Vitigni del Piemonte – Varietà e Cloni MALVASIA DI CASORZO CVT AT 1 Costitutore: Istituto di Virologia Vegetale – Unità staccata Viticoltura (già Centro di Studio per il Miglioramento genetico e la Biologia della Vite) - Consiglio Nazionale Ricerche, Grugliasco (TO). Origine: Casorzo (AT). Anno di omologazione: 1992. Nucleo di premoltiplicazione: CE.PRE.MA.VI.-Regione Piemonte. Vigneto di riferimento: Casorzo (AT); collinare, terreno argilloso, controspalliera potata a Guyot, densità di impianto 3500 ceppi/ha; periodo di osservazione 1985-88. Caratteri morfologici distintivi Germoglio: apice e foglioline apicali di colorazione giallo-dorata, pigmentazione antocianica e tomentosità debole. Foglia adulta: più grande ed incisa (molto spesso risulta eptalobata) rispetto agli altri cloni, lembo tormentato. Grappolo a maturità: medio-grande (267 g), cilindrico, corto, con una o più ali, mediamente compatto; acini grandi (d.e./d.l. = 0.91; peso 2.77 g). Attitudini colturali Fenologia: germogliamento leggermente precoce. Vigoria: medio-elevata. Produttività: elevata (4.6 kg/ceppo; pari a circa 150 q/ha). Fertilità reale: 1.25. Comportamento alla propagazione: buono con Kober 5BB, S.O.4, rupestris du Lot e (meno) con 420 A. Tolleranza alla muffa grigia del grappolo: più che media, malgrado il grappolo compatto. Stato sanitario nei confronti dei virus: ottimo, esente da arricciamento (GFLV), accartocciamento (GLRaV-1, GLçRaV-2, GLRaV-3), legno riccio (GVA), fleck (GFkV), mosaico e necrosi delle nervature, la pianta capostipite è originata da termoterapia. Attitudini enologiche Mosto: adeguata concentrazione zuccherina (18.3 %), acidità giustamente pronunciata (pH 3.05, acidità tot. 9.44 g/l), buona dotazione terpenica complessiva (47 e 479 µg/l terpeni liberi e glucosidici rispettivamente) e dei singoli alcoli terpenici (geraniolo 359 µg/l, nerolo 122 µg/l, linalolo 33 µg/l). Consente l'ottenimento di un vino profumato, di buona struttura, dolce ma non stucchevole, adatto anche alla spumantizzazione. Vitigni del Piemonte – Varietà e Cloni MALVASIA DI CASORZO CVT AT 43 Costitutore: Istituto di Virologia Vegetale – Unità staccata Viticoltura (già Centro di Studio per il Miglioramento genetico e la Biologia della Vite) - Consiglio Nazionale Ricerche, Grugliasco (TO). Origine: Casorzo (AT). Anno di omologazione: 1992. Nucleo di premoltiplicazione: CE.PRE.MA.VI.-Regione Piemonte. Vigneto di riferimento: Casorzo (AT); collinare, terreno argilloso, controspalliera potata a Guyot, densità di impianto 3500 ceppi/ha; periodo di osservazione 1985-88. Caratteri morfologici distintivi Germoglio: elevata tomentosità dell'apice. Foglia adulta: grande, incisa (talvolta eptalobata) con lembo finemente bolloso. Grappolo a maturità: di media grandezza (245 g), piramidale con due o più ali, più lungo della media; acini ellissoidali, medio-piccoli (d.e./d.l. = 0.85; peso 2.40 g). Attitudini colturali Fenologia: leggero anticipo al germogliamento. Vigoria: elevata. Produttività: medio-elevata (4.1 kg/ceppo, pari a circa 130 q/ha). Fertilità reale: 1.25. Comportamento alla propagazione: buono con Kober 5BB, S.O.4, rupestris du Lot e (meno) con 420 A. Tolleranza alla muffa grigia del grappolo: più che media, malgrado il grappolo compatto. Stato sanitario nei confronti dei virus: idoneo, esente da arricciamento (GFLV), accartocciamento (GLRaV-1, GLRaV-3), legno riccio (GVA), fleck (GFkV), mosaico e necrosi delle nervature. Attitudini enologiche Mosto: concentrazione zuccherina medio-elevata (18.9 %), acidità moderata (pH 3.11, acidità tot. 9.0 g/l), buona dotazione terpenica complessiva (65 e 516 µg/l i terpeni liberi e glucosidici rispettivamente) e dei singoli alcoli terpenici (geraniolo 351 µg/l, nerolo 163 µg/l e linalolo 51 µg/l). Consente l'ottenimento di un vino molto profumato e di buona struttura. Vitigni del Piemonte – Varietà e Cloni MALVASIA DI CASORZO CVT AT 159 Costitutore: Istituto di Virologia Vegetale – Unità staccata Viticoltura (già Centro di Studio per il Miglioramento genetico e la Biologia della Vite) - Consiglio Nazionale Ricerche, Grugliasco (TO). Origine: Casorzo (AT). Anno di omologazione: 1992. Nucleo di premoltiplicazione: CE.PRE.MA.VI.-Regione Piemonte. Vigneto di riferimento: Casorzo (AT); collinare, terreno argilloso, controspalliera potata a Guyot, densità di impianto 3600 ceppi/ha; periodo di osservazione 1985-88. Caratteri morfologici distintivi Germoglio: modesta tomentosità dell'apice e delle foglioline apicali. Foglia adulta: di dimensioni inferiori rispetto agli altri cloni, pentalobata, con lembo decisamente bolloso. Grappolo a maturità: piramidale, in genere alato, di dimensioni inferiori (238 g) e meno compatto rispetto agli altri cloni; acini ellissoidali, medi (d.e./d.l. = 0.83; peso 2.48 g). Attitudini colturali Fenologia: germogliamento leggermente precoce. Vigoria: moderata. Produttività: media (3.8 kg/ceppo, pari a circa 120 q/ha), è il meno produttivo dei cloni CVT. Fertilità reale: 1.12. Comportamento alla propagazione: buono con Kober 5BB, S.O.4, rupestris du Lot e (meno) con 420 A. Tolleranza alla muffa grigia del grappolo: la minore compattezza conferisce al grappolo una resistenza alla muffa grigia superiore a quella degli agli altri due cloni. Stato sanitario nei confronti dei virus: idoneo, esente da arricciamento (GFLV), accartocciamento (GLRaV-1, GLRaV-3), legno riccio (GVA), fleck (GFkV), mosaico e necrosi delle nervature. Attitudini enologiche Mosto: concentrazione zuccherina medio-elevata (19.0 %), acidità giustamente pronunciata (pH 3.07, acidità tot. 9.3 g/l), buona dotazione terpenica complessiva (60 e 543 µg/l terpeni liberi e glucosidici rispettivamente). Consente l'ottenimento di un vino ben strutturato, di buona aromaticità, dolce ma non stucchevole.