la riabilitazione del paziente cardiopatico

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LA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE CARDIOPATICO
http://www.cardionet.it/approfondimento/angina/
CAPITOLO 9 – I consigli dell’AHA
Indagare, gestire e monitorare il livello di rischio cardiovascolare dei propri pazienti
rappresentano alcuni dei principali obiettivi della pratica medica quotidiana.
La cardiopatia ischemica viene favorita dai fattori di rischio
A. FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI
- familiarità
- sesso
- età
B. FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI
1. Fumo
2. Ipercolesterolemia
3. Ipertensione arteriosa
4. Sedentarietà
5. Sovrappeso
6. Diabete mellito
7. Stress negativo
1. Fumo
Chiedere sempre al paziente se è abituato a fumare o è esposto al fumo passivo.
Il fumo danneggia il cuore favorendo l'aterosclerosi e la trombosi.
• I fumatori di due pacchetti di sigarette al giorno hanno un'incidenza di morte per
cardiopatia ischemica di 2-3 volte maggiore rispetto ai non fumatori.
• Smettere di fumare riduce il rischio coronarico.
E' quindi necessario non cominciare a fumare o, se già si fuma, smettere di fumare.
2. Ipercolesterolemia
Domandare sempre al paziente le sue abitudini alimentari, soprattutto in occasione di un
controllo ematochimico.
L'aumento del colesterolo e dei grassi nel sangue ne favorisce l'accumulo nelle placche
aterosclerotiche.
• Esistono diversi tipi di colesterolo:
colesterolo HDL ("buono") e colesterolo LDL (“cattivo")
VALORI AUSPICABILI DELLA COLESTEROLEMIA nelle persone apparentemente sane:
• Colesterolemia totale < 190 mg/dl
• Colesterolemia LDL < 115 mg/dl
•
nelle persone che hanno già avuto un infarto, nei diabetici e nelle persone con più di
due altri fattori di rischio:
• Colesterolemia totale < 175 mg/dl
• Colesterolemia LDL < 100 mg/dl
3. Ipertensione arteriosa
Rilevare i valori pressori in tutti i pazienti adulti in occasione di ciascuna visita.
Riscontro ripetuto di valori pressori uguali o superiori a 140 mmHg di pressione
massima (sistolica) e 90mmHg di pressione minima (diastolica)
•
•
La
1.
2.
3.
Se il paziente è a basso rischio e senza danno d’organo: modifiche dello stile di
vita e controlli pressori per 1-2 mesi
Se dopo alcuni mesi PAS > 150 mmHg e/o PAD > 95 mmHg: terapia medica
riduzione dei valori di pressione arteriosa riduce il rischio di:
ictus (50%)
insufficienza cardiaca (50%)
cardiopatia ischemica (15%)
4. Sedentarietà
• La scarsità o l'assenza di attività fisica aumenta il rischio di sviluppare una malattia
cardiovascolare
• L'allenamento fisico:
– tonifica i muscoli
– aiuta a prevenire l’obesità
– riduce la frequenza cardiaca e la pressione sotto sforzo
– riduce il colesterolo
5. Soprappeso corporeo
• Dipende da una eccessiva alimentazione e da una ridotta attività fisica
• L'aumento del peso corporeo aumenta il lavoro del cuore e concorre allo sviluppo
dell'ipertensione e delle malattie metaboliche
• Per valutarlo si usa il BMI (Body Mass Index)
• BMI = Peso/statura (in Metri al quadrato)
• Sovrappeso: BMI > 25 Kg/m2 Obesità: BMI > 30 Kg/m2
• E’ patologica anche una circonferenza addominale > 102 cm negli uomini e > 88 cm nelle
donne.
6. Diabete mellito
Chiarire al paziente diabetico che i livelli di glicemia a digiuno devono pressoché rientrare nei
range di normalità.
Sottolineare che il valore di emoglobina glicata deve risultare inferiore al 7%.
Il diabete mellito è una malattia caratterizzata da elevati valori di “zucchero” nel sangue
(glicemia maggiore di 126 mg/dl a digiuno).
