PRF2000203 Il contributo delle colture cellulari nei diversi settori

PRF2000203
Il contributo delle colture cellulari nei diversi settori delle Scienze Biomediche, seppure sia
andato aumentando, tuttavia le applicazioni sono ancora limitate in rapporto alle enormi
potenzialità. Pur essendo esseri viventi di laboratorio non possono certamente sostituire
l’ospite naturale o il modello animale da laboratorio recettivo. Tuttavia, le colture cellulari
possono, in determinate circostanze esprimere le stesse caratteristiche del tessuto/organo
da cui sono derivate e possono essere utilizzate per indagini i cui esiti, in ragione della
standardizzabilità e riproducibilità, possono dare indicazioni significative della reale
situazione in vivo. Obiettivi del presente progetto sono stati volti ad 1) amplificare cellule
ematopoietiche per il loro impiego in ambito sanitario; 2) caratterizzare cellule originate da
tessuti diversi; 3) impiegare nuovi tipi cellulari nel settore dell’Ingegneria Tissutale;
4)immortalizzare cellule della specie aviare; 5) tipizzare antigeni di istocompatibilità e
accertare la sintesi di interleuchine da parte delle cellule tumorali dell’IZSLER; 6) allestire
colture cellulari in forma persistente con l’agente della “scapie”.
I risultati conseguiti hanno evidenziato la possibile amplificazione e differenziazione in vitro
di linfociti T derivanti da progenitori CD34+ utilizzabili nel trapianto autologo in quanto sono
conformi a linee guida di sicurezza previste per terapia cellulare. Sono inoltre state
allestite colture cellulari da differenti tessuti, controllate nella purezza e caratterizzate con
anticorpi specifici. Le stesse sono state inoltre coltivate in modelli 3D rappresentati da
“biomateriali o scaffolds” utilizzabili quale sistema riparativo alternativo a quelli tradizionali.
L’immortalizzazione di cellule della specie aviare non si è realizzata in quanto il corredo
cromosomiale non si è stabilizzato malgrado la presenza dì una attività telomerasica. Per
quanto concerne la capacità delle linee cellulari tumorali di secernere molecole
immunosoppressive ne consegue una estrema cautela nell’utilizzo di cellule con fenotipo
neoplastico per ricerche di tipo funzionale relativamente allo sviluppo di risposte effettrici
verso fenotipi mutati. Le varie tipologie di cellule tumorali sono inoltre risultate in grado di
sintetizzare citochine. Infine l’infezione in vitro di colture cellulari rappresenta un ausilio
nello studio di agenti associati a forme neurodegenerative neuronali quale quella della
scrapie.