Bernard Rudden Le cose come beni e le cose come valori (da Oxford Journal of Legal Studies, 1995) Introduzione Quando la legge funziona essa acceca i suoi servi.Giudici pratici e persino accademici diventano talmente usi ai suoi rituali che non si accorgono nemmeno più di quanto essi possano essere strani.Prendete per esempio l' intitolazione delle leggi.Gli inglesi hanno una"legge sulla Corte suprema del 1871 ma non hanno una vera e propria Corte Suprema.Hanno un ponderoso "atto per la destinazione della terra"del 1925 sebbenel'unica cosa che non possono"destinare"sia precisamente la terra.Essi non possono impararare il diritto di proprietà dal "Law Property Act".L' Animals (Boarding Establishment) Act del 1962 stabilisce che il termine "animali" rappresenta solamente i cani e i gatti. Queste curiosità non sono confinate agli Inglesi. L'indice 1991 del volume fogli componibilii del Canadian Encyclopedic Digest (Ontario) non possiede, come del resto i suoi predecessori, un ingresso per la proprietà. Non contiene nulla sotto "personal property" sebbene la sottosezione "garanzie sulla personal property" meriti una menzione. Prolisso sulle "choses in action" il suo consiglio sotto "chattels” è sintetico: "vedi Bailment, Trespass". Semisepolto fra "real Evidence" e "Receiving orders" troviamo naturalmente "Real property" con la sua lista necessariamente lunga di riferimenti incrociati a temi quali "fre and common socage", "estates in tail" e "Shelleys' Case". Il diritto codificato tradizionale non è diverso in modo significativo. Certamente nel reame della proprietà le versioni più antiche possiedono la loro propria magia che gli studenti presto prendono come credo, imparando ad esempio che conigli pesci piccioni sono beni immobili mentre la parola mobile, usata da sola, nori. ricomprende libri, cavalli o vestiti (Cod. civ. Francese §§ 524, 533; Canadà inferiore CC § 395). Entrambi i maggiori sistemi legali, dunque, hanno le loro stranezze. Tuttavia è poco probabile che noi siamo più saggi dei nostri predecessori, perchè le regole ed i rituali che essi divisarono devono aver avuto, ai loro giorni, la loro ragione: forse è la nostra automatica ripetizione che le trasforma in enigmi Nei paesi di common law la presentazione formale del diritto di proprietà, derivata da una lunga tradizione e tuttora praticata da molta dottrina moderna, è fondata su quattro proposizioni. Primo, che la divisione essenziale è tra proprietà reale e personale. Secondo che una catena di concetti particolari si applica sempre ma si applica solo alla proprietà reale: l' insegnamento delle Estates (for life, in tail, in fèe, in possession, remainder o reversion" absolute, determinable or conditional), l’ uso del potere di amministrazione (generale e speciale) e per controllare titoli apparenti, la regola contro le "perpetuities". Terzo, che una distinzione essenziale dei titoli di acquisto è quella fra i titoli riconosciuti in diritto e quelli riconosciuti in Equity. Quarto, quest'ultima distinzione ruota sul concetto di "trust", e trustee è un "proprietario secondo legge". A seconda dell ' autorità e dello scopo di un lavoro , queste quattro nozioni possono venire dichiarate come assiomi o possono semplicemente operare come assunzioni di fondo , condivise dall ' autore e dal lettore. Questo scritto avanza quattro esitanti argomenti in contrario a tutte quattro. La sua tesi è che quando le cose sono trattate come “cose” (beni, ndt), il diritto moderno opera attraverso un complesso di concetti base abbastanza lineari: proprietà , concessione di t rust , possesso , servitù, garanzia e pubblicità (attraverso il possesso o la trascrizione.ln contrasto , quando le cose vengono trattate come ricchezza (valore , ndt) - tanto che esse medesime siano " reali”: o "personali " - esse attraggono il concetto ed utilizzano le tecniche di estates, potere di gestione e perpetuities , sopra delineati . Si suggerisce , inoltre , che è nello stesso tempo inesatto ed inutile cercare di spiegare il trust col definire il trustee " il proprietario legale". Questo punto necessita di un chiarimento preliminare . E' vero che , in relazione ad una proprietà concessa in trust , un trustee ha le facoltà di rivendicarla ed ottenerne la , restituzione , che sono uno dei caratteri distintivi della proprietà ; ma se la proprietà svanisce o viene distrutta a causa di qualche calamità naturale , la perdita non ricade sul trustee . Per di più vi sono due altre essenziali caratteristiche della relazione proprietaria , ed un ' importante conseguenza per ciascuna . Primo , colui cui appartiene una cosa può , senza conseguenza alcuna , distruggere la medesima ; ed allo stesso modo può , naturalmente , cederla in cambio di nulla . Secondo , attraverso l ' esecuzione giudiziale un bene in proprietà di qualcuno può essergli sottratto per servire come sostitutivo dell ' adempimento di un ' obbligazione che gli incombe . Sennonchè nessuna di queste proposizioni