FUSINE ENERGIA NOTIZIE E N E R G I A P U L I TA P E R L A VA LT E L L I N A L’Unione Europea e la sfida ai cambiamenti climatici La direttiva 20-20-20 per sviluppare un nuovo modello economico nel rispetto dell’ambiente Il 17 dicembre 2008 il Parlamento europeo ha approvato il Pacchetto clima-energia (direttiva 20-20-20). La direttiva 20-20-20 è stata varata dalla Commissione Europea nel 2007, quando l’Europa si rese conto della necessità di affrontare il problema del cambiamento climatico e di incrementare la produzione di energia sostenibile. Il provvedimento ha stabilito obiettivi vincolanti da raggiungere nel 2020: una riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra e un incremento della quota di energie rinnovabili del 20%, per ridurre nel tempo la dipendenza dalle importazioni di petrolio e di gas e rendere l’approvvigionamento energetico più sicuro. Per raggiungere questi risultati gli Stati membri dovranno incoraggiare gli investimenti in tecnologie più efficienti e sostenibili (nelle attività economiche ma anche nella quotidianità delle persone) minimizzando gli sforzi economici e guardando oltre il 2020, al fine di promuovere un ampio accordo internazionale sul taglio delle emissioni. Certamente il rispetto della direttiva comporterà dei costi a carico delle aziende e degli stessi Stati. Per l’Italia è stato calcolato un costo più elevato rispetto ad altri Paesi UE, a causa essenzialmente della bassa efficienza negli usi finali dell’energia (consumi delle abitazioni e degli edifici pubblici, ma anche dei trasporti e dell’industria). L’ammontare cospicuo dei costi da sostenere in un periodo economicamente incerto come quello attuale ha spinto l’Italia a chiedere al Parlamento Europeo una maggiore flessibilità nel rispetto dei tempi e degli obiettivi della direttiva. Rivendicazioni sostenute anche da altri Paesi e che hanno portato all’approvazione finale della direttiva con alcune prescrizioni. Non sono mancati i dissensi: Wwf e Greenpeace si sono dichiarati contrari al provvedimento, ritenuto “inadeguato a fronte della gravità del problema del riscaldamento globale”. Più positiva invece Legambiente, che vede il pacchettoclima come “il primo passo verso la realizzazione di un impegno globale per Raffaele Chiulli diminuire le emissioni climalteranti”. Tre domande a... anni Novanta, il sole era in una fase più debole e questo ha mascherato gli effetti dell’attività umana. Nel 2000 invece ha raggiunto il massimo del ciclo solare, amplificando gli effetti dell’attività umana. Nel prossimo decennio vivremo un nuovo minimo del ciclo solare, per cui avremo un temporaneo contenimento del calore derivante dal sole. sufficiente certezza che i cambiamenti climatici a cui assistiamo non sono giustificabili solo come effetti naturali. Bruno Carli, CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche 1. Professore i cambiamenti climatici ci sono? Sì ci sono, la stragrande maggioranza degli scienziati è propensa a pensare che ci sono mutamenti del clima reali e importanti. Bruno Carli 2. Questi cambiamenti sono dovuti alle attività umane o sono il frutto di un’evoluzione naturale del pianeta? Il clima è sempre soggetto a variazioni molto lente che però appaiono macroscopiche a distanza di migliaia di anni. Sul surriscaldamento del pianeta influisce certamente l’attività dell’uomo e le perturbazioni occasionali dovute al ciclo solare: il calore del sole non è eterno. Negli Oggi siamo in grado di identificare con precisione quanto ciascun cambiamento (naturale o antropico) abbia influenzato l’evoluzione del clima, e dire con 3. Che cosa possiamo aspettarci in un futuro prossimo? Ciò che mi preoccupa del futuro non sono tanto i cambiamenti catastrofici che colpiscono maggiormente la nostra fantasia, e in ogni caso sono molto lontani nel tempo. Quello che vedo con maggior apprensione è il fatto che i cambiamenti climatici disturbino la nostra sicurezza, ossia la possibilità di programmare il futuro in un ambiente prevedibile. Le variazioni del clima mettono in discussione la fruibilità del territorio, e questo determina anche un’incapacità di fare investimenti di lungo periodo. Cambia l’utilizzo del territorio e cambia la produttività: questi fattori potrebbero avere un impatto economico devastante, ma aprire anche nuove opportunità. La torre di raffreddamento e il condensatore Una centrale elettrica come quella di Fusine è dotata di alcuni componenti principali (la caldaia o la turbina) e di sistemi ausiliari che garantiscono il corretto funzionamento dell’impianto nel rispetto dell’ambiente e della qualità dell’aria. Il principale sistema ausiliario è l’apparato di raffreddamento, che si compone di due elementi fondamentali: il condensatore e la torre di raffreddamento. Il processo per la generazione di energia elettrica inizia con la vaporizzazione dell’acqua, che avviene grazie al calore prodotto dalla combustione della biomassa legnosa. Successivamente il vapore viene inviato alla turbina che, insieme all’alternatore, trasforma energia termica in energia meccanica generando quindi energia elettrica. Il vapore in uscita dalla turbina non viene disperso, ma raffreddato tramite il condensatore ad acqua ritornan- Fusine Energia Notizie Energia pulita per la Valtellina - 1/2008 Direttore responsabile Giovanni Galgano Editore Fusine Energia Srl Redazione Allea Srl Via Benedetto Marcello, 2 - 20124 Milano Tel. 02 2049838 [email protected] Grafica e Impaginazione Interactivecom Srl - Milano Newsletter Trimestrale Anno I - N.II/2009 - Febbraio Registrazione presso il Tribunale di Sondrio n. 619/08 del 20 agosto 2008 Montaggio delle apparecchiature L’agenda della centrale Proseguono gli impegnativi lavori civili necessari a modificare la destinazione d’uso dell’edificio principale che conterrà tutte le apparecchiature della centrale e la sala controllo, dove il personale di turno verificherà 24 su 24 l'impianto. Sono stati ultimati, invece, i lavori civili relativi alla predisposizione di un piccolo stoccaggio del cippato interno all’edificio principale che avrà un’autonomia pari a circa 20 ore. La centrale di Fusine do allo stato liquido. A questo punto l’acqua viene nuovamente rimessa in circolo e tramite le pompe di circolazione inviata di nuovo in caldaia con un ciclo chiuso. Il condensatore quindi serve essenzialmente a trasformare in acqua il vapore che fuoriesce dalla turbina, rimettendola in ciclo e ottimizzandone l’uso. La torre di raffreddamento invece, serve a raffreddare l’acqua del condensatore. In sostanza l’acqua calda viene raffreddata entrando in contatto con l’aria fredda, fatta circolare dai ventilatori. Per informazioni sulla centrale invia una e-mail [email protected] Fusine Energia Srl Via Volta, 1 - 22046 Merone (Co) Tel. 031.616343 e-mail: [email protected] www.fusine-energia.it Nell’edificio principale, che conterrà tra gli altri equipments anche la caldaia, sono cominciati i lavori di montaggio meccanico della stessa. Inizieranno a breve, passati i mesi più freddi, anche i lavori esterni relativi alla costruzione della vasca di accumulo dell’acqua, necessaria per il sistema antincendio. Lavori di adeguamento dell’edificio della centrale