parte 2 - Donne per la difesa della società civile

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La lunga storia del miglioramento dei prodo1 agricoli 10-­‐12000 anni fa negli anni ‘60 da raccoglitori a col3vatori Si selezionano le piante più produ1ve Norman Borlaug e la rivoluzione verde 10 – 12.000 anni fa Nobel per la Pace 1970 Ma, molto prima, in Italia , c’è stata una an@cipazione che ha assai contribuito alla rivoluzione verde di Borlaug N.Strampelli, che raddoppiò la resa dei suoli col@va@ e creò di vari grani, tra cui il grano duro , adaGo alla pasta Nascita ed evoluzione del grano 9000 anni fa, nella mezzaluna fer@le, varie varietà di Tri@cum, farro, venivano col@vate Una varietà Tri$cum diccocum si unisce ad una pianta selva@ca di altro genere Aegilops Tauschii, che dona l’intero suo genoma e ne nasce Tri$cum spelta, con sei copie di ogni cromosoma , da cui deriva il Tri$cum aes$vum, il grano tenero Tri$cum diccocum Aegilops Tauschii Tri$cum spelta Tri$cum aes$vum Grano tenero Da allora le colture migliorarono successivamente mediante il selezionismo Selezione in campo delle piante migliori per i prossimi raccol3 dalla selezione agli incroci forza3 Si mescolano ar3ficialmente geni da specie provenien3 da tuFo il mondo Nazzareno Strampelli, (1866 –1942), è stato un agronomo, gene3sta e senatore italiano, precursore della rivoluzione verde. « Dove cresceva una spiga di grano ne fece crescere due. » (Lapide all'esterno della casa di Strampelli a Crispiero) Realizzò di decine di varietà differen@ di frumento, che egli denominò "Semen@ EleGe" alcune delle quali ancora col@vate fino agli anni OGanta del XX secolo e perfino nel XXI secolo, che consen@rono – in Italia e nei paesi che le impiegarono – ragguardevoli incremen@ delle rese medie per eGaro col@vato, con consisten@ benefici sulla disponibilità alimentare delle popolazioni. Le varietà di frumento create da Strampelli ed esportate in Messico furono una delle basi degli studi di miglioramento gene@co che condussero alla "rivoluzione verde" degli anni sessanta. Dal punto di vista pra@co il suo metodo di incrociare varietà differen@ per oGenere nuove cul@var (incrocio) si dimostrò vincente sul metodo allora più in voga di selezionare le semen@ solo all'interno di una singola varietà Il grano duro Senatore Cappelli Nel 1907 il deputato del Regno Raffaele Cappelli, permise a Strampelli di effeGuare delle semine sperimentali su dei campi di sua proprietà vicino a Foggia. Come già aveva faGo per il grano tenero, Strampelli selezionò e incrociò sia grani duri autoctoni del sud d’Italia e delle isole sia provenien@ da altri paesi del mediterraneo. Nel 1915 selezionò una varietà autunnale con buone qualità di adaGabilità e adaGa alla pas@ficazione, oGenuto della varietà locale tunisina Jeanh Rhe@fah. È il grano che nel 1923 verrà rilasciato omaggiando con il nome Raffaele Cappelli, nel fraGempo divenuto senatore. Strampelli rilascia altre varietà di grano duro come il Milazzo e il Tripolino, ma è il Senatore Cappelli che diventa un successo tra gli agricoltori italiani, nonostante fosse alto e susce1bile all’alleGamento. Era infa1 molto più produ1vo dei grani duri u@lizza@ in precedenza. Le rese passarono dalle 0,9 tonnellate per eGaro del 1920 a 1,2 della fine degli anni ’30. Il frumento Creso La Creso è una cul3var di frumento duro (Tri3cum durum) autunno-­‐
