Artrosi

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Posturologia
a cura del A cura di Quiccione Renata,
tecnico armonizzazione posturale
Artrosi
Si manifesta più frequentemente
a carico delle ginocchia.
L’artrosi è una malattia da usura delle
articolazioni caratterizzata da lesioni
degenerative della cartilagine con
proliferazione attiva del tessuto osseo.
Essa fa parte di un vasto gruppo di patologie articolari, in cui la componente
infiammatoria è all’origine dell’articolazione e colpisce prevalentemente la
cartilagine. Si manifesta più frequentemente a carico delle ginocchia che,
oltre ad essere le più sollecitate nella
deambulazione, sono anche le più esposte ad alcune cause esterne: cadute,
urti,ecc. Oltre alle ginocchia, le articolazioni più colpite sono le coxofemorali,
le vertebrali, le interfalangee distali e
le scapolo-omerali.
All’inizio della malattia la sintomatologia
avviene con difficoltà nei movimenti e
la comparsa di una lieve o modica dolenza. Se non c’è stata una precedente
diagnosi e quindi ad una cura immediata,
si arriva alla rigidità dell’articolazione
con perdita progressiva della funzione
ed infine avviene la deformità.
Non è ancora chiaro cosa scateni la
malattia ma è probabile che esistono
cause diverse per varie forme di artrosi.
Tuttavia l’età è senza dubbio stata individuata come un fattore a rischio e non
solo, anche l’obesità ha una notevole
importanza, per il maggior carico che
grava sugli arti inferiori. Recenti ricerche
hanno dimostrato una certa correlazione
tra l’artrosi e l’obesità.
Esistono inoltre cause genetiche, soprattutto l’artrosi della mano e dell’anca,
sembra esserci una tendenza familiare
a sviluppare la malattia.
Per quanto riguarda l’attività lavorativa,
alcune professioni tendono ad aumentare il rischio di artrosi. Per es: quei lavori pesanti che richiedono di spostare
grossi carichi. Infine i traumi articolari
acuti sono stati associati al successivo
sviluppo della malattia.
Tuttavia anche se l’artrosi non è curabile,
vi sono dei trattamenti che consentono
una buona qualità della vita, come la
terapia farmacologia. I farmaci at28 www.salutare.info
tualmente disponibili sono molto utili
per mantenere il controllo del dolore
della malattia tra questi ricordiamo: gli
antinfiammatori non steroidei (FANS); i
cortisonici; i miorilassanti e i farmaci
chirurghi, fisioterapisti ecc. I pazienti
affetti da artrosi dovrebbero mantenersi
attivi svolgendo una regolare attività
fisica, riducendo i carichi e quando
possibile i traumatismi articolari, in questo
modo le alterazioni degenerative della
malattia non rischiano di aggravarsi ulteriormente, particolare attenzione per
l’artrosi della colonna vertebrale.
Nei pazienti in uno stato avanzato della
malattia, la terapia chirurgica può
rappresentare un rimedio estremo ma risolutivo per il trattamento dell’artrosi.
Si procede a diversi tipi di interventi a
secondo dei casi e riservati a pazienti
con serie difficoltà funzionali dell’articolazione, permettendo di ottenere,
ad es: con un artoprotesi, una buona
correzione delle deformità scheletriche,
un totale recupero funzionale e la scomparsa del dolore.
che forniscono calcio alle ossa. Ma sfortunatamente questi farmaci non possono bloccare i processi degenerativi
dell’artrosi. Vi sono anche farmaci che
appartengono all’omeopatia, da non
sottovalutare e che andrebbero consigliati, tra questi ricordiamo: l’arnica,
la propoli e l’artiglio del diavolo, per
l’utilizzo locale. La cura omeopatica e
i rimedi fitoterapici possono fornire un
supporto, di notevole importanza, alla
terapia convenzionale.
Comunque la chiave per il trattamento
dell’artrosi sta nell’approccio integrato,
gestito: da medici, farmaci, dietologi,
Come ricercatrice e fondatrice dell’Accademia di Micronutrizione “L. Pauling”,
con il sostegno medico del dott. Andrea Del Buono fondatore e presidente
dell’Accademia, il mio obiettivo è quello
di: diminuire il dolore nel paziente affetto da artrosi con antinfiammatori
non steroidei e una protezione farmacologia delle cartilagini, rieducare la
funzione con fisioterapia e cure termali,
con ergoterapia o terapia occupazionale.
Ma soprattutto modificare l’evoluzione
della malattia nel paziente, dando loro
dei consigli sulla correzione di alcune
abitudini di vita e sul controllo del peso
cercando di prevenire quegli handicap
che impediscono le normali capacità
funzionali.
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