regge in generale quanto alla relazione che unisce il trustee alla proprietà tenuta in Trust. .Non è concesso al trustee disfarsene , e per la verità in principio essa non può neanche essere prestata senza una garanzia . D' altra parte i creditori "propri u del trustee - l ' epiteto è nello stesso tempo preciso e rivelatore - non possono mai sottoporre ad esecuzione le cose che il loro debitore tiene in qualità di trustee . common law furono creati a favore e da parte delle classi dominanti quando la massa de l loro capitale era costituito da terra . Oggi la grande ricchezza si trova in titoli , azioni , obbligazioni e simili , costituita da beni non soltanto “mobili”, ma anche "volatili ", che attraversano gli oceani al tocco di una tastiera in cerca di qualche utopia fiscale . Questo non si afferma per svalutare il bisogno di una casa , o le difficoltà incontrate dai giudici inglesi per l ' assenza di un qualsiasi regime patrimoniale della famiglia , legisl ativo o consuetudinario. Nè si vuole denig~are l ' importanza della terra quale base della struttura economica e fattore il cui costo entra nel prezzo di ogni cosa . In termini di teoria e tecnica legale tuttavia , vi è stata una profonda anche se poco discussa evoluzione attraverso cui i concetti che furono originariamente costruiti per la proprietà dei beni immobili sono stati separati dal loro oggetto originario, per sopravvivere e svilupparsi solo come mezzi per maneggiare valori astratti . Il calcolo feudale vive e prospera, ma il suo ambiente è il valore , non la terra . I concetti tradizionali della proprietà nella Questo argomento può essere definito più chiaramente operando distinzioni non tra le cose come tali (corporali /incorporali , mobili/immobili) , ma nei termini della loro funzione. Una cosa può essere considerata per se stessa ed essere oggetto di possesso , godimento e disposizione per le qualità ad essa proprie , per quanto banali possano essere . In tal caso il regime giuridico applicabile considera l ' oggetto come unico : è "questa" la casa che ci appartiene e in cui viviamo , è "questo" e non un altro , il libro che noi vendiamo . Per altro verso ogni cosa può essere conside rata semplicemente come la forma , il vestito (in - vestimento) indossato da un certo ammontare di ricchezza. In tal caso le norme applicabili le attribui scono il più modesto ruolo di membro di una classe , perfettamente rimpiazzabile e soggetto ad un implacabile regime di surrogazione reale (sistema attraverso cui il diritto reale su un bene viene sostituito da un diritto pari all ' importo del suo valore nei confronti dell’ attuale detentore del medesimo, ndt) . La distinzione fra l ' unicità delle cose considerate per se , stesse e la loro totale convertibilità quando considerate come capitale non segue le linee classiche della fungibilità : una libbra di farina è unica se il suo proprietario intende farne del pane; un Vermeer (famoso paesaggista olandese del 1600 , ndt) nelle mani di un fondo pensione costituisce uno dei tanti investimenti . Nè la distinzione è necessariamente collegata alla natura dell' oggetto in questione: la più parte delle cose possono essere sia possedute per se stesse sia tenute come investimento per il flusso di reddito prodotto o nella speranza di un apprezzamento del valore capitale . Il diritto di proprietà comprende imparzialmente le cose che abbiamo perchè ne abbiamo bisogno - la casa , il cibo , il vestiario - e quelle che ci appartengono ma di cui potremmo far senza - l 'appartamento che affittiamo e in cui non abitiamo , le prime edizioni che non osiamo leggere . In altri termini nella maggior parte dei sistemi giuridici cose dello stesso genere possono essere tenute da alcuni per necessità e da altri come investimento , mentre molte persone tengono parte della loro proprietà in entrambe le funzioni . Nel definire e proteggere i tito i d ' acquisto, i poteri e cosi via, il diritto non ha bisogno di distinguere espressamente ed inizialmente fra questi propositi. Nondimeno, tale distinzione viene tentata nelle pagine che seguono . E' al di là delle possibilità dell ' autore rendere questa differenza in un Inglese ordinario . Nel 1911 Josef Kolher impiegò i termini Substanzrecht und Wertrecht , ma le parole non possiedono una traduzione immediata in inglese perciò , e in mancanza di meglio, l'espressione usata è "cose come cose e "cose come ricchezza " . Le cose come cose La tesi qui avanzata è che, quando alle prese con le cose considerate per se stesse , la Common law impiega un complesso di concetti familiari ai giuristi di ogni paese , quali proprietà , possesso e pubblicità . Tuttavia questo approccio è mascherato da certi costumi che sono cresciuti all ' interno dei sistemi di common law ed hanno disegnato schemi di vocabolario che tendono a controllarne la percezione . In primo luogo , quando si tratta di beni tangibili , una tenace tradizione dellaCommonlaw ci comanda di distinguere col massimo scrupolo la proprietà “reale” (ie beni immobili) da quella “personale” L’ ortodossia verra brevemente riassunta e seguita da alcune considerazioni di rispettoso disaccordo. Beni immobili tangibili La comune dottrina attribuisce alle norme sui diritti reali due insiemi di caratteristiche distintive riguardanti da un lato i concetti che si ritengono applicabili e, dall' altro, i rimedi che si ritengono disponibili. Quanto al primo insieme l ' insegnamento tradizionale è che i diritti reali vanno classificati in relazione al tempo: è l ' insegnamento delle "estates in land" (LAWSON & RUDDEN , The Law of Property , 1982 , pp . 