primaverile medio-­‐precoce. È stata oFenuta mediante ibridazione e successiva selezione grazie a mutagenesi indoFe dalle radiazioni: proviene dall'incrocio di un frumento duro del Centro Internacional de Mejoramiento de Maíz y Trigo -­‐ CIMMYT ((Yt 54 N10-­‐B)Cp2-­‐63)Tc2, derivato da un incrocio tra grani duri e teneri) con una linea mutante (Cp B144) indoGa da una irradiazione combinata di neutroni e raggi gamma[1] nel frumento duro Cappelli, entrambi a paglia corta. L’azione mutagenica dei raggi x era stata scoperta negli anni 1927 e 1928 E’ risultata chiara molto presto la possibilità di indurre, anche in queste ul@me, modificazioni ereditarie del patrimonio gene@co e di oGenere in tal modo un ampliamento talvolta prezioso della variabilità già esistente in natura in virtù dei processi di mutazione spontanea, ibridazione e ricombinazione. Furono così considera@ gli aspe1 e le possibilità di effe1va u@lizzazione della mutagenesi nel miglioramento gene@co. (D. Bagnara, Gene@ca Agraria, 1971). Il Creso fu oGenuto da Alessandro Bozzini e Carlo Mosconi[4][5] all'interno del gruppo di gene@s@ del Centro della Casaccia del CNEN, ora ENEA (Bagnara, D'Amato, Rossi, Scarascia Mugnozza ed altri). La sua principale caraGeris@ca è quella di avere una taglia ridoGa (70-­‐80 cen@metri) rispeGo ai frumen@ duri esisten@ all'epoca (130-­‐150 cm), che ha reso la cul@var molto resistente all'alleGamento. Grazie anche alla resistenza a molte razze di ruggine bruna e al Fusarium graminearum, il Creso presentava livelli produ1vi decisamente superiori a quelli delle cul@var italiane fino ad allora col@vate, come per esempio i grani duri an@chi siciliani. Inoltre, si può considerare che buona parte della produzione mondiale di frumento duro è oGenuta da cul@var derivate dal Creso. Esso è stato infa1 u@lizzato in programmi di miglioramento gene@co in mol@ paesi, dalla Cina all'Australia, all'Argen@na, agli USA, al Canada e presso i grandi Centri di Ricerca Internazionali (CIMMYT, ICARDA, CSIRO, ecc.)[8] AFenzione al grano radioa1vo Published oGobre 31, 2008
bufala del mese , disinformazione scien@fica , gene@ca 32 Comments Insidiose radiazioni si nascondono nei cibi più familiari: pane e pasta… Gli ibridi, nuovi organismi… La mela verde Granny Ramsey Smith, nota comunemente come Granny Smith, è una varietà di mela originaria dell'Australia, dove fu scoperta da Maria Ann Ramsey Sherwood Smith, alla quale deve il nome. Si traGa di un ibrido nato in natura del melo selva@co col melo, propagato poi dalla Smith. Si diffuse rapidamente in Nuova Zelanda, poi nel Regno Unito (1935) e solo nel 1972 negli Sta@ Uni@ d'America. Il carotene e la vitamina A Il mais diventa giallo Quando le carote divennero arancione A Amsterdam soGo gli Orange! Una mutazione spontanea.. E le carote si arricchirono di vit A, beta caroene … diffidenze verso i cibi nuovi ci sono sempre state La data del suo arrivo in Europa è il 1540 quando lo spagnolo Hernán Cortés rientrò in patria e ne portò gli esemplari; ma la sua col@vazione e diffusione aGese fino alla seconda metà del XVII secolo. Arriva in Italia nel 1596 ma solo più tardi, trovando condizioni clima@che favorevoli nel sud Campania-­‐
Napoli, si ha il viraggio del suo colore dall'originario e caraGeris@co colore oro, che diede appunto il nome alla pianta, all'aGuale rosso, grazie a selezioni e innes3 successivi. A proposito di naturale buono… TuGe le par@ verdi della pianta sono tossiche, in quanto contengono solanina, un glicoalcaloide steroidale che non viene eliminato nemmeno per mezzo dei normali processi di coGura; per tale mo@vo, il fusto e le foglie non vengono u@lizza@ a scopo alimentare La lunga vicenda del golden rice Come sconfiggere la cecità che affligge