DISPENSA ORTO SINERGICO
Lo scopo di questo corso è imparare a rendere le piante INDIPENDENTI. Il nostro
ruolo è di metterle in condizioni di soddisfare le loro esigenze da sole. Lavoreranno per noi, producendo
cibo, fertilità, bellezza, soddisfazione e perché no, felicità
Per realizzare questa bella favola, dobbiamo sapere:
*
Le necessità della biochimica
TEPORE
LUCE DIFFUSA
VITA
BIOCHIMICA
INFILTRAZIONE DI ARIA
UMIDITA
Tepore: evitare temperature eccessive nel freddo come nel caldo. Es: pacciamatura, specchio
d’acqua, piante decidue, siepi o muri.
Luce: La luce del sole deve essere sufficiente ma non bruciare. Es: Soleggiamento mattutino,
piante decidue,
Infiltrazione di aria: l’ossigeno deve penetrare l’orto e la terra in maniera lenta e continua. Es:
favorire il lavoro di organismi del sottosuolo e radici, siepi tagliavento.
Umidità: L’acqua deve essere assorbita dal suolo, non deve annegare, soffocare. Es:
pacciamatura, favorire la vita del suolo, irrigazione goccia a goccia, bancali.
Questi 4 fattori ci permettono di individuare i limiti di massima entro i quali far crescere delle
piante sane. Non solo ci permette di capire anche cosa fa la natura quando lasciata senza
intervento umano. Questi saranno i funzionamenti che andremo ad imitare, perché ci
risparmieranno lavoro, aumenteranno la fertilità del nostro suolo e potremo coltivare in
maniera sostenibile.
E IMPORTANTE QUINDI ASSUMERE UN ATTEGGIAMENTO DI OSSERVAZIONE CHE CI
PERMETTA DI CAPIRE E DI IMPARARE DALLA TERRA, CON UMILTA E PAZIENZA.
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L’atteggiamento del Sinergicultore (permacultore, biodinamico, fukuokiano che si voglia...):
Il ciclo di apprendimento attivo:
FARE
PROGETTARE
OSSERVARE E RIFLETTERE
PENSARE
Non aver paura di fare, di osare, di provare, di sbagliare. Osservate, correggete e
date retta alle vostre intuizioni. Il vostro posto vi saprà suggerire di cosa ha
bisogno. Imparate ad aspettare; la natura ha i suoi tempi, il 96% delle azioni in
natura sono lente
FERTILITA’
FERTILITA’ E FERTILIZZAZIONE
Iniziamo dalla fine: C’era una volta una foglia che cadeva a terra…
Il suolo che calpestiamo è un laboratorio fenomenale di vita. RISPETTARE LE SUE LEGGI ED I
SUOI ABITANTI E’ LA CHIAVE DEL NOSTRO SUCCESSO.
Una rapida panoramica del suo funzionamento ci aiuta a rispettarlo ed avviare una prolifica
collaborazione.
Il suolo è il regno della fermentazione, ossia la decomposizione della materia organica in
elementi semplici direttamente riutilizzabili dalle piante. Quando della materia organica cade
in terra forma la LETTIERA che viene attaccata dai decompositori:
*
Batteri (primi ad intervenire), digeriscono le parti molli. Ve ne possono essere anche 12
milioni di specie diverse in 1 grammo di terra!
*
Fauna epigea: decompositori delle parti tenere e dure della materia organica
*
Funghi: attaccano per via chimica la lignina e la decompongono, sono gli unici in grado
di decomporre il legno e cellulosa.( Se fate caso sugli alberi morti crescono i funghi.).
una volta decomposti, questi due elementi formano lo strato di humus più ricco e
duraturo dal quale le pianti potranno attingere.
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l’Humus è una zuppona organico*
vivente, che costituisce i primi 20*40
cm di suolo e sostiene tutta la vita
vegetale.
In profondità si trovano queste due
categorie.:
* Anesici:
Anesici lombrichi e termiti che
scavano gallerie in profondità
* Endogeni: mangiano le radici in
profondità, arieggiando la terra e
lasciando spazio alle nuove radici.
Queste sono le “mani” che rimescolano
senza sosta la pasta del terreno, lo
rinnovano, lo fertilizzano.
Il Lombrico: la superstar del suolo. Un
lombrico rigira da una a due volte il suo
peso in terra al giorno. Un suolo in
buona salute ne contiene dalle 2 alle 4
tonnellate per ettaro. In un anno i
lombrichi creano da 2 a 5 cm di suolo
nuovo. La notte viaggiano su e giù: mangiano materia organica in surperficie, scendono (anche
a – 5m), ingeriscono materia minerale in profondità, digeriscono il tutto e rilasciano pallette di
COMPLESSO ARGILLO*HUMICO, unione tra mondo minerale ed organico. Questo strato di
palline tipo cuscus, forma un terreno stabile dove le radici crescono facilmente e trovano gli
elementi a loro necessari. A loro volta le radici lo mantegono ed impediscono che l’acqua le
dilavi. Abbiamo cosi un suolo aerato, dove penetra l’ossigeno, che consente la vita di funghi,
batteri e insetti.
