lucidi usati a lezione ATTENZIONE: queste NON sono dispense, ma solo le copie dei lucidi usati durante le lezioni, che di conseguenza sono molto schematici. Non possono perciò sostituire la frequenza alle lezioni o un libro di testo. La disponibilità in anticipo di questi lucidi dovrebbe servire per seguire meglio la lezione e per prendere più facilmente appunti. Chimica Organica 1 A.A. 2007-08 B.Floris 1 Di che cosa si occupa la Chimica Organica? LA CHIMICA ORGANICA E' LA CHIMICA DEL CARBONIO Che cosa ha di speciale il carbonio? Õ IL CARBONIO FORMA LEGAMI STABILI CON SE STESSO Õ IL CARBONIO FORMA LEGAMI CON TUTTI GLI ELEMENTI DEL SISTEMA PERIODICO (tranne i gas nobili) LA CHIMICA ORGANICA E' LA CHIMICA DEI COMPOSTI CHE CONTENGONO CARBONIO ED IDROGENO Esempi: composto inorganico Na2CO3 CH4 composto organico composto organico CH3OH però… CCl4 composto organico La chimica biologica si occupa dei composti organici che entrano nel metabolismo primario e secondario degli esseri viventi. 2 La chimica organica esiste in un intervallo di temperatura abbastanza limitato: TEMPERATURA plasma 0K atomi elettroni + nuclei 100 000 K TEMPERATURA plasma 0K atomi elettroni + nuclei 100 000 K legami stabili del C con C, H, S, O, alogeni 0K 1000 K CH4 CS2 CO2 CCl4 0K 1000 K composti organici stabili 260 K 773 K 373 K 3 Le molecole organiche esistono in un intervallo di temperatura molto limitato! Che cosa vediamo delle molecole? l'occhio umano (aiutato da strumenti) può vedere oggetti di dimensioni comprese tra un centesimo di centimetro e 10 miliardi di centimetri cm 10-2 1010 nebulosa galassia Non vediamo né gli atomi, né le singole molecole Per esempio: è facile scambiare sale e zucchero in cucina: Chi è il sale e chi lo zucchero? soluzione soluzione sale o zucchero? solo assaggiando …. 4 Con il microscopio elettronico: vibrioni del colera linfocita 9 x 10-5 3 x 10-8 metano politene 3 x 10-7 cm enzima anche le molecole più grandi, come i polimeri sintetici o le biomolecole sono troppo piccole per poter essere “viste” nanotubi di carbonio grafite … eppure, con metodi indiretti, sappiamo esattamente come sono fatte le molecole 5 Da quanto tempo esistono i composti organici? Se consideriamo la “storia” dell’Universo, a partire dal Big Bang: anni 2.5 x 109 0 H2, He, CH4, CO2, N2, NH3, H2O 2.5 x 109 0 H2, He, CH4, CO2, N2, NH3, H2O 1.3 x 109 batteri fossili cianobatteri fossili (trovati in Australia): 850 milioni di anni fa Ammoniti fossili (trovati in Canada): comparsi 350 milioni di anni fa e scomparsi 65 milioni di anni fa 6 2.5 x 109 0 H2, He, CH4, CO2, N2, NH3, H2O luce "brodo" di composti organici 1.3 x 109 batteri fossili 2.5 x 109 3 x 109 cellule + CO2, H2O, "brodo" atmosfera riducente O2 ossigeno O3 ozono atmosfera ossidante 1.3 x 109 4.5 x 109 chimica organica sulla Terra chimica organica di laboratorio oggi circa 150 anni La chimica organica di laboratorio ha da fare ancora molta strada! Ancora oggi le fonti dei composti che si usano nella chimica organica di laboratorio sono di origine naturale PETROLIO GAS NATURALE CARBONE CHIMICA ORGANICA 7 ? Come facciamo a sapere che struttura hanno le molecole? oggi conosciamo veramente come sono fatte le molecole Le formule dei composti vengono date sulla base di informazioni sperimentali esempio: Alcool Propilico C, H, O 1. si determina la composizione del composto (analisi qualitativa) 2. si determina la percentuale relativa degli elementi nel composto (analisi elementare) 60.0% C, 13.4% H questo significa che 100 g di alcool propilico contengono 60.0 g di C, 13.4 g di H e 26.6 g (il complemento a 100) di O 3. si calcolano i grammoatomi degli elementi (dividendo i grammi per il peso atomico) 60.0/12.01 = 5.00 grammoatomi di C 13.4/1.008 = 13.29 grammoatomi di H 26.6/16.00 = 1.66 grammoatomi di O 4. Si calcolano i rapporti tra gli elementi, dividendo per il numero più piccolo (100 g è una quantità presa arbitrariamente) C = 5.00/1.66 = 3.01 H = 13.29/1.66 = 8.01 O = 1.66/1.66 = 1 Nella molecola gli atomi sono in rapporto: approssimando al numero intero (non esistono frazioni di atomi) 5. C3H8O C3.01H8.01O1.00 formula empirica Si determina indipendentemente il peso molecolare ? Come si determina il peso molecolare? Metodi “storici”: pressione osmotica; abbassamento crioscopico Metodo moderno: Spettrometria di massa 8 Uno spettrometro di massa componenti fondamentali: ha tre - un componenete che permette di volatilizzare le molecole e trasformarle in un fascio di particelle cariche - un componente che focalizza le particelle e le separa sulla base del rapporto massa/carica - Un componente che rivela pe particelle Gli spettrometri di massa funzionano in condizioni di vuoto spinto. Nella spettrometria di massa a impatto di elettroni (E.I.), la molecola (portata in fase gassosa) viene bombardata con un fascio di elettroni ad elevata energia, che le fanno perdere un elettrone. M+ + 2e M + e I cationi vengono focalizzati e vanno a colpire il rivelatore iniettore gli ioni positivi vengono accelerati elettromagnete: devia gli ioni Il campione vaporizza cannone di elettroni: ionizza il campione rivelatore 9 iniettore gli ioni positivi vengono accelerati elettromagnete: devia gli ioni Il campione vaporizza rivelatore cannone di elettroni: ionizza il campione Ii risultato si ottiene dal rivelatore sotto forma di un grafico, chiamato spettro di massa, che ha in ascisse i valori di massa/carica (m/z) ed in ordinate qualla che si chiama “abbondanza relativa” (perché al picco più alto [picco base] viene data altezza 100 e gli altri vengono indicati con un valore percentuale rispetto al picco base. Ii risultato si ottiene dal rivelatore sotto forma di un grafico, chiamato spettro di massa, che ha in ascisse i valori di massa/carica (m/z) ed in ordinate qualla che si chiama “abbondanza relativa” (perché al picco più alto [picco base] viene data altezza 100 e gli altri vengono indicati con un valore percentuale rispetto al picco base. Ci sono più picchi, perché l’energia del fascio di elettroni è molto alta e perciò in grado di rompere dei legami, oltre a far perdere un elettrone. M+ Il segnale con rapporto massa/carica più grande corrisponde (di solito, ma NON SEMPRE) allo ione molecolare. Se z=1, quel valore dà il PESO MOLECOLARE. 