ELETTROTECNICA Ingegneria Industriale - BIPOLI E TRASFORMATEStefano Pastore Dipartimento di Ingegneria e Architettura Corso di Elettrotecnica (043IN) a.a. 2016-17 Classificazione dei componenti • Dipende dalle equazioni costitutive del modello del componente, se è lineare o no, dinamico (con derivata) o algebrico, con parametri costanti o variabili nel tempo o Lineari o Non-lineari o Resistivi o Dinamici o Tempo-invarianti (T-I) o Tempo-varianti (T-V) • Le scelte non sono mutuamente esclusive, ma vanno applicate una alla volta a ogni componente 2 Classificazione: esempi • v(t) = R i(t) (resistenza) bipolo, lineare, resistivo, T-I • i(t) = I0 (e v(t)/v - 1) (diodo) bipolo, nonlineare, resistivo, T-I T • v(t) = R(t) i(t) (p.e. interruttore) bipolo, lineare, resistivo, T-V • i(t) = C dv(t)/dt (condensatore) bipolo lineare (Q = C V), dinamico, T-I • I circuiti si classificano in base ai componenti 3 Sorgenti ideali di tensione e corrente • Una sorgente ideale di tensione mantiene il valore della tensione costante qualunque sia la corrente erogata • Una sorgente ideale di corrente mantiene il valore della corrente costante qualunque sia la tensione 4 Legge di Ohm • Le resistenze sono componenti a due terminali che dissipano l’energia elettrica. L’equazione costitutiva è chiamata “legge di Ohm”, dove il coefficiente R è detto resistenza v(t) = R i(t) • L’inverso della resistenza è chiamata conduttanza (G = 1/R) i(t) = G v(t) 5 Legge di Ohm (2) • Il coefficiente di proporzionalità R è chiamato “resistenza” e si misura in [W]. Per un conduttore cilindrico, vale la relazione l Rr S • Dove r è la resistività del materiale, l la lunghezza e S la sezione • La conduttanza G si misura in [W-1] o in [S] • La potenza dissipata vale p = vi = Ri2 = Gv2 6 Metodo del Tableau • Abbiamo scritto le equazioni topologiche (IK e IIK) di un circuito: 2 b incognite b equazioni di Kirchhoff • Mancano ancora b equazioni per completare il sistema, ovvero le equazioni costitutive dei componenti • Il sistema complessivo che si ottiene si chiama Tableau. Se i componenti sono lineari e resistivi, il Tableau è descritto da una matrice 7 Tableau: esempio • Circuito lineare resistivo T-I • 3 nodi, 4 rami (4 c, 4 ddp) 8 incognite • 2 IK, 2 IIK, 4 costitutive 8 equazioni is i1 0 - i1 i2 i3 0 v - v - v 0 1 2 s v2 - v3 0 v V s s v1 - R1 i1 0 v2 - R2 i2 0 v - R i 0 3 3 3 8 Tableau: matrice • Il sistema lineare in forma matriciale (matrice T) è 1 0 0 0 0 0 0 is 0 1 0 - 1 i 0 1 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 - 1 - 1 0 i2 0 0 0 0 0 0 0 1 1 i3 0 0 0 0 0 1 0 0 0 vs Vs 0 R 0 0 0 1 0 0 v1 0 1 0 0 - R2 0 0 0 1 0 v2 0 0 0 -R 0 0 0 1 v3 0 0 3 T • Il circuito è ben posto se si ha det T ≠ 0 9 Sistemi Tableau • Se aggiungo un componente nonlineare come il diodo, il sistema tableau diventa nonlineare, non più esprimibile quindi con una matrice • Se aggiungo un condensatore o un induttore, devo aggiungere alle variabili le derivate delle tensioni o delle correnti, o entrambe, e le relative condizioni iniziali. Il sistema sarà dinamico • Se aggiungo un interruttore ottengo un sistema T-V • Ci occuperemo di sistemi lineari, resistivi o dinamici, T-I (LRI, LDI) 10 Proprietà della matrice tableau • Per circuiti LRI: • T: [2b×2b] i 0 T h (t) v s • Consideriamo det(T) per determinare il numero di soluzioni • det(T) ≠ 0: circuito ben posto, una soluzione • det(T) = 0: – Infinite soluzioni (modello insufficiente) – Nessuna soluzione (modello errato) 11 Principio di sovrapposizione degli effetti (PSE) • E’ il principio fondamentale dei circuiti lineari Sia N un circuito LRI con un’unica soluzione, alimentato da N sorgenti indipendenti di tensione e M sorgenti indipendenti di corrente. Allora ogni potenziale di nodo, tensione o corrente di ramo può essere espressa come combinazione lineare delle sorgenti indipendenti, con coefficienti costanti che dipendono dai parametri omogenei del circuito, ma non dipendono dai valori delle sorgenti stesse. 12 PSE: esempio 1 • Circuito LRI con 2 sorgenti di tensione indipendenti • Applicando PSE alla tensione v3(t) si ottiene v3(t) = a1 vs1(t) + a2 vs2(t) = = v3’(t) + v3” (t) 13 PSE: esempio 1 (2) • Dove v3(t) = v3’(t) = a1 vs1(t) se vs2(t) = 0 V v3(t) = v3”(t) = a2 vs2(t) se vs1(t) = 0 V • Sorgente di tensione nulla corto circuito • Sorgente di corrente nulla circuito aperto • Quindi (coefficienti ak sono numeri puri) v3 (t ) R2 // R3 a1 vs1 (t ) v (t )0 R1 R2 // R3 s2 R1 // R3 a v3 (t ) 2 vs 2 (t ) v (t )0 R2 R1 // R3 s1 14 PSE: esempio 2 • Circuito LRI con 1 sorgente di tensione e 1 di corrente indipendenti • Applicando PSE alla tensione v3(t) si ottiene v3(t) = a1 vs1(t) + r2 is2(t) = = v3’(t) + v3” (t) • Il coefficiente r2 ha le dimensioni di una resistenza 15 Bipoli LRI Rappresentazione implicita del bipolo: a v(t ) b i (t ) hs (t ) • Rappresentazione esplicita di Thevenin: hs (t ) b v(t ) - i (t ) ( a 0) a a v(t ) R i (t ) vs (t ) • Rappresentazione esplicita di Norton: hs (t ) a i (t ) - v(t ) (b 0) b b i (t ) G v(t ) is (t ) 16 Modelli di Thevenin e Norton • Se esistono entrambi (a ≠ 0, b ≠ 0), sono due rappresentazioni diverse dello stesso bipolo • Modello di Thevenin: v(t) = Ri(t) + vs(t) • Modello di Norton: i(t) = Gv(t) - is(t) 17 Analisi della potenza • Supponiamo che esista la rappresentazione esplicita di Thevenin (vs(t) = Vs > 0, R > 0): p (t ) v(t ) i (t ) R i (t ) Vs i (t ) R i (t ) 2 Vs i (t ) • Max potenza erogabile (potenza disponibile): - Vs2 pd 4R 18 Generatori reali • Tengono conto delle perdite interne del generatore 1) Di tensione: modello di Thevenin 2) Di corrente: modello di Norton • Rendimento: pot. sul carico Pu pot. erogata Pe 19 Generatori reali (2) • Chiudendo un gen. tens. Su un carico Ru si ottiene: Ru i 2 Ru Vs Ru Ru V i Vs i Vs Rs Ru Vs Rs Ru 0 V 1 • Se Rs << Ru, allora V ≈ 1 e il generatore è detto di tensione • Chiudendo un gen. corr. Su un carico Gu si ottiene: Gu I Gs Gu 0 I 1 • Se Gs << Gu, allora I ≈ 1 e il generatore è detto di corrente 20 Condensatore • Componente lineare dinamico • Rappresentazione differenziale: dv(t ) i (t ) C dt v(0) V0 • Rappresentazione integrale 1 v(t ) V0 i ( )d C0 t • Energia immagazzinata (V0 = 0 V) EC (t ) p( )d t 0 C v (t ) 0 1 2 vdv Cv 2 21 Induttore • Componente lineare dinamico • Rappresentazione differenziale: di(t ) v(t ) L dt i (0) I 0 • Rappresentazione integrale 1 i (t ) I 0 v( )d L0 t • Energia immagazzinata (I0 = 0 A) E L (t ) t 0 1 2 p ( )d L idi Li 2 0 i (t ) 22 Trasformate