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Come si usa un microscopio
Il microscopio composto è costituito da una combinazione di due lenti, l’obiettivo e l’oculare, montate alle estremità di un
tubo chiuso. L’obiettivo raccoglie la luce proveniente dal campione osservato e ne fornisce un’immagine ingrandita; l’oculare riceve questa immagine e la ingrandisce ulteriormente.
Nel microscopio c’è inoltre una vite che avvicina e allontana l’oculare al preparato per la “messa a fuoco” delle immagini.
Negli strumenti professionali le viti sono due:
❚ una vite macrometrica per gli spostamenti grandi e veloci
❚ una vite micrometrica per gli spostamenti fini e per una messa a fuoco più precisa.
oculare
obiettivi
foro centrale
tavolino
specchio
per dirigere
la luce sul
preparato
vite macrometrica
vite micrometrica
Gli obiettivi possono essere più di uno, e servono per cambiare l’ingrandimento.
Come procedere
Per osservare un preparato, lo si mette sul tavolino in modo che coincida col foro centrale da cui proviene la luce, emessa di
solito da una lampadina o un condensatore posto sulla base. Si possono infatti osservare al microscopio solo preparati trasparenti, che si lasciano attraversare dalla luce.
Poi si mette a fuoco:
1) si abbassa l’obiettivo fino a che sfiori il preparato, guardando “da fuori” l’operazione (altrimenti si rischia di rompere il
vetrino);
2) guardando nell’oculare, si fa ruotare lentamente la vite macrometrica, finché non si vede il preparato;
3) sempre guardando nell’oculare, si aziona la vite micrometrica, finché l’immagine non si vede nitidamente.
Si inizia ogni osservazione con il minore ingrandimento che il microscopio offre; quando si è trovato il giusto punto d’osservazione, si può passare agli ingrandimenti maggiori.
Per cambiare ingrandimento, si ruota il “revolver” che sorregge gli obiettivi e poi si agisce solo con la vite micrometrica.
Unità 1 ❚ NAUTILUS ❚ Corsi-Costagli, © SEI 2011