10 Per l’alcool propilico: M+ = 60 m/z Peso molecolare Peso della Formula Empirica P.M. = 60 =n n x formula empirica = FORMULA MOLECOLARE per l'alcool propilico n=1 C3H8O formula molecolare se n=1, formula empirica e formula molecolare coincidono Esempio: BENZENE composizione del composto C, H formula empirica CH M+ Per il benzene: M+ = 78 m/z P.M. = 78 Peso molecolare 78 = = 6 peso della formula empirica 13 formula molecolare C6H6 Questo però non ci dice come gli atomi sono legati tra loro: bisogna determinare la struttura Quello che ha causato lo sviluppo forse più importante della Chimica Organica moderna è la SPETTROSCOPIA 11 Le radiazioni elettromagnetiche sono costituite da fotoni di diversa energia Le interazioni della materia con radiazioni elettromagnetiche di diversa energia hanno conseguenze diverse, a seconda dell’energia della radiazione I fotoni hanno caratteristiche sia di particelle che di onde: ad ogni energia è associata una lunghezza d’onda ed una frequenza 12 λ lunghezza d’onda distanza tra due massimi (o due minimi) consecutivi L’inverso della lunghezza d’onda si chiama numero d’onda ν = 1/ λ ν frequenza numero di cicli per secondo, in hertz (Hz) λxν=c L’energia dei fotoni è proporzionale alla frequenza ed inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda E = h x ν = h x c /λ = h x c x ν (h = costante di Planck, 6.6 x 10-34 J s; c = velocità della luce, 2.99792 x 108 m s-1) PIU’ GRANDE E’ L’ENERGIA, PIU’ GRANDE E’ LA FREQUENZA, PIU’ PICCOLA E’ LA LUNGHEZZA D’ONDA Prefisso Simbolo Fattore Numero Nome giga G 109 1 000 000 000 miliardo mega M 106 1 000 000 milione kilo k 103 1 000 mille centi c 10-2 0.01 centesimo milli m 10-3 0.001 millesimo micro μ 10-6 0.000 001 milionesimo n 10-9 0.000 000 001 miliardesimo nano Come unità di misura per le lunghezze d’onda si usa quella più adatta, cioè che evita l’uso di numeri troppo piccoli o troppo grandi metri, m centimetri, cm (1 cm = 10-2 m) micrometrio micron, mμ (1 mm = 10-6 m) nanometri, nm (1 nm = 10-9 m) Ǻngstrom, Ǻ (1 Ǻ = 10-10 m) 13 Per determinare la struttura dei composti organici (ma anche inorganici) si usano radiazioni elettromagnetiche di elevata energia: i raggi X Quando i raggi X colpiscono un composto solido cristallino, vengono diffratti. Lo spettro di diffrazione viene elaborato e permette di dare la precisa disposizione spaziale degli atomi (tranne quelli di H, che sono troppo piccoli) 14 William Henry and Bragg insieme al figlio William Lawrence ha ricevuto il Premio Nobel nel 1915 per il contributo all’analisi della struttura dei cristalli mediante i raggi X. Qui si vede Bragg senior con il suo spettrometro, che costruì quando insegnava all’Università di Leeds. risultato dell’elaborazione Struttura dell’emoglobina 15 Limiti della cristallografia a raggi X La cristallografia a raggi X richiede campioni solidi cristallini La cristallografia a raggi X è una scienza a sé stante, che richiede costosi strumenti e molto tempo per la determinazione di una struttura. Si usa perciò in casi particolari (strutture incognite difficili da determinare, forma dettagliata di molecole importanti) I composti organici sono numerosissimi la semplice formula molecolare non è sufficiente ad identificarli in modo univoco Con due atomi di carbonio esistono tre composti diversi, contenenti solo C e H Con tre atomi di carbonio, le combinazioni salgono a sei Con quattro atomi di carbonio sono possibili ben quindici specie distinte C 2 H 6 , C 2 H 4 , C 2H 2 un composto di formula C3H8, due di formula C3H6 e tre di formula C3H4 IMPORTANTE avere a disposizione una razionalizzazione dei composti in termini di struttura e nomenclatura! La razionalizzazione più semplice si ottiene considerando la configurazione elettronica degli atomi La configurazione elettronica del guscio esterno dei gas nobili, proprio perché completa, è stabile ed è la situazione a cui tendono tutti gli altri elementi. Un atomo, tendendo a raggiungere la configurazione elettronica di un gas nobile, deve variare il numero di elettroni sul guscio esterno e perciò deve "interagire" con altri atomi, formando quello che si chiama legame chimico. 16 Gruppo 1 2 13 14 15 16 17 18 He H C N O F Na Mg Al Si P S Cl Ar Li B K Ne Br Kr I Regola dell'OTTETTO 1. 2. La struttura elettronica di ogni elemento determina il numero ed il tipo di legami che esso forma con altri elementi, per dare i composti. Una molecola ha una sistemazione nello spazio ben definita per gli atomi che la compongono. Questa precisa sistemazione nello spazio dà alla molecola una FORMA, che può essere prevedibile dalla STRUTTURA ELETTRONICA degli elementi che compongono la molecola. Un atomo con un elettrone nel guscio di valenza tende a cederlo, assumendo così la configurazione elettronica del gas nobile della riga precedente. Un atomo con sette elettroni nel guscio di valenza tende a prendere un altro elettrone, completando così l'ottetto ed assumendo la configurazione elettronica del gas nobile della stessa riga. - + Li + gas nobili corrispondenti Li F He 1 s2 LEGAME IONICO + F Ne 2 s2 2 p6 cationi ed anioni sono tenuti insieme dalla attrazione elettrostatica Ciascun catione è circondato da anioni e viceversa, dando luogo ad una struttura ordinata (reticolo cristallino) 17 + Il trasferimento completo di uno (o due elettroni) avviene se c'è una forte differenza di elettronegatività tra gli atomi L'elettronegatività aumenta da sinistra a destra per gli elementi sulla stessa riga del sistema periodico, diminuisce dall'alto verso il