Corso di Laurea in Fisica Esperimentazioni di Fisica II, a.a.2009-2010 Esercitazione 2 – Studio della perturbazione introdotta dagli strumenti di misura (8 aprile 2010) Scopo dell’esperienza Lo scopo dell’esperienza è di quantificare e trattare la perturbazione introdotta dallo strumento di misura nello studio della caduta di tensione lungo una catena di resistori. Materiale a disposizione Catena di N=10 resistenze di valore nominale eguale (R=56 kΩ). Un generatore di tensione continua (impostare la tensione in modo da usare un FS da 10V). Strumento universale ICE Multimetro digitale Descrizione dell’esperienza Il circuito da usare per l’esperimento è mostrato in figura 1: le N resistenze (nominalmente) eguali sono montate in serie con il generatore di tensione Vo . La caduta di tensione ai capi di n resistenze eguali è (senza strumento di misura): Vn = V0 n N (1) Dovendo utilizzare uno strumento di misura reale (voltmetro in parallelo con n resistenze) la caduta di tensione misurata sarebbe V’n . Infatti un voltmetro reale si può schematizzare (figura 1 al centro) come uno strumento ideale in parallelo con la sua resistenza interna Rv (dove Rv =€20000 · Vfs nello strumento universale ICE). La caduta di tensione misurata dal voltmetro è proporzionale alla corrente Iv che passa nella sua resistenza interna, quindi: V’n=Iv Rv. Vo Vo Vneq Rn=nR A RN-n=(N-n)R B Vn Rn=nR A RN-n=(N-n)R Rneq B Rv V’n ICE B A Rv V’n ICE Figura 1: Partitore di tensione (sinistra) ed effetto dello strumento reale (centro). Circuito equivalente (destra). Studio teorico Per studiare il circuito è utile adottare lo schema equivalente di Thévenin per il partitore di tensione come mostrato in figura 1: per un dato n la Vneq è la tensione di circuito aperto tra A e B, mentre Rneq è la resistenza tra A e B calcolata sostituendo il generatore Vo con un corto circuito. 1- Si verifichi che: e con Rn = nR e RN-n = (N − n)R. 2- Si dimostri che, utilizzando uno strumento reale, ci si aspetta di misurare una caduta di tensione V’n che può essere espressa dalla formula: (2) (Sugg.: utilizzare la maglia equivalente mostrata nel terzo schema di figura 1 per calcolare la caduta di tensione ai capi di Rv). 3- L’equazione precedente mostra come la misura sia affetta da un effetto sistematico tanto maggiore quanto minore è Rv. L’errore relativo, rispetto al caso ideale, è: Si può notare che, essendo Req = nR(N − n)/N , l’errore relativo introdotto dallo strumento di misura si può anche scrivere come: (3) Quindi avendo a disposizione una misura sperimentale Vexpn posso ricavare il valore corretto una volta nota la correzione Cn: Vcorrn = Vexpn (1 + Cn ) e Vncorr dovrà essere eguale al valore teorico (imperturbato) Vn (a meno di errori su R, Rv , Vnexp). Misure sperimentali e analisi dei dati 1. Si misurino i singoli valori delle resistenze con il multimetro digitale (riportandoli in una tabella) con le rispettive incertezze. Si assuma che le resistenze abbiano tutte lo stesso valore R dato da: media dei singoli valori misurati Ri, con un incertezza pari alla deviazione standard dei valori misurati. 2. Si monti il circuito e si misuri, con il multimetro analogico, Vnexp utilizzando due fondo scala diversi: 10V e 20V. Si riportino in tabella i valori sperimentali Vnexp , e i valori attesi Vn. 3. Riportare su di un grafico Vnexp e i valori attesi Vn (i valori sperimentali per i due fondo scala). Commentare le differenze tra le misure effettuate con i due fondo scala. 4. Ricavare N stime della Rv dall’eq.2 per i due diversi fondo scala scelti, ognuno con la sua incertezza calcolando la media pesata con la sua incertezza. Si confronti il risultato ottenuto con i valori nominali dell’ICE e si commenti il risultato. 5. Si calcoli, nota Rv , la correzione Cn ed i valori corretti Vncorr = Vnexp (1 + Cn); si confrontino tali valori con quelli attesi Vn .