Fare matematica per esplorare la realtà La realtà quotidiana è in grado di “sfidare” ciascuno di noi con svariati interrogativi di carattere matematico. Compito della scuola è dunque quello di offrire, ad ogni alunno, un bagaglio di conoscenze e abilità che non siano state semplicemente memorizzate o apprese in maniera meccanica, ma comprese in modo critico, al fine di “metterle in gioco” al momento opportuno. Guardare ai nostri allievi in questa prospettiva vuol dire promuovere persone realmente competenti, cittadini in grado comprendere le svariate situazioni del reale attraverso un utilizzo pieno della propria capacità di giudizio. Nell’intento di promuovere alcune delle conoscenze e abilità di base previste dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo e dai Piani di Studio Provinciali, è stata proposta in classe quinta un’unità di apprendimento sull’indagine statistica, implicante la raccolta e la tabulazione dei dati, la loro rappresentazione per mezzo di grafici e la riflessione su di essi. Il lavoro è iniziato prospettando agli alunni la possibilità di condurre un’indagine sul consumo della merenda nelle classi, partecipando, nella realtà della nostra scuola, alla riflessione internazionale promossa dalla Esposizione Universale di Milano. Ciò ha motivato vivamente gli alunni, predisponendoli ad apprendere in funzione di un obiettivo reale, stimolante e di rilevanza sociale. Il percorso inoltre è stato caratterizzato da momenti di lavoro di gruppo e dalla riflessione sugli atteggiamenti più utili e funzionali ad una proficua collaborazione; è stata piena la soddisfazione di noi insegnanti nel momento in cui alcuni alunni hanno condotto i propri compagni ad una considerazione fondamentale: “per lavorare bene non serve soltanto essere disponibili ad aiutare gli altri, è importante anche saper accettare l’aiuto che ci viene dato, fidarsi e provare”. Aspetto distintivo del metodo di lavoro è stato inoltre l’aver responsabilizzato gli allievi, lezione dopo lezione, nel dare da sé un giudizio rispetto al proprio personale impegno e alla propria comprensione. Come condiviso da un alunno, si è sperimentato veramente che “più ci si impegna, più si capisce”. L’intero percorso peraltro, mobilitando la messa in campo delle conoscenze e delle abilità apprese nell’ambito di diverse discipline (dall’italiano alla geografia, alle scienze), ha avuto la caratteristica di far sperimentare agli alunni l’interdisciplinarietà del sapere: come uno di loro ha concluso, “alla fine la matematica è stata messa dappertutto!”. Infine, per restare in tema di indagini statistiche, ecco un’interessante rilevazione relativa al gradimento della matematica da parte degli alunni di classe quinta, prima e dopo la conduzione di un lavoro di matematica così impostato: