NATURA/Rettili - Corpo Forestale dello Stato

Il Forestale n. 68
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NATURA / Rettili
OSPITI INATTESI
La presenza di rettili nel giardino di casa non deve essere
considerato un evento funesto o pericoloso.
I serpenti ricoprono infatti un importante ruolo nella catena
ecologica che può rivelarsi utile anche per l’uomo.
di Simone Cecchini - foto di Nazareno Polini
dire il fruscio prodotto da un ospite inatteso che scivola sull’erba del nostro
giardino, osservare una coda squamosa
che scompare fra i tronchi della legnaia, o
semplicemente vedere un serpente che si crogiola al sole nel viottolo che conduce alla nostra
abitazione, sono esperienze spesso vissute con
sconcerto dai protagonisti inesperti. Il più delle
volte si è indecisi se scappare o tentare di schiacciare l’animale, altre volte, se non si riesce
nell’intento, si ricorre alla collaborazione di ferrati erpetologi al fine di stanare ed allontanare il
“pericolo”.
Generalmente i rettili, e tra essi i serpenti che tro-
© N. Polini
U
viamo in giardino o in campagna, sono componenti essenziali dei sistemi ecologici che
valorizzano i nostri paesaggi. Predatori che contribuiscono a contenere le popolazioni di topi, ratti e
insetti, evitando l’insorgere di potenziali squilibri
ecologici e sanitari. Anche il legislatore, in molte
regioni italiane, ha riconosciuto il ruolo ecologico
di queste importanti specie, attraverso l’emanazione di norme che vietano e sanzionano l’uccisione,
la cattura e la detenzione di rettili ed anfibi.
Delle diciannove specie di serpenti presenti nella
nostra penisola, quindici appartengono alla famiglia dei colubridi, sprovvisti di ghiandole
velenifere, innocui per l’uomo. Questi sono cer-
Vipera comune (Vipera aspis)
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tamente gli ospiti più comuni dei nostri parchi
urbani e giardini, normalmente timidi e schivi,
possono divenire aggressivi se afferrati o calpestati. Il biacco ad esempio, serpente che può
superare il metro di lunghezza, se catturato può
essere mordace, ma difficilmente esemplari di
medie dimensioni riescono a perforare la pelle
umana producendo ferite. Alcuni di essi come la
natrice dal collare possono entrare nelle nostre
cantine o seminterrati per deporre le uova al riparo di cataste di scatole o casse di legno, alla
schiusa, che avviene a settembre, i proprietari
delle abitazioni si trovano, loro malgrado, invasi
da numerosi serpentelli innocui.
Le altre quattro specie presenti, appartengono alla
famiglia dei viperidi, dotati di ghiandole velenifere,
alcune di esse come la vipera dal corno e la vipera
comune sono pericolose per l’uomo, anche se
raramente mortali possono costituire un rischio
per gli anziani ed i bambini. Sono specie poco
aggressive che amano habitat tranquilli e ricchi di
ripari, ma possono essere anche ospiti indesiderati
dei nostri orti e giardini soprattutto in montagna e
nelle aree meno antropizzate. Per distinguere le
vipere dagli innocui colubri è indispensabile osservare alcuni caratteri tassonomici, trai quali il corpo
tozzo non più lungo di 80 cm, testa triangolare,
pupille degli occhi schiacciate e verticali (vedi foto
Natrice dal collare (Natrix natrix)
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a pag. 17), andamento più lento degli altri serpenti. Altri recenti ospiti occasionali dei nostri parchi
cittadini sono i rettili esotici. Sono sempre più
frequenti le segnalazioni, che giungono ai Servizi
CITES Territoriali del Corpo forestale dello
Stato, di serpenti o iguane che scorrazzano disorientati sotto le siepi dei giardini delle nostre
città e campagne. Il fenomeno è legato al crescente utilizzo di rettili come animali da
compagnia, acquistati nei negozi ed alle fiere
come piccoli serpentelli di poche decine di centimetri, possono superare i tre metri di lunghezza,
come il maestoso pitone reticolato. Tuttavia i
ritrovamenti più frequenti riguardano boa
costrittore e pitone reale, specie dalle dimensioni
contenute e pressoché innocue, spesso abituate
alla presenza umana perché nate ed allevate in
cattività nei terrari domestici. Le condizioni di
salute di questi animali, estranei ai nostri climi ed
ambienti, ed incapaci di procurarsi autonomamente il cibo sono solitamente pessime, molto
spesso vengono raccolti dal personale della
Forestale, curati da veterinari specializzati ed affidati a strutture adeguate. Più rari sono i casi di
ritrovamento di serpenti esotici velenosi, la
detenzione di queste specie non è consentita
dalla normativa nazionale, ciò nonostante negli
anni passati sono state documentate introduzioni
© N. Polini
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Attenzione alle vipere
e zanne della vipera non sono in grado di iniettare il veleno oltre il terzo strato dell’epidermide.
È sconsigliato incidere la ferita perché si agevola l’entrata in circolo del veleno. Anche l’uso del
siero antivipera è sconsigliato, in passato infatti ha causato più morti per shock anafilattico
dello stesso veleno. Indispensabile verificare che il morso sia quello di una vipera e non di un colubride innocuo, è infatti documentato che nel 64% dei casi in cui si denuncia il morso di vipera si tratta
in realtà di un altro serpente. Il morso è di solito evidenziato da due piccoli forellini distanziati di circa
1cm l'uno dall'altro e nelle vicinanze si possono notare le impronte degli altri denti mascellari. In molti
casi il morso viene inferto con un solo dente mentre le impronte circostanti sono virtualmente invisibili, perciò non è sempre agevole individuare la zona morsa. Se il morso è di vipera il veleno produrrà
un dolore prolungato e locale. La lenta azione del veleno di vipera ci consente di raggiungere in tutta
tranquillità il centro ospedaliero più vicino prima del sopraggiungere dei sintomi da avvelenamento. Il
consiglio quindi è di rimanere calmi evitando di aumentare la normale circolazione sanguinea, raggiungere il più vicino centro medico, utilizzando se possibile un mezzo di locomozione, e farsi
assistere da un medico il quale può contrastare il sopraggiungere di eventuali effetti collaterali fino al
termine dell'azione del veleno.
L
© N. Polini
di serpenti velenosi, provenienti soprattutto dalle
grandi fiere d’oltralpe.
Il Corpo forestale dello Stato costituisce un
importante riferimento per tutti i cittadini che
richiedono un supporto tecnico scientifico, tuttavia le segnalazioni telefoniche che giungono agli
uffici non sono sempre puntuali e chiare, spesso
riguardano avvistamenti di improbabili serpenti
dalle enormi dimensioni, dalle colorazioni vivaci
ed irreali, in alcuni casi il segnalante non ricorda il
colore dominante o la presenza di macchie sul
corpo dell’animale. Anche il comportamento
degli esemplari osservati è essenziale, infatti le
vipere si muovono molto più lentamente dei veloci biacchi, che raggiungono gli 11 km orari. Molto
importante è la realizzazione di foto che raffigurano la testa e parte del corpo dell’esemplare
avvistato, le stesse potranno essere inviate agli
esperti per una sicura e precisa classificazione.
Con le dovute cautele e le poche conoscenze
necessarie, per distinguere gli innocui colubri dalle
velenose vipere, saremo in grado di convivere con
questi preziosi ospiti dei nostri giardini, evitando
di incorrere in spiacevoli momenti di panico.
Biacco (Hierophis viridiflavus)
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