.
'--
.--,)
T R A S F O R MA T O R I
D I
M I S U R A
- GENERALITA'
strumenti
di misura vengono generalmente
allestiti
per portate
a~perometriche e vo1tmetriche,
non eccessive,
sia perch~ ne risulta
più semp1ice 1~ costruzione,
sia perch~, specialmente
con le alte
tensioni,
vi.
sarebbero pericoli
per chi usasse gli strumenti
stessi.
Ebbene il prob1ema di ridurre
le intensità
e le tensioni
modesti
si risolve
a valori
be~c adoperando i cosiddetti
Trasformatori
di misura che, per le intensità di corrente prendono il nome di trasformatori
di corrente
(TA) e
p~r le tensioni
prendono il nome di trasformatori
di tensione (TV).
L'uso di questi trasformatori
~ molto esteso per i seguenti motivi:
I)
Economia: cio~ per impiegare strumenti di misura di modesta portata
più facilmente
costruibili,
meno costosi e pia facilmente
reperi bl1 i
2) Sicurezza: speci al mente -quando si tratta
di effettuare
misure su c~r~
cuiti
a tensione superiore
ai 400 V.
possono usare strumenti
con autoconsumo
limitato
e più
3) Precisione:si
precisi,
anche tenendo conto degli
inevitabili
errori
c~e
i TV ed i TA
introducono
nelle
misure.
Gli strumenti
di grande portata hanno sempre limitata
precisione.
Gtl
.
TRASFO~MATORI DI CORRENTE
I
di corrente TA, dovendo misurare un'intensità
di correnhanno
1
te.
'avvo1~imento primario collegato in serie sulla linea sulla
quale si deve effettuare
la misura.
Il segno grafico del C.E.I. per rappresentare
un trasformatore
di corrente è in fig.!
trasformatori
F'6.~
Per
i
TA si
definisce
11
RAPPORTONO~INALE di
k""
~
dove I""".(.I",~sono
daria.
E1 da dire
corrente
che laI!W\L ~ normal izzata,
cio~
Ad esempio:
kl\'\
".'
--
~OOA-
iA
->
=- .400 ~
..oL.
corrente
nominale primaria
J: 1\'\.J.
4A °fP"'~
~
e secon::o.SA
-,
"
I
TA,
come si
l'isolamento
è già
dalla
accennato,
vengono
usati
anche
quando
è richiesto
rete.
A tal
proposito
si supponga di avere
misurare
la corrente~
ebbene si agirA
una linea
come in
monofase
fig.
2
e di
voler
FIGrJ,
Si agisce in questo modo, quando la linea è a media tensione
(es:IOKV);
infatti
volendo applicare
uno strumento su una tale linea, 10 strumento deve essere isolato
per tale tensione {infatti
gli strumenti presentano nei valori
di targa anche la tensione di isolamento massima che
può essere sopportata).
Allora
se 10 strumento non è isolato
adeguatamente,
si
ricorre
a111uso
di un TA, adottando particolari
accorgimenti,
infatti
alle alte tensioni il secondario può assumere tensioni
pericolose
a causa della capacita e1ettrostatica
del trasformatore
(i due avvo1gimenti in rame separati da111iso1ante costituiscono
le due armature di un condensatore).
[I da tenere presente anche la capacitA tra linea e terra,
perciò è
prudente
a terra
connettere
un morsetto
-L
I
del
secondario,
come in fig.3
fmu~
F16. ~
"
IB
,
,
,
-
-
-
-
-
I
I
I
I
-
N.B. La messa a terra può avvenire anche in B (fig.3),
ferenza è che in piO c'è la caduta ne11'amperometro.
l'unica
dif-
Ino1 tre. và sempre II:pnnessa a terra
la: carcassa metall ica del TA, in
quanto la carcassa può avere un potenziale
pericoloso
perchè bisogna
considerare
le capacità
tra avvo1gimento
e carcassa e tra carcassa e
terra.
N. B. I TA vengono usati non solo per misure di ~orrente,
misure di tipo wattmetrico.
ma anche per
_.
,.
Si
ti,
PRINCIPIO D
DI FUNZIONAMENTO
(primario
considerino o due
due circuiti
circuiti
ebbene possiamo
pos
ebbene
scrivere:
possiamo scrivere:
N~ ì~
Ora se agiamo
sulti
molto
in
,.
modo che
minore
di I~
.
.