basso per gli elementi sulla stessa colonna del sistema periodico C<N<O<F P<N S<O Cl < F Quando non c'è differenza di elettronegatività tra gli atomi (o la differenza è piccola) gli elettroni non vengono trasferiti completamente, ma vengono messi in comune LEGAME COVALENTE gli elettroni in comune completano l'ottetto di entrambi gli atomi impegnati nel legame LEGAME COVALENTE H. + H. .. . .. . :Cl .. .. + :Cl 2 ELETTRONI legame covalente H:H .. .. :Cl:Cl: .. .. legame covalente H .. H:C:H .. H . . C. + 4 H. . QUATTRO legami covalenti Fra gli stessi atomi possono esserci più legami covalenti H.. ..H .C::C . .. H H doppi legami (covalenti) .. .. O :: ..C.. H H :N:::N: H:C:::C:H tripli legami (covalenti) 18 La VALENZA di un atomo è il numero di elettroni che quell'atomo perde, acquista o condivide. In una molecola covalente, la valenza di ciascun atomo è il numero di legami covalenti che quell'atomo forma. Il numero degli elettroni di valenza (cioè degli elettroni nel più alto livello di energia occupato) indica quanti legami sono necessari per riempire il livello stesso. UN ATOMO PUO’ FORMARE TANTI LEGAMI COVALENTI CON ALTRI ATOMI, QUANTO E’ IL MASSIMO NUMERO DI ELETTRONI NECESSARI PER RIEMPIRE IL SUO PIU’ ALTO LIVELLO DI ENERGIA OCCUPATO. Il C, con 4 elettroni nel guscio di valenza, può formare quattro legami covalenti con quattro atomi diversi, che siano in grado di mettere in comune un elettrone ciascuno . . C. . + H .. H:.. C:H . 4H H . . C. . + 4 .. : .. Cl .. :.. :.. Cl:C .. : ..:Cl :.. Cl: .. :.. Cl . Valenze più comuni che si incontrano di solito nei composti organici Elemento H C O N Valenza Elemento Valenza 1 4 2 3 Cl Br I 1 1 1 ATTENZIONE!! Ci sono molecole stabili in cui uno o più atomi hanno valenze diverse .. .. da quelle elencate H:O:N::O .. .. .. :O: .. esempio acido nitrico Anche gli ioni (cationi ed anioni) costituiti da più di un atomo possono avere legami covalenti 1 atomo di O 1 atomo di H O H totale = 8 protoni = 1 protone = 9 protoni numero degli elettroni sul guscio di valenza = 8 numero degli elettroni sul guscio interno = 2 totale carica complessiva sullo ione (+9) + (-10) = -1 = 10 elettroni (OH)- 19 H N H 1 atomo di N 4 atomi di H H totale = 7 protoni = 4 protoni = 11 protoni numero degli elettroni sul guscio di valenza = 8 numero degli elettroni sul guscio interno = 2 H totale carica complessiva sullo ione (+11) + (-10) = +1 = 10 elettroni (NH4)+ REGOLE GENERALI PER SCRIVERE LE STRUTTURE 1. Il numero totale degli elettroni di valenza è uguale al numero degli elettroni con cui ciascun atomo contribuisce alla formazione dei legami. 2. Ciascun atomo dovrebbe, per quanto possibile, avere un ottetto completo 3. Le CARICHE FORMALI vengono assegnate dividendo ogni coppia di elettroni di legame tra gli atomi collegati con il legame stesso. Le coppie di elettroni non impegnate in legame "appartengono" ad un solo atomo (quello su cui si trovano). Il numero complessivo di elettroni (di legame e di non legame) che in questo modo "appartengono" a ciascun atomo viene confrontato con il numero di elettroni dell'atomo neutro e di conseguenza si assegna la carica appropriata. UN ATOMO HA CARICA FORMALE ZERO O DIVERSA DA ZERO SE IL NUMERO DEGLI ELETTRONI CHE GLI "APPARTENGONO" E', RISPETTIVAMENTE, UGUALE O DIVERSO DAL NUMERO DI CARICHE POSITIVE DEL NUCLEO La somma delle cariche formali degli atomi di una molecola NEUTRA deve essere uguale a zero. .. :O:H .. .. . :O .. .H l'O ha formalmente 7 elettroni, uno in più rispetto a quelli dell'atomo di O ¾ carica formale -1 -OH Notare la differenza tra (OH)- e -OH (OH)carica negativa effettiva del gruppo OH -OH H .. H:N:H .. H carica negativa formale dell'atomo di O H .. . H .N.. .H . H l'N ha formalmente 4 elettroni, uno in meno rispetto a quelli dell'atomo di N ¾ carica formale +1 +NH 4 20 .. .. H:O:N::O .. .. .. :O: .. Tornando all’acido nitrico: molecola neutra acido nitrico 4 elettroni, carica formale +1 .. .. H:O:N::O .. .. .. :O: .. H. acido nitrico .. . ..O... .O . .N.. .. . . :O: .. 6 elettroni carica formale zero 6 elettroni carica formale zero 7 elettroni, carica formale -1 carica formale complessiva: zero Cariche formali degli elementi più comuni nelle molecole organiche e carica formale zero 3 B 4 C .. N .. N 6 .. O .. .. O .. .. : X .. carica formale -1 B + C 5 7 carica formale +1 .. N N + .. C N O .. + .. + X .. + N ..+ O + - .. N .. ..N .. .. : O .. .. : :X .. X = F, Cl, Br, I 21 Scrivere una struttura corretta di una molecola ♦ Se si deve scrivere la struttura di CO2, con disposizione degli atomi O C O bisogna sistemare 16 elettroni di valenza (6 per ogni O e 4 per il C) ci sono diverse possibilità, ma una sola è quella corretta .. .. :O:C:O: .. .. .. .. :O:C::O: .. ...O::C::O... . . .. ..O::C:O: .. .. gli O hanno l'ottetto completo, ma il C NO! i 16 elettroni sono distribuiti in modo tale che tutti gli atomi hanno l'ottetto completo. Non ci sono cariche formali ♦ Se si deve scrivere la struttura di HCl bisogna sistemare 8 elettroni di valenza (7 di Cl e 1 di H) .. :H:Cl: H non può avere più di due elettroni, il Cl non ha l'ottetto completo .. H:Cl: .. ♦ Se si deve scrivere la struttura di N2 .. :N::N: bisogna sistemare 10 elettroni di valenza (5 per ogni N) .. un N o entrambi non hanno l'ottetto completo :N:N: .. :N:::N: Data una struttura, individuare le cariche formali e quelle effettive H . . . .. . H. C. . O: .. . H H .. .. H:C:O: .. .. H CH3O- H e C hanno carica formale zero, l'O ha 7 elettroni, uno in più e quindi carica formale -1 Si tratta complessivamente di un anione. (CH3O)- Carica effettiva -1 4 e, carica .. .. :O: formale +2 . .. . . . .. ..:O: .. .. :O. S. O: :O:S:O: .. .. .. .. .. . . :O: .. :O: .. 7 e, carica formale -1 7 e, carica formale -1 (SO4)2- 7 e, carica formale -1 7 e, carica formale -1 H .. H:C:H . H .. H:C:H H .. H:C:H .. 