mol@ bambini che mangiano solo riso a causa della carenza di vitamina A? Mol@ muoiono per malnutrizione Il Beta carotene, quello che dà il colore arancione alle carote ecc, è il precursore dela vitamina A Come produrre un riso che contenga carotene? Il Golden Rice o Riso dorato è una varietà di riso prodoGa aGraverso una modificazione gene@ca che introduce la via di biosintesi del precursore beta-­‐carotene della provitamina A[1] nelle par@ commes@bili del riso. La pro-­‐vitamina A, che il metabolismo umano trasforma in vitamina A, è presente naturalmente in mol@ alimen@ come le carote, il fegato, le uova e il burro, che risultano tuGavia inaccessibili a mol@ milioni di famiglie che si nutrono quasi esclusivamente di riso. Allo scopo di introdurre vitamina A nella dieta di queste popolazioni, è stata creata una pianta di riso ricca in beta-­‐
carotene. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) oltre 100 milioni di bambini poveri nel mondo hanno una dieta carente di vitamina A e, per questa ragione, migliaia di bambini diventerebbero ciechi ogni anno. Al fine di evitare patologie oculari, sarebbe sufficiente che queste popolazioni assumessero un quan@ta@vo maggiore di vitamina. AGraverso tecniche di ingegneria gene@ca, i geni sono sta@ introdo1 all'interno del genoma nucleare del riso con promotore endosperma-­‐specifico così da permeGere la trascrizione dei due geni soltanto all'interno della cariosside del riso.[2] I deGagli scien@fici della varietà di riso prodoGa sono sta@ pubblica@ per la prima volta su Science nel 2000[3]. Il progeGo è andato più lento del previsto e solo nel 2008 sono sta@ semina@ i primi campi di Golden Rice nelle Filippine. I ritardi non sono dovu@ soltanto a opposizione di molte organizzazioni an3-­‐biotech responsabili della distruzione di diversi campi sperimentali, ma anche per problemi legali in quanto la distribuzione, anche gratuita, del Golden Rice avrebbe causato una violazione dei diri1 intelleFuali di almeno una seFan3na di breve1 detenu@ da mul@nazionali e università a5vis7 an7 OGM distruggono i campi di golden rice nelle Filippine Nel mese di marzo del 2014 uno studio, ad opera di due economis@ tedeschi, ha quan@ficato i danni del ritardo nell'uso del Golden Rice in 1.424.000 anni di vita nella sola India, computando in tale dato non solo le mor@ ma anche ogni altro danno o disabilità (la cecità in par@colare) cagionata dalla mancanza di vitamina A[4]. Ingo Potrykus is the engine behind the Golden Rice Project and the Humanitarian Board. Together with Peter Beyer he was one of the inventors of the Golden Rice technology. Since his re@rement as a professor in 1999, and far from seGling down and quietly enjoying his pension, he has devoted enormous and selfless efforts to bring biofor@fied Golden Rice to those who need it. La variazione del genoma delle piante col3vate Ibridazioni o mutazioni casuali Selezione antropica Incroci successivi Mutazioni alla cieca seguìte da selezioni Silenziazione di alcuni geni Introduzione di geni da varietà della stessa specie Verso variazioni sempre più circoscriFe e mirate Introduzione di geni da altra specie Edi@ng, cioè correzione pun@forme del DNA CRISPR L’EVOLUZIONE PER SELEZIONE NATURALE La vita ha con@nuato a trasformarsi (a evolvere) nel corso della sua storia soGo la spinta di due faGori fondamentali: La variabilità: gli esseri viven@ sono diversi uno dall’altro e con@nuano a cambiare per effeGo di trasformazioni gene@che (mutazioni) che producono nuove caraGeris@che. La selezione: sulla varietà degli