CONSERVATORIO STATALE DI MUSICA “L. PEROSI” - CAMPOBASSO TRIENNIO SPERIMENTALE “REPERTORI VOCALI DA CAMERA” Maurice RAVEL Cinq Mélodies Populaires Grecques A.A. 2005 – 2006 – sessione invernale Studente: Ilaria Patassini Docenti: Felice Cammarano Barbara Lazotti Piero Niro Diego Roncalli 1 INDICE 1 – Profilo storico culturale della Francia tra il 1850 e il 1915 2 – Le correnti poetiche del periodo: decadentismo, simbolismo, parnassianesimo 2.1 Le correnti poetiche 2.2 Le problematiche tra musica e poesia 2.3 Musica per poesia o poesia per musica? 3 – La Mélodie francese 4 – L’estetica dal Romanticismo al Formalismo 5 – Maurice Ravel: la vita e le opere 6 – Cinq Mélodies populaires grecques 6.1 Un’introduzione alle chansons grecques 6.2 La scoperta del fonografo e il lavoro dei “raccoglitori” di musica popolare 6.3 Testi e traduzioni 6.4 Analisi armonica delle mélodies 7 - Discografia 8 - Bibliografia 2 Un’introduzione alle melodie greche Negli ultimi decenni del secolo XIX la cultura francese subisce l’influsso dell’orientalismo: i due concerti di musica russa durante l’Esposizione Universale di Parigi nel 1889 aprono nuovi orizzonti sonori, cui si aggiungono le suggestioni derivanti da un rinnovato interesse per l’antica Grecia (dagli scavi di Troia alla riesumazione delle Olimpiadi). In Francia circolano musiche, biografie e studi critici su autori russi, nell’ambito di una più generale curiosità per quella cultura; l’avvicinamento tra i due paesi è anche politico: l’alleanza franco-russa siglata a Parigi nel 1897 dallo zar Nicola II in persona. Per i compositori francesi e per il pubblico di fine Ottocento e dei primi del Novecento, la musica russa si associa all’idea di un Oriente fiabesco e sensuale evocato nei poemi sinfonici di Rimskij-Korsakov e di Balakirev. In questo contesto operano il nostro Maurice Ravel, Maurice Emmanuel e successivamente Jacques Ibert. Ravel, suggestionato dalle atmosfere fiabesche orientali e dal personaggio di Shahrazad, compone dapprima un’ouverture per un’opera che poi non scriverà, quindi mette in musica tre poesie in versi liberi dell’amico Tristan Klingsor (pseudonimo di Léon Leclère), pubblicate nel 1903 nella raccolta Shéhérazade, che comprende cento poesie. Ravel è enormemente affascinato dalle scoperte delle recenti discipline etnomusicologiche. E, sappiamo, grazie all’amico Michel - Dimitri Calvocoressi nasce l’idea di armonizzare quelle melodie popolari greche che insieme avevano registrato con fonografi rudimentali nell’isola di Chio. L’interesse per la musica popolare è condiviso anche da Emmanuel, per il quale l’impiego di elementi della cultura folklorica, come la modalità, propizia un ideale ricongiungimento con quelle radici a cui si deve tanta bellezza. Nel breve ma significativo ciclo delle melodie greche Ravel mette in 3 musica anonimi testi greci tradotti in francese dall’amico Michel de Calvocoressi. L’organico per il quale scrive è voce con accompagnamento del pianoforte ma un’orchestrazione della prima e della quinta mélodie fu schizzata dallo stesso Ravel, mentre alle altre una veste orchestrale fu donata da Manuel Rosenthal. Sulla stessa vena il compositore scriverà più tardi Tripatos (1909), Sept Chants Populaires (1910) e le Deux Mélodies hébraique (1914). Le prime interpreti dell’opera furono Louise Thomasset (III e IV mélodies) e Marguerite Barbaian (I, II e V mélodies), sappiamo anche che la III e IV mélodies furono composte il 20 febbraio del 1904 presso l’ Ecole des Hautes Etudes sociales di Parigi, mentre la I, II e III vennero composte nel 1906 durante una conferenza dell’amico Calvocoressi a cui vennero dedicate (la III e la IV portano la dedica invece a Pierre Aubry, altro musicologo). 4