Ecco perché un suolo vivo, ricco di materia organica che sostiene la catena dei suoi
abitanti diventa e resta fertile. Ogni elemento agisce per sé stesso e per gli altri, a seconda delle
sue capacità e funzioni connessioni. Tutti sono in connessione, dove nulla è per caso, nulla è
superfluo e dove si crea una comunità in senso lato, resistente e resiliente.
VANTAGGI DI UN SUOLO VIVO:
*
Suolo morbido che non ha bisogno di essere rigirato, in cui le radici crescono
facilmente.
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*
Grande capacità di contenere acqua, fino a un 1/3 del suo volume. Conseguente minore
necessità di annaffiare e comunque molto meno dato che l’acqua viene stoccata. Rischio
di allagamento minore.
*
Qualità e gusto superiore di frutta, ortaggi e cereali
*
Grande disponibilità di elementi nutritivi
*
Riduzione delle piante spontanee non volute.
LA SCELTA DEL POSTO
A seconda del posto di cui disponete (piccolo o medio giardino, cortile, balcone, terreno…) o
dove volete. Prestate attenzione ed osservate a :
*
Topografia:
Topografia: Da dove scorre tende a scrorrere l’acqua e dove si ferma. Può essere
soggetto a inondazioni?
*
Direzione : i punti cardinali, sapendo che da Nord vi arriveranno venti freddi e secchi,
da Sud quelli caldi e umidi. Ci sono barriere o i venti arriveranno a cannone?
*
Esposizione e soleggiamento: Dove passa il sole, le parti più ombrose (fresche e umide)
da quelle soleggiate (calde e secche)
*
Microclimi: ogni posto ha le sue microzone: quelle ombrose e umide, quelle dove batte il
sole pomeridiano d’agosto,
*
Tipo di suolo: Sabbioso, argilloso, ritiene acqua, la drena, compattato o meno. Vedere
che tipo di piante
*
Storia del luogo: è stato coltivato di recente? Con che metodi? C’è stato un cantiere edile?
Gli operai possono aver lasciato detriti seppelliti?
*
Vicini:
Vicini: possono esserci nelle vicinanze attività o situazioni che possono servire o
danneggiare il mio orto. Strade, cantieri e depositi, altri coltivatori che spargono
concimi e pesticidi da quali difendersi con siepi belle fitte.
LA PREPARAZIONE DEL SUOLO
In agricoltura sinergica si applicano queste semplici regole, che secondo l’esperienza di chi ha
(ri)scoperto questo tipo di agricoltura, ci permette di coltivare senza ammazzare di fatica noi e
la terra.
1. Nessuna lavorazione del suolo poiché la terra si lavora da sola attraverso la
penetrazione delle radici, l’attività di microrganismi, lombrichi, insetti e piccoli
animali;
2. Nessun concime chimico né composto preparato poiché il suolo lasciato a se
stesso conserva ed aumenta la propria fertilità;
3. Nessun diserbo poiché le erbe indesiderate non vanno eliminate ma controllate;
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4. Nessuna dipendenza da prodotti chimici poiché la natura, se lasciata fare, è in
equilibrio perfetto tra preda e predatori…
Preparazione dell’orto:
*
Progettare: Fare un disegno dell’orto secondo, il pendio, lo scorrimento delle acque, il
soleggiamento, la disposizione dello spazio, il gusto estetico, la praticità di accesso.
Prendete un po’ di tempo per questa fase, con il tempo le idee verranno più chiare.
*
Preparare i bancali:
bancali è il solo lavoro della più pesante ma va fatto una sola volta. Si puo’
scavare a mano o con l’ausilio di una motozappa. E’ consigliata la preparazione a
bancali rialzati di circa 40 a 50 cm, e larghi 120/130 cm. Lasciare una 50ina di
centimetri per ogni passaggio. Nello smuovere la terra cercate di traslare la parte
superiore del terreno rimosso sulla superficie dei bancali. Erbe e ortiche varie possono
essere leggermente interrate sui bancali e lasciate a decomporre.
Perché i bancali?
*
Per la creazione di microclimi
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Aiutano ad avere un terreno più arieggiato
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Aumentano la superficie coltivabile,
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Resistono contro le inondazioni
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La terra si scalda prima in primavera e consente una semina precoce
*
La terra non si ricompatta
*
Concime: Fare uno strato di concime di 2/5 cm che puo’ essere letame o composto
maturo che nutrirà fauna e microfauna del suolo
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Pacciamare: coprire il suolo con uno strato di sostanza organica, a mò di quello che gli
alberi fanno in foresta. Possono essere sfalci di erba o ramaglie, cippato di legna
(reperibile anche nei parchi pubblici. Da evitare legna di conifera perché troppo acida),
paglia, foglie, lana di pecora, carta e cartone, erba ecc. Siate generosi!