88 - 9). Più precisamente, tutti i titolari di uno ius in re propria hanno diritti che sono simili quanto allo spazio , al possesso al godimento: è il tempo dal quale o durante il quale tali diritti possono essere esercitati che distingue ciascun interesse dall ' altro. Perciò qualcuno può esserne il titolare per sempre , qualcuno fino alla morte , qualcuno ancora per un tempo definito dal momento attuale o da qualche momento futuro . Tutti quanti possiedono il potere di disposizione , ma ciò di cui dispongono è il titolo di esercizio del diritto soltanto per e dal momento in questione Quanto alla protezione giudiziaria dei diritti reali , la dottrina tradizionale tiene fermo che le corti sono tenute a ricostituirli in forma specifica soltanto a favore di coloro che vengono spogliati di una proprietà reale (i . e ., su beni immobili). Quelli che vengono spossessati di altri beni devono in principio soddisfarsi con una protezione per equivalente sotto forma di somme di denaro . Una visione del tutto differente potrebbe venir prospettata .Trattare la proprietà immobiliare quale oggetto di diverse attribuzioni in proprietà esclusiva corrispondenti alle classiche estates in land (e di tutte le varie possibili combinazioni che ne discendono) venne ritenuto pregiudizievole per quanto concerne la terra , le famiglie ed il mercato , e venne proibito in Inghilterra dal 1882 . La legge sulla proprietà di quell ' anno , soprattutto il Settled Land Act è largamente e fondamentalmente costituito di norme imperative - la sua applicazione non può essere derogata dai privati disponenti - ed istituisce un regime giuridico sotto il quale l ' oggetto medesimo in se stesso (va le a dire , non soltanto gli interessi/estates su di esso insistenti , ndt) può essere sempre venduto . Questa tecnica statutaria fu rinforzata ed estesa nel 1925 di modo che essa si applica virtualmente a tutte le situazioni in cui la relazione giuridica tra una persona ed un bene immobile fa capo a qualcosa di meno che non quella di assoluta proprietà individuale. Se poi il titolo è causa di un tale ultimo interesse non c 'è ovviamente bisogno del legislatore per dire che la cosa in se stessa può essere alienata. I dettagli della legislazione in materia sono troppo tecnici per essere delineati in un breve scritto . In generale , peraltro, le leggi in questione assicurano che dove più di una persona ha titolo sull ' immobile, sia in linea successiva che concorrente, la loro relazione legale viene spostata dall' immobile trattato come cosa all ' immobile trattato come valore. La cosa in se stessa può essere sempre alienata , anche se non a beneficio esclusivo del venditore e non automaticamente a richiesta dei creditori del venditore. Per diminuire il rischio che cio sia tentato la pratica imposta dalla legislazione cerca di procurare che il prezzo sia pagato in mani sicure. Beni mobili tangibili Quando si tratta di beni mobili la teoria ortodossa ci dice che essi non sono soggetti alla struttura concettuale appropriata alla realità . In altri termini la relazione tra una persona e un bene mobile corporale non è quella data dal concetto di estate, ma è quella di proprietà , possesso , garanzia . Questa opinione è avanzata da giuristi irrefutabilmente eminenti come Roy Goode e J . C. Gray , tuttavvia essa provoca due risposte: primo, la relazione appena descritta è virtualmente la stessa che oggi si applica alla proprietà immobiliare quando l ' immobile è considerato per se stesso. Secondo , la proprietà mobiliare considerata come investimento è soggetta allo stesso regime legale di quella immobiliare considerata come valore patrimoniale : vale a dire che ogni oggetto è considerato come un elemento perfettamente sostituibile all ' interno di un insieme. Come tale esso può essere tenuto per la vita , per il residuo , e così via - in altre parole è soggetto al familiare calcolo della estate ed al rischio delle perpetuities. Beni intangibili industriali e intellettuali Quando ci volgiamo ai beni immateriali, possiamo in primo luogo vedere che i fondamenti del diritto della proprietà industriale ed intellettuale sono similari in ogni dove . Poiché il campo si è sviluppato fuori del cuore delle due grandi tradizioni (non appartiene nè al Digesto nè alle istituzioni di Coke) sia la Civil che la Common Law