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Venerdì 5 Maggio 2017
PRIMO PIANO
SIGLATO UN ACCERTAMENTO CON ADESIONE PER RISOLVERE LE CONTROVERSIE FISCALI
Google paga 306 milioni al fisco
La somma è relativa alle indagini
svolte sul periodo tra il 2009 e il 2013
e comprende anche la filiale irlandese
di Carlo Brustia
G
oogle verserà all’Agenzia delle Entrate 306 milioni di euro in seguito
all’accordo raggiunto
tra Google e il fisco italiano.
In particolare, l’Agenzia delle
Entrate e Google hanno siglato
l’accertamento con adesione per
risolvere le potenziali controversie relative alle indagini fiscali,
condotte dalla Guardia di finanza
e coordinate dalla Procura della
Repubblica di Milano, relative al
periodo tra il 2009 e il 2013. Google pagherà nel complesso oltre
306 milioni di euro, comprensivi anche degli importi riferibili
al biennio 2014 e 2015 e a un
vecchio contenzioso relativo al
periodo 2002-2006. Gli importi
sono complessivamente riferibili
sia a Google Italy che a Google
Ireland. «Con Google sarà inoltre
avviato un percorso per la stipula
di accordi preventivi per la corretta tassazione in Italia in futuro
delle attività riferibili al nostro
Paese», ha annunciato l’Agenzia delle Entrate, che conferma il
suo impegno nel perseguire una
politica di controllo fiscale attenta alle operazioni in Italia delle
multinazionali del web.
Anche Google conferma il suo
impegno nei confronti dell’Italia e continuerà a lavorare per
contribuire a far crescere l’ecosistema online del Paese. Il ministro dell’Economia Pier Carlo
Padoan ha spiegato che il tema
della tassazione dei giganti del
Apple mette 1 miliardo di dollari nella manifattura
di Francesco Colamartino
MF-DowJones
pple vuole lanciare un fondo di investiA
mento da un miliardo di dollari dedicato
alla manifattura avanzata. Parola di Tim Cook, chief executive officer del gigante statunitense dell’hi-tech. Il primo investimento
sarà annunciato a maggio. La mossa di Apple
potrebbe essere letta anche come una risposta
alle accuse che il presidente degli Stati Uniti,
Donald Trump, ha più volte mosso al gruppo,
cioè di esternalizzare la produzione di iPhone
e altri device in Cina. Il ceo ha detto inoltre
che Apple supporterà finanziariamente gli
sviluppatori di app, che sono diventate parte
integrale del business dei servizi del gigante
di Cupertino.
ALPHABET (GOOGLE)
960
920
880
840
Larry
Page
800
4 feb ’17
È la Brexit ma sembra la guerra per le Malvinas
P
quotazioni in dollari
Il problema delle stanze di
er fortuna l’Unione Eurodi Roberto Sommella
compensazione è in effetpea non è un isolotto sperti nevralgico per la borsa di
duto perché altrimenti agli
inglesi verrebbe voglia di invaderlo come accad- Londra. I tre quarti dei derivati denominati in
de per le Malvinas. A leggere le anticipazioni e euro nel mondo vengono scambiati nella City,
i documenti ufficiali sulla Brexit quella che è per un controvalore nozionale di 850 miliardi
partita ufficialmente il 29 marzo scorso è di fatto al giorno. Una cifra immensa che permette
una partita che può portare a conseguenze im- grandissimi guadagni sulle commissioni: gli
prevedibili. Gli inglesi, almeno in passato, hanno inglesi non ci rinunceranno mai, a costo di
arrivare alle maniere forti o
fatto guerre per molto meno e
tornare sui propri passi.
c’è da credere che venderanno
La prima candidata a scippare
cara la pelle anche adesso. Ci
questa gallina dalle uova d’oro
sono alcune certezze da consialla London Clearing House
derare prima che il Paese torni
(Lch, appunto la società inglealle urne l’8 giugno prossimo.
se che fa queste contrattazioInnanzitutto il vero braccio di
ni) potrebbe essere la Borsa di
ferro sarà sulla finanza, come
Francoforte, ma anche quella
già scritto in «Euxit, uscita di
di Milano, se davvero i negosicurezza per l’Europa», e coziatori europei andranno avanme confermato da alcuni estratti
ti nel loro intento che per ora
esclusivi pubblicati dal Finansembra una provocazione. Tra
cial Times il 2 maggio scorso.
