a.a. 2013/2014 Laurea triennale in Informatica Corso di Analisi Matematica Comportamenti asintotici Avvertenza Questi sono appunti “informali” delle lezioni, che vengono resi disponibili per comodità degli studenti. Parte del materiale presentato è tratto dai libri di testo consigliati, la cui consultazione è vivamente incoraggiata. Funzioni asintoticamente equivalenti Sia x̄ ∈ R. Siano f e g due funzioni tali che la funzione rapporto f /g sia definita vicino a x̄ . Se f (x) = 1, lim x→x̄ g (x) diciamo che f e g sono asintoticamente equivalenti per x che tende a x̄ e scriviamo f (x) ∼ g (x) per x → x̄ . Osservazione È indispensabile specificare “per x che tende a x̄ ” perché, variando il punto in cui si considera il limite, l’affermazione f (x) ∼ g (x) potrebbe non essere vera. Esempio: sin(x) ∼ x per x → 0, ma sin(x) 6∼ x per x → π . Osservazioni • f e g sono asintoticamente equivalenti per x → x̄ se e solo se f (x) = g (x) h(x), dove h è una funzione che tende a 1 per x → x̄ . • Se f e g sono asintoticamente equivalenti per x → x̄ , allora sono entrambe non regolari oppure entrambe regolari per x → x̄ ; in quest’ultimo caso, hanno lo stesso limite per x → x̄ . Non vale il viceversa! Proprietà della equivalenza asintotica Transitività Per x → x̄ : f (x) ∼ g (x) g (x) ∼ h(x) Prodotti e rapporti Per x → x̄ : ! =⇒ f (x) ∼ h(x) Nota: non c’è una proprietà per somme e differenze! f1 (x) ∼ f2 (x) f1 (x) g1 (x) ∼ f2 (x) g2 (x) ! g1 (x) ∼ g2 (x) =⇒ f (x) f2 (x) 1 ∼ g1 (x) g2 (x) Composizione h(x) → ȳ per x → x̄ f (y ) ∼ g (y ) per y → ȳ =⇒ f e g continue in ȳ , se ȳ ∈ R f (h(x)) ∼ g (h(x)) per x → x̄ Osservazione Dai “limiti notevoli” segue che, per x → 0: • sin(x), arcsin(x), tan(x), arctan(x), e x − 1, ln(1 + x) sono asintoticamente equivalenti a x (e quindi tra loro); x2 • 1 − cos(x) è asintoticamente equivalente a . 2 Esercizio (e x − 1) sin(3x) x→0 ln(1 + tan(x 2 )) Calcolare lim Esempi Per x → +∞: 2x 4 − x 3 + 3x 2 ∼ 2x 4 2x 4 − x 3 + 3x 2 + 5 ∼ 2x 4 3x 2/5 − x 2/3 + 2x 4/3 ∼ 2x 4/3 Per x → 0: 2x 4 − x 3 + 3x 2 ∼ 3x 2 2x 4 − x 3 + 3x 2 + 5 ∼ 5 3x 2/5 − x 2/3 + 2x 4/3 ∼ 3x 2/5 Generalizzando gli esempi si ottiene la seguente Proposizione Una combinazione lineare di potenze di x con esponente positivo (brevemente: funzione algebrica) è asintoticamente equivalente • al monomio con esponente maggiore per x → +∞, (x → −∞) • al monomio con esponente minore per x → 0. (x → 0+ ) Esercizio Calcolare i seguenti limiti: √ 2x 3 − 3x − 4 x √ lim 3 x→+∞ 5x 4 + 7 x 5 √ 2x 3 − 3x − 4 x √ lim 3 x→0+ 5x 4 + 7 x 5 (x 4 − 2x 3 )(5x 2/5 + 2x 2 ) √ x→−∞ (3x 5 + 3 x 2 )(3x − 1) lim (x 4 − 2x 3 )(5x 2/5 + 2x 2 ) √ x→0 (3x 5 + 3 x 2 )(3x − 1) lim Gli esempi mostrano che le forme di indecisione in cui compaiono prodotti e/o rapporti di funzioni algebriche si risolvono rapidamente trascurando i termini con esponente inferiore o superiore, a seconda che x tenda all’infinito o a 0. Possiamo generalizzare il procedimento a funzioni non algebriche? Confronto tra infiniti e infinitesimi Sia x̄ ∈ R. Supponiamo che le funzioni f e g siano entrambe infinite oppure entrambe infinitesime per x che tende a x̄ . Se f (x) lim = 0, x→x̄ g (x) diciamo che f è infinito di ordine inferiore, oppure infinitesimo di ordine superiore, rispetto a g per x che tende a x̄ e scriviamo f (x) = o(g (x)) per x → x̄ (si legge “f è o piccolo di g ”). Terminologia? Esempio Per x → 0: 1 − cos(x) = o(sin(x)). Nota Se il rapporto f (x)/g (x) diverge per x → x̄ , si dice che f è infinito di ordine superiore, oppure infinitesimo di ordine inferiore, rispetto a g . Motivazione . . . Proposizione Sia x̄ ∈ R. Siano f , g funzioni infinite o infinitesime per x → x̄ . Le seguenti affermazioni sono logicamente equivalenti: (a) f (x) ∼ g (x) per x → x̄ , (b) f (x) = g (x) + o(g (x)) per x → x̄ . Verifica . . . Nota Con le notazioni della proposizione, chiamiamo g (x) la parte principale di f (x). Osservazione Dalla proposizione e dalle proprietà della equivalenza asintotica segue che, nel calcolo del limite di un prodotto o di un rapporto, in ciascun fattore gli infiniti di ordine inferiore e gli infinitesimi di ordine superiore sono trascurabili (conta