PROGETTO EDUCAZIONE MOTORIA NELLE SCUOLE MATERNE “GIOCO SPORT CALCIO” PREMESSA Il campo di esperienza della corporeità e della motricità contribuisce alla crescita e alla maturazione complessiva del bambino, promuovendo la presa di coscienza del valore del corpo, inteso come un’espressione della personalità e come condizione funzionale, relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica, da sviluppare in ordine a tutti i piani di attenzione formativa. Ad esso ineriscono inoltre quei contenuti di natura segnica, i cui alfabeti sono indispensabili, per l'espressione soggettiva e la comunicazione interpersonale ed interculturale. Le tappe evolutive procedono dalla dominanza del «corpo vissuto», alla prevalenza della discriminazione percettiva e alla rappresentazione mentale del proprio corpo statico e in movimento. Intorno ai tre anni il bambino controlla globalmente gli schemi motori dinamici generali (correre, lanciare, etc.), imita di volta in volta posizioni globali del corpo o posizioni semplici di un segmento, riconosce parametri spaziali, discrimina e riproduce semplici strutture ritmiche. Verso i sei anni effettua una prima forma di controllo segmentario degli schemi dinamici generali, imita contemporaneamente posizioni globali del corpo e posizioni combinate dei suoi segmenti, riconosce la destra e la sinistra su di sé, discrimina e riproduce strutture ritmiche varie e articolate. I traguardi di sviluppo da perseguire consistono, da una parte, nello sviluppo delle capacità senso-percettive e degli schemi dinamici e posturali di base (camminare, correre, saltare, lanciare, calciare, stare in equilibrio etc. ) per adattarli, ai parametri spazio-temporali dei diversi ambienti; dall'altra nella progressiva acquisizione della coordinazione ,dei movimenti e della padronanza del proprio comportamento motorio, dell'interazione con l'ambiente, vale a dire la capacità di progettare ed attuare la più efficace strategia motoria e di intuire-anticipare quella degli altri e le dinamiche degli oggetti nel corso delle attività motorie. L'educazione alla salute, sarà avviata fornendo, in modo contestuale alle esperienze di vita, le prime conoscenze utili, per. una corretta gestione del proprio corpo, in modo da promuovere l'azione di positive abitudini igienico-sanitarie. Il naturale interesse per la conoscenza del corpo e della sua dimensione sessuale, può essere sostenuto dall’attenzione educativa dell'insegnante, rivolta sia alle occasioni informali, proprie della vita quotidiana, sia alle attività ludiche. Và sottolineato che la dimensione della sessualità, investe anche altri campi dell’esperienza educativa. L'insieme delle esperienze motorie e corporee correttamente vissute costituisce un significativo contributo per lo sviluppo di un'immagine positiva di sé. La forma privilegiata di attività motoria è costituita dal gioco, che sostanzia e realizza nei fatti il clima ludico della scuola dell'infanzia, adempiendo rilevanti e significative funzioni di vario tipo, da quella cognitiva a quella socializzante, a quella creativa. Occorre quindi conoscere e sperimentare tutte le forme praticabili di gioco a contenuto motorio: dai giochi liberi a quelli di regole, dai giochi con materiali a quelli simbolici, dai giochi di esercizio a quelli programmati, dai giochi imitativi a quelli popolari e tradizionali. L'insegnante svolgerà compiti di regia educativa, predisponendo ambienti stimolanti e ricchi di opportunità diversificate di esercizio; inoltre programmerà con cura la scelta, l'ordine di successione e le modalità di svolgimento dei giochi di regole di cui potrà anche assumere la conduzione. Nel gioco “dramma” il suo intervento consisterà soprattutto nel creare le condizioni, affinché il bambino si possa esprimere creativamente e lo stimolerà, alla ricerca di forme espressive e comunicative personali ed efficaci. I momenti di ordine valutativo poggeranno sulla definizione di comportamenti da osservare sistematicamente, sulla documentazione e sulla ponderazione dei processi di sviluppo del bambino con una particolare attenzione per il controllo dinamico e l'adattamento spaziale e temporale. L'impegno costante di piccoli attrezzi e oggetti semplici, che i bambini possono facilmente manipolare ed