Se doveste trovarvi in un terreno particolarmente debilitato, si possono preparare degli
“attivatori” naturali della vita del suolo.
*
Macerato d’ortica: Cogliere ortiche senza radici prima che salgano a seme,
stagluzziarle in un secchio secondo le proporzioni : 1 kg /10 l di acqua. Lasciate
macerare 10/12 giorni rigirando ogni 2/3 giorni.
Filtrate in uno scolapasta (per i più pazienti anche con un panno) e spandetelo sul
terreno a mano o tramite un nebulizzatore.
Se lasciate macerare 3 giorni può anche essere usato come anticrittorgamico sulle piante.
qui trovate un ottima ricetta ben illustrata.
http://www.ortodibeaegaia.it/macerato*ortica*dosi*preparazione*e*somministrazione/
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*
Urina: Eh si! La vostra pipì contiene tutti i batteri necessari a riattivare o amplificare la
vita nel vostro orto. Diluitela 1 a 10 con l’acqua e usate un vaporizzatore per spargerla
sul vostro orto e coprite con la pacciamature. Lasciar agire.
LE PIANTE :
Le piante sono attori indispensabili nella vita del suolo. Non esauriscono il terreno a meno di
non essere piantate sempre allo stesso posto e in quantità (monocultura). A seconda delle loro
caratteristiche, ogni pianta contribuisce a mantenere la vita del suolo e ad aiutare le loro
compagne, ricevendo sostegno a loro volta.
Grazie alla fotosintesi, possono mandare glucosio nelle radici per attrarre e sostenere la vita
batterica, la micro e macro fauna. Le radici penetrano la terra e avviano uno scambio di
elementi tra atmosfera e suolo. Sono loro a dare l’energia per la vita del suolo e a fornirsi degli
elementi necessari al proprio sviluppo e mantenimento.
Si sviluppano su vari strati: in superficie ricavano le sostanze organiche di cui necessitano, in
profondità vanno a trovare gli elementi minerali.
Da 1 a 5m Sottoterra, l’interazione tra radici e batteri acidi “chela” la roccia madre, liberando
molta materia minerale necessaria alle piante.
Le piante sono creature d’aria,
sono composte per il 94% di
ossigeno, idrogeno, carbonio ed
azoto. Dal terreno prendono il
restante dei nutrienti a loro
necessari, che in parte
restituiscono al terreno dopo la
fase di crescita o a fine vita.
Le piante prendono la quantità
dall’aria, ma la qualità dal
terreno: ecco perché un suolo
vivo e ricco vi dà alimenti
gustosi e nutrienti.
LA POLICOLTURA E
CONSOCIARE LE PIANTE:
In agricoltura sinergica è
fondamentale imparare a
consociare le piante per imitare
quanto messo a punto dalla
natura. La policoltura infatti crea
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un ambiente stabile ed equilibrata, limita la proliferazione di parassiti eliminando il bisogno di
pesticidi. Inolt permette di ottimizzare gli spazi di coltivazione producendo sulla stessa
superficie, il risultato è altamente estetico. Su una parcella coltivata in questo modo, la
produzione di ogni singolo prodotto sarà minore ma aumenterà la produzione totale.
Le qualità
qualità delle piante:
piante
Nella selezione e la disposizione delle piante nell’orto, bisogna tener conto delle caratteristiche
generali di ognuna, per esempio:
*
Piante a radici fittonanti (profonde): aprono la terra, la arieggiano e permettono
all’acqua di penetrare, portano in superficie gli elementi che giacciono in profondità
*
Piante a radici diramanti: fermano il terreno superficiale, gli impediscono di essere
eroso, creano una rete di radici che ferma il suolo.
*
Altezza delle piante: quelle basse ombreggiano il terreno, lo mantengono fresco e
umido. Via via, quelle più altre proteggono e permettono di far crescere le più basse
sotto di loro.
*
Leguminose: sono fondamentali poiché fissano azoto nel suolo e lo rendono disponibile
per le altre piante. Vi sono altre piante che hanno la capacità di fissare elementi come
potassio, fosforo, nel terreno.
*
Alcune nutrono i batteri e danno riparo a vari animali della catena alimentare.
*
Emettono essudati dalle radici piene di elementi utili ad altre piante.
*
Emettono sostanze antiparassitarie.
In linea di massima è bene evitare di avvicinare piante con caratteristiche similari per evitare
competizioni e affaticamento del suolo.