hanno qualche iniziale difficoltà ad app1icarvi i propri concetti basici. Così esso non viene trattato per niente nei grandi modelli forniti dal Code Napoleon e dal Burgerliches Gesetzbuch . Esso è coperto in alcuni codici civili di questo secolo (Italia 1942, Russia 1960) ma non viene considerato nella sezione del diritto di proprietà , ma in propri separati capitoli. Per di più , i giuristi tradizionali di civil law sono riluttanti a parlare di "appartenenza" di una licenza o di un diritto d 'autore. Pressappoco nello stesso ordine d ' idee la common law esita ad applicare a questo campo i sacri insegnamenti delle estates. Tuttavvia l ' intera dottrina accetta che il diritto moderno concede protezione a quelli che detengono licenze , marchi commerciali, diritti d ' autore e diritti consimili; che questa protezione è disponibile erga omnes e quindi costituisce , per un certo numero di anni , una zona di monopolio; che il soggetto titolare può , per così dire , abbandonare il bene cedendolo in cambio di nulla; o può venderlo una volta per tutte o far in modo che un ' altra persona paghi per una licenza di uso ; e che il valore economico che questo diritto ha , è disponibile per i creditori del suo titolare e quindi può essere utilizzato come garanzia per i debiti ad essi dovuti . Ciò ch ' è interessante è che , in generale e per la massima estensione possibile , le stesse fondamentali nozioni di appartenenza , detenzione in trust, possesso e garanzia possono venir applicati a tutti questi patrimoni intangibili quando essi vengono trattati per se stessi. Quanto al nome, il sostantivo "proprietà" è oggi accettato , e i professori tedeschi descrivono il titolo di un detentore di licenza come un "diritto reale”. Allo stesso tempo queste stesse cose possono giocare il ruolo di investimenti per un fondo pensione o per una ricchezza privata e possono diventare , in una mossa , l'oggetto di estates , contingent interests, e dell ' intera gamma dei classico diritto immobiliare. Diritti immateriali Esiste un ' altra grande classe di oggetti intangibili per i quali l 'inglese non sembra possedere un termine intelleggibile . Per la semplice creance o Forderung il nostro legislatore usa l' enigmatica frase "choses in action” (Law of property Act 1925 s .136) . Peraltro l'inglese ha un sintetico verbo per indicare la relazione tra l ' oggetto e la persona che vi ha titolo : ciò che mi è dovuto, mi appartiene (I own) : io posso distruggerlo facendone dono al debitore; posso darlo via ; e ciò è naturalmente nella garanzia patrimoniale dei miei creditori e può essere usato come garanzia per i miei debiti . Da ormai oltre un secolo questi titoli intangibili , insieme con azioni e quote societarie, hanno costituito la parte di gran lunga prevalente della ricchezza di ogni economia moderna : il debito pubblico deve avere i suoi corrispondenti creditori. Inoltre , sebbene queste attività siano intangibili, una lunga abitudine li reifica: all ' incirca dal 1200 fino al 1800 le pretese nei confronti delle finanze pubbliche furono incorporate in tavolette di legno - tallies- e furono cedibili secondo la common law attraverso la mera consegna. Da allora la pratica di trattare queste attività patrimoniali come oggetti corporali è facilitata dal fatto che la loro esistenza è normalmente provata per iscritto - titoli del tesoro , certificati azionari , titoli di credito e via dicendo. L' odierno titolo di credito a breve termine è il ben riconoscibile discendente del tally. Questi diritti intangibili sono in tal modo importati nel mondo fisico e riconosciuti per mezzo della carta su cui sono scritti . Tutto ciò è la semplice espressione pratica del fatto che, quando considerati per se stessi , essi sono fin dove è possibile soggetti alla stessa disciplina di disponibilità , godimento, garanzia o pegno che governa i beni tangibili . Tuttavia questi valori non hanno usualmente alcun altro significato al di là del loro valore pecuniario . Diversamente dalle altre cose la loro funzione primaria è quella di essere trattati come investimento, come vascelli nelle cui stive la ricchezza è versata e conservata . Quali elementi di un portafoglio di attività patrimoniali essi possono costituire l ' oggetto , unitamente alle cose tangibili , di ogni relazione legale compresa quella delle estates. Le "cose" come valore Nel!' esaminare le cose trattate per il loro valore, o come investimento del valore, esse vanno considerate innanzitutto come elementi di una classe e successivamente come una vera e propria classe appropriatamente definita. Quando vengono trattate per il loro valore economico le cose ovvamente non mutano la loro forma: esse restano ancora tangibili o intangibili; mobili o immobili. Ma poichè ciascuna di esse viene percepita soltanto nella sua qualità di forma esterna di una valore economico, nessun elemento della classe gode di uno stato privilegiato. In quanto investimento ciascun oggetto individuale non