I. i,. ++
N4,
N",Ii,
e da questa,
questa,
deriva
deriva
N~ i l
la
~
e secondario)
N~ fio
corrente
.
del
scrivere:
trasformatore
~
I~
ri-
..
~
I
~
1.~
sempre nell'ipot
I
tJ~
N.£ I
IJ, J, -=-0
=o
che
ed Ì,t
sussiste
che per
per i moduli
moduli di i~ ed
Ì, sussiste
.I -\. -= !:!t..
~
I"). = I 1 . th.
=.>
'l. = '1 . W 1-:: tJj..
~L
acco~
accoppia-
i
~
::. tR,
a vuoto
è possibile
mutuamente
I
sia trascurabile
la re1azior
relazione
~
risM:to
i.
a
l""
e ciO si
a la riluttanza
e/o il flusso
ottiene
rendendo
Si puO
al
può ridurre
a minimo o la
la ririluttanza
magnetica del nucleo usando
usando
materiale
di altissima
permeab
alt
permeabilitA
alle basse induzioni.
Tali matedi
ferro
e
nichel
chiamate
perria1i
sono
costituiti
da
leghe
a
leghe
a
base
per
riali
sono costi
ma110y,mumeta11,
ect.
che
Rendere piccolo
il
flusso so lJ si
significa
che la
la ttensione al secondario
,ndizione di corto
sia piccola,
al limite
zero,
corto circuito.
zero, ee cio~ condizione
A questo
punto diciamo
che:
che:
\(t = ~
~
~è ilil rapporto
teorico
cioè
cioè il rapporto
a cui si tende nella costruzione
di un TA, al qualele perO,
perO, come si è fatto notare, non si giunge
si definisce
ge mai.
mai. quindi
nisce il11 rapporto nominale (che è fornito
dal
costruttore)
.~ItM I~~
\<'"
corrente
primaria
corrente
secondaria
nominale
nominale
Esiste
poi il
rapporto
effettivo
K ~ J che non è neanche costante
a
tutti
i carichi
cioèK~
dipende
dalle
condizioni
di funzionamento.
E' da dire
che il rapportoK.non
si conosce
in modo preciso,
ed allora
ci si riferisce
al rapporto
Kn, introducendo
cos1 un errore,
detto
ERRORE DI RAPPORTO, definito
come segue:
""
-:n-v
dove
dove r~
A
mentre I-i
b
a se a
base
a kKIfIIW\
-F..:a 1 n..n
fra loro
.l.1l~~"c..)-I~/t{"fI:
-: I.1l~~"c..) -l../K... ;
r.~ / t<,..
-:
l'''/t<...
la
corrente
I-\.
che effettivamente
è la corrente
.
I,.j("fI-I~=
che si
=
t<,.,.-I~/rl.
I
circola
ipot1zza
che circol
::.K",-I<~
~ 4b
nel secondario,
~
/IJ.
i nel
primario
in
I no 1t r e i n un TA do v r e bbe e s s er e I~ e l J. e sa t t ament e a I
a 1800
1~
1:~
IJ
in ef~etti
è
oppure
:1:4
1..
Si ha perciO nei TA un errore di fase il quale è variabile
col carico
del TA.
N.B. L'esistenza
di tale angolo non provoca errori
nella misura di correnti ma ne provoca nella misura di potenza ed en~rgia. Nel caso più
Comune di carico induttivo,
un Wattmetro alimentato
attraverso
TA segna
in più se l'angolo
E è positivo,
e segna in meno se l'angolo
è negativo.
-
PRESTAZIONE DEI TA. CLASSI DI PRECISIONE
Un trasformatore
di corTente
glia
di amperometri
o circuiti
caricato
ed i suoi errori
di
TA non può alimentare
un numero qua1sivoamperometrici,
altrimenti
resta
sovracfase e di rapporto
escono dai limiti
di
garanzia.
Viene quindi
definita
una PRESTAZIONE (in vo1tampere
VA),
la poter
potenVA) t cio~
cioé la
voltampere
za apparente
che può erogare
senza uscire
dai limiti
di
Tale pl
podi errore.
errore. Tale
tenza va riferita
al valore
nominalele della
corrente
secondaria
ed
al
rl
resecondaria ed al re1àtivo
fattore
di potenza,
per cui si parlerà
di prestazione
nominale.
par1era
Si introduce
pure una prestazione
effettiva
che ~
prodotto
tra tenè il
sione e corrente
che in un certo
momento
TA eroga.