E’ bene seguire le indicazioni di massima, In sintesi, si possono fornire alcune indicazioni di
massima:
*
Non consociare piante che occupano e sfruttano lo stesso livello di terreno (per esempio
patata e cipolla) ma cercare di consociare piante a diverso accrescimento radicale
*
Non avvicinare piante che appartengono alla stessa famiglia
*
Mettere insieme piante che hanno differente ciclo colturale. Per questo motivo, oltre che
per il loro sviluppo contenuto, lattuga, ravanello, spinacio sono largamente impiegati
nelle consociazioni
*
Calcolare i tempi di coltivazione in modo che le colture consociate si possano accrescere
completamente prima che una prenda il sopravvento sull’altra. Ad esempio, coltivando
lattuga e pomodoro o lattuga e pisello, fare in modo di raccogliere la lattuga prima che
venga soffocata dalla coltura consociata
*
Quando è possibile, dare precedenza alle leguminose dato che hanno la possibilità di
fissare l’azoto atmosferico di cui potrebbero beneficiare le piante vicine. Da segnalare,
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tuttavia, che alcune esperienze hanno messo in rilievo che ortaggi come aglio, cipolla e
porro, si adattano male ad essere consociati con le leguminose
*
Nella consociazione bisogna tener conto della classificazione degli ortaggi in base al
consumo di azoto. In base a ciò la consociazione va fatta tra colture ad elevato e medio
consumo oppure medio e debole, mai tra colture a basso ed elevato consumo di azoto
*
Per attuare la consociazione è necessario disporre la piante a righe la cui distanza varia
in rapporto alle diverse specie e cultivar adottate e al loro sistema di allevamento
Esistono delle tabelle in grado di aiutarvi a capire quali piante vanno d’accordo le une con le
altre.
Un esempio di consociazione nota è:
Zucca – Mais * Fagiolo rampicante.
ampicante Sullo stelo del mais cresce il fagiolo che fissa l’azoto nel
terreno necessario al mais ed alla zucca che cresce in terra. Cosi nello stesso spazio si hanno tre
coltivazioni simultanee.
Carota e cipolla:
cipolla: entrambe emettono odori ed essudati che proteggono l’altra
TRAPIANTO E SEMINA
I semi vanno posati e interrati per la stessa profondità del loro spessore altrimenti hanno
difficoltà a germogliare.
Quando trapiantate, la terra delle piantine va smossa e le radici vanno aperte.
Di preferenza si trapianta e si semina con la luna crescente, tranne insalate e spinaci che
altrimenti vanno velocemente a seme.
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Esempio di tabellina di consociazioni possibili.
In rete ne potete trovare parecchie altre, cosi da confrontare i dati e farvi le vostre
consociazioni
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Libri consigliati:
Bill Mollison & Reny Mia Slay – Introduzione alla Permacultura: l’ABC della permacultura, con tutte le
informazioni per progettare, trasformare luoghi di qualsiasi taglia.
Claude & Lidya Bourguignon – Il suolo un patrimonio da salvare. Saggio che rivela in dettaglio la vita del
suolo, i suoi funzionamenti e le esigenze. Ricco di dati e spiegazioni per avere un’idea chiara sulle
conseguenze della rivoluzione verde. La posta in gioco nel ritornare ad un’agricoltura rispettosa
dell’ambiente, è la sopravivvenza della specie umana sulla Terra.
Toby Hemenway – Gaia’s Garden: Un manuale per rendere il vostro cortile o giardino una giungla che
produce cibo. Ricco di preziose informazioni sulla vita delle piante, del suolo e dritte per consociarle. Da
non perdere.
Fukuoka – La rivoluzione del filo di paglia. Saggio, filosofo, guru, illuminato, questo pezzetto d’uomo è
promotore dell’agricultura del non fare. Lanciando palline di argille ripiene di semi è riuscito a rinverdire
anche pezzi di deserto… che più semplice ed efficace non si può.
Calendario Barbanera di Foligno: Almanacco completo con i cicli dei lavori dell’orto con tante altre
dritte e consigli per il proprio benessere. Si trova online http://www.barbanera.it/, oppure in versione
cartacea.
Con questi titoli già siete a cavallo, cercate anche in rete:
Dispensa di Claudio Ricci – Ass. Terrae:
http://terra-e.it/content/uploads/dispensa-Orto-Sinergico-a-cura-di-Claudio-RicciTerra%C3%A82012.pdf
Visitate anche il sito di http://terra-e.it/home/
Un bel documentario è “Soluzioni locali per disordine globale”.
Youtube è pieno di video interessanti se cercate Bill Mollison, Geoff Lawton, permies, Sepp Holzer,
Fukuoka, Emilia Hazelip ecc. Divertitevi, imparate, copiate, inventate e fateci sapere come va!
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