viene trattato in funzione delle sue proprie strutturali qualità, ma del suo costo di opportunità Quest' ultima funzione è foriera di un fatto importante: in quanto elemento di un portafoglio ogni cosa può essere trasformata o convertita in un' altra. Nessuna è unica. Quando un tale oggetto viene rimpiazzato da un altro dobbiamo momentaneamente ritornare alle regole applicabili ai beni considerati in quanto tali. Se per esempio si decide - per ragioni di strategia d'investimento o pianificazione fiscale - di vendere un locale commerciale ed un cavallo per comprare delle azioni ed un aereoplano, ciascuna delle quattro operazioni sarà disciplinata dalle sue peculiari regole di diritto, con la sua propria forma di trasferimento, il suo proprio registro, e così via. Ma dal punto di vista dell' insieme patrimoniale le vendite ed i conseguenti acquisti comportano semplicemente una surrogazione reale attraverso cui i beni venduti vengono trasmutati nel loro prezzo di vendita che a sua volta si trasforma nei beni acquistati. Il fondo non ha subito cambiamenti i conti registrano da un lato la sparizione di due attività. patrimoniali espresse in somme di denaro, e dalI' altro l'acquisizione del loro prezzo; il prezzo di vendita quindi abbandona i registri contabili e le azioni e le licenze entrano al loro valore patrimoniale. Il Bilancio complessivo resta il medesimo. Maitland disse tutto questo per primo e lo mise nel modo migliore: "L'idea del fondo fiduciario (trust fumd, ndt) che è composto (in-vestito) ora come terra ora come moneta sonante, ora come azioni ed ora come apporti patrimoniali mi appare come una delle idee più rimarchevoli sviluppate dalla moderna teoria del diritto inglese ". Ciò è completamente ovvio quando l'insieme patrimoniale ha un solo titolare. Ma è ugualmente vero se il fondo è stato destinato (per farla in breve) "su A per tutta la vita senza rimanente (remainder, ndt), il rimanente ad ogni vedova superstite per la vita, il rimanente al suo figlio primogenito ed agli altri figli in successione per linea maschile, il rimanente ai suoi figli in linea generale, con partecipazione incrociata sul residuo alla sua figlia in linea successoria e residuo in piena proprietà all ' erede legittimo di A". La attribuzione di ciascuno, in termini di diritti, poteri e valori, sopravvive ad ogni sostituzione di un elemento della classe di investimenti con un altro. La relazione tra i beneficiari e il patrimonio in trust é una di quelle che considera le cose per il loro valore e non per se stesse. Ciò che conta non é l'oggetto in quanto specifico membro di una classe, ma la classe nella sua interezza in quanto oggetto del riferimento degli interessi invocati sopra. Questa classe richiede esame quanto alla sua funzione ed alla sua gestione. Funzione Quanto alla funzione, ciò che occorre mettere in evidenza sono le implicazioni del regime normativo utilizzato dalla common law per governare la nascita, la morte ed il trasferimento dei diritti che hanno per oggetto una classe di investimenti. Questa branca del diritto nacque per occuparsi della terra, ma ormai non riguarda affatto la proprietà immobiliare. Quando viene considerata come una cosa materiale, la terra può essere posseduta, affittata e data in ipoteca ma, sin dal 1882, essa non può essere più oggetto di nessuna particolare estate in freehold. la frase "fee simple absolute in possession" è semplicemente gergo tradizionale per il concetto di proprietà o di concessione in trust. La sacra regola contro le Perpetuities ha subito lo stesso destino. Essa non si applica mai alle cose materiali poiché, in quanto tali, esse non possono costituire oggetto di limitazioni condizionali: la cosa in se per se può sempre essere venduta. Ciò su cui la regola incide è il contingente titolo di acquisto al "valore" sottostante rappresentato ora dalla cosa in se, poi dal suo prezzo, e successivamente da qualche altra cosa. Il nostro mero vocabolario rivela questa circostanza. In Latino la parola fundus significava un terreno agricolo; ma "fund" oggi significa l' astratto valore rappresentato da un portafoglio d' investimenti. E' quest' ultimo il fondo la cui funzione è di costituire oggetto dei vecchi concetti di estate, potere di gestione, condizioni e perpetuities. Ciò può facilmente essere dimostrato da Beny v Wamett, che fu trattato innanzi alla House Oj Lords nel 1982 La questione concerneva la tassazione dei profitti da capitale, e quella legge non è oggetto di questo lavoro. Ciò che interessa sono i fatti. Il soggetto d'imposta aveva delle azioni e delle obbligazioni nel Rotschild investement Trust Ltd, parte a suo nome e parte per il tramite della Lloyd.s Bank (branches) Nominees Ltd. I due titolari registrati trasferirono la proprietà ad una società nel paradiso fiscale di Guernsey, Investors Trustees Lld, che si obbligava a pagare i dividendi al soggetto di imposta vita natural durante. Questo lascia sussistere, per applicazione di mera