Dal punto di viso
omento il
vista
della
precisione,
i TA impiegati
negli
impianti
elettrici
a
frequenza
egli
n
negli
industriale
sono divisi
in
cui
determinati
limit'
limiti
cui corrispondono
in classi,
classi,
limiti
determinati
massimi
per gli
errori
di
rapporto
e
di
fase;
le
principali
sono
le
se
e
di
fase;
le
principali
sono
le
sedi rapporto
principali
guent i :
--- --
sopra riportati,
in
sono in generale:
inn cui valgono i limiti
per i TA: co
corrente primaria fra ,il 50 e 11 120% della nominale
carico,
a co
cos~= 0,8 induttivo,
compreso fra il 100% e il 25% de 11 a
Le condizioni
a)
b)
.
fJrél$tazione.
o'
-5I
parametri
caratterizzanti
TENSIONE DI
CLASSE.
DI
PRESTAZIONE
FREQUENZADI
RAPPORTO
d1 un TA sono (dati
ISOLAMENTO (per
PRECISIONE
NOMINALE
ESERCIZIO
targa):
l'isolamento)
NOMINALE
N.B. Esistono TA che presentano
rò corrispondono
diverse
classi
"..
di
più rapporti
di precisione.
e più
prestazioni
a cui pe-
-6TRASFORMATORIDI TENSIONE
Un trasformatore
rivazione
fra
tensione
;ione (o voltmetrico,
o TV) sarA collegato
morsetti
I di
di cui si vuol misurare
la d.d.p.
(fig.4)
"
-4
.lo
O
di
i
tl2.
.
"Fr G, 4
definisce
il
in
de-
~
V:J.
V
Analogamente
ai
TA,
per
ne
i
"
-
TV si
rapporto
nominale
di
tensio-
\,tt\
VJ.rft.
doveV~i
e~~~ sono
daria;
si definisce
rispettivamente
la tensione
poi il
rapporto
teorico
,
kt
-~
ed ~,
11 -~ftftft_.ft
rapporto
che
definito
primaria
e secon-
~NJ.
_~~_..4~_.
effettivo:
v
non ~ costante
porto.
:;
nominale
,,~
Vi.
r\~~
a tutti
i carichi.
introducendo
come segue:
~ --
"1
..1
'4 i
-V
"-\
K
-
""-
-L
K""
-
cos1 l'errore
di
rap-
"" U!1
Ktl!:
K",
Inoltre
poichè
la tensione
V~ ap~licata
al primario
non è esattamente
a
1800 con la tensione
Vt,come
invece
lo sono le f.e.m.
-E-1, ed E,z"ribal-tando la v~ di 1800 risulta
(fig.5)
che la -V~ è sfasata
di un certo
an9010£ rispetto
a V"detto
angolo
di errore.
7
~
~
FIG.5
Vediamo ora per i TV quali sono le condizioni
circuitali
e di funzionamento affinchè
gli errori
di fase e di rapporto siano ridotti.
Facciamo riferimento
allo schema di fig.4
Ebbene i n ta 1 caso possiamo scrivere:
=
(primario)
(secondaria)
Al
primario
+
+
+
+
spetto a E.i~risulta:
.
.
V~ ~ E~
Analogo discorso
secondario
correnti,
assorba
solo
.
I i po t e 5 i c he R~I -i e X" I~ siano
se facciamo
al
piccole
.
j Xi.I~
...,
.
i ri-
tJ}
e con l'ipotesi
risulta
che
10 strumento
(fig.4)
El. (t)
( t) e (2)
Facendo 11 rapporto tra
trascurabil
si
ottiene:
-
...,
Sapendo che 11 modulo è
= K N~
risulta
quindi
che
è giusto
-
...
...
N,t
tJ~
Nl
scrivere
\( hob&o
e si tende a tale
E..1
-:.
rapporto
PRESTAZIONE. CLASSI DI
.s"
N~
nella
costruzione
dei TV.
PRECISIONE
Un trasformatore
di tensione
non può alimentare
un numero qua1sivog1ia
di vo1tmetri
o circuiti
vo1tmetrici,
perchè
oltre
un certo
limite
esso
resta
sovracc~ricato;
quindi
aumentano
i suoi errori
d'angolo
e di
porto
e possono uscire
dai limiti
fissati
dal CEI.
