Due processi fondamentali in geografia storica: di valorizzazione

Nona lezione
Osservazione diretta e indiretta; il paesaggio e i processi territoriali per una visione diacronica del territorio
globalizzazione
PAESAGGIO
La forma del territorio
Definizione:
L’insieme degli elementi naturali e umani, collegati tra loro da relazioni funzionali,
direttamente osservabili attraverso la ricognizione sul terreno.
L’assetto visibile dell’organizzazione del territorio
L'analisi
del paesaggio non si limita solo, all'individuazione dei fatti e degli oggetti geografici,
né alla mera e passiva identificazione e descrizione dei segni che l'uomo vi ha lasciato
nel corso dei secoli, ma indagherà le interrelazioni, le sincronie, gli influssi, l'azione
distinta e composita dei diversi elementi.
Tipi di paesaggio
Rurale
Industriale
Urbano
Turistico
dal punto di vista didattico utile riferirsi anche al paesaggio
Naturale
Cartografia necessaria:
Carta topografica
Altri strumenti
Fotografie geografiche
Oued Draa. Marocco centro-meridionale.
L’osservazione indiretta
Gli Attributi spaziali (prevalenti: campi, incolti, boschi, canalizzazione, residenze,
città) le caratteristiche principali che si devono rilevare;
Gli elementi spaziali, il dove e come sono disposti (trama) con l’esame cartografico
(per aree, linee, punti)
La struttura delle relazioni tra gli elementi dipende dalle funzioni:
La variabile tempo nella geografia crono-spaziale e l’importanza di interpretare i
processi territoriali (spopolamento, urbanizzazione, industrializzazione, sviluppo
turistico)
Concezione sistemica del territorio che si comporta come un sistema aperto: riceve
impulsi che accoglie filtrandoli e trasmette agli altri i propri. La trasmissione e la
ricezione di impulsi non avviene ovunque con la stessa intensità.
La raccolta del materiale, il reperimento delle fonti (Annuario, Atlante, Bibliografia)
qualitative, quantitative, iconografiche, letterarie, cartografiche, fotografiche;
L’intervento di esperti; gli strumenti linguistico-letterari (testi di geografi, resoconti
di viaggi, saggi e romanzi, articoli di stampa, le carte, carte mentali, l’atlante tematico);
strumenti quantitativi e le fonti statistiche; gli strumenti tecnici e i sussidi (il libri
di testo; di misurazione, bussola, altimetro; lavagna luminosa, episcopio, diascopio;
videoregistratore, computer).
L’esame cartografico
Strumenti quantitativi e le fonti statistiche
processi territoriali
Processi progressivi: Popolamento, Regionalizzazione, Colonizzazione,
Urbanizzazione, Industrializzazione, Migratorio,di Valorizzazione turistica,
di Postindustrializzazione, Posmodernizzazione, Globalizzazione.
Processi
regressivi:
Spopolamento,
Abbandono
Deindustrializzazione, Defunzionalizzazione turistica
agricolo,
Processi riorganizzativi: Dall’abbandono al riuso, Gentrification,
Archeologia industriale, Rivalorizzazione territoriale, Valorizzazione dei
Beni Culturali e il Recupero dei Paesaggi tipici.
Due processi fondamentali in geografia storica: di valorizzazione agricola e
di urbanizzazione ; il rapporto città e campagna;
Strutture territoriali
Flussi e reti – nodi e gerarchie – superfici – diffusione spaziale –
L’organizzazione del territorio è basata su una rete di legami e di punti
nodali che permettono alle varie parti di funzionare: in superficie
(oleodotti, elettrodotti, linee viarie, impianti e infrastrutture), aeree,
telematiche. Per poter studiare questi legami occorre prima di tutto
identificare regioni nodali o regioni città city-region (aree formate da un
insediamento principale e dal territorio legato ad esso)
Esistenza di non luoghi e di tempi simultanei; nuovi significati di centr e
periferia e di localizzazione e distribuzione
Le conseguenze territoriali della globalizzazione:
-urbanizzazione, trasformazioni sociali, impatto ambientale
- In Italia il triangolo industriale – lo sviluppo del nord-est e della direttrice adriatica e la cassa
per il mezzogiorno nel Sud (impianti chimici, petrolchimici e siderurgici)
-a livello globale Usa Europa occ. e Giappone – le 4 tigri asiatiche (Hong Kong, Corea
Singapore Taiwan) – le gazzelle africane e il BRIC (Brasile Russia India e Cina).