esseri viven@ agiscono forze che scelgono gli individui più ada1 a sopravvivere e a procreare. Le mutazioni forniscono il materiale grezzo su cui la selezione agisce, plasmando i viven3. In natura, la forza sele1va è l’ambiente stesso in cui gli organismi vivono, con tuGe le sue caraGeris@che: clima, risorse, specie concorren@… La selezione dell’ambiente naturale sugli esseri viven3 è stato il motore dell’evoluzione Anche gli esseri umani sono sta@ plasma@ dalla selezione naturale: sembra che la nostra specie (Homo sapiens sapiens) sia stata caraGerizzata fin dall’inizio dal suo alto grado di intraprendenza… LA SELEZIONE ARTIFICIALE Per un lungo periodo (100-­‐200 mila anni) la nostra specie si è comportata esaGamente come le altre: per sopravvivere ha sfruGato le risorse che l’ambiente poteva offrire. Da quando ha cominciato a col@vare e ad allevare, cioè circa 10.000 anni fa, ha cercato di indurre la natura a produrre ciò di cui aveva bisogno. Scegliendo le piante da col@vare e gli animali da allevare, gli esseri umani sono diventa@ loro stessi selezionatori. A questo processo di scelta da parte dell’uomo, viene dato il nome di selezione ar$ficiale. AGraverso la selezione ar@ficiale, sono state create tuGe le varietà di piante che u@lizziamo per nutrirci: grano, mais, riso, patate, pomodori, fagioli… e fru1 di ogni @po. Queste non sono piante selva@che: gli agricoltori le hanno faGe emergere con@nuando a selezionare. Scegliere una caraGeris@ca significa scegliere i geni che la determinano quel caraGere. Significa modificare la pianta, cambiare il suo percorso evolu@vo: si traGa di manipolazione gene@ca. Da dove arrivano tuGe le piante col@vate? Da pochi esemplari. Ad esempio, tu1 i pomodori del mondo derivano da poche piante col@vate un tempo in una piccola regione delle Ande. SELEZIONE ARTIFICIALE IN ATTO Il semplice aGo di scegliere modifica in maniera incredibile le caraGeris@che dei viven@ Tu1 ques@ animali sono sta@ genera@ a par@re dalla stessa specie. In che modo? Scegliendo e incrociando. E si con@nua a fare. COM’È CAMBIATA L’AGRICOLTURA La produ1vità agricola è rimasta invariata per secoli. Cent’anni fa si produceva ancora in regime ultrabiologico: senza fer@lizzan@, diserban@, pes@cidi, non per scelta, ma perché non ce n’erano. La produzione era molto scarsa e la fame molto diffusa. Solo nella seconda metà del novecento la produzione comincia a crescere grazie all’arrivo delle innovazioni tecnologiche. Da allora l’agricoltura è cambiata mol@ssimo in un breve periodo. La rivoluzione verde, che ha portato a uno straordinario aumento della produ1vità agricola, è legata alla u@lizzazione di concimi ar@ficiali, di fitofarmaci, di diserban@, e sopraGuGo al miglioramento gene@co. la rivoluzione verde ha aumentato considerevolmente la produzione di cibo, migliorando le condizioni di vita degli esseri umani. Via via che la conoscenza scien@fica e il progresso tecnologico avanzavano, il miglioramento gene@co delle piante col@vate è stato oGenuto con modalità diverse: 1.  Ibridazione 2.  Mutagenesi 3.  