Per prestazione
s'i~tende
la potenza
apparente
in (vo1tampere)
dal complesso
di strumenti
alimentati
dal secondario.
Tale potenza
(scritta
sulla
targa
del trasformatore
di misura)
va riferita
al
re nominale
della
grandezza
secondaria.
l
1c3-5
1988
COMPORTAIIINTO1181 TRASFORIIATORI DI CauutNTI
IN AllBIIJITK INQUINATO
AUTOCOIIPINSAtt
N. O'Apuuo (1), N. Savut8no (2)
La diffusione
dei trasformatori
di corrente c~nsati
elettronicaMente
in differenti
applicazioni
s1a nei laboratori
di .isura di precisione
sia in re.po
industriale
cOMporta l'esigenza di verificare
la loro i..unitl
alle interferenze causate dall'inquinamento
dell'ambiente
in cui si trovano ad operare. In assenza di una specifica
nonDItiva gli autori sulla base delle esperienze acquisite nella utilizzazione
dei trasfonnator1
di corrente autocompensat1, e delle indicazioni fornite
dalle ratcomandaz1oni nazionali ed internazionali
per apparecchiature
di tipo s11111are, suggeriscono alcune soluzioni
che possono essere
adottate nelle prove di illlll.miti
per questi dispos1tiv1.
Un'indagine sperf_ntale f stata condotta su trasformatori
di corrente cOMpensati elettronicamente,
di
tipo c..-rciale
caratterizzati
da esteso ~
di funzionamento in corrente
(100 JJA - lOOA) ed in frequenza (50 - 5000Hz).
1. INTRODUZIONE.
Attualmente sono disponibili
sul mercato trasfor_tori
di corrente
cOlipensati
elettronicamente
(TAC). le cui caratteristiche
peculiari
sono: (i)
dimensioni
particoll,.nte
ridotte
rispetto
I
r uel1e dei trasfol"llltori
di corrente tradiziona11.
11) frequenze di illpiego cOliprese tra 50 e 1000 Hz
iii)
possibilita
di avere uscite di tipo voltme-
gruppi di conversione ed a quella di transitori di
varia natura quali fluttuazioni.
variazioni impulsive. sovracorrenti.
variazioni
di frequenza /2/.
Nel caso specifico
dei trasfonnatori
di corrente
compensati elettronicamente
occorre inoltre
tener
presente i rumori generati internamente al dispositivo
dai cOlllpOnenti Ittivi
e passivi illlpiegati
per rea11zzare 11 circuito
di cOlipensazione. Evidente8ente l'..piezza
del rumore intrinseco
costi-
trico.
(iv) illipedenza prilllrii
est
nte blssa. (v) possib11iU di raggiungere precisioni
estremamenteelevate con costi accettabili. Questi
requisiti hanno reso possibile una notevole diffu-
tuisce una caratteristica
propri I del dispositivo
ed 11 costruttore ne deve tenere conto nel1e specifiche.
sione dei TAC sii nelle applicazioni
industri,li
a
frequenza di rete ed al1e frequenze acustiche sia
nelle misure di elevata precisione dove essi ven9Ono impiegati per il condiziona.ento
dei segnali
di corrente.
LI possibile
influenza sui TAC di sorgenti di interferenza
irradiata
e/o condotta.
comporta due
ordini di probl..i:
il pri80 t quello di introdurre il concetto di immunita per questi dispositivi.
il secondo t quello di definire
un'adeguata metodologia di misura Il fine di verificare
il livello
di illlllUnita dei TAC nei riguardi
dei diversi tipi
d'interferenza.
Nel1e differenti
IIOda1tU di impiego. come hanno
dilllOstrato recenti indagini /1/. i TAC sono sog-
getti ad interferenze che ne possono ridurre l'accurltezzl
Il di sotto dei limiti
ottenibili
teoricamente. Le sorgenti di disturbo
possono classificarsi
in quel1e che interferiscono
in modo irradiato sul dispositivo
ed in quelle di tipo condotto che alterino
11 segnale di corrente app11Cito Il pri_rio
del TAC. Trl le prime le piO illlportanti
sono: i callpi _,neUci
in corrente continul o lentamente vlriabili.
i campi magnetici in
corrente alternata prodotti da correnti I frequenza uguale o piO elevata di quelli
di funziona..nto. i c.., i elettrici
prodotti
da tensioni a frequenza uguale o superiore I que111 di funzionlmento. i campi elettromagnetici
prodotti
da sorgenti I rldiofrequenza.