3 e, carica formale +1 (CH3)+ 5 e, carica formale -1 4 e, carica formale zero . (CH3) (CH3)- 22 PROBLEMA Rappresentare le molecole in modo semplice e razionale Dagli inizi della Chimica si sono susseguiti i tentativi di rappresentare le molecole in modo significativo e chiaro. Formule in uso nel 1850 H H H } H H N ammoniaca } C2 H5 O H acqua } C 2H 5 C 2H 5 O alcool etilico } O etere Formule introdotte da Kekulè nel 1861 C H H C H H H H Cl metano cloruro di metile CH4 CH3Cl C H H C H H alcool etilico, C2H6O H anidride carbonica cloruro di etile, C2H5Cl C C H O CO2 H Cl H O H H H O C H Necessità di una convenzione internazionale I NTERNATIONAL U NION of P URE and A PPLIED C HEMISTRY 23 RAPPRESENTAZIONE DELLE MOLECOLE (1) Formule di Lewis Tutti gli elettroni di valenza (impegnati in legame o coppie non condivise) sono rappresentati con dei punti .. H:O:H .. .. H:N:H .. H + H .. H:N:H .. H .. H :Cl: .. .. .. .. H:C:H : Cl:C:Cl .. .. .. : .. :Cl H .. : H .. .. H H:C::C:H H:C:::C:H Formule di Kekulé Le coppie di elettroni impegati in legami covalenti sono indicate con un trattino (le coppie non condivise possono essere rappresentate con punti) + .. .. H H H H oppure H-N-H H-N-H H-O-H oppure H-O-H C C H N H H C H .. H C C H H H H H H H .. : Cl : Cl H H H .. .. oppure : Cl-C-Cl Cl-C-Cl H HH : O: H C .. : .. H H C H H H H : Cl Cl H C C C C C C C C C H .. : H H C H H H H H H HH C H H H PARAMETRI FONDAMENTALI PER LA GEOMETRIA DI UNA MOLECOLA lunghezza di legame (l ) : si definisce come la distanza tra due nuclei atomici tenuti insieme da legami covalenti, singoli o multipli. angolo di legame (α); è l’angolo sotteso da due atomi legati in modo covalente ad un terzo A B B C A α C angolo diedro (θ): è l’angolo tra due piani contenenti X-C1-C2 e C1-C2-Y in una molecola X-C1-C2-Y X X C1 C2 θ θ Y Y Lunghezza ed angolo di legame sono valori medi o di equilibrio. La deformazione della lunghezza di un legame è un processo ad elevata energia. La deformazione di un angolo invece richiede meno energia: 0.04 kJ/mole per la variazione di 1° 24 La lunghezza di un legame A-B è la somma dei "raggi covalenti" di A e di B. Il raggio covalente di un dato atomo è indipendente dalla natura dell'altro atomo a cui è legato. numero di Legame lunghezza di C-elemento legame (nm) C C C C C C C C C C C C C C C H O O N N N Cl Br I Elemento coordinazione del C C C C H O O N N N Cl Br I 0.154 0.133 0.121 0.110 0.143 0.121 0.147 0.127 0.115 0.177 0.191 0.210 4 3 2 1 2 1 3 2 1 1 1 1 raggio covalente (nm) 0.077 0.0665 0.0605 0.033 0.074 0.062 0.074 0.062 0.055 0.100 0.114 0.133 Il C forma un composto con 4 H: gli angoli di legame sono tutti uguali H metano H 109.5° C H H 109.5° C'è il problema di rappresentare sulla carta (due dimensioni) una struttura che è tridimensionale. due atomi (C e 1 H) sul piano di scrittura solo il C sul piano di scrittura tre atomi (C e 2 H) sul piano di scrittura 25 H H legame "normale" : appartiene al piano di scrittura legame "a cuneo": esce dal piano di scrittura VERSO l'osservatore H C H H H C H H C H H H H legame "tratteggiato": esce dal piano di scrittura LONTANO dall'osservatore C-C 1.54 Å C-H 1.09 Å C-O 1.43 Å Anche O e N formano composti in cui tutte le valenze sono soddisfatte mettendo in comune gli elettroni con atomi di H .. .. O H H 105° acqua H .. N H H 107° ammoniaca Per capire la geometria, dobbiamo considerare gli orbitali. L’orbitale è una regione tridimensionale dove è elevata la probabilità di trovare un elettrone con una certa energia; si può rappresentare in vari modi . . orbitali atomici 1s di due atomi di idrogeno . . . . sovrapposizione di una coppia di orbitali 1s legame σ . . orbitale molecolare di un legame σ di una molecola di idrogeno simmetrico intorno all'asse che collega i due nuclei densità elettronica tra i due nuclei 26 Si può avere legame σ anche per sovrapposizione di un orbitale atomico s con un orbitale atomico p . . orbitale 1s orbitale 2p . x . . x sovrapposizione di un orbitale 1s con un orbitale 2p . x orbitale molecolare di legame σ y . L’orbitale s ha simmetria sferica ed è identico rispetto a ciascun asse delle coordinate cartesiane orbitale s x z L’orbitale p, invece, è direzionale y y . nodo . x . x z z orbitale py orbitale pz z z y y . x z orbitale 2s x . 109.5° . x orbitale 2py .. x y x z z z orbitale 2px py pz y . x . px nodo nodo orbitale px Atomo di C y orbitale 2pz quattro orbitali atomici sp3 sp3 27 L’orbitale ibrido sp3 può formare legame s per sovrapposizione frontale con un orpitale σ, ma anche con un altro orbitale sp3. . orbitale s . . . orbitale sp3 sovrapposizione s-sp3 . orbitale sp3 . . orbitale di legame σ . . . sovrapposizione sp3-sp3 orbitale sp3 . . orbitale di legame σ H Quattro coppie di elettroni impegnate in legami identici di dispongono nello spazio il più lontano possibile tra di loro (tetraedro) C H H H H C .. .. repulsione maggiore .. : O O H 105° H H H L’acqua è un tetraedro distorto, perché le quattro coppie di elettroni non sono identiche: due sono impegnate in legame e due no. repulsione minore .. repulsione maggiore 107° Lo stesso succede nell’ammoniaca .. N H 107° H N H H H 107° H repulsione minore Quando le coppie di elettroni sono tre, la disposizione che le porta il più lontano possibile è quella su un piano, con tre angoli di 120° 120° .. :F .. .. :F : F 120° B .. F .. : B F F 120° 28 Se ci sono meno atomi con cui formare legami, il C usa meno orbitali per l’ibridazione: l’ibridazione di un orbitale s con due orbitali p porta a tre orbitali sp2 . . orbitale sp2 . . p . sp2 sp2 tre orbitali sp2 su di un piano (visti dall'alto) . . sp2 120° tre orbitali sp2 su di un piano (visti di fianco) . . . . . . . . sovrapposizione degli orbitali atomici che danno legami σ ETENE . . C2H4 . Sul C ibridato sp2 resta un orbitale p, non ibridato, perpendicolare al piano degli orbitali sp2 . H H H H orbitale π dell'etene sovrapposizione laterale di due orbitali p paralleli orbitale molecolare di legame π 29 Se ci sono ancora meno atomi con cui formare legami, il C usa ancora meno orbitali per l’ibridazione: l’ibridazione di un orbitale s con un orbitale p porta a due orbitali sp . 