La Valutazione della situazione di pregiudizi

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LA VALUTAZIONE
DELLA SITUAZIONE DI PREGIUDIZIO
M.T.PEDROCCO BIANCARDI, PIACENZA, 8 MARZO 2012
PREGIUDIZIO
Nel linguaggio comune indica una convinzione , una
credenza, un giudizio, appunto, fondato su basi
fragili, non convalidate da elementi razionali, reali.
Nel linguaggio giuridico indica una situazione di
rischio complessivo, non chiaro nella gravità, nelle
cause, nelle circostanze, ma comunque pericolosa.
CHE DEVE ESSERE VALUTATA
DI QUALE VALUTAZIONE PARLIAMO
Il termine include numerose possibilità
- Frettolosa per mancanza di tempo?
- Improvvisata perché urgente?
- Approssimativa per carenze di informazione?
- Unidimensionale per esigenze di semplificazione?
TUTTE IPOTESI POSSIBILI
LE SITUAZIONI DI PREGIUDIZIO…
… Che siamo chiamati a valutare sono caratterizzate
da due fattori particolari:
- Alto impatto emotivo
- Alta complessità.
L’alto impatto emotivo induce all’urgenza
L’urgenza costringe alla ripetitività, meccanicità
L’ALTA COMPLESSITÀ ESIGE METODO, ANALISI, RIFLESSIONE.
SONO SITUAZIONI IN EVOLUZIONE
Perché l’oggetto da valutare è un gruppo umano, in
continuo movimento, nel quale vi sono una o più
componenti in età evolutiva.
Un soggetto che non sta bene, non ha salute, se la
salute non è solo assenza di malattia, ma una
situazione di benessere psicologico, sociale, ….
L’OSSERVAZIONE DEVE PRECEDERE LA VALUTAZIONE
DI UN GRUPPO UMANO
OSSERVAZIONE INTEGRATA
Degli esperti nelle varie dimensioni che
costituiscono il gruppo umano nel quale un
componente debole appare in condizione di
pregiudizio.
Una situazione complessa, dai molti risvolti, che è
indispensabile riconoscere ed elaborare.
LA COMPLESSITÀ SFUGGE ALL’OSSERVATORE
SOLITARIO
IL PRIMO PASSO È L’EQUIPE
La condizione di pregiudizio deriva da un concorso di
diversi fattori: il disagio familiare è multifattoriale.
L’équipe adeguata deve essere multiprofessionale:
ciascuna professionalità interfaccia i presunti
fattori carenziali della famiglia, per osservarli con
competenza specifica.
L’integrazione delle osservazioni avviene in équipe.
LO STRUMENTO BASE PER VALUTARE IL PREGIUDIZIO
È L’EQUIPE INTEGRATA
EQUIPE INTEGRATA
L’EQUIPE INTEGRATA non lavora per posta né per
telefono, e nemmeno per referti, non scambia idee
in corridoio, tra una seduta e l’altra.
L’equipe integrata non nasce per miracolo o per
fortuna, ma è il frutto di una volontà convinta di
alcuni responsabili e dirigenti che si impegnano
ciascuno a dedicare qualche ora di un
collaboratore al servizio di tutela.
LINGUAGGIO INTEGRATO
Appreso in attività di formazione integrata, ma
soprattutto in attività congiunta di osservazione
delle situazioni di pregiudizio che emergono dal
territorio e approdano al servizio sociale.
L’integrazione di linguaggio favorisce l’integrazione
dei pensieri e dell’ottica con cui si osservano i casi
di pregiudizio dell’infanzia
IL SUPERAMENTO DELL’ADULTOCENTRISMO
OSSERVAZIONE INTEGRATA
Ogni operatore vede e osserva secondo la propria
specificità professionale, con affondi conoscitivi
originali e approfonditi.
Ma vede secondo una sola mentalità, basata sulla
sua propria competenza e tanti particolari possono
sfuggirgli.
Se si vuole arrivare a una lettura globale e insieme
specifica della situazione, è indispensabile
coordinare e far convergere in équipe le
osservazioni per discuterle e valutarle.