Trl le seconde sono rl1evanti i ritorni
di terra e l'inquinamento
del1a
rete d'alimentazione
dovuto essenzialmente
1111
presenza di armoniche di corrente
generate da
-
(1) M. D'Apuzzo - Diparti..nto
d'Ingegneria Elet-
trica
Universita de l'Aquila.
(2) M. Sivasuno - Centro di Studi
Ibridi.
CNRNapoli.
sui CIlcolltori
E' noto che come i-.unita
a un disturbo si definisce 11 capacita di un apparecchio di funzionare
senza degrado di qua11U in presenza di una perturbazione
elettromagneticI.
Nel caso specifico
dei trasfor'lllltori
di corrente cOlllpensati elettronicI..nte
l'individuazione
di tale li_ite
potrebbe
non essere unico. 111funzione del1a classe di precisione richiesta
e quindi del tipo di Ipplicazione che 11 TAC t chil...to
a svolgere. SeIIbr. evidente che piO spinte sono le prestazioni
desiderate. piO elevato
sara il grido di immunita necessarto a110 scopo: cil> potrebbe comportare un increlllento dei costi di produzione con la conseguente lIinore incidenza di uno dei requisiti
che 11scii preferire
Auesti
trlSfol'llltori
di corrente
a quelli
di tipo tradizionale.
Il secondo proble111. e ciot l'individulzione
di adeguate metodolo-
gie di misura. comporta sii Il scelta di Ipparetchiature e cO8pOnenticon specifiche definite sia
la corretta individulzione
dei para..tri
11 quali ad esenpio portata.
cltllpo di
impedenza del circuito
d'uscita.
funzionafrequenza.
lc3-5
N.O'Apuz&o,I:.Sav.at8no: Comport_nto
dei
14froflte dei n~nciiCiti
probìetlli, Nrcò a1 ;lo state
una ~rmetiva
specifica:
divie~
Quindi indispensabile trasferire
al caso dei trasfonlltori
di
corrente cGlpensati elettronicamente
le esperienze
acquisite in altri
settori.
Nella presente IIIIIIIOrfa 91f autori riferiscono
df
un fndagfne svolta su alcuni TAC. attual8eflte
presenti sul mereato .frata
ad accertare 11 1fvell0
di f._mftl
df tali
dfsposftfvf
nei riguardi
df
differenti
sorgenti df disturbo.
truforlllltor1
J.
di
corrente
autocOtlpellaati
2
ESEMP! C: iMHl60
La naturadell' interferenzaed 11 11vellodi i.
muniti richiesto
per il TAC dipendono dal tipo di
applicazione.
Vengono pertanto
riportati
alcuni
tipici
esenpi di i.piego dei trasfol"'llllltori
Calpensati elettronicamente
secondo 10 sch... di fig.
la. _ssi a punto presso 11 Dipartillento
Elettrico
per l'Energia dell'Universitl
di Napoli. in collaborazione con 11 Dipartillento
Elettronico
ed 11
Centro di Studi
sui Calcolatori
Ibridi
del CNR.
a) TACcupione 161
2. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO.
Mell1 fig. 1 sono riportati
g11 sch.i
del principio di funzionallento dei trasfol"'llllltori
per corrente alternata
cOlpensati elettronicaMente:
II
tecnica di cCllpenslzione consiste nel ridurre
I
zero 11 flusso IIIIgnetico nel nucleo 111l1entando
opportunamente l'evvolgillento
secondario trUlite
un l.p1fficltore
operazionale Il qulle . Ipp1fcato
un segnale proporzionale Il flusso
stesso ottenuto da un IVvo"gillento d'ingresso Ns.
~
N
di gran lunga superiori a quelle d'impiego dei TAC
R
,
.
)
-
R
b) Trasfol"'llllltore di tensione cUlpione lutocompeniitO'iTift roni ca_nte7Tl
b
)
Fi,. 1 - ScheIai
di principiodi trasfon81tori
di
corrente COIIIp8nsltielettronic...nte.
la f1g.11 rlppresentl
11 soluzione che 1l1p1egl un
terzo IvvoTg1Mf1to COlle sensore del flusso _gnet1co /3/. Nel TAC di fig. 1b. oltre Il terzo IVvol y1_nto.
ne viene 1l11p1egato un quarto che e
ut1 1zzlto co.e Ivvolg1mento secondlr10 di un trasfol"8tore
di corrente di tipo trld1z1onale.