Theresa
l’altro Milano avrebbe dalla
A Bruxelles si sta studiando una
May
sua il fatto di essere comunque
revisione tutta a favore degli eucontrollata dal London Stock
ropei degli accordi sulle stanze
Exchange, che possiede anche
di compensazione finanziaria
dei prodotti venduti sui mercati, in pratica dove Lch. Il mercato delle compensazioni finanziarie
si fanno i calcoli del dare-avere a fine giorna- è da tempo nel mirino dei francesi, in quanto
ta. Ebbene, la Commissione Europea vorreb- anch’essi vorrebbero trasferirlo nell’Eurozona.
be riportare nello spazio comunitario un rigido In secondo luogo ci sono le prese di posizione.
controllo appunto dell’«euro clearing market», Jean Claude Juncher, il presidente della Compredisponendo una centralizzazione della vi- missione, avrebbe confidato tutte le sue perplesgilanza laddove fossero coinvolte «funzioni sità sull’esito dei negoziati con l’Inghilterra,
critiche per il mercato dei capitali» e la stabi- mentre la premier britannica Theresa May ha
lità del mercato unico. La proposta dovrebbe bocciato le linee guida della Ue appena varate
essere per ora solo pubblicata, nell’ambito dei dal Consiglio e ha accusato Bruxelles di minacnegoziati tra l’Ue e la Gran Bretagna, e lascia ciare l’Inghilterra per influenzare il voto.
presagire che la battaglia tra Londra e Bruxel- Tutto dovrà essere definito entro meno di un
les sull’uscita degli inglesi dall’Ue e sui suoi biennio e dopo le imminenti elezioni britannieffetti finanziari sarà durissima, tra minacce, che che in teoria rappresentano l’ultima possidossier e costi del divorzio, stimati ora, sempre bilità per l’elettorato di dire: ci siamo sbagliati,
dal Financial Times, addirittura intorno ai 100 vogliamo restare nell’Unione. Lo auspica l’ex
miliardi di euro a carico degli inglesi tra contri- premier Tony Blair e non è detto che la sua sia
una posizione isolata. (riproduzione riservata)
buti e oneri di vario genere dovuti all’Ue.
4 mag ’17
Nel secondo trimestre dell’anno Apple è risultata ancora in ripresa, con utile netto in
crescita del 4,9% a 11,03 miliardi di dollari
e ricavi del 4,6% a 52,9 miliardi di dollari.
A preoccupare è però la domanda di iPhone,
che si mantiene tuttora tiepida. Le vendite
dell’iPhone 7, messo sul mercato a settembre
2016, non sono state abbastanza sostenute da
mettere le ali all’intera divisione dedicata agli
smartphone, che ha visto un indebolimento
dell’1% in un anno. I ricavi sono stati sostenuti, infatti, da un aumento dei prezzi medi
di vendita dell’iPhone. Il gruppo guidato da
Tim Cook ha alzato il dividendo del 10,5% e
il programma di riacquisto delle azioni proprie di 35 miliardi di dollari, con l’obiettivo
di mettere nelle tasche degli azionisti 300
milioni di dollari entro il marzo del 2019.
(riproduzione riservata)
web sarà posto
dalla presidenza
italiana la prossimo G7 dei ministri finanziari,
la settimana
prossima a Bari, anticipando
però che i Paesi
hanno orienta-
menti diversi in merito. Anche
per questo per Padoan ha detto
di essere favorevole a riflettere
su cosa possa essere fatto a livello nazionale per il momento.
(riproduzione riservata)
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