Ingegneria gene3ca 1. L’ibridazione naturale Ibridazione casuale, prodoFa dalla natura L’ibridazione, l’incrocio tra varietà diverse all’interno di una specie o anche tra specie diverse, c’è sempre stata perché in natura è un evento che si produce con@nuamente, con modalità talvolta eccezionali, come quella che, migliaia di anni fa, ha prodoGo il grano tenero a par@re dal grano col@vato ibridato con una erba selva@ca: una nuova pianta è emersa dalla somma delle due specie. Ibridazione direFa dall’uomo Ciò che cambia all’inizio del novecento è che le ibridazioni sono mirate a un preciso risultato: quello di sommare in un’unica pianta le qualità desiderabili (resistenza a un parassita, al freddo, alta produ1vità…) possedute da piante diverse, potendo a1ngere alle varietà di tuGo il mondo. Nel 1970 Norman Borlaug fu insignito del premio Nobel per la pace per aver lavorato tuFa la sua vita per nutrire un mondo affamato. Nei primi anni 60, Norman Borlaug, agronomo statunitense considerato il padre della rivoluzione verde, ibridò frumento e riso oGenendo varietà molto produ1ve che contribuirono a sconfiggere la fame nel mondo 2 -­‐ L’incremento della variabilità con metodi fisici e chimici: la mutagenesi Il pompelmo rosa è derivato da una mutazione spontanea scoperta in Texas nel 1929, ma la sua colorazione tendeva a sbiadire. Le varietà oggi in commercio sono state oGenute per irradiazione dei semi Nel laboratorio che vedete si usa del Cesio 137 radioa1vo per irraggiare con raggi gamma in basse dosi piante e semi ripos@ nei ripiani degli armadie1. Per oGenere una maggiore varietà gene@ca a par@re dagli anni ‘70 sono state u@lizzate sostanze mutagene (cioè che provocano mutazioni), che possono essere sostanze chimiche o agen@ fisici (radiazioni). Con questa tecnica vengono provocate mutazioni a caso e poi si scelgono quelle che conferiscono qualche caraGeris@ca u@le. Negli ul@mi ‘70 anni sono state prodoGe con ques@ metodi più di 2200 varietà mutan@. Di queste il 60% è stato prodoGo, immesso nell'ambiente, e seminato nei nostri or@ dopo il 1985. Nella lista ci sono specie importan@ssime quali grano, riso, girasoli, orzo, piselli, cotone, fagioli, pere, pompelmi e così via. 3 -­‐ L’incremento della variabilità con metodi biologici In seguito, i progressi della biologia hanno permesso di provocare mutazioni più precise e mirate, non più oGenute a caso, ma effeGuate introducendo appositamente un determinato gene in un organismo per fargli acquisire determinate caraGeris@che. Questa tecnica, deGa di ingegneria gene$ca, è stata messa a punto nei primi anni ’70. La prima u@lizzazione pra@ca è stata quella di introdurre il gene umano che permeGe di produrre l’insulina in un baGerio, in modo che fosse il baGerio a produrre l’insulina che curava ai mala@ di diabete. L’insulina OGM, isolata e purificata, viene tuGora usata come farmaco. Allo stesso modo viene prodoGo l’ormone della crescita che serve a curare un @po di nanismo. Prima di allora l’ormone della crescita veniva estraGo dall’ipofisi dei cadaveri, perché non si poteva produrre in altro modo. L’insulina e l’ormone della crescita sono sta$ i primi prodo> OGM. L’INGEGNERIA GENETICA AIUTA L’AGRICOLTURA Questa tecnica precisa e potente permeGe di isolare il gene che conferisce alle piante una caraGeris@ca desiderabile (resistenza a un parassita, alla siccità, al freddo, a un diserbante) e passarlo ad altre piante che acquisiranno la stessa caraGeris@ca. L’agricoltura moderna fa largo uso di sostanze chimiche per proteggere le colture da infestan@ e parassi@. Queste sostanze vengono colle1vamente iden@ficate dal termine pes@cidi o, più correGamente, fitofarmaci. Il Bacillus thuringiensis (Bt) è l’inse1cida più studiato al mondo ed è il più usato in agricoltura biologica. Questo baGerio produce una tossina letale per tre ordini di inse1 e innocua per l’uomo. In agricoltura biologica si spargono i baGeri direGamente sul campo soGoforma di polvere o aereosol. Con l’ingegneria gene@ca è invece possibile isolare dal baGerio il gene che produce la tossina