180° . due orbitali sp orbitale sp . . . . s-sp sp-sp sp-s sovrapposizione di orbitali atomici ETINO (acetilene) C2H2 .. .. . . . . . orbitali molecolari di legmi σ Sul C ibridato sp restano due orbitale p, non ibridato, perpendicolari alla retta degli orbitali sp . H H Etino sovrapposizione laterale di due coppie di orbitali p orbitali molecolari di legame π C C sp3 1.54 Å C C sp2 1.33 Å C C sp 1.21 Å H C C H 30 Gli elettroni hanno una massa così piccola da comportarsi come onde elettromagnetiche nodo nodo Ampiezza 0 + + + - + - due onde possono essere: IN FASE + + FUORI FASE + - oppure - oppure - - + Quando si sovrappongono due onde in fase si ha RAFFORZAMENTO + + + + + sovrapposizione parziale sovrapposizione completa Quando si sovrappongono due onde fuori fase si ha INTERFERENZA + - sovrapposizione completa + - + nodo - sovrapposizione parziale 31 Un ORBITALE ATOMICO è la regione dello spazio in cui è alta (90-95%) la probabilità di trovare un elettrone. . . + orbitale 1s orbitale 2s - nodo + nessun nodo i segni + e - sono segni matematici (non cariche elettriche) ATTENZIONE!!!! Un NODO è la regione dello spazio in cui la probabilità di trovare un datoelettrone è prossima a zero fuori fase + Energia potenziale INTERFERENZA . . . + . - .. bassa densità di elettroni orbitale σ* (antilegante) elevata densità di elettroni + . . RAFFORZAMENTO orbitale σ (legante) in fase 32 Un qualsiasi orbitale (atomico o molecolare) può contenere un massimo di DUE elettroni, che devono avere spin opposto. Il numero di orbitali molecolari è UGUALE al numero di orbitali atomici che li hanno formati. Quando si riempiono gli orbitali molecolari con gli elettroni, si riempiono prima gli orbitali ad energia più bassa. Se due orbitali sono DEGENERI (cioè hanno la stessa energia) gli elettroni si dispongono nei due orbitali prima di riempirli. σ∗ 1s Energia potenziale 1s σ Elettroni su orbitali antileganti diminuiscono l'ordine di legame Si consideri la differenza tra idrogeno ed elio: antilegante antilegante Energia potenziale 1s 1s H legante 1s He H H H 1s He H2 He legante nessun legame He Migliore è la sovrapposizione tra due orbitali, più forte è l'interazione più forte è il legame Ne consegue che non tutte le sovrapposizioni portano a formazione di legame . . interazione antilegante } si annullano . . interazione legante interazione antilegante } si annullano interazione legante Si può formare legame anche per interazione di un orbitale atomico pieno con un orbitale atomico vuoto Quanto più sono vicine le interazioni degli orbitali che interagiscono, tanto più forte è il guadagno di energia antilegante antilegante Energia potenziale ------energia rilasciata legante ------energia rilasciata legante 33 nodo tra i nuclei Legame π + H in discordanza di fase H H H + - C C - + + + C H C - H + orbitale π* (antilegante) INTERFERENZA C H H σ∗ E sovrapposizione E H C C - - C π∗ π H H H H RAFFORZAMENTO in concordanza di fase n σ C C H H H orbitale π (legante) Per ogni orbitale molecolare legante se ne forma uno antilegante cioè il numero di orbitali molecolari che si formano è uguale al numero di orbitali atomici che hanno contribuito Gli elettroni riempiono sistematicamente i livelli di energia, a partire dai più bassi - L'orbitale molecolare occupato ad energia più alta prende il nome di HOMO (Highest Occupied Molecular Orbital). -L'orbitale molecolare vuoto ad energia più bassa viene detto LUMO (Lowest Unoccupied Molecular Orbital). -Gli orbitali HOMO e LUMO di un composto costituiscono gli orbitali molecolari di frontiera e sono quelli coinvolti nelle reazioni chimiche. - Quando l'HOMO è occupato da un solo elettrone, viene indicato con SOMO (Single Occupied Molecular Orbital). L'elettronegatività influenza le energie degli orbitali e la distribuzione degli elettroni π* π* Energia 2p 2p 2p C C C π C 2p π C O C O 34 Quando interagiscono due orbitali di diversa energia, l'orbitale molecolare contiene una percentuale maggiore di quell'orbitale atomico che gli è più vicino come energia. grande differenza di energia A ---- nessuna differenza di energia A B LUMO A B Energia Energia A B A B ---- B HOMO A B A differenza di energia media B C . C . - . + . O C . . O A B A O C . . π* antilegante π O legante B Gli elementi delle righe del sistema periodico successive alla prima possono utilizzare, per formare legami, anche gli orbitali d. In questo caso si parla di legame π tutte le volte che c'è un nodo su un piano (detto piano nodale) che passa per l'asse dei nuclei impegnati nel legame. Questo significa che si può avere legame π anche tra un orbitale p ed un orbitale d. La sovrapposizione di due orbitali d può portare ad un legame in cui i piani nodali sono due. In tal caso il legame si chiama δ. I legami d sono importanti soprattutto nel caso di metalli di transizione. un piano nodale legame π due piani nodali legame δ 35 Se un composto viene colpito da una radiazione elettromagnetica che ha esattamente l’energia che corrisponde alla differenza di energia tra HOMO e LUMO, la radiazione promuove la transizione di un elettrone dall’HOMO al LUMO: la molecola passa al livello eccitato e la radiazione viene assorbita Le radiazioni elettromagnetiche in grado di promuovere la transizione elettronica dall’HOMO al LUMO rientrano nella zona dell’ultravioletto-visibile Maggiore è la differenza di energia tra HOMO e LUMO e maggiore deve essere l’energia della radiazione minore lunghezza d’onda E = 595-299 kJ mol-1, λ = 200-400 nm E = 299-149 kJ mol-1, λ = 400-800 nm L’intervallo di lunghezze d’onda tra 150 e 200 nm si chiama “lontano ultravioletto” Se in una molecola ci sono solo elettroni di legame σ σ∗ E σ∗ E σ ΔE σ Per promuovere la