La Terra: un passato dalle radici profondissime Nel 1492 Cristoforo Colombo partì dalla Spagna e arrivò in America attraversando l’Oceano Atlantico in tre mesi. Se fosse partito 200 milioni di anni prima, non avrebbe avuto bisogno di navigare: sarebbe arrivato in America a piedi! Infatti, 200 milioni di anni fa circa, tutti i continenti erano uniti insieme in un unico, gigantesco supercontinente, che i geografi chiamano Pangea e circondata da un’enorme distesa d’acqua, la Panthalassa. Poi, 180 milioni di anni fa, la Pangea incominciò a dividersi in una parte settentrionale, chiamata Laurasia, e in una parte meridionale, chiamata Gondwana. La Laurasia comprendeva le terre che oggi sono suddivise tra Nord America, Europa e Asia, mentre la Gondwana comprendeva l’America meridionale, l'Africa, l'India, l'Australia e l'Antartide. La Laurasia e la Gondwana erano separate da un oceano chiamato Tetide. I continenti così come li conosciamo oggi cominciarono a delinearsi circa 100 milioni di anni fa; Tutti questi movimenti che hanno interessato i continenti in passato (e che tuttora avvengono, seppure a velocità impercettibile) non riguardano soltanto le terre emerse, ma anche i mari e gli oceani; in pratica, riguardano tutta la superficie terrestre. La crosta terrestre, infatti, non è un blocco unico e uniforme, ma un puzzle di sette grandi pezzi detti zolle o placche, queste, sono suddivise da dorsali oceaniche e zone di subduzione: Le dorsali oceaniche sembrano delle grosse cicatrici presenti nei fondali oceanici, sono costituite da due catene montuose separate da una valle dalla quale fuoriesce incessantemente del magma; Le zone di subduzione sono delle particolari zone dove, dato che le dorsali tendono ad espandersi, sono presenti delle rocce più nuove ed altre più vecchie, e quindi, in queste particolari parti dei fondali, le rocce più anziane sprofondano; La dorsale oceanica più grande della terra è la “dorsale medio – atlantica” chiamata così perché si estende da nord a sud dell’Oceano Atlantico tagliando all’incirca a metà il fondale; questa si espande alla velocità di circa 3 cm l’anno! Le zolle non sono immobili, ma in lentissimo movimento l’una rispetto all’altra. Ciò che le muove è il flusso di rocce fuse del mantello sottostante: sotto la crosta terrestre, infatti, il materiale roccioso non è freddo e duro come in superficie, ma rovente e fluido, tanto da scorrere di continuo. I flussi e le correnti di questo materiale roccioso sotterraneo “trascinano” le zolle soprastanti della crosta terrestre. Lo studio del modo in cui le zolle si muovono si chiama tettonica a zolle, formulata nel 1967 dagli scienziati Morgan e McKenzie. Le eclissi Durante un’eclissi di Sole, un’ombra scura copre lentamente il suo disco luminoso. Cade un’oscurità innaturale e anche gli uccelli tacciono. La temperatura si abbassa di colpo. Qualche minuto dopo, il disco solare appare di nuovo, splendendo luminoso come sempre. Nell’antichità, le eclissi terrorizzavano gli uomini. Gli antichi cinesi credevano che un dragone avesse inghiottito il Sole. Durante un’eclissi si riunivano per pregare, gridare e battere tamburi per spaventare il dragone e far splendere di nuovo la luce del Sole. COME AVVENGONO LE ECLISSI DI SOLE? Un’eclissi solare è causata dalla Luna che passa tra il Sole e la Terra. I raggi del Sole, quindi, non riescono a raggiungere la Terra indisturbati come sempre, ma vengono bloccati dalla Luna che sta in mezzo. Così, si crea una zona di ombra, chiamata cono d’ombra, che si proietta su una piccola parte della Terra. Questa porzione non si estende mai per più di 269 chilometri di diametro; le persone che si trovano all’interno di quest’area del pianeta vedranno