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L'artrosi
Testo a cura del Dr. Med Numa Masina
Ottobre 2006
COS’È L’ARTROSI?
L’artrosi è una malattia dell’articolazione caratterizzata dalla perdita progressiva della cartilagine,
abbinata alla formazione d’osso subcondrale (sclerosi) e dalla formazione reattiva di cartilagine e osso
al bordo dell’articolazione (osteofiti). Queste alterazioni sono spesso accompagnate da una lieve
infiammazione secondaria della capsula articolare. Le alterazioni iniziano già a verificarsi tra i 20 e i 30
anni e si riscontrano alterazioni degenerative nel 50% delle persone visitate all’età di 40 anni. Vi è un
aumento progressivo con l’età. Tutte le persone sopra i 70 anni mostrano, infatti, delle alterazioni
degenerative, che non necessariamente causano dolori.
Uomini e donne sono colpiti in ugual frequenza. Le donne tendono però ad avere più gonartrosi e
poliartrosi nelle dita.
LE CAUSE
La maggior parte delle artrosi è d’origine primaria o idiomatica. Con primaria o idiomatica il medico
intende che non esistono ancora spiegazioni sull’origine di questa patologia. In altri casi la causa può
essere locale (disturbi della nutrizione della cartilagine con l’età o l’immobilità), cause meccaniche
(peso, lavoro, disturbi dello sviluppo…), cause infiammatorie (ogni malattia infiammatoria può causare
in seguito dei danni alla cartilagine con conseguente artrosi), cause metaboliche ed endocrinologhe
(p.es. gotta, condrocalcinosi...), cause ormonali e fattori genetici (la poliartrosi delle dita è più
frequente nelle donne, inizia spesso dopo la menopausa e c’è un rischio famigliare accresciuto).
COME SI FORMA L’ARTROSI?
La cartilagine è formata per il 70% d’acqua, per il 5% da cellule (condrociti) e per il 25% da sostanza
extracellulare (strutture complesse come proteoglicani e colagene).
Con l’età si verifica un disturbo sia della biosintesi sia della distribuzione dei prodotti di scarto del
tessuto connettivo (proteoglicani e collagene). L’alterata struttura della cartilagine porta ad una
diminuita resistenza alle forze. Come conseguenza la cartilagine può essere danneggiata e poi
distrutta. Generalmente l’artrosi inizia a livello dello strato cartilagineo a contatto con l’articolazione. Si
formano tagli e buchi. Col tempo si formano alterazioni anche degli strati profondi della cartilagine.
Vista la diminuita resistenza della cartilagine, le forze sono assorbite dall’osso subcondrale che
reagisce con un’osteosclerosi. In uno studio più avanzato si formano delle nuove strutture per
permettere una diminuzione del carico per superficie (osteofiti). Con l’evolversi dell’artrosi delle parti di
cartilagine si possono staccare causando una sinovite secondaria (versamento articolare).
La cartilagine non ha terminazioni nervose quindi il paziente inizia ad accusare dei dolori solo quando
le alterazioni concernono l’osso subcondrale, la capsula articolare e le parti molle.
LA CLINICA, I SINTOMI
Allo stadio iniziale spesso non si percepiscono dolori, con l’evoluzione della degenerazione, il sintomo
principale è il dolore. All’inizio unicamente sotto sforzo in stadio avanzato eventualmente anche a
riposo e durante la notte. Tipico è il dolore all’inizio del movimento (p.es. i primi passi). Spesso il
dolore è accompagnato da una sensazione di rigidità della durata di pochi minuti al mattino che
sparisce dopo alcuni movimenti. Inoltre il paziente può accusare una diminuita mobilità, blocchi
articolari, sfregamento articolare e liquido nel ginocchio.
All’esame clinico il medico può riscontrare una diminuzione della mobilità, dolore e fine movimento,
sfregamento articolare, instabilità articolare, atrofia muscolare, deformazione dei bordi articolari,
contrattura…
Gli esami di laboratorio sono normali e la diagnosi è confermata tramite immagini radiologiche con
diminuzione dello spazio articolare, osteosclerosi, e presenza d’osteofiti.