logica giuridica, un fee simple absolute in remainder (vale a dire, un interesse al valore delle quote per il periodo successivo al godimento da parte del soggetto d'imposta, ndt), che venne venduto ad un altra società dello Jersey (un altro paradiso fiscale) . La life estate venne poi trasferita ad una società in un paradiso ancora più solatio, le Bahamas. Nell' esaminare il caso, il lettore è colpito da cinque fatti. Prima di tutto, questo genere di schema non è affatto raro. Secondo, tre società vengono create e manipolate come pupazzi, in maniera assai simile agli schiavi a cui gli antichi romani avrebbero affidato un peculium. Terzo: sebbene gli oggetti coinvolti siano pretese immateriali rappresentate da azioni e obbligazioni, il loro proprietario utilizzò l'antica struttura concettuale della life estate e remainder e poi trasferì separatamente ciascuna di queste attribuzioni. Una arrivò nello Jersey e l'altra nelle Bahamas ma, quarto, gli investimenti in quanto "cosa" (ed i certificati azionarì) rimasero sempre in Guernsey. Infine, l' unica autorità citata dalle Loro Signorie fu il voume di William Sheperd, Touchstone of Common Assurances, pubblicato originariamente nel 1648. Potere di gestione: il T rust Mentre adempie alla funzione di costituire l' oggetto su cui ricadono questi titoli limitati (coincidenti con l' anticafr'eehold estate), il fondo ha necessità di essere gestito. Qui, naturalmente, la Common law usa il Trust, un concetto che è difficile da analizzare. Per le ragioni addotte nell ' introduzione appare fuorviante spiegare il trust facendo riferimento alla proprietà legaI del trustee. Sebbene i trustees siano molto più che rappresentanti e possiedano ben più che una pretesa obbligatoria in relazione alla cosa, essi non possono impunemente distruggerla o trasformarla e se lo fanno, il tempo non passa mai a loro favore). Né la proprietà è disponibile ai loro creditori. Una maniera di guardare alla struttura del trust è quella di vedere il trustee come il detentore di un ufficio e la proprietà come una inerenza dell' ufficio. Questa tecnica ci è abbastanza familiare nel diritto pubblico, ed infatti Honoré mette in luce che l'attività di trustee è un ufficio "quasi-pubblico". Inoltre quell’ outsider di Max Weber descrive il concetto di trust come "un surrogato del ................... Un altro approccio è quello di considerare la relazione tra trustee e proprietà in Trust come una relazione tra un soggetto ed una cosa considerata in quanto cosa e non in quanto valore. L'utilità di questa opinione può essere misurata applicandola alla cosa più strana di tutte: la moneta. Per quanto attiene il denaro corrente nelle nostre tasche, noi possediamo un certo numero di oggetti tangibili, monete e biglietti. Noi possediamo inoltre la "cosa in causa" (choose in action, ndt): la pretesa (di diritto pubblico) che la moneta corrente incorpora (espressamente, nel caso delle banco-note inglesi , che ancora portano la frase "prometto di pagare al portatore a sua domanda.........). Noi abbiamo accesso senza ostacoli a tutte le funzioni della moneta. Poiché essa è un mezzo di scambio noi possiamo cederla in cambio di altre cose. Poiché essa è un sistema legale di offerta, noi possiamo usarla per noi possiamo usarla per estinguere i nostri debiti quando vengono alla scadenza. Essa inoltre è un "deposito" di valore che noi possiamo godere nella sua pienezza agendo irresponsabilmente - possiamo ad esempio gettarla in mare o semplicemente perderla. I trustees, invece, non paiono avere accesso al valore conservato nella moneta. Essi "possiedono" i beni mobili nel senso che essi possono recuperarla dai ladri e simili, ma se ciò risulta impossibile non è il patrimonio del trustee ciò che ne viene diminuito. Essi possono utilizzare la moneta corrente come un mezzo di scambio ed un universale metodo di pagamento, ma essi non possono legittimamente tenerla per il suo valore, perché quest ' ultimo dev' essere conservato in un bene qualsivoglia che rimpiazza il denaro liquido, sia esso un oggetto tangibile, o quote ed azioni, o la pretesa rappresentata da un credito su conto bancario. La spiegazione ortodossa, data nei termini della tradizionale distinzione tra common law ed equity,fornisce un resoconto soltanto storico, ma non razionale, del trust. Primo, essa non speiga il trust scozzese, Secondo, le due separate giurisdizioni inglese vennero fuse molto tempo fa. E, terzo, la distinzione fra la "proprietà" legaI od "equitable" appare riflettere quella tra le cose in quanto tali e le cose in quanto valore poiché, come si è appena visto, il trustee non ha accesso legittimo alla seconda. Vi è una traccia di tutto ciò nel Law Property Act del 1925 che definisce le estates come "interessi..in o sopra beni immobili", e definisce gli interessi in equity quelli "in o sopra beni immobili o sulla liquidazione della loro vendita" [(sect. 205 (I)(x)]. Mi sarà obiettato che la distinzione cruciale fra Law