EFFETTI AMBIENTALI DELL'USO DELLE PIANTE GM Corso di Miglioramento Genetico LM Stag Anno 2013-2014 Riccardo Cominat e Massimo Tolomio Un organismo si definisce “geneticamente modificato” quando una parte del materiale genetico di cui è composto viene modificata stabilmente mediante l’inserimento di porzioni di DNA provenienti da altri organismi. Tali modificazioni avvengono in modo diverso da quanto si verifica in natura mediante incrocio e/o mediante ricombinazione genetica naturale. SCOPI DELL'USO DELLE PIANTE GM: scopi agronomici: resistenza a patogeni e parassiti --->riduzione uso pesticidi ● resistenza a stress ambientali ---> terreni marginali messi a coltura ● resistenza ad erbicidi ---> utilizzo erbicidi non selettivi ● scopi nutrizionali: miglioramento caratteristiche nutrizionali e organolettiche ● aumento conservabilità, rallentando maturazione ● RISCHI AMBIENTALI trasferimento orizzontale dei transgeni ● trasmissione del gene nuovo dalla pianta modificata a piante della stessa specie o affini, attraverso la diffusione del polline ● aumento dell’utilizzo di pestidici legato alle nuove caratteristiche di tolleranza indotta geneticamente nelle piante ● selezione di insetti resistenti al carattere inserito nella pianta modificata geneticamente ● effetti sugli organismi non target (impollinatori, predatori e altri) ● perdita di biodiversità favorita da diffusione e utilizzo di pochi semi transgenici uguali in tutto il mondo, con conseguente scomparsa di specie attualmente esistenti ● effetti sul suolo e sui cicli biogeochimici ● possibilità che la pianta GM diventi infestante o invasiva ● HORIZONTAL GENE TRANSFER (HGT) Il trasferimento genico orizzontale è il trasferimento di materiale genetico da un organismo ad un altro senza riproduzione o intervento umano, seguito dall'integrazione ereditabile nel genoma del ricevente. Esso avviene normalmente in natura, tramite fenomeni di trasduzione, trasformazione e coniugazione. Tuttavia maggiore è la distanza genetica tra donatore e ricevente, minore è la probabilità che avvenga il trasferimento. Nel caso delle piante GM, il rischio più comune è rappresentato dall'HGT di transgeni virali verso altri virus, ma la frequenza del trasferimento non è superiore a quella della comune ricombinazione virale. Gli studi effettuati finora evidenziano quanto sia basso il ris CROP-TO-WILD GENE FLOW IL TRASFERIMENTO DEI GENI HR DAL COLZA Il trasferimento del transgene che determina la resistenza al glyphosate avviene tramite inrocio interspecifico ed intraspecifico tra piante coltivate e piante selvatice del genere Brassica. Gli ibridi così ottenuti solitamente mostrano una diminuzione della fitness, ma essa viene poi ripristinata tramite reincrocio con i parentali selvatici. I geni di resistenza possono persistere nella progenie anche per 6 anni, in assenza di pressione di selezione (uso dell'erbicida) RESISTENZA AGLI INSETTI: IL MAIS BT La piralide (ed altri insetti che attaccano il mais) ha dimostrato resistenza alla tossina Cry1Ab, prodotta dal mais Bt. Le popolazioni così selezionate hanno dimostrato una suscettibilità ridotta (resistenza crociata) verso le tossine Cri1Ac e Cry1F, alle quali non erano state precedentemente esposte. E' quindi lecito supporre che queste tossine agiscano sul medesimo sito d'azione. Invece, la suscettibilità verso la tossina Cry9C non è stata La disponibilità di tossine diversificate che non presentano r EFFETTI SUGLI ORGANISMI NONTARGET LA FARFALLA MONARCA La farfalla monarca (Danaus plexippus) è un lepidottero migratore presente nel Nord America. Il polline del mais Bt risulta tossico per questo insetto, e il cibarsene lo porta alla morte. Tuttavia, anche l'uso degli insetticidi convenzionali uccide la farfalla monarca ed altri insetti non target E adesso? Come possiamo valutare l'impatto ambientale? ● Come possiamo monitorare gli effetti nocivi degli OGM? ● La valutazione dell'impatto ambientale viene fatta secondo le fasi di seguito descritte. ● 1-Formulazione del problema Significa trovare le caratteristiche della pianta che possono causare danni ambientali e la maniera attraverso la quale la pianta GM può danneggiare l'ambiente. Comporta: Identificare le caratteristiche della pianta in grado di causare danno ● Identificare gli effetti negativi legati a queste caratteristiche ● Identificare le maniere in cui l'esposizone della pianta GM può influenzare l'ambiente ● Definire obiettivi compatibili con quelli prescritti dal legislatore e dalla loro traduzione nelle-- politiche nazionali, descrivendo i criteri per la loro scelta ● 2-Caratterizzazione del fattore di rischio E' definita come la valutazione qualitativa o quantitativa dei danni all'ambiente associati al fattore di rischio La severità del rischio deve essere descritta quando possibile in termini quantitativi. 