TERAPIA
Al momento attuale non esistono terapie che permettono di evitare l’apparizione di un’artrosi o di
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curarla. L’EULAR (European League Against Reumatism) ha iniziato nel 2000 a diramare delle
direttive per la terapia dell’artrosi. Queste direttive sono create da una commissione internazionale di
reumatologi e ortopedici. Questi esperti hanno emanato le loro raccomandazioni dopo aver esaminato
migliaia di pubblicazioni. La terapia dell’artrosi si basa su una terapia farmacologica e “meccanica”. A
livello meccanico è importante, in particolare per artrosi dell’anca e del ginocchio, l’utilizzo di scarpe
con suola morbida eventualmente con supporti, e la fisioterapia con lo scopo di mantenere la mobilità
articolare e rinforzare la muscolatura. A livello medicamentoso esistono terapie per controllare i dolori,
la terapia infiltratoria e i medicamenti “di base”. Per i dolori si consiglia il paracetamolo o gli
antinfiammatori, non dimenticando a questo proposito le terapie locali (creme, gel, cerotti…)
Nella terpaia infiltratoria abbiamo due prodotti. In caso di versamento articolare, quindi di una sinovite
attiva si consiglia l’utilizzo di infiltrazioni intraarticolari con corticostiroidi. L’altra terapia consiste in
iniezioni intraarticolari d’acido ialuronico, sostanza della cartilagine e del liquido intrarticolare
responsabile dell’elasticità della cartilagine e del liquido. Attualmente tale terapia è oggetto di
numerosi studi in particolare per verificare se queste punture portano dei vantaggi economici rispetto
ad altre terapie. In Svizzera queste punture (dal costo di circa 200-300 frs. per iniezioni) purtroppo non
sempre sono rimborsate dalla cassa malati. La glucosamina sulfato e condroitina sulfato (Condrosulf e
Structum) meritano una nota particolare. Questi medicamenti hanno un effetto moderato sui dolori ma
da recenti studi clinici sembrano anche avere effetti sul rallentamento dell’evoluzione dell’artrosi. Tale
fatto andrà ancora supportato da ulteriori studi e in particolare bisognerà chiarire come vadano assunti
tali medicamenti (ininterrottamente o in modo intermittente).
In caso di persistenza dei dolori l’unica alternativa è ricorrere alla protesi totale. I progressi anche in
quest’ambito sono continui. Le protesi dell’anca, in particolare, hanno raggiunto un grado di
evoluzione notevole.
ARTROSI E ALIMENTAZIONE
Il solo aspetto nutrizionale dimostrato è che una diminuzione del peso può rallentare l’evoluzione
dell’artrosi a livello delle ginocchia e delle anche. Riguardo ad alimenti che rallentano o migliorano la
prognosi dell’artrosi non esistono dati scientifici a favore di uno o dell’altro alimento. Per quel che
riguarda le vitamine esistono alcuni studi isolati che mostrerebbero un effetto favorevole della vitamina
E sui dolori.
ARTROSI E SPORT
I movimenti ritmici di un’articolazione stimolano la circolazione sanguigna, migliorano il trasporto di
sostanze nutritive e assicurano così il nutrimento della cellula cartilaginea. Solo un’articolazione con
sufficiente nutrimento può continuare a svolgere il suo compito. Tramite l’attività sportiva si rinforza la
muscolatura periarticolare, si evita la perdita di massa muscolare, per cui si migliora la conduzione
dell’articolazione. Grandi energie cinetiche sono assorbite dalla muscolatura, per cui si protegge la
cartilagine, si raggiunge una migliore stabilità dell’articolazione tramite la muscolatura che protegge
anche strutture passive come capsula e legamenti da sovrallungamenti o rotture. Si ottiene così una
riduzione dell’instabilità già presente e si diminuisce il rischio dell’apparizione di nuove instabilità. In
questo modo sono evitati ulteriori microtraumi dell’articolazione e rispettivamente si rallenta la
pregressione del danno cartilagineo. Un’attività sportiva stimola nel senso positivo il contatto con altre
persone, aumenta la gioia alla vita e stimola così uno stile di vita sano. In questo modo è ridotta la
sensazione di malattia e sono migliorate le capacità psicofisiche.
Prima di iniziare un’attività sportiva è in ogni modo consigliato un consulto dal medico per valutare le
proprie capacità fisiche e lo stato articolare.
Sport particolarmente adatti sono comunque il cammino, la bicicletta, il walking, il nuoto, il ballo, lo sci
di fondo. Da questo punto di vista sono ideali e da consigliare i corsi organizzati dalla lega contro il
reumatismo in tutto il Ticino.
CONCLUSIONI
L’artrosi è una malattia articolare degenerativa lentamente progredente per la quale attualmente non
esistono cure se non sintomatiche. Di fianco a terapie medicamentose varie, gioca un ruolo
fondamentale un’adeguata muscolatura e l’evitare il soprappeso.
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