solo il 210% dei -B27 positivi hanno la SA. Infine considerando i soggetti che hanno un parente di primo grado affetto, il 10-20% svilupperà tale patologia. La SA colpisce soprattutto i maschi, prima dei 40 anni; tuttavia esistono alcune varianti cliniche quali la giovanile (meno di 18 anni), la senile (più di 45 anni) e la femminile. Si distingue una SA primitiva o idiopatica da una SA secondaria alle forme con psoriasi, con malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD), con artrite reattiva. Il più comune sintomo di esordio è il dolore cronico lombare con rigidità mattutina, ad esordio insidioso e carattere sordo, difficile da localizzare, di solito profondamente nel gluteo. Generalmente è accentuato da tosse, starnuto e manovre di torsione del rachide; è unilaterale, intermittente all’esordio per poi divenire presto (es in pochi mesi) bilaterale e simmetrico con forte rigidità e dolenzia nella regione lombare. A volte la dolenzia e la rigidità lombare compaiono prima del tipico dolore alla natica. Il dolore e la rigidità peggiorano dopo Approccio alle Spondiloartriti / 06.02.11 l'inattività e sono maggiori al mattino, al risveglio; spesso ci si alza dal letto durante la notte per le algie. A volte la patologia può essere molto lieve, caratterizzata solo da una rigidità lombare e da algie muscolari, che simulano una fibromialgia (vedi capitolo); oppure può presentarsi con una predominante lombosciatalgia, che nasconde la tipica flogosi al bacino (es sacroileite). Il dolore alle natiche in fase iniziale può spostarsi da una anca all’altra ed interessare la regione laterale e posteriore della coscia. All’esordio ci può essere anche una maggiore astenia, febbre e perdita di peso. L’interessamento del rachide cervicale è tardivo. Circa il 30% dei soggetti viene colpito in altre articolazioni in modo asimmetrico, soprattutto l’anca e la spalla, che possono essere la sede iniziale della malattia nel 15% dei casi. L’interessamento dell’anca è molto pericoloso, bilaterale, insidioso e paralizzante; esso partecipa alle tipiche deformità posturali di questi pazienti (vedi oltre). Recentemente è stata evidenziata una forte correlazione negativa tra l’età di insorgenza della SA ed il coinvolgimento delle anche: durante l’adolescenza è di solito asimmetrico ed evolve ad artroprotesi bilaterale. L’interessamento delle spalle (es articolazione gleno-omerale, acromion-clavicolare e sternoclaveare) è meno comune e più limitato, causando una ridotta motilità toraco-scapolare. Inoltre possono essere colpite il ginocchio con intermittente tumefazione, l'articolazione temporo-mandibolare, le cricoaritenoidi e la sinfisi pubica. Caratteristico è il dolore toracico puntorio, che può simulare una pleurite, oppure una pericardite od una angina pectoris, dovuto ad un coinvolgimento del rachide dorsale con inclusione delle articolazioni costovertebrali, le manubriosternali e le sterno-clavicolari. La rigidità toracica porta ad un’ incapacità nell’espansione polmonare completa con difficoltà respiratorie. La dolorabilità in siti specifici, dovuta a 4 multiple entesopatie, è tipica e localizzata alle articolazioni costosternale e/o manubriosternale; processo spinoso; cresta iliaca e/o spine iliache; grande trocantere; tuberosità ischiatica; tubercolo tibiale; tendine di Achille; metatarsalgie; sinfisi pubica; processo spinoso vertebrale. Le manifestazioni extra-articolari sono: l'uveite anteriore (es irite-iridociclite), in genere unilaterale e ricorrente, della durata di 2-3 mesi, senza reliquati (es. sinechie posteriori o glaucoma); la pericardite, anomalie valvolari (es insufficienza aortica, aortite ascendente), disturbi di conduzione, cardiomegalia; sviluppo di fibrosi polmonare ai lobi superiori (es 1,3% dei casi), è di solito bilaterale con possibile sviluppo di cavità cistiche e complicanze infettive (es. micetoma da aspergillosi); flogosi intestinale nel tratto terminale dell’ileo-colon spesso asintomatica (30-60% casi); sindromi neurologiche per fratture vertebrali e compressioni midollari; alterazioni delle urine (es microematuria e proteinuria), prostatite cronica, patologie renali (es nefropatia da IgA, amiloidosi). E' fondamentale un'accurato esame obiettivo e la valutazione degli esami radiologici come confermato dai criteri classificativi (tabella V). Tabella V: Criteri classificativi della SA (New York, 1984). 