In
questo ClSO l'Ulpl1f1cltore
deve fom1re solo la
potenzi necessari I per annullare 11 flusso risultante pari 1111 differenzI
trl le tensioni
t1che pr1..r1a e secondar1I/4/.
Nena presente nota, l'indagine 'non t stata estesa
ai trufo
tori
di corrente autocQlpensaU
che
possono funzionare anche in corrente continua poicht le toro caratteristiche
costruttive
in genere
non consentono di ottenere elevate precisioni
/5/.
Nel seguito verranno presi fn es..
TAC f1 cui
principio
df funzfona.."to
t IK)strato fn ffg.la:
essi hanno fl vantaggio df presentare l'uscfta
fn
tensione che pub essere utf1 fuata
dfrettallente
come ingresso di convertitori
analogi co/nulleri ci
per l'elaborazione
numerica del segnale.
~:0
possono dar luogo ad inconvenienti
se 11 circuito
di c_pensazione non t sufficientemente
schel"'lllllto.
Occorre considerare anche 11 rumore intrinseco
dei
dispositivi
riducendolo mediante un'adeguata scelta dei componenti attivi
e passivi del circuito
di
c08pensazione elettronica.
Nel caso specifico
11
trasfo...tore
di
misuri
operi
in
regi...
stazionario ed il rumore intrinseco del dispositivo viene
mediato dalle apparecchiature nulleriche i.,iegate.
:
":;'
I trlsfol"'llllltori
di corrente COIIIpenslti elettroniCUleflte sono stati
ut11izzlti
COIIIe callpioni per
ca1fbrlre
sii trasfol"8tori
di tipo tradizionale
sii piccoli
trasfon81tori
per strumentazione elettroni CI. I TAC ut11 izzlti.
Il variare sia del carico Il secondario sii della frequenza tra 50 Hz e
1250 Hz hanno presentato errori di rapporto ed ango10 contenuti
rispettivUlente
entro 10 0.011 e
0.06 ctrld.
In questo tipo di applicazione occorre
considerare essenzillllente
le interferenze
dovute
sia li c_i
ugnetici
che ai rldiodtsturbi.
I
primi danno luogo Id inconvenienti
solo se interagiscono con gli Ivvolgillenti
d'ingresso e di c-pensazione. I secondi contraddistinti
da frequenze
I TAC sono stati inseriti
Il primario di trasformatori di tensione di tipo tradizionale
come sensori dell1 corrente primaria:
in questo 8Qdo. tralIite un circuito
di ..,lificazione
ed un Ivvolgi.nto
ausiliario.
pe...ttono
di compensare le cadute di tensione Il prillllrio
del trasformatore
di
tensione InnullaRdone praticUlente
g1f errori
di
rapporto e di angolo nel funziona_nto I vuoto.ln
questo tipo di appliclzione i TAC. alla frequenza
di rete. devono rilevare correnti dell'ordine del-
la decinadi
fIA
ed operino necesslri_nte
in
prossillitl
di trasfonnatori di tensione. Possono
pertanto essere rilevanti disturbi esterni ed interni che sovrlpponendosi .1 segnale d'ingresso
riducono l'efficlci.
della cCllpensazione.
c) Mfsuratore
ro
di energia
e di
potenza
elettricI
Il TAC f stato illlpiegato sia COllI trasduttore di
corrente sia per la COIIpensazionedegli errori di
un trasformatore di tensione di tipo tradizionale.
In tal 8Odof stato possibile ridurre drasticamente gH errori d'angolo dei due canili d'ingresso
al contatore per il quale f stata ottenuta un accuratezza dello 0,11 con variazioni del carico
tra il 100 e l'1S e con COI. -I e cos,
- 0,5,
grazie all'i.piego
COie MOltiplicatore
di un convertitore
IlU8erico-analogico.
In questo tipo di
applicazione
i TAC lono installati
all'interno
di
un'apparecchiatura
di .isura
di tipo elettronico
dotata
di
proprio
a11l1entatore. Dovendo l'apparecchiatura
operare su11a rete,
occorre tener
presente anche de11e interferenze
di tipo condotto, dovute ad eventueU ennoniche
o trensitori
presenti sulle linea di alillentlzione.