e inserirlo direGamente nella pianta da proteggere. Tan@ contadini indiani usano da più di 15 anni questa tecnologia, sopraGuGo per difendere il cotone e le col@vazioni Bt sono in con@nuo aumento. Anche il mais Bt è prezioso, perché protegge la pianta da una fungo tossico che avvelena il raccolto. MUTAGENESI E INGEGNERIA GENETICA A CONFRONTO Non è il modo con cui è stata oGenuta una pianta che importa nella sua valutazione. Non è l’essere ogm che porta una pianta ad essere benefica o ca1va così come non è l’origine “radia1va” delle mutazioni a rendere queste varietà buone o ca1ve. E' però indubbio come gli ogm siano molto più controlla3 e soFopos3 a verifiche delle piante prodoFe per irraggiamento, per cui non serve nessuna autorizzazione specifica per la col@vazione. Le mutazioni avvengono ovviamente alla cieca, casualmente. Un ar@colo apparso di recente ha confrontato un riso gm con un riso mutato da radiazioni, trovando che il riso mutato con le radiazioni aveva subito molte più alterazioni gene3che del riso gm. Non ha senso ritenere ca1va una modificazione gene@ca (quella degli ogm) perché effeGuata in modo mirato dall'uomo, e buona una modificazione gene@ca (quella delle radiazioni), perché casuale e non soGo il direGo controllo dell'uomo. UN MONDO DI OGM Il progresso non si ferma: possiamo solo decidere se partecipare o stare a guardare EFari totali Paesi industrializza3 Paesi in via di sviluppo !8 milioni di contadini in 28 paesi col@vano OGM. Le col@vazioni OGM nei paesi in via sviluppo hanno faGo passare i contadini da uno stato di povertà a uno di rela@va tranquillità economica Le col@vazioni gene@camente modificate hanno guadagnato sempre più terreno in ogni parte del mondo. Diciannove anni di crescita con@nua, sopraGuGo in paesi emergen@. Gli Sta@ Uni@ sono i primi in questa classifica, seguono Brasile, Argen@na e India. Sono 28 i paesi, anche europei, che hanno adoGato la col@vazione di piante gene@camente modificate e tu1 insieme contano circa la metà della popolazione mondiale. Le col@vazioni sono sopraGuGo mais, soia cotone, ma anche melanzane, papaya e patate, e altro ancora IL PROGRESSO NON SI FERMA: POSSIAMO SOLO DECIDERE SE PARTECIPARE O STARE A GUARDARE Senza soia GM, addio mangimi per il bes@ame italiano, e tan@ salu@ ai prodo1 @pici. Impor@amo più di 3 milioni di tonnellate di soia GM da Brasile, USA, Argen@na e Paraguay. Sono circa 55kg per ogni italiano, ne abbiamo bisogno perché non siamo autosufficien@ e non possiamo farne a meno. Una vacca italiana mangia circa due chilogrammi di soia GM al giorno da ormai 17 anni. Da noi le tecnologie di ingegneria gene@ca potrebbero servire sopraGuGo per salvare il made in Italy. Il pomodoro San Marzano, è devastato da un virus. Un'azienda italiana, Metapontum Agrobios, aveva trovato il rimedio grazie all'ingegneria gene@ca, ma la soluzione è rimasta nel casseGo a causa dell'opposizione agli OGM e il San Marzano è sempre a rischio e con una col@vazione ridoGa. Questo potrebbe essere vero per altri prodo1 di qualità italiani, ma nel fraGempo la nostra ricerca sugli OGM è stata affossata. Se in futuro quindi avremo bisogno di soluzioni di ingegneria gene@ca, dovremo rivolgerci con ogni probabilità a paesi che vanno avan@ nel seGore, per esempio Sta@ Uni@ e Cina. FRANCESCO SALA IL BIOLOGO CHE PROPUGNÒ GLI OGM PER SALVARE LE VARIETÀ TIPICHE Francesco Sala voleva proteggere il melo della Val d’Aosta da un coleoGero (Melolontha) che si ciba delle sue radici. La chimica risulta inefficace (è difficile arrivare con dei prodo1 fino alle