Storia della vite e del vino in Piemonte
Invasioni barbariche
Nel III secolo d.C. l'impero romano era entrato in
una grave crisi. Era una crisi tanto più profonda in
quanto era caratterizzata da molteplici
sfaccettature: militari, economiche, religiose.
In generale le difficoltà economico-politiche
danneggiarono fortemente la complessa rete
commerciale che aveva permesso di coordinare la
produzione delle diverse regioni dell'impero. Non
fu più possibile far arrivare sui mercati quello che i
consumatori desideravano.
Alarico
I molti problemi sociali ebbero riflesso diretto
anche sulle strutture di produzione agricola che
dovettero subire pesanti contraccolpi. Come
conseguenza sia la produzione che il commercio
del vino si trovarono ad affrontare delle difficoltà
considerevoli.
Questo fu un periodo difficile segnato da guerre di
invasione dalla fame. Nel 402 si abbatterono sulla
regione i Visigoti di Alarico, sconfitto poi da
Stilicone presso Pollenzo. Nel 450 imperversò una
grande carestia. Nel 476 arrivarono le schiere di
Odoacre e quattordici anni dopo, i Goti di
Teodorico. Verso la fine del secolo giunseroanche i
Borgognoni di Gundebaldo, poi fu la volta dei
Longobardi.
I Longobardi si valsero dell'esperienza del diritto
romano. A quello appunto si ispirò Rotari per
promulgare il suo celebre editto del 643.
Nell'Editto di Rotari si codificavano specificamente
i comportamenti relativi alla vite e al vino e si
stabilivano le multe da applicare ai trasgressori.