transizione elettronica serve una radiazione con circa λ = 150 nm 36 Se in una molecola ci sono elettroni di legame σ e di non legame, n σ∗ σ∗ ΔE E E n n σ σ Per promuovere la transizione elettronica serve una radiazione con circa λ = 185-195 nm Se nell’HOMO di una molecola ci sono elettroni di legame π, ma non n σ∗ σ∗ π∗ E π∗ E ΔE π π σ σ Per promuovere la transizione elettronica serve una radiazione con circa λ = 190 nm Se nell’HOMO di una molecola ci sono elettroni di legame π e di non legame, n σ∗ σ∗ π∗ E ΔE E π∗ n n π π σ σ Per promuovere la transizione elettronica serve una radiazione con circa λ = 300 nm Tutte le radiazioni di lunghezza d’onda che non corrisponde al ΔE tra HOMO e LUMO attraversano la molecola indisturbate, quella di λ corrispondente al ΔE viene assorbita Il risultato è quello che si chiama spettro di assorbimento In ascisse sono riportate le lunghezze d’onda (λ) in nanometri in ordinate è riportata l’assorbanza (A), che è un numero adimensionale A = log I0 I0 = intensità del raggio incidente I I = intensità del raggio trasmesso se I = I0, A=0; se la radiazione viene assorbita, I <I0 e A>0 37 Lo strumento per registrare lo spettro di assorbimento nella regione dell’ultravioletto e del visibile si chiama spettrofotometro Gli spettri si eseguono in soluzione posta in un opportuno contenitore (cella) e l’assorbanza misurata dipende dalla concentrazione del campione. A=εc costante di proporzionalità Legge di Lambert-Beer lunghezza del cammino ottico (cm) concentrazione (moli/litro, M) generalmente 1 cm ε = coefficiente di estinzione molare (M-1 cm-1) è caratteristico della molecola PREPARAZIONE DEL CAMPIONE Si prepara una soluzione del composto a concentrazione nota (pesata del campione e aggiunta di un determinato volume di solvente), che si versa in una cella di quarzo Anche gli elettroni delle molecole di solvente, oltre alle molecole di acqua e di ossigeno presenti nell’aria assorbono la luce ultravioletta. Gli spettri vengono di solito registrati nell’intervallo 200-600 nm. 38 IBRIDAZIONE DEL CARBONIO 2p 2p 2p E sp3 2s orbitali atomici del C orbitali usati per il legame 2p 2p 2p E 2p sp2 2s orbitali atomici del C 2p 2p 2p 2p 2p E sp 2s orbitali atomici del C IBRIDAZIONE DELL'AZOTO 2p 2p 2p E 2s orbitali atomici dell'N sp3 orbitali usati per il legame 2p 2p 2p 2p 2 legami σ e 1 legame π E 2s orbitali atomici dell'N sp2 2p 2p 2p 2p 3 legami σ E 2s orbitali atomici dell'N sp2 39 IBRIDAZIONE DELL'OSSIGENO 2p 2p 2p E sp3 2s orbitali atomici dell'O 2 legami σ orbitali usati per il legame 2p 2p 2p 2p 1 legame σ e 1 legame π E sp2 2s .. + H O .. N .. O .. : (A) non corrisponde alla realtà, perché O(A) e O(B) sono identici e le distanze di legame N-O sono uguali : O: (B) .. . H O N O . O p O(A) N O(B) O H O N O .. + .. H O .. : (A) .. N O : O: (B) .. + .. H O .. .. N O : O: (B) (A) - NESSUNA DELLE DUE FORMULE DA SOLA E' LA FORMULA VERA DELL'ACIDO NITRICO, MA CONSIDERATE INSIEME DESCRIVONO LA DISTRIBUZIONE ELETTRONICA REALE. 40 questa situazione è descritta dal simbolo della freccia con due punte .. + .. H O .. : .. N O : O: .. O .. .. + H O .. N : :O .. - 1. Esiste UN SOLO ACIDO NITRICO 2. Non siamo in grado di scrivere una struttura di Lewis corretta, che descriva l'acido nitrico reale Non essendo in grado di scrivere la molecola di acido nitrico con una sola struttura, si scrivono più strutture di Lewis, nessuna delle quali corrispondente alla molecola vera, che rappresentano la situazione reale, se considerate tutte insieme. Le singole formule (quelle che individualmente non corrispondono alla realtà) si chiamano strutture canoniche di risonanza La molecola vera si chiama ibrido di risonanza Si faccia molta attenzione alla freccia a due punte e si eviti di confonderla con la doppia freccia Si tratta di simboli per situazioni completamente differenti Le specie collegate dalla doppia freccia (equilibrio) sono entrambe esistenti contemporaneamente, sono in grado di trasformarsi una nell'altra ed il rapporto con cui sono presenti è dato dalla costante di equilibrio. Le specie collegate dalla freccia a due punte (strutture di risonanza) non esistono: esiste solo la molecola reale (ibrido di risonanza), che però non è possibile rappresentare con una sola struttura Le strutture di risonanza sono necessarie solo a causa della inadeguatezza del nostro sistema semplificato di descrivere la distribuzione di legami ed elettroni in certe molecole. Quando una struttura di Lewis convenzionale non descrive adeguatamente quella che sappiamo essere la VERA struttura di una specie, usiamo due o più strutture per descrivere la specie e TENIAMO PRESENTE CHE LA SPECIE HA LE CARATTERISTICHE DI TUTTE LE STRUTTURE CONSIDERATE GLOBALMENTE 41 Le strutture necessarie per descrivere la specie si chiamano STRUTTURE DI RISONANZA e la molecola veramente esistente si dice IBRIDO DI RISONANZA La rappresentazione più vicina alla realtà comporta un legame esteso a più centri, che però fa perdere l’informazione di quanti sono gli elettroni in gioco. 1/2 + O H O N - - + O H O N 1/2 - O O Le strutture di risonanza non comportano NESSUN CAMBIAMENTO nella posizione relativa dei nuclei, ma riguardano solo la riorganizzazione della distribuzione degli elettroni Anche gli ioni possono non essere rappresentabili con una sola formula 2- CO3 O C O i legami e gli angoli sono tutti uguali O -: O.. .. O C .. .. : O: .. -: O.. .. C ibrido di risonanza (vero e unico ione carbonato) .. : O .. .. O .. .. O .. : : O: .. - : O: - C strutture di risonanza: nessuna esiste, ma TUTTE INSIEME rappresentano nel modo migliore la molecola vera. (HCO2)H C : O: .. : O .. H C : O: .. .. O .. 1.26 Å C-O 1.43 Å C=O 1.20 Å 1.26 Å 42 (H2COH)+ ..