radici). Il professor Sala si è servito dell’ingegneria gene@ca per trasferire il gene tossico per gli inse1 del baGerio (Bt) nelle radici della pianta, solo nelle radici. Sala c’è riuscito. La sua ricerca è stata pubblica, altamente qualificata ed economica: è costata in tuGo 10.000 euro. Ma tuGo questo non è servito a niente. Un consigliere comunale dei Verdi ha accusato Sala di produrre cibo Frankenstein, e due ministri (prima Pecoraro Scanio e poi Alemanno) ne hanno bloccato la sperimentazione! Sicuramente in questo modo, oltre a danneggiare il melo, si favoriscono le mul@nazionali che producono fitofarmaci. LA CREAZIONE DI TABÙ PRODUCE EFFETTI, MA NON RISOLVE I PROBLEMI La baFaglia contro gli OGM è riuscita a fermare la ricerca in Italia e a frenarne la produzione. Abbiamo umiliato gli scienzia3 che avevano lavorato con intelligenza e passione per fornirci prodo1 migliori e leFeralmente distruFo il loro lavoro Risultato, abbiamo perduto capacità e competenze, abbiamo svenduto breve1 all’estero, abbiamo perso o rischiamo di perdere specie nostrane che soffrono di par@colari patologie. In compenso, impor3amo quello che da noi è proibito col3vare, e questa è proprio un’assurdità (questo sì che è un regalo alle mul@nazionali di cui sempre parlano i complo1s@). GLI INTRALCI BUROCRATICI NON SONO SOLUZIONI Per poter breveGare e commercializzare una pianta e@cheGata OGM occorre un numero tale di controlli da costare un capitale (50-­‐100 milioni di euro) e quindi da renderne poco conveniente la produzione. Nessun altro @po di prodoGo agrario è assoggeGato a una legislazione tanto restri1va. E’ una viGoria? Esaminiamone i risulta@: -­‐  Solo le famigerate mul@nazionali si possono permeGere di inves@re tan@ soldi in un breveGo soGoposto a questa trafila di controlli. Non solo, ma saranno disposte a spendere solo per ciò che risulterà remunera@vo, non certo per breve1 che concernono produzioni limitate, che riguardano piante di pregio, ma non sono di grande interesse economico. -­‐  Chi produce modifiche gene@che con altre tecniche, più an@che o più recen@, accende ceri alla Madonna perché a nessuno venga in mente di bollarli come OGM. -­‐  Se tuGe le piante che hanno subito modifiche gene@che da parte dell’uomo dovessero essere bollate con questo marchio d’infamia e soggeGe ovunque a regole ugualmente restri1ve, il risultato sarebbe ancora peggiore: insufficienza di cibo per tuGo il pianeta (ma questo rischio il pianeta non lo corre perché questa legislazione vale solo per l’Europa e quella italiana è la più restri1va di tuGe, vietando anche la sperimentazione). L’OGM PIÙ CITATO DELLA STORIA, la Fragola-­‐Pesce che produce il liquido an$gelo usato nei radiatori! Dalla trasmissione Report di Rai3: Si è prodoAa, per esempio, una fragola che è stata resa resistente al gelo inserendo dei geni di pesci che vivono in zone fredde. Questa fragola ha cominciato a produrre un prodoAo secondario che era il glicole7lenico, il comune liguido an7gelo dei radiatori. Quindi sono diventate immangiabili. Da: La Repubblica La fragola con il gene di una sogliola del mar Bal7co che doveva renderla resistente al freddo, è stata un disastro: il risultato è una fragola che sa di an7gelo. Gli esperimen7 sono sta7 subito interro5, e la fragogliola è finita sullo scaffale dei "cibi Frankenstein" Il faFo è che la fragola-­‐pesce non esiste. Non è mai esis3ta. Nessuna mul@nazionale biotech ha mai annunciato lo sviluppo di un prodoGo del genere. Nessuna università l'ha mai studiata a scopo commerciale. Nessuna azienda ha mai neanche