usare in varie situazioni e nei modi più diversi, garantisce comunque consistenza e significatività all'attività motoria. Va poi osservato che la disponibilità di impianti e attrezzature costose e sofisticate non costituisce in sé garanzia di consistenza e significatività educativa delle attività, ma é da considerarsi utile o addirittura indispensabile la relazione agli obiettivi della programmazione. Ai soggetti disabili deve essere offerta la possibilità di partecipare alle attività motorie programmate, sviluppando percorsi originali ed evitando occasioni di esclusione. Obbiettivi del progetto “Vedere i miei figli e gli altri bambini costretti in situazioni ambientali (case, città o quartieri...) sempre più ristretti e chiusi, dove la possibilità reale di ‘muoversi liberamente’ va via via restringendosi. mi mette addosso l’angoscia e un senso di colpa motivata dal fatto che, la nostra generazione non è stata in grado di preservare o creare spazi adatti al gioco. A tutto ciò si aggiungono le paure e le ansie che attanagliano molti genitori moderni: ‘si sporca, si fa male, si agita, non c’è tempo, fa freddo, che confusione!'". Nei piccoli infatti, è facile osservare la progressiva perdita di abilità di base dell’infanzia, l’incertezza e l’impaccio nei movimenti, la difficoltà di “misurare” il gesto e l’azione; talvolta è compromessa la fisicità stessa dei bambini; il loro corpo, sempre più spesso in eccesso o in carenza di peso, presenta difficoltà, come debolezze posturali, diffuse. Non di rado questa condizione di disagio si traduce in comportamenti esplosivi per quel bisogno fisiologico, sacrosanto a quest’età, di muoversi, correre, saltare, battere, urlare, combattere, picchiare, lanciare, appendersi, calciare, rotolarsi a terra. Le attività motorie e sportive sono un contributo alla crescita affettiva, sociale, morale e cognitiva.“Nella mia idea”, seguita l’ideatore del progetto “Gioco Sport Calcio”, “questo progetto avrà l’obiettivo di permettere al bambino di riscoprire il gioco e i suoi valori, ponendo particolare attenzione al suo mondo, ai suoi interessi e alle sue motivazioni. Il fanciullo ha voglia di muoversi, di confrontarsi con gli altri, di conoscere gesti e movimenti nuovi". OBIETTIVI PRIMARI: - SCHEMI MOTORI DÌ BASE (STRISCIARE - QUADRUPEDIA - ROTOLARE CAMMINARE - CORRERE - SALTARE - AFFERRARE, CALCIARE – LANCIARERESPINGERE - ARRAMPICARSI - OSSERVAZIONE E SVILUPPO DELLA LATERALITA’ - COORDINAZIONE CORPO-MANI-PIEDI-OCCHI ALL’INTERNO DÌ UNO SPAZIO VARIABILE - COORDINAZIONE COMANDO-AZIONE - APPROCCIO E CONOSCENZA DELLA PALLA - EDUCAZIONE E CONTROLLO DELLA RESPIRAZIONE - SENSIBILITA’ DEGLI ARTI OBIETTIVI SECONDARI: - INSTAURARE UN RAPPORTO DÌ RISPETTO E ATTENZIONE TRA IL GRUPPO E L’ALLENATORE - ACQUISIZIONE DEL CONCETTO DÌ GRUPPO/SQUADRA - FAVORIRE LO SVILUPPO DÌ DINAMICHE DÌ LEADERSHIP ALL’INTERNO DEL GRUPPO - EDUCAZIONE ALL’AGONISMO - APPRENDIMENTO TERMINOLOGIE UTILIZZATE IN PALESTRA - ELIMINARE LA FILOSOFIA DEL “NON MI RIESCE QUINDI NON CI PROVO ” Il valore del gioco e del divertimento Con il gioco, il bambino ritrova il sorriso e la spensieratezza, dimenticandosi dei piccoli malumori quotidiani. Giocando il bambino misura l’ambiente, prende coscienza dello spazio, misura le reazioni dell’adulto ed impara a vivere. Il Gioco favorisce l’integrazione; l’attività ludica non prevede in nessun modo, differenze sociali o fisiche o di razza, durante le fasi di gioco si è solo partecipante o concorrente, nient’altro. I giochi, sono la parte più seria della vita del bambino, sono il lavoro più grave che egli compia. Il gioco, come trasposizione del lavoro, dove il bambino impegna tutte le sue abilità e la sua creatività, per riuscire nel gioco dà il massimo di sé, proprio come fa l’adulto nelle attività lavorative. La struttura-gioco comprende una serie di componenti significative e di grande interesse. Un elemento essenziale del gioco è rappresentato dallo “spirito d’imitazione”. Atti, opere, comportamenti vengono riprodotti dal bambino con grande attenzione e con sorprendente spontaneità e vengono adattati ai suoi giochi. Un’altra importante qualità caratterizza l’attività ludica del bambino: la “competizione” con tutte le peculiarità che il termine presuppone: abilità, coraggio, azzardo