Un`estate tutta piena di iodio Un bambino su 5 nel nostro

16 giugno 2015
Un’estate tutta piena di iodio
Un bambino su 5 nel nostro Paese è a rischio di gozzo. Il segreto sta nel cibo
Pesce, molluschi e crostacei per fare il pieno di iodio nelle vacanze al mare. Chi invece sceglie i
monti potrà sfogarsi con yogurt biologico e mirtilli rossi, mentre gli amanti dei cibi esotici
beneficeranno di un’insalata di alghe a patto di non condirla con la soia. «Lo iodio non va in
vacanza», avvertono gli esperti della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica
(Siedp) nella loro campagna estiva contro la carenza iodica. Un problema che colpisce 2 miliardi di
persone nel mondo, con oltre una persona su 10 e un bambino su 5 a rischio gozzo nel nostro
Paese. In pratica in Italia si ammalano di gozzo 6 milioni di persone, più del 10% della popolazione,
e l’impatto economico di questa malattia è stimato in oltre 150 milioni di euro l’anno. Sono dati
dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che sottolinea come il gozzo interessi almeno il 20% dei
giovani.
«In estate suggeriamo di aumentare il consumo di pesce fresco di mare, soprattutto se ci si trova in
vacanza in località costiere - raccomanda Roberto Gastaldi, dell’Endocrinologia pediatrica
dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova - Come è noto, infatti, la maggior parte dei pesci e dei frutti
di mare sono buone fonte di iodio», minerale amico della tiroide. «Meno di 100 grammi di merluzzo
forniscono ad esempio 99 microgrammi di iodio (il 66% del fabbisogno giornaliero). Un’altra grande
fonte sono il salmone (non d’allevamento) o il branzino. Da prediligere, in generale, il pesce azzurro
(come sgombro e alici) e i pesci piccoli. Quelli grandi come tonno e spada, infatti, possono contenere
mercurio e sono sconsigliati nell’infanzia. Importanti anche i crostacei e molluschi come calamari e
polpi, privi di spine e del classico odore di pesce che a volte scoraggia i bambini».
Nella lista degli alimenti alleati gli specialisti inseriscono anche «i mirtilli rossi, frutti tipici della bella
stagione; lo yogurt biologico (una tazza fornisce 90 microgrammi di iodio, il 60% del fabbisogno
quotidiano); i fagioli (42% in una tazza della varietà bianca cotta) e le alghe: sono un concentrato di
iodio - assicura la Siedp - Una porzione da 50 grammi di alcuni tipi, ad esempio la bladderwrack
essiccata, contiene più del 100% del fabbisogno giornaliero». Iodio in quantità anche per gli amanti
di uova e latte, senza ovviamente dimenticare il sale iodato: «Cinque grammi al giorno per l’adulto
e 2-3 grammi per il bambino, come raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità,
bastano a centrare l’obiettivo giornaliero di iodio da assumere per far star bene la tiroide». E ancora,
«sono utili aglio e cipolle, funghi, semi di sesamo e girasole: ricchi di selenio equilibrano gli ormoni
della tiroide», insegna la Siedp che sconsiglia invece «soia, spinaci, cavoli, ravanelli, mandorle,
pinoli, nocciole e arachidi: bloccano l’assunzione di iodio e limitano la capacità della tiroide di
regolare il metabolismo».
Belli da vedere, ma indifferenti alla tiroide sono invece «sale nero e rosa dell’Himalaya: non
contengono iodio, così come il sale marino in generale». La carenza di iodio può essere dovuta
anche all’adozione di diete `di esclusione´, sia per scelta che in caso di allergie e intolleranze. «Gli
stili alimentari che escludono il pesce possono essere carenti di iodio - ammonisce Mohamad
Maghnie, responsabile dell’Unità operativa di endocrinologia clinica e sperimentale dell’Istituto
Gaslini-università di Genova - Nel caso dei vegani, poi, il rischio aumenta notevolmente dato che la
loro dieta esclude qualsiasi cibo di derivazione animale compresi latte, latticini e uova». In effetti,
osserva Gastaldi, «le allergie più diffuse (90%) sono verso pesce, crostacei, uova e latte: proprio gli
alimenti in cui si trova lo iodio. Un’altra situazione a rischio carenza è quella delle ragazze che
seguono diete restrittive e degli adolescenti con un’alimentazione squilibrata. In tutti questi casi conclude l’esperto - è importante controllare i valori di iodio e la tiroide ed eventualmente ricorrere a
integratori di iodio» su consiglio del medico.