lontanamente suggerito che sarebbe stata interessata a sviluppare fragole an@gelo. Eppure la ”fragola-­‐pesce" è ormai leggendaria e non è nemmeno possibile risalire all'origine della storia. Comunque, anche se non è mai esis@ta, questo non ha certo impedito il diffondersi della storia con l'aggiunta, via via, di nuovi par@colari, come nella migliore delle leggende: "era immangiabile", "era piena di an@gelo", "produceva glicole e@lenico, il comune liquido an@gelo dei radiatori”. E poi c’è il faGore Bleah! Il faGo è che non c'è nulla di più "schifoso" dell'immagine di una fragola mista al pesce. I prodo1 GM sono sani ed ecosostenibili Affermarlo non è una provocazione. Gli argomen@ a sostegno sono i seguen@: Le piante GM non sono dis@nguibili da quelle prodoGe con altri sistemi, ma: -­‐  hanno bisogno di meno fitofarmaci, che sono tossici e vengono u@lizza@ anche in agricoltura biologica -­‐  Producono in media di più -­‐  Resistono meglio alle condizioni clima@che avverse -­‐  richiedono minori quan@tà di fer@lizzan@ Le piante GM sono dunque più sane, più produ1ve, più economiche e meno soggeFe agli imprevis3 clima3ci. Negli ul@mi anni è stata messa a punto un’altra tecnica di ingegneria gene@ca ancora più potente e precisa e anche più facile da u@lizzare e più economica. PermeGe di modificare un singolo gene in modo incredibilmente preciso, disa1vandolo o modificandolo, come si modifica un testo quando si scrive: correggo una parola, ne aggiungo un’altra, elimino una frase. Per questa straordinaria precisione e analogia con la scriGura, questo metodo viene spesso citato come edi3ng gene3co o CRISPR. Questa tecnica, poten@ssima e versa@lissima, è stata messa a punto da due scienziate che sono anche amiche, Doudna e Charpen@er. L’edi@ng gene@co non ha bisogno di laboratori super aGrezza@, ma è alla portata di tu1. Apre un nuovo mondo alla possibilità di sperimentazione e, benché sia stato realizzato da poco, viene già u@lizzato in diverse par@ del mondo. LA TECNICA DELL’EDITING GENETICO APRE POSSIBILITÀ DEL TUTTO NUOVE E ACCENDE FORTI SPERANZE IL SISTEMA CRISPR E LA MEDICINA DI DOMANI Con questa tecnica (in sigla: CRISPR-­‐Cas9) è possibile modificare in modo mirato il genoma di qualsivoglia cellula, vegetale e animale, al fine di oGenere eliminazione, aggiunta, sos@tuzione, modificazione di sequenze del DNA legate a singoli geni. Può avere applicazioni in medicina, in agricoltura e molto altro ancora. E’ u@lizzata nei laboratori per studiare la funzione dei geni nel causare il cancro; può essere u@lizzata per correggere mutazioni dannose del DNA, ad esempio quelle legate a molte mala1e. Può eliminare dal genoma umano i tra1 gene@ci che causano mala1e che possiamo debellare! Può essere impiegata per studiare l’azione di farmaci e per ricerche capaci di assicurare una migliore produzione di prodo1 di interesse economico. Questa tecnica, di cui mol3 non hanno mai sen3to parlare, è già molto u3lizzata e sta dilagando a una velocità incredibile, aprendo orizzon3 completamente nuovi. Questa tecnologia è derivata dal sistema usato dai baGeri per difendersi dai virus loro parassi@. DOBBIAMO ASSUMERCI LA RESPONSABILITÀ DI CIÒ CHE FACCIAMO Fermiamo le centrali, ma compriamo energia nucleare Blocchiamo gli OGM, ma li impor@amo in grande quan@tà Impor@amo cellule staminali lasciando le nostre nel congelatore Impor@amo animali da esperimento perché con i nostri non si può lavorare Siano gli altri a sporcarsi le mani e la coscienza! Not in My Back Yard! 
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