Il diabete mellito aumenta notevolmente il rischio di infarto miocardico, ictus cerebrale e
ateropatia periferica, sia perché danneggia direttamente il sistema cardiovascolare accelerando
l'aterosclerosi, sia perché produce anormalità nella sintesi delle lipoproteine, alzando così i
livelli dei lipidi plasmatici. Il rischio è analogo nel diabete insulino-dipendente e in quello non
insulino-dipendente, ed è particolarmente evidente nei giovani e nelle donne.
PER STAR BENE
E’ necessario invitare il paziente a fare un'attività fisica regolare (almeno 30 minuti al giorno
di attività aerobica come la marcia, la corsa, il ciclismo, il nuoto e gli esercizi a corpo
libero).
Per ridurre il peso corporeo si raccomanda un programma combinato di attività fisica e dieta
a basso contenuto di calorie.
Una dieta adeguata è il primo sistema da adottare per abbassare la colesterolemia e
ridurre il rischio di malattia coronarica.
ALIMENTI CONSIGLIATI
• Pesce
• Frutta e verdura
• Legumi
• Carni magre
• Latte scremato e prodotti caseari magri
ALIMENTI SCONSIGLIATI
• Carni grasse
• Insaccati
– preferire gli insaccati magri come prosciutto crudo magro, bresaola.
• Grassi di derivazione animale
– preferire gli oli vegetali, come l'olio di oliva, di mais .
Latte non scremato e prodotti caseari interi.
• Formaggi, specie se a pasta dura e stagionati
– preferire i prodotti freschi, come ricotta, fiocchi di latte, ecc.
• Cibi ad elevato contenuto di colesterolo
LA DIETA MEDITERRANEA
• Elevato consumo di frutta, verdura, legumi, cereali, olio di oliva
• Consumo moderatamente alto di pesce
• Consumo da basso a moderato di latticini
• Basso consumo di carne,pollame e grassi saturi
• Consumo regolare ma moderato di alcool, soprattutto vino e durante i pasti.
7. Stress negativo
Nel mondo occidentale le particolari situazioni sociali e lavorative sottopongono molto spesso le
persone a stress anche prolungati.
Lo stress occasionale non rappresenta generalmente un pericolo per la salute, mentre periodi
prolungati stimolano la produzione di adrenalina che provoca un aumento della frequenza
cardiaca e della pressione arteriosa.
Il controllo dello stress può ridurre gli effetti negativi sul cuore
Negli ultimi vent’anni, molto interesse ha destato il possibile ruolo dell’aumento
dell’omocisteina nel plasma nella patogenesi della malattia cardiovascolare e
tromboembolica. Numerosi dati clinici supportano l’iperomocisteinemia come fattore di rischio
per infarto miocardico, ictus cerebrale, vasculopatia periferica e trombosi.
L’iperomocisteinemia è forse l’unico tra gli stati trombofilici che possa essere trattato con la
supplementazione vitaminica. L’iperomocisteinemia è causata da un’insieme di più fattori; ma
mentre molti di questi possono essere difficilmente modificati (stati patologici; terapie o
condizioni acquisite), essi stessi coesistono con altri fattori invece modificabili: ad esempio
determinati stili di vita: il tabagismo, l’eccessivo consumo di caffè e di bevande alcoliche,
un’alimentazione non equilibrata, una ridotta attività fisica possono essere associate ad
ipeomocisteinemia. Pertanto l’astensione dal fumo, riduzione del consumo di caffè e di
bevande alcoliche, variazioni nella dieta e supplementazione vitaminica (specialmente Vit. B6,
B12, e folati) può ridurre i livelli di omocisteina anche se in presenza di altre cause.
COSA FARE PER PREVENIRE LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
1. Controllo del peso corporeo
2. Mantenersi in forma fisica con l'esercizio regolare
3. Alimentazione appropriata
4. Non fumare
5. Controllo della pressione arteriosa
6. Riduzione dello stress (se possibile!)
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