valore sociale. In quasi tutti i giochi la più grande soddisfazione sta nel trionfare su di un’antagonista, l’amore per la vittoria è una condizione di esistenza per tutte le specie viventi, perciò abbiamo bisogno di soddisfarle”. Non meno importante è l’elemento “emozionale”, inteso come piacere di far parte del gruppo, di partecipare al gioco, di sentirsi protagonista della gara, di mettersi alla prova e di riuscire a superare le difficoltà. Esiste, poi, nel gioco un intimo desiderio di “piacere” e di “godimento”. La soddisfazione di riuscire a vincere gli ostacoli, arrivando a trasformare sensazioni ordinarie in sensazioni piacevoli e gratificanti. Anche gli sforzi diventano piacevoli e superabili come lanciare inseguire e calciare una palla o rincorrersi in lungo e in largo. E’ fondamentale sviluppare divertimento e competitività in qualsiasi esercizio vogliamo proporre. L’ora di allenamento diventerà una serie di tante gare dove saranno molti i vincitori. Preferibilmente i giochi verranno fatti a squadre in modo da sviluppare il senso di appartenenza ad un gruppo che si attiva per il raggiungimento di un obiettivo, a cui tutti i membri devono concorrere. I bambini cercheranno di dividersi in modo autonomo in squadre sulle basi di amicizie e rapporti preesistenti. Inizialmente bisogna assecondare questa tendenza, ma successivamente è importante mescolare le squadre in modo da evitare che si creino gruppetti indipendenti che rifiutano di interagire con gli altri compagni. Stimolare l’incitamento al compagno: durante questi esercizi il bambino deve sentire il calore dei compagni, le loro voci, le loro urla di incitamento. La palestra diventerà un ambiente di caos controllato, che genererà maggior entusiasmo nei bambini che stanno gareggiando. Al termine del gioco soffermarsi per dare il giusto peso ad una vittoria (ex. richiedere da parte di tutti un applauso). Alla riscoperta dei giochi tradizionali La maggior parte dei giochi di ieri, si svolgevano all’aria aperta, erano passatempi semplici, salutari e più adatti alla vita di allora. Le case erano molto piccole e poco comode, mentre di spazi liberi se ne trovavano in abbondanza, “la piazza” diveniva un ottimo laboratorio. I momenti di tempo libero da dedicare al gioco erano veramente pochi ma, quando questo accadeva, giocavano tutti, grandi e piccini, e non mancavano gli spettatori che assistevano alle prove. I giochi erano basati sulla destrezza, sull’agilità, sulla velocità, sulla coordinazione e sulla forza fisica. I giochi, sono sempre figli del tempo e si adattano al contesto sociale nel quale si svolgono. “Ieri” non esisteva nessun disturbo dall’esterno, niente TV, niente computer, niente telefonino, ninte play-station, scarsissima produzione industriale di giocattoli con, in compenso, una solida presenza di rapporti interpersonali e di socializzazione. Era considerato importante lo stare insieme, anche i momenti di lavoro si trasformavano in occasione di socializzazione. La persona allora era al centro della società e il gioco era di tipo collettivo-creativo e ad alto contenuto sociale. I bambini di oggi non sanno più cosa voglia dire avere un cielo azzurro sulla testa, schiacciati dalla loro passività di soggetti cresciuti davanti alla TV, con gli occhi abituati ad incamerare sempre più immagini e a produrre sempre meno parole. “Ieri” il bambino non aveva bisogno dell’adulto, della guida, era indipendente ed autonomo nel gioco prima e nella vita, poi; oggi non sono abituati a scegliere, c’è sempre qualcuno che provvede ad indirizzarli verso qualcosa e quando non c’è l’adulto c’è bisogno del computer o di altro. L’oggetto giocattolo è il nulla e dietro di esso si aggrovigliano il vuoto delle relazioni umane e l’assenza della fantasia, della creatività e dell’inventiva; in questo modo il gioco, inteso come tempo della piena libertà infantile, viene spogliato di spazi ampi e differenziati e mutilato dei propri segni educativi quali il movimento, la comunicazione, la fantasia, l’ avventura, la costruzione, la socializzazione. Il bambino, spesso, non sceglie in base alle sue esigenze ma viene trascinato in forme di divertimento imposte, create artificialmente, prefabbricate. Bambini che stanno insieme fisicamente ma che non socializzano