ed Equity fa la sua apparizione nella prima clausola della prima frase di questa legge che è, dopo tutto, ancora la principale legislazione inglese in questo campo. Solo un limitato numero di titoli d'acquisto sono, dice la sez.. 1 del L.P .A., suscettibili di sussistere "secondo la legge". Tutto il resto "prende effetto come un interesse equitativo" . La risposta a questa obiezione è far capo alla sez. 2, che introduce una distinzione assai differente ma molto più importante: quella tra gli interessi "suscettibili di essere surrogati (averreached,ndt.)" ed il resto. Un interesse suscettibile di essere surrogato è uno che tratta il suo oggetto non come una cosa ma come un valore. Nella stessa sezione, il meccanismo che manovra questa surrogazione è espresso in termini di "valore capitale" che deve, secondo la situazione, esser pagato alla persona corretta: creditore ipotecario, rappresentante legale, trustee. Perciò quella che emerge come la distinzione cruciale del 1925 è strutturata in termini di regola dei beni, non di giurisdizione. I beni vendono suddivisi, non in ragione di loro caratteristiche fisiche od innate, ma secondo la loro funzione nel rapporto giuridico: secondo che siano considerate per le loro proprie virtù o come investimenti intercambiabili del denaro capitale. Le figure giuridiche nella prima classe includono un numero di acquisti che possono essere "legali" (servitù) od "equitativi" (convenzioni limitative inerenti al fondo) . Quelle nella seconda classe sono interessi che possono ammontare alla piena proprietàal (jee simple absolute in possession, ndT) o ad ogni estate inferiore, ma la cui funzione è quella di operare come titoli al valore di un fondo che può essere investito, di tempo in tempo, in qualunque tipo di oggetti. Come che sia analizzato il concetto di trust ci abilita ad organizzare in modo efficiente le relazioni tra il trustee ed i terzi, e quello tra i trustee ed i titolari dell' interesse beneficiario. Il contratto di acquisto di ognim oggetto materiale che costituisce parte della proprietà in trust lo tratra come un bene - il compratore desidera acquistare la proprietà, le normali garanzie contro i vizi del titolo, il posseso pacifico e la protezioni dai difetti occulti, etc. Allo stesso modo un ipoteca od una garanzia reale su quel bene può costituire un diritto reale sula cosa medesima - ma è bilanciato dalla somma anticipata che rappresenta il calore capitale del fondo. Per parte loro i titolari dell' interesse beneficiario (ed i loro creditori) hanno a che fare con l'oggetto in quanto valore e desiderano che si,a protetta la loro ricchezza. Il trust si adatta a tutte e due le parti perché è nello stesso tempo uno schermo ed un Pivot. Lo schermo del trust In relazione ad un compratore il trustee ha il potere chiave di disporre, che gli è conferito dal documento di costituzione o dall autorità della legge. Dei diritti sul fondo che sono in possesso di comproprietari i trustee - che possono essere gli stessi comproprietari dispongono di tutti gli immobili nel portafoglio d'investimento sotto un trust far sale imperativo. Se i diritti sorgono a titolo di successione per causa di morte, i curatori del deceduto hanno libertà di vendere ogni oggetto specifico nel!' asse; e se i diritti sorgono per successione tra vivi, il titolare del!' interesse for life ha statutariamente il potere di vendere i beni immobili e (col consenso giudiziale) ogni bene mobile tangibile accedente alla terra. Tecniche similare vengono incorporati nelle disposizioni private (distinte da quelle legislative), nei trusts inter vivos di diritti personali, e tutti questi poteri di vendita sono accompagnati dalla capacità di assumere le usuali obbligazioni nei confronti della garanzia del titolo, del possesso pacifico e così via. Il trust-pivot. Dopo aver disposto della cosa in quanto tale e ricevuto il suo prezzo, il trustee si rivolge a quelli che possiedono la cosa in quanto valore. La vendita non li ha impoveriti : pretium succedit in loco rei, ed i loro diritti si sono semplicemente spostati prima sul prezzo e poi su qualunque cosa sia stata comprata con quello. Se essi sono detentori per tutta la vita essi hanno diritto ai dividendi, mentre il remainder (la "nuda proprietà" della civil law) consiste ancora nel titolo ad un valore capitale ed al reddito che esso produrra non appena termina l' interesse vitalizio. Tale attuale valore "scontato" può essere facilernnte determinato. Se, nonostante tutte le protezioni legislative o di altro genere, un trustee disonesto vende un oggetto e si appropria illegittimamente del suo prezzo, l'acquirente è salvo. Non vi è nulla di particolarmente "inglese" od "equitativo" nella regola che protegge l'acquirente di buona fede, poiché una versione anche più larga si trova in molti sistemi giuridici nel!' ipotesi in cui qualcuni che detiene un bene mobile tangibile con il consenso del proprietario lo trasferisce, (persino a titolo