INDISPENSABILE UNA GUIDA
L’osservazione non può essere spontanea, ma deve
essere guidata.
Gli operatori devono avere a disposizione un
protocollo che li aiuti a registrare i dati e produrre
evidenze, confrontate e confermate poi in équipe.
Senza osservazione rigorosa, senza evidenze, la
valutazione sarà approssimativa ed emotiva.
QUESTA PRIMA VALUTAZIONE SARA’ LA BASE SULLA
QUALE REGISTRARE I PASSI SUCCESSIVI
L’ORIENTAMENTO METODOLOGICO
Nasce da un’impostazione di pensiero che coglie la
radice del presunto pregiudizio, nella sofferenza
del contesto genitoriale e familiare.
Il “caso” di cui farsi carico non è il bambino isolato,
ma colto nella sua storia e nella storia della sua
famiglia.
Entrambi hanno bisogno di cure: il bimbo per essere
protetto e curato; i genitori per essere aiutati a
recuperare o creare uno stile genitoriale adeguato.
L’ORIENTAMENTO PROFESSIONALE
È centrato sul nucleo, spesso anche allargato, se si
evidenziano intrusioni o influenze parentali.
Punta sull’integrazione delle professionalità
competenti per le carenze che emergono da subito
o in corso d’opera.
Perché la cura della presunta vittima non può
prescindere dalla cura, parallela per metodo ma
convergente per obiettivo, dei presunti
maltrattanti/abusanti.
LA PROCEDURA
Il servizio sociale che ha ricevuto la segnalazione
valuta anzitutto l’affidabilità della fonte, verifica la
presenza di precedenti cartelle sul caso e procede
poi alla convocazione dell’équipe composta dagli
operatori competenti per la situazione rilevata.
Si procede all’elaborazione del genogramma, si
valuta l’eventuale necessità di coinvolgere altri
specialisti e si procede all’osservazione del caso
mediante colloqui, prove testistiche, confronti tra i
soggetti coinvolti.
LA REGIA
Al servizio sociale compete la regia della gestione
del “caso”, nel senso di tenere le fila dei passi di
ciascun operatore, perché le varie diagnosi
(sociale, psicologica, relazionale, educativa,
psichiatrica ecc.) convergano in un’unica
valutazione sulla quale organizzare l’eventuale
progetto di sostegno che si renderà necessario.
LA RELAZIONE SARÀ LA FOTOGRAFIA DI UNA
SITUAZIONE COLTA DA TANTI OCCHI E VALUTATA
IN MODO INTEGRATO
E DOPO? OSSERVARE ANCORA
La prima fotografia sarà il modello su cui misurare le
osservazioni - valutazioni successive.
Dopo proseguirà l’osservazione periodica e l’équipe
si riunirà per raccogliere e confrontare i risultati.
Saranno ancora preziosi i protocolli per consentire
un’osservazione razionalmente impostata costruita
in modo da consentire la ricostruzione del quadro
complessivo della situazione.
Che potrà evidenziare staticità o movimento, in
crescita o in calo, degli elementi di pregiudizio.
LA VALUTAZIONE DEI SEGNI
DI RECUPERABILITÀ
Dal confronto della prima valutazione con le
valutazioni successive, emerge il trend del percorso
che la situazione sta assumendo: ogni valutazione,
elaborata periodicamente in équipe, costituisce il
fotogramma del film che il sistema famiglia sta
producendo, attraverso i segnali rilevati dagli
operatori che lo seguono: il pregiudizio può
evolvere in giudizio, di recuperabilità o di non
recuperabilità: il resto lo farà la giustizia.
IL SENSO DELL’OSSERVAZIONE
NON INDAGATIVO
NON INTRUSIVO
NON PETTEGOLO
NON GIUDICANTE
MA PER CONOSCERE
MA PER VALUTARE
MA PER SOSTENERE
MA PER MODIFICARE
LE SITUAZIONI DI PREGIUDIZIO
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