solo la parte principale). Definiamo l’infinito/infinitesimo campione: 1 x oppure se x̄ ∈ {−∞, +∞} x ϕ(x) = 1 oppure x − x̄ se x̄ ∈ R x − x̄ Se la parte principale di f (x) è del tipo c [ϕ(x)]α , chiamiamo α ordine di infinito/infinitesimo di f . Nota: se α non è un numero intero, può essere necessario sostituire ϕ(x) con |ϕ(x)|. Osservazione Per una funzione algebrica: • per x → +∞ (oppure x → −∞), la parte principale coincide con il monomio con esponente maggiore e l’ordine di infinito coincide con l’esponente maggiore; • per x → 0, la parte principale coincide con il monomio con esponente minore e l’ordine di infinitesimo coincide con l’esponente minore. Conferma del procedimento seguito per funzioni algebriche . . . Esempi Determinare (se esistono) la parte principale rispetto agli infiniti/infinitesimi campione delle funzioni √ • e 3/ x − 1 per x → +∞ 4x • ln 1 − 4 per x → +∞ x +1 x +1 • q 5 tan (x − 3)2 • tan(x) per x → • x 2 (sin(x) + 3) • ex per x → 3 π da sinistra 2 per x → +∞ ??? per x → +∞ ??? • ln(x) per x → +∞ ??? Regola di de l’Hôpital Teorema Siano f e g due funzioni e sia x̄ ∈ R un punto di accumulazione f per il dominio della funzione rapporto . g Supponiamo che: (a) f e g siano entrambe infinite oppure entrambe infinitesime per x che tende a x̄ ; (b) f e g siano derivabili vicino a x̄ ; (c) esista il limite lim x→x̄ f 0 (x) = ` ∈ R. g 0 (x) Allora: f (x) anche il rapporto ha limite in x̄ e si ha g (x) f (x) lim = `. x→x̄ g (x) Esempi ln(x) Calcolare lim x→1 1 − x 2 sin(x) − x x→0 x5 lim sin(x) ??? x→0 x lim Ruolo delle ipotesi f Se (a) non è soddisfatta, non è detto che il limite di sia uguale g 0 f x al limite di 0 . Esempio: lim+ g x→1 ln(x) f Se (c) non è soddisfatta, niente può dirsi sul limite di , che può g x − sin(x) esistere o non esistere. Esempio: lim x→+∞ x + sin(x) Esempi (da ricordare) Come applicazione della regola di de l’Hôpital calcoliamo i seguenti limiti, che nei casi indicati presentano la forma di indecisione ∞/∞: lim x→+∞ loga (x) =0 xp p>0 xp =0 x→+∞ ax a > 1, p > 0 lim Esponenziale e logaritmo non hanno ordine di infinito Corollario (gerarchia degli infiniti) Per x → +∞: • la funzione logaritmo con base qualsiasi è trascurabile rispetto alla funzione potenza con esponente positivo qualsiasi; • la funzione potenza con esponente positivo qualsiasi è trascurabile rispetto alla funzione esponenziale con base maggiore di 1. Esempi Calcolare lim x→+∞ √ x − ln(x) (log3 (x))2 x→+∞ x3 lim x 2 − 3x x→+∞ 2x + x 3 lim Classificazione dell’andamento all’infinito di una funzione Sia x̄ ∈ {−∞, +∞}. Supponiamo che f diverga per x → x̄ . Diciamo che f ha andamento lineare se (∗) esiste m ∈ R∗ tale che f (x) ∼ mx per x → x̄ . Formulazione equivalente? Se vale (∗) e inoltre f (x) − mx → q ∈ R per x → x̄ , diciamo che la retta di equazione y = mx + q è un asintoto obliquo per f . Interpretazione grafica? Diciamo che f ha andamento sublineare se f (x) = o(x) per x → x̄ . Formulazione equivalente? Diciamo che f ha andamento superlineare se x = o(f (x)) per x → x̄ . Formulazione equivalente? Esempi Classificare (se appropriato) l’andamento all’infinito delle seguenti funzioni; in caso di andamento lineare, stabilire l’esistenza di asintoti obliqui. q x2 − x + 2 x3 − x + 2 f (x) = f (x) = f (x) = 5 x 2 (x − 1) x2 + 1 x2 + 1 √ f (x) = 3x + x f (x) = x(sin(x) + 3) Risoluzione grafica e approssimata di equazioni Per ciascuna delle seguenti funzioni, tracciare un grafico approssimativo e utilizzarlo per determinare il numero di soluzioni dell’equazione f (x) = λ, al variare di λ ∈ R. f (x) = |x + 1|e −x f (x) = x ln(x) f (x) = ln(x) x −2 Si considerino le seguenti equazioni, non risolvibili esplicitamente: 2x 3 − 4x 2 + 1 = 0 2x = −x 3x 2 − x 6 = 1 ln x + 1 +x +4=0 x Determinare il numero esatto di soluzioni in R; determinare approssimativamente ciascuna soluzione con una cifra decimale corretta. Osservazione Sia P(x) = an x n + an−1 x n−1 + · · · + a1 x + a0 . Dal teorema degli zeri segue che: • se n è dispari, l’equazione P(x) = 0 ammette almeno una soluzione; • se n è pari e an · a0 < 0, l’equazione P(x) = 0 ammette almeno una soluzione negativa e una positiva.