gratuito) ad un acquirente in buona fede. Inoltre il principio civilistico dell ' ingiustificato arricchimento assicura in questa situazione che se la cosa viene venduta il venditore è obbligato per il prezzo nei confronti dell’ effettivo proprietario, e se viene donato il donatario è obbligato per lo stesso valore nei confronti del proprietario. Il debito, tuttaw ia, rimane precisamente tale, vale a dire parte del diritto delle obbligazioni, dimodochè il proprietario defraudato è nella posizione di un creditore non garantito (es. BGB §§ 816, 932). Ciò che può essere peculiare della common law è che essa protegge i beneficiari lesi anche attraverso la tutela reale, o almeno conferendo ad essi una prelazione. Innanzi tutto, essi possono chiedere risarcimento per il danno causato dall’ inadempimento del!' obbligazione del trustee e, per soddisfare tale pretese, possono concorrere come creditori non chirografari sull' esecuzione del patrimonio personale del trustee; e la loro azione non si prescrive. Ma, in secondo luogo, la loro relazione proprietaria con il valore del capitale venduto si sposta sul prezzo ricevuto (dal trustee disonesto, ndt), ed essi possono inseguire questa ricchezza dentro un conto corrente bancario o qualunque cosa che sia stata acquistata con essa. Il loro diritto alla cosa acquistata in sostituzione ha priorità sulle pretese di altri creditori del trustee. Pertanto nel regime del trust la tecnica di surrogazione reale ha due funzioni . La prima è pacifica: con un atto dispositivo (no) autorizzato da parte del trustee onesto il prezzo rimpiazza la cosa venduta. La seconda è più ostile, in quanto abilita i beneficiari a rintracciare e sequestrare qualunque cosa sia stata acquistata mediante inadempimento del Trust, con priorità sui creditori personali del trustee,e soddisfare con essa la propria pretesa. Naturalmente se il trustee distrugge la proprietà fiduciaria o la vende e nasconde il ricavato, i beneficiari restano semplicemente creditori del suo patrimonio personale. Ma tutti i diritti reali si estinguono con la distruzione o la scomparsa dell' oggetto – in questo caso, il fondo - sul quale essi insistono. La Convenzione sul Trust Come utile sommario vale la pena di richiamare la convenzione dell' Aja del 1984 sul Riconoscimento dei Trusts, che ci da, se non una definizione, almeno una descrizione del trust e delle sue funzioni. I seguenti estratti chiave aiutano a mostrare i due modi nei quali le cose possono essere regolate: come cose o come valori. L'articolo 2 descrive il trust e lo fa in termini di patrimonio e di fondo, senza menzionare "law" e "equity". Le maggiori caratteristiche del trust sono (a) i beni costituiscono un fondo e non sono parte del patrimonio proprio del trustee; (b) il titolo ai beni in trust è nel nome del trustee o nel nome di altro soggetto in rappresentanza del trustee; (c) il trustee ha il potere ed il dovere, di cui deve dare conto, di gestire, impiegare o disporre dei beni secondo le clausole del trust e i doveri particolari che gli sono imposti dalla legge. L' art II impone all e Alte Parti Contraenti il dovere di riconoscere un trust che, secondo la propria legge regolatrice, sia stato validamente creato, e dispone: Tale riconoscimento comporterà, come minimo, che la proprietà in trust costituisce un fondo separato ... e comporterà in particolare a) che i creditori particolari del trustee non hanno ricorso sui beni in trust; b) che i beni in trust non fanno parte del patrimonio del trustee in caso di insolvenza o fallimento; c) che i beni in trust non fanno parte della proprietà coniugale del trustee o del coniuge ne dell' asse successorio del trustee alla sua morte; d) che i beni in trust possono essere recuperati quando il trustee, in contrario al trust, ha confuso i beni medesimi con il proprio patrimonio. e) Queste regole perciò proteggono la proprietà in trust dal trustee medesimo o dai suoi creditori . Al riparo di queste regole, il fondo in quanto ricchezza (ma nessun particolare oggetto, in quanto cosa) può svilupparsi come punto di rife rimento del più elaborato - e tradizionele - complesso di "freehold estates". Durante la vita del trust ogni singolo pezzo nel fondo può essere scambiato dietro corrispettivo, poiché è il sottostante valore che costituisce l'oggetto dei diritti dei beneficiari. Tali diritti sono tuttora valutati (così come le freehold estaes sono state a lungo classificate) in funzione del tempo per il quale essi autorizzano il titolare al flusso di redditi prodotto dal fondo Essi possono essere separati in varie fasce e distribuiti a diversi soggetti, vivi o non ancora nati (subordinatamente alla regola sulle pelpetuities) Le life estates , determinabili, conizionali, assolute, in coda, in capo sia in possesso che in remainder o in expectancy, possono essere tutte quante cedute, o vendute o ipotecate o destinate dai loro rispettivi titolari, e ciascun creditore dei titolari può aggredire la loro quota.