3-Caratterizzazione dell'esposizione E' intesa come probabilità che accadano gli effetti negativi, e stimare l'esposizione in maniera quantitativa Se possibile, dovrebbe essere descritta in maniera quantitativa Per esempio, “the likelihood of exposure of a nontarget lepidopteran species to Bt toxin (Cry1Ab protein) in field margins was estimated to be moderate, where 'moderate’ in this context means within the range 0.1 to 0.4 4-Caratterizzazione del rischio Il rischio è calcolato come il prodotto della severità, delle conseguenze di un fattore di rischio e la probabilità che l'evento si verifichi. E' descritto come la stima quantitativa o semiquantitativa, della probabilità che si verifichino gli eventi e della loro gravità, basandosi sulla formulazione del problema, della caratterizzazione del rischio e dell'esposizione. La valutazione di ogni rischio deve considerare: ● La magnitudo delle conseguenze del fattore di rischio La probabilità delle conseguenze negative associate al fattore di rischio ● Il rischio in se, caratterizzato dalla combinazione di magnitudo e probabilità ● 5-Elaborazione di strategie di gestione del rischio Una volta caratterizzato il rischio, bisogna proporre delle strategie di gestione, per ridurlo a livelli non preoccupanti Quando possibile, la definizione del rischio deve essere fatta in termini quantitativi, così come l'efficacia e l'affidabilità delle misure di controllo messe in atto Un'altra cosa da fare è dichiarare le misure che verranno messe in atto nella postcommercializzazione per verificare l'efficacia delle misure di controllo Conclusioni generali La valutazione di rischio della pianta Gm deve tenere in conto: i risultati della valutazione di impatto ambientale ● i livelli di incertezza associati ● Questo fornisce le basi del piano di monitoraggio, che ha come scopo principale gli effetti negativi sulla salute umana e sull'ambiente. Se si acquisiscono nuove informazioni, può e deve essere rivisto il piano di monitoraggio, così come la valutazione di impatto ambientale Il piano di monitoraggio Gli obiettivi di un piano di monitoraggio devono essere: confermare che le supposizioni fatte dureante la valutazione del rischio sono corrette e identificare ● la frequenza con cui gli effetti negativi della pianta Gm non previsti nel piano accadono nell'ambiente o sull'uomo ● Il design del piano deve: ● essere fatto caso per caso prendere in considerazione le caratteristiche della pianta GM, le caratteristiche e la scala del suo uso e le caratteristiche dell'ambiente in cui sarà usata ● facilitare l'osservazione sistematica del rilascio degli OGM nell'ambiente e degli effetti sull'uomo ● Cosa potrebbe fare il legislatore? ● ● ● ● ● ● Aumentare i fondi per i programmi di miglioramento genetico:questo permetterebbe di avere a disposizione un'ampia gamma di colture non-GM, oltre alle GM Prendere decisioni normative che facilitino una ricerca indipendente sugli OGM Definire una normativa chiara per quanto riguarda l'Italia e possibilmente arrivare a standard condivisi nella UE Aumentare l'informazione indipendente sugli OGM, in maniera che il pubblico abbia ben chiari benefici e costi questa tecnologia Maggiore controllo sulla metodologia sperimentale Normative differenti per usi alimentari e nonalimentari delle piante GM Fonti http://www.ucsusa.org/food_and_agriculture/our-failing-foodsystem/genetic-engineering/ http://www.fao.org/docrep/003/x9602e/x9602e07.htm Paul Kees et al. 2008. Risks from GMOs due to Horizontal Gene Transfer. Environ. Biosafety Res. 7 (2008) 123–14 Eric Jenczewsk et al. 2003. Crop-to-wild gene flow, introgression and possible fitness effects of transgenes. Environ. Biosafety Res. 2 (2003) 9–24 Herbert A.A. Siqueria et al. 2004. Cross-Resistance of Cry1AbSelected Ostrinia nubilalis(Lepidoptera: Crambidae) to Bacillus thuringiensis δ-Endotoxins. Journal of Economic Entomology, Volume 97, Issue 3 (June 2004) pp. 1049–1057 Losey et al. 1999, Trnsgenic pollen harms monarch larvae.. Nature 399 214. (20 May 1999) EFSA-Guidance on the risk assessment of genetically modified plants Grazie per l'attenzione