+ : :: HC O:H .. .. H + .. H: C .. : O ..:H H H C H + O .. H + H C .. O .. H H Le strutture di risonanza non comportano nessun cambiamento nella posizione dei nuclei. Le strutture di risonanza comportano solo la ridistribuzione di elettroni (delocalizzazione degli elettroni mobili). Sono elettroni mobili gli elettroni π ed n. Perché c’è delocalizzazione degli elettroni? La delocalizzazione degli elettroni mobili comporta una diminuzione di energia rispetto al'ipotetica struttura con i legami fissi L'ibrido di risonanza è più stabile di qualsiasi delle strutture di risonanza che servono per descriverlo Se in una molecola ci sono elettroni mobili, questi vengono delocalizzati, perché la delocalizzazione comporta una maggiore stabilità (stabilizzazione per risonanza). Maggiore è il numero di strutture significative che si possono scrivere e più le strutture sono simili tra loro, maggiore è la stabiilizzazione di risonanza, a parità di altre condizioni. Le strutture di risonanza possono contribuire in modo diverso alla descrizione della molecola vera. Strutture più "stabili" contribuiscono di più. a) Strutture con più legami covalenti sono in genere più stabili di quelle con meno legami covalenti b) La stabilità di una struttura diminuisce aumentando la separazione di carica (allontanamento di cariche diverse). Strutture con più cariche formali sono meno stabili di strutture non cariche. Strutture con più di due cariche in genere contribuiscono poco all'ibrido. Un tipo di struttura particolarmente sfavorevole è quella che porta due cariche uguali su due atomi adiacenti. c) Strutture in cui tutti gli atomi della prima riga del sistema periodico (C, N, O) hanno l'ottetto completo sono più importanti delle strutture con ottetti non completi. d) A parità di ottetti elettronici, strutture con carica negativa sull'atomo più elettronegativo sono più stabili di altre, in cui la carica negativa sia su un atomo meno elettronegativo. importanza crescente e) Strutture con angoli distorti o lunghezze di legame distorte sono instabili. 43 La forma delle molecole dipende anche dalla lunghezza dei legami distanza di legame (0.74 Å) HH raggio ionico (0.37 Å) Nel sistema periodico il raggio atomico decresce da sinistra a destra lungo la riga (aumenta la elettronegatività), cresce scendendo lungo la colonna (aumentano i livelli elettronici) Li Be B C N O F 3 4 5 6 8 numero atomico 7 9 raggio atomico decrescente raggio atomico crescente H Li Na K (1 livello) (2 livelli) (3 livelli) (4 livelli) ENERGIA DI DISSOCIAZIONE DI ALCUNI LEGAMI IMPORTANTI IN CHIMICA ORGANICA LEGAME E (kcal/mole) H H 104 C(sp3)-H 91 - 104 226 37 58 35 C(sp2)-H 103 78.5 - 83.5 84 88 N N F F Cl Cl HO OH H Cl H Br 103 87 LEGAME C(sp3)-Cl C(sp2)-Cl C(sp3)-C(sp3) C(sp2)-C(sp2) C(sp)-C(sp) E (kcal/mole) 146 200 44 LEGAMI COVALENTI POLARI Gli elettroni condivisi in un legame covalente tra atomi di diversa elettronegatività sono distribuiti in modo non uniforme tra i nuclei. si ha densità elettronica maggiore attorno all'atomo più elettronegativo C H N H O H Cl H Na+Cl- legami con carattere ionico crescente La polarità di un legame è indicata dal momento dipolare μ=exd (Debye) Il momento dipolare di un legame si rappresenta con dove: δ+ δ- La freccia si orienta con la punta verso il polo negativo del dipolo MOMENTI DIPOLARE DI LEGAME PER ALCUNI LEGAMI COVALENTI, COMUNI IN CHIMICA ORGANICA legame H H H C C C N O N O μ, D legame μ, D legame μ, D 0.04 1.31 1.51 0.22 0.74 C C C C 1.41 1.46 1.38 1.19 C O C N 2.3 3.5 F Cl Br I Molecole biatomiche costituite da due atomi di diversa elettronegatività hanno sempre momento dipolare Molecole con più di un legame fra atomi di diversa elettronegatività hanno un momento dipolare (diverso da zero o nullo) che dipende dalla somma (vettoriale) di tutti i momenti dipolari presenti. E' IMPORTANTE LA GEOMETRIA DELLA MOLECOLA 45 Lunghezza ed angolo di legame sono valori medi o di equilibrio. I nuclei vibrano, cioè oscillano attorno a questo valore medio, avvicinandosi ed allontanandosi con un movimento che si può descrivere come un oscillatore armonico che segue la legge di Hooke: la frequenza di vibrazione di un certo legame è data da: ν dove: = 1 2π k μ oppure ν = 1 k μ 2cπ k = è la costante di forza del legame, in N m-1 (N = kg m s-2) _ ν = il numero d’onda, in cm-1 ν= frequenza, in Hz c = velocità della luce (3 x 1010 cm s-1) μ= massa ridotta, in kg μ = m 1 x m2 (m1+m2) m1 e m2 sono le masse atomiche dei due atomi, relative all’unità di massa atomica (1.66 x 10-27 kg). Più forte è un legame (k più grande) e maggiore è la differenza di massa tra i due nuclei (μ più piccolo), maggiore è la frequenza dell’oscillazione e quindi maggiore è la sua energia. Le energie dei moti vibrazionali sono anch’esse quantizzate. Se una molecola è colpita da una radiazione elettromagnetica dell’energia giusta, il moto vibrazionale passa dallo stato fondamentale a quello eccitato. Se il momento dipolare del legame allo stato eccitato è diverso da quello allo stato fondamentale, la radiazione viene assorbita. 46 Lo strumento per registrare lo spettro di assorbimento nella regione dell’ultravioletto e del visibile si chiama spettrofotometro a raggi infrarossi Tutte le radiazioni di lunghezza d’onda che non corrisponde al ΔE di vibrazione attraversano la molecola indisturbate, quella di λ corrispondente al ΔE viene assorbita. Il risultato è quello che si chiama spettro infrarosso _ In ascisse sono riportati i numeri d’onda ( ν ) in cm-1 in ordinate è riportata la percentuale di trasmittanza (%T), che è un numero adimensionale %T = I I0 x 100 I0 = intensità del raggio incidente I = intensità del raggio trasmesso se I = I0, %T = 100; se la radiazione viene assorbita, I <I0 e %T < 100 _ 47 Energia necessaria per la vibrazione del legame frequenza lunghezza d’onda CAMBIA LA SCALA legame massa ridotta, μ cm-1 forza di legame, kJ mol-1 C-H 12/13 = 0.92 2900-3200 CH4 : 440 N-H 14/15 = 0.93 3300-3400 NH4: 450 O-H 16/17 = 0.94 3500-3600 H2O: 500 La zona tra 1000 e 1500 cm-1 si chiama “dell’impronta digitale”, perché le singole vibrazioni non sono più indipendenti tra loro e l’aspetto complessivo è caratteristico di ciascuna molecola, anche nei dettagli. PREPARAZIONE DEL CAMPIONE I contenitori NON devono assorbire nell’infrarosso. Il materiale meno costoso è NaCl. Se il composto da esaminare è un liquido, si può usare puro, mettendo un velo sottile su un disco di NaCl, oppure NaF. 48 Se il composto da esaminare è un solido, si può preparare una soluzione in un solvente che NON assorba nell’infrarosso e poi introdurre questa soluzione in una cella con pareti di NaCl. Solventi: CCl4 (tetracloruro di carbonio) nujol, che però ha legami C-H e perciò solo alcune zone utili Oppure il campione si mescola accuratamente in un mortaio di agata con KBr e si pressa (pressa idraulica) Spettro IR del nujol Le pastiglie risultanti (trasparenti) si inseriscono direttamente nella slitta (e quindi nel portaslitta dello strumento). O H μ =/ 0 H Cl C Cl H C H H C H H Cl C Cl μ=0 O H C μ=0 Cl Cl Cl Cl O μ =/ 0 Cl Cl μ =/ 0 μ =/ 0 N H .. .. H μ =/ 0 N H F F μ =/ 0 F F B F μ=0 F 49 H2O NH3 BF3 H C H H C e H hanno praticamente la stessa elettronegatività H H C H F F più elettronegativo di C H H C H Li C più elettronegativo di Li H 50 La polarità dei legami influisce anche sulle proprietà fisiche punto di fusione -183°C CH4 punto di ebollizione -162°C -24°C +65°C CH3Cl CH3OH H3C Cl H3C Cl H3C Cl H3C Cl δ+ δδ+ δδ+ δδ+ δH δ+ δC Cl H H H H H H δ+ δCl C δ+ δC Cl H H H H H δ+ δC Cl H δ− δ+ Cl C repulsione elettrostatica orientamento favorevole . .δH3C .O . δ- CH3 δ+ .. H ..............O CH3 δ- . . . H ............. .O. δ+ H H H legame idrogeno δ+ . . δH H .O δ-. . δ+ . H ............. .O. H δ+ . .δCH3 H .O δ- . . δ+ . H ............. .O. H δ+ Si può avere legame idrogeno anche fra specie molecolari diverse. Il legame idrogeno è tanto più forte quanto più elettronegativo è l'atomo legato covalentemente all'idrogeno (a parità di accettore) o quanto meno elettronegativo è l'atomo accettore (a parità di donatore). PROBLEMA: Mostrare il legame idrogeno tra due molecole di CH3CH2NH2 1. Si cercano gli atomi di H più positivi H3C CH2 N H H questi no questi 2. Si cerca un atomo elettronegativo, con coppie di elettroni non condivise: .. H3C CH2 N H H 3. Si scrivono le molecole con un legame idrogeno tra un H parzialmente positivo di una molecola e l'N parzialmente negativo di un'altra (non è necessario indicare la coppia di elettroni non condivisa). 51 H H3C CH2 N H ----------- :N CH2 CH3 H H La solubilità è legata alla possibilità di interazioni elettrostatiche o di legame idrogeno tra le molecole di solvente e quelle di soluto. Le forze intramolecolari sono responsabili dello stato fisico di un composto. Ogni composto è caratterizzato da un temperatura di fusione (punto di fusione, p.f.) e da una temperatura di ebollizione (punto di ebollizione, p.e.) Il punto di fusione è in realtà un intervallo di temperature: dalla temperatura in cui il primo cristallino inizia a fondere fino alla temperatura in cui scompare l’ultimo cristallo. campione solido campione ammorbidito SOLIDO prima goccia visibile di liquido SOLIDO + LIQUIDO scompaiono gli ultimi cristalli campione liquido LIQUIDO I punti di fusione vengono misurati per due motivi principali 1. Determinare la purezza 2. Identificare un composto incognito 1. Se un composto solido è puro, il suo intervallo di fusione è molto stretto (0.5 ± 2°C). Un intervallo superiore a 2°C generalmente indica un composto impuro. 52 campione puro campione impuro 2. Se si ha un composto solido incognito, si può restringere il campo delle possibilità eseguendo il punto di fusione e selezionando da apposite tabelle tutti i composti con quel punto di fusione. Se si ha un’idea di quale potrebbe essere il compostoè utile eseguire un punto di fusione in miscela. Si mescola accuratamente il composto incognito con un campione noto e si determina il p.f. della miscela. Se la miscela fonde a temperatura minore e con un intervallo più ampio, non sono lo stesso composto. Se la miscela fonde alla stessa temperatura e con lo stesso intervallo, ci sono buone probabilità che siano lo stesso composto. Per essere sicuri, si ripete il punto di fusione in miscela, cambiando le proporzioni dei due composti. Un intervallo stretto ed una temperatura inferiore indicano una miscela eutettica. 53 PREPARAZIONE DEL CAMPIONE Il campione solido va inserito in un capillare di vetro con un’estremità chiusa. Il capillare deve essere un po’ inclinato, per evitare la condensazione dell’acqua passaggi per la corretta chiusura del capillare: c SBAGLIATO! d Il capillare è stato scaldato troppo e Per inserire il campione nel capillare: 1. Mettere una piccola quantità del campione (asciutto) su un vetrino da orologio. 1. 2. 2. Toccare il campione con il capillare: del solido entra. 3. 3. Girare il capillare, mettendo l’estremità chiusa in basso. Impaccare il solido nel capillare battendolo leggermente sul bancone o facendolo cadere dentro una canna di vetro, 1-2 mm di campione impaccato La quantità di campione deve essere abbastanza perché si veda la fusione, ma non troppo, per non falsare la lettura della temperatura. 54 nell’oculare 55 Tubo di Thiele L’uniformità del riscaldamento è assicurata dall’olio di silicone. SUGGERIMENTI PER UN BUON PUNTO DI FUSIONE 1. Usare la quantità più piccola che si riesca a vedere fondere. Quantità maggiori possono riscaldarsi in modo non uniforme. 2. Impaccare il materiale più che si può. Altrimenti il campione può riscaldarsi in modo non uniforme. 3. Non aumentare troppo velocemente la temperatura. Il bulbo del termometro è più grosso del capillare e ha una maggiore inerzia al riscaldamento. 4. Mai ri-fondere lo stesso campione. Ci può essere decomposizione o cambiamenti chimici. 5. Preparare più di un campione. Se qualche cosa va storta, si può ripetere il punto di fusione. La necessità di duplicare è piuttosto comune. 56