1. Lombalgia da almeno 3 mesi, che migliora al movimento e non al riposo. 2. Ridotta motilità del rachide sul piano sagittale ed assiale 3. Ridotta espansione toracica per limiti di età e sesso 4. Sacroileite bilaterale di 2°-4° grado 5. Sacroileite monolaterale di 3°-4° grado. NB devono essere presenti un criterio radiologico ( 4°, 5°) ed almeno un criterio clinico (1°-3°). Bisogna valutare sia la mobilità del rachide, che appare ridotta, sia l’espansione toracica al 4° spazio intercostale. Altamente significativi semeiologicamente nella pratica clinica sono i difetti posturali, che si sviluppano nelle forme stabilite: perdita della lordosi lombare e cervicale, con cifosi toracica, flessione anteriore del capo, flessione di anche e Approccio alle Spondiloartriti / 06.02.11 ginocchia, riduzione dell'altezza totale, addome globoso con respirazione diaframmatica, appattiamento della parete anteriore del torace, anchilosi di anche e spalle. Il laboratorio non è molto utile nella diagnosi, mostrando un aspecifico aumento degli indici di flogosi (es VES, fino al 75% dei casi; PCR più specificamente correlata all'attività di malattia), soprattutto nelle forme con artriti periferiche. Inoltre si può registrare un incremento delle IgA e della fosfatasi alcalina, un'anemia normocromica-normocitica, La ricerca dell’HLA-B27 è utile quando l'anamnesi è caratteristica, però in assenza di lesioni significative alla radiologia, soprattutto in soggetti di colore e nelle forme secondarie di SA (es psoriasi, IBD). L'indagine radiologica è fondamentale per la tipicictà delle lesioni, tanto alle vertebre quanto alle sacroiliache. Purtroppo spesso tale indagine non è precoce ed i segni delle flogosi all'esordio possono essere valutati soltanto con l'ausilio della RMN, che oggi è la tecnica più sensibile. L'esperienza clinica è fondamentale per distinguere tale processo spondilitico da altre cause di lombalgia cronica quali la spondiloartrosi, le ernie discali, la DISH e tutte le altre cause di sacroileite (es. infezioni, trauma, osteite condensante dell' ileo, gotta, iperparatiroidismo, m. di Paget, paraplegia, metastasi). Possono osservarsi remissioni spontanee ed intermittenti riacutizzazioni. La sopravvivenza delle forme lievi-moderate è nella media, con la maggior parte dei soggetti che può continuare la propria attività lavorativa. Indici prognostici negativi sono l'anchilosi del rachide cervicale; il coinvolgimento delle anche; la comparsa di uveite; il coinvolgimento cardiaco; la fibrosi polmonare; un incremento 5 persistente della VES (es più di 30mm/1°h); la presenza di dattilite; un'oligoartrite periferica; la scarsa risposta ai FANS; l'esordio prima dei 16 anni. L'approccio Terapeutico 1) La Fisioterapia con appositi protocolli di riabilitazione, a casa ed in strutture specializzate, è fondamentale soprattutto nelle forme assiali. 2) I FANS aiutano a diminuire il dolore per favorire la motilità spontanea del rachide. Tuttavia nessun farmaco sostituisce la fisioterapia. 3) Gli anti-infiammatori di fondo (DMARDS), sono utili per arrestare la progressione del danno e migliorare la qualità di vita, fra i più impiegati ricordiamo la Sulfasalazina, il Methotrexate e la Leflunomide. Approccio alle Spondiloartriti / 06.02.11 4) I farmaci Biologici, sono attualmente la terapia di riferimento, già nelle forme precoci, per evitare la progressione radiologica soprattutto nelle forme erosive o con predominante coinvolgimento assiale. Steroidi usati topicamente per le entesopatie o in sede intrarticolare; la radioterapia locale valutata per sinoviti o entesiti non responsive a ripetute iniezioni di steroidi; gli antidepressivi (es amitriptilina) aiutano a migliorare la motilità ed il sonno, riducono il senso di astenia che è il sintomo dominante fino a circa il 30% dei casi. 5) Altri farmaci: gli Dr Domenico Malesci Specialista in Reumatologia, Dottore di Ricerca in Immunologia Clinica 6