un’eclissi totale. Mentre la Luna si muove lungo la sua orbita, e la Terra gira, l’ombra della Luna si sposta sulla superficie della Terra. Tutte le persone che si trovano nel tragitto del cono d’ombra vedranno via via l’eclissi totale. La Luna impiega quasi un’ora per coprire il Sole. Il periodo della “totalità”, quando il Sole è completamente coperto, dura solo pochi minuti. Attorno al cono d’ombra si trova la regione dove l’ombra è meno scura, chiamata penombra. Le persone nella zona di penombra vedono un’eclissi parziale, con solo una porzione di Sole coperta. A volte la Luna è un po’ più lontana dalla Terra quando si muove davanti al Sole, quindi appare più piccola nel cielo, e non copre completamente il Sole. Un anello di Sole (a volte detto anello di fuoco) appare attorno alla Luna più scura al centro. Questo tipo di eclissi è detta eclissi anulare. LE ECLISSI DI LUNA Un’eclissi di Luna è detta eclissi lunare. L’eclissi lunare avviene quando la Terra passa tra la Luna e il Sole. Normalmente vediamo una Luna piena con il lato sinistro illuminato. Qualche volta, però, il percorso della Luna la porta attraverso l’ombra proiettata dalla Terra. Se la Luna attraversa il cono d’ombra della Terra, vediamo un’eclissi lunare totale. L’ombra della Terra è più grande della Luna, e la totalità può durare quasi due ore. Se solo una parte della Luna attraversa il cono d’ombra, allora vediamo un’eclissi lunare parziale. Quando la Luna entra nell’area di penombra circostante, la sua superficie diventa più scura, ma di solito, quando entra nel cono d’ombra, non scompare completamente. Parte della luce solare viene riflessa dalla superficie della Terra e raggiunge la Luna, facendola diventare di un colore rosso scuro. OGNI QUANTO TEMPO AVVENGONO LE ECLISSI? Le eclissi seguono un ciclo, chiamato ciclo di Saros, che dura poco più di 18 anni. La parola Saros deriva dall’antica lingua babilonese. I babilonesi calcolarono questo ciclo attraverso l’osservazione e la registrazione delle eclissi. Le eclissi solari totali sono visibili da qualche parte del mondo circa una volta ogni anno e mezzo. Ma in un singolo posto della Terra, si verifica un’eclissi totale soltanto una volta ogni 360 anni circa. Le eclissi lunari sono più rare di quelle solari, ma possono essere viste dall’intera metà della Terra in cui è notte quando la Luna attraversa l’ombra terrestre. Il numero di eclissi che si possono vedere ogni anno è variabile, ma in alcuni anni se ne verificano due o tre. COME OSSERVARE UN’ECLISSI DI SOLE Osservare un’eclissi totale di Sole attraverso lenti scure o con il Sole proiettato su uno schermo può essere un’esperienza meravigliosa. Durante un’eclissi totale gli astronomi possono studiare gli strati esterni dell’atmosfera solare. Questi strati, chiamati cromosfera e corona, sono facilmente osservabili quando il disco luminoso del Sole, noto come fotosfera, è coperto. Normalmente gli strati esterni si perdono nel bagliore della fotosfera. Di solito gli astronomi caricano le attrezzature su un aeroplano e volano seguendo il percorso della totalità, per passare la maggior parte del tempo possibile a studiare il Sole. Per molti anni, questo è stato l’unico modo possibile per studiare la corona. Ora ci sono strumenti e telescopi nello spazio che realizzano osservazioni in altri momenti. Di solito non guardiamo direttamente il Sole per via della luminosità del suo bagliore. Durante un’eclissi, abbiamo la tentazione di farlo. Non si deve mai guardare direttamente il Sole a occhio nudo, tanto meno con un telescopio o un binocolo. Gli occhi potrebbero restare gravemente o completamente danneggiati. Bisogna invece servirsi di occhiali scuri o filtri molto potenti.