affatto, tra loro, in quanto non si creano rapporti interpersonali, ma soltanto muri di isolamento e solitudine. Cosa possiamo fare con questo progetto? Nel corso del progetto cercheremo di far riscoprire ai bambini il gusto di giochi semplici, il piacere di giocare in gruppo insieme ad altri bambini, la gioia del muoversi e divertirsi. Bandierina, campana, chiapparello, nascondino, calcio la palla….i bambini che faranno parte del progetto avranno il compito di esportare fuori dalle quattro mura della palestra, la gioia di questi giochi, portandoli negli spazi aperti dei parchi, coinvolgendo altri bambini. Esempi di attività proposte L’attività che viene proposta prevede la formazione di 5 tappe che hanno come sfondo integratore la favola di Peter Pan: 1. WENDY, MICHELE, GIANNI, VOLANO CON PETER PAN VERSO L’ISOLA CHE NON C’E’ I bambini dovranno eseguire un percorso motorio tenendosi per mano, senza mai lasciarsi, così come i tre fratellini con Peter Pan volano sopra i tetti di Londra… DESCRIZIONE: il percorso motorio prevede lo slalom tra 6 coni, segue il superamento di 3 ostacolini, corsa su un materassino, e termina con un salto verso l’alto con le mani vicine. MATERIALE: 6 coni, 3 ostacoli, 1 materasso. COMPETENZE IMPLICATE: *Coordinazione oculo/podalica. * Coordinazione dinamica generale. * Coordinazione oculo/manuale. * Schemi motori di base: camminare, correre, saltare. 2. AL VILLAGGIO INDIANO Nel villaggio indiano, è facile cadere in trappole e tranelli nascosti …. DESCRIZIONE: uno alla volta i bambini dovranno eseguire un percorso motorio che prevede di saltellare nei 6 cerchi a terra, camminare in equilibrio lungo la linea del campo, rotolare, strisciare sotto a 4 ostacoli, correre e terminare camminando in equilibrio su una panchina. MATERIALE: 6 cerchi, 4 ostacoli, 1 panca. COMPETENZE IMPLICATE: * Equilibrio dinamico. * Schemi motori di base: correre, strisciare, saltare. * Coordinazione oculo-manuale. * Orientamento spaziale. 3. IL COVO DEI BIMBI SPERDUTI I tre fratellini si ritrovano in uno strano e fantastico rifugio, il covo dei bimbi sperduti; qui fanno amicizia e giocano… DESCRIZIONE: in questa postazione viene proposto un gioco di gruppo con l’utilizzo della palla; i bambini si dispongono in piedi in cerchio e ruotando passano il pallone al bambino che hanno di fianco chiamandolo per nome; lo stesso, ma da seduti. La variante che può essere usata è quella di fare il passaggio della palla ad una o due mani. MATERIALE: palla COMPETENZE IMPLICATE: * Coordinazione oculo-manuale. * Coordinazione dinamica generale. 4. IL COMBATTIMENTO SUL VASCELLO TRA CAPITAN UNCINO E PETER PAN Le avventure non sono ancora finite e neppure i colpi di scena. Peter pan è costretto a combattere con il suo acerrimo e fedele nemico, Capitan Uncino… DESCRIZIONE: il gioco si svolge su tutto il campo da pallavolo, che rappresenta il vascello, nelle due metà campo sono disposte due squadre: · I pirati con capitan uncino (gli allenatori) - Peter Pan e i fratellini ( i bambini.) Peter Pan va all’assalto e cerca di abbattere la nave di Capitan Uncino e dei pirati. Verranno lanciati i palloni (bombe) da una parte all’altra al di sopra della rete. Al fischio si contano i palloni. MATERIALE: palle COMPETENZE IMPLICATE: * Schemi motori di base: camminare, correre, saltare, lanciare, afferrare. * Equilibrio dinamico. * Orientamento spazio-temporale. * Coordinazione dinamica generale. 5. RITORNO A CASA NAVIGANDO NEL CIELO CON LO SPLENDIDO VASCELLO I tre fratellini cominciano ad avere nostalgia dei genitori, del cane Nana, e della loro casa. Peter pan con il vascello conquistato, li fa volare verso Londra… DESCRIZIONE: i bambini eseguono una staffetta in cui devono recuperare da uno scatolone oggetto che richiamano alla memoria la loro casa ( palloni), correre verso un contenitore e lanciarvi l’oggetto da dietro un cono, il gioco termina quando tutti i palloni sono nel contenitore. MATERIALE: palle, 2 coni, contenitore. COMPETENZE IMPLICATE: * Schemi motori di base: camminare, correre, lanciare, afferrare. * Equilibrio dinamico. * Orientamento spazio-temporale. * Coordinazione dinamica generale. L’Istruttore Coni/Figc e responsabile del Progetto Roberto De Porzi A.S.D. SEGNI CALCIO Il Presidente Alfredo Capaldo