Un ultimo fattore sono le multinazionali che operano in settori strategici, Petrolio minerali
automobili telefonia e elettronica)
La società in rete: globalizzazione delle attività economiche – organizzazione a rete della produzione e del
consumo – crescita dell’importanza del capitale finanziario- trasformazione dello spazio e del tempo –
industri globali anche culturali – quello che consumiamo è il risultato di una progettazione e di una
realizzazione globale + strategie di marketing – dal punto di vista del lavoro produce instabilità e
flessibilità – un territorio può essere bruciato “Termini Imerese” occorrono densità di conoscenze e di
connessioni al sistema mondiale; a livello di processi culturali castels parla di “virtualità reale” basata su
esperienze virtuali – nel modo virtuale si fa esperienza di qualsiasi luogo e di qualsiasi tempo. – i media
sono tutti interconnessi – da spazio fisico a spazio dei flussi – nuove elite dominanti – chi rimane fuori dalle
connettività e dalle abilità linguistiche – le identità ? si formano nuove identità in opposizione
all’omologazione – identità locali, di resistenza, fondamentalismi – identità di progetto (mov. ecologista)
New economy (economia basata sulla rete 1999-2004) con la crisi di eccesso d’investimento (microsoft)
bolla di eccesso di investimento.
Capitale finanziario (wall street) favorisce o deprime attività economiche – speculazione e investimento
Imprese internazionali in rete (internazionalizzazione della Fiat, Coca Cola)– speculazioni al ribasso (il caso
della Grecia)- reti informatiche (rete dell’energia informatica)
Gli eventi che sono alla base del cambiamento, tuttora in atto, sono i seguenti: l’introduzione delle
nuove tecnologie della Network Society (personal computer, il Web, i Social Network per fare
solo alcuni esempi); la riorganizzazione economica seguita alla crisi petrolifera del 1973 che
determina o almeno accelera il processo di globalizzazione delle aziende che elaborano strategie di
decentramento a rete o a stella; le rivolte degli anni ’60 e ’70 che minano sul piano sociale la base
dell’organizzazione verticale della società, il patriarcato.
Chi comanda oggi? La potenza democratica della rete sta riducendo il potere piramidale degli
Stati, dei vecchi media come i giornali, la radio, e la televisione? O stanno emergendo nuovi poteri
forti ancor più invasivi che utilizzano la rete per acquisire informazioni sempre più capillari su
ognuno di noi? Chi controlla la rete? Tutti o alcuni?
La risposta o meglio le risposte non sono univoche. La recente Primavera Araba 2011,
l’affermazione di Obama sulla Clinton con la raccolta di fondi più democratica mai fatta negli USA
lanciata su internet, e per contro l’esplosione della bolla speculativa finanziaria del 2008 che ha messo
in crisi l’intero sistema economico e che non sarebbe stata possibile senza le tecnologie telematiche,
la constatazione che il 90-95% degli utenti internet usi Google, o che su Twitter scriva solo lo
0,05% delle persone che lo utilizzano (pochi scrivono e tutti gli altri leggono), dimostrano la non
lineare e agevole possibilità di valutare anche l’aspetto teoricamente più positivo e più caratterizzante
della Network Society che è la transizione verso un modello orizzontale della società.
inclusione ed esclusione, tra chi rimane fuori dalla rete e dalle opportunità della rete, e lo spazio dei
flussi e dell’inclusione costituito specialmente dalle metropoli.
Se sei nel “lato oscuro della rete”, sei svantaggiato economicamente, culturalmente e socialmente.
Tutto ciò, se è probabilmente alla base di alcuni conseguenze osservate in questi anni di
globalizzazione come il ritorno alle identità locali, l’emergere dei fondamentalismi, del
terrorismo e il configurarsi di nuove fratture (ad es. il digital divide), pone anche un problema di
conoscenza del un modello di organizzazione del territorio basato sulle reti.
Indicatori di sostenibilità ambientale
Sociali economici ambientali
Emissioni co2