e fasori • I fasori sono definiti per le funzioni sinusoidali come: u (t ) U e jwt U e j w t U U cosw t U dove : U U e jU C • Il vettore U in campo complesso è detto FASORE. (N.B. L’angolo U si misura sempre in rad) • w è la frequenza angolare (rad/s) 2 1 w , w 2 f , T T f 23 Utilità delle trasformate • Le trasformate sono strumenti che permettono una analisi matematica semplificata di un problema u(t) = u1(t) + u2(t) U = U1 + U2 • Dove u(t) = {Uejwt} 24 Trasformata di Steinmetz • Consideriamo l’insieme delle funzioni sinusoidali isofrequenziali (w) u (t ) A cosw t • Ogni u(t) è identificata da una ampiezza A e da una fase • Possiamo allora associare a ogni u(t) un fasore U e viceversa • Trasformata di Steinmetz: u (t ) U : U A, U 2k U u (t ) : u (t ) U e jw t • NB: sin(x) = cos(x-/2), cos(x) = sin(x+/2) (e -j/2 = - j) 25 Interpretazione geometrica • La funzione sinusoidale u(t) è la proiezione del vettore rotante sull’asse delle ascisse. Il fasore U rappresenta il vettore per t = 0 • (Ricordiamo che: |e jwt| = 1) 26 Proprietà di linearità • Comporre linearmente due o più sinusoidi nel tempo equivale a comporre i fasori corrispondenti u1, u2: sinusoidi isofrequenziali (U1 e U2) l1, l2 R u (t ) l1u1 (t ) l2u 2 (t ) l U l U e U e l1 U1e jw t l2 U 2 e jw t 1 1 2 2 jw t jw t dove : U l1U1 l2U 2 • Abbiamo trovato il fasore U di u(t) come combinazione lineare dei singoli fasori 27 Proprietà della derivata • Derivare una sinusoide equivale a moltiplicare il fasore corrispondente per jw • u: funzione sinusoidale (U) d y (t ) u (t ) dt d d jw t jw t Ue U e dt dt jwU e jw t Y e jw t dove : Y jwU • Abbiamo trovato il fasore Y di y(t) moltiplicando il fasore U per jw 28 Proprietà dell’integrale • Per l’integrazione si procede analogamente, dividendo U per jw: U Y jw N.B. moltiplicare per j equivale a ruotare un vettore di +/2, mentre dividere per j equivale a ruotare il vettore di –/2, mantenendo in entrambi i casi il modulo costante. (j = e j/2, 1/j = -j = e -j/2) • Applicheremo le trasformate ai circuiti LRI e LDI 29 Applicazione dei fasori • Circuito a regime con sorgente: vs(t) = Vs cos(wt + s) • variabili: 6 [i1(t), i2(t), i3(t), v1(t), v2(t), v3(t)] • Equazioni: 6 [1 I K, 2 II K, 3 costitutive] - i1 (t ) i2 (t ) i3 (t ) 0 v (t ) - v (t ) 0 3 1 v3 (t ) - v2 (t ) 0 v1 (t ) - R1i1 (t ) vs (t ) i (t ) C dv3 (t ) 3 dt v (t ) R i (t ) 2 2 2 30 Applicazione dei fasori (2) • Essendo il circuito lineare e tempo-invariante e la sorgente sinusoidale, le correnti e tensioni sono sinusoidali. Definiamo i fasori associati: vs (t ) Vs cos(w t s ) Vs Vs e j s i1 (t ) I1 cos(w t i1 ) I1 I1e ji1 i2 (t ) I 2 cos(w t i 2 ) I 2 I 2 e ji 2 i3 (t ) I 3 cos(w t i 3 ) I 3 I 3e ji 3 v1 (t ) V1 cos(w t v1 ) V1 V1e jv1 v2 (t ) V2 cos(w t v 2 ) V2 V2 e jv 2 v3 (t ) V3 cos(w t v 3 ) V3 V3e jv 3 • Le incognite sono le ampiezze e fasi delle sinusoidi, ovvero i moduli e le fasi dei fasori associati 31 Applicazione dei fasori (3) • Per le proprietà viste, operiamo la trasformazione delle equazioni con la trasformata di Steinmetz, utilizzando i fasori appena introdotti. • Le equazioni diventano: - I1 I 2 I 3 0 V1 - V3 0 V - V 0 3 2 V1 - R1 I1 Vs I C j wV 3 3 V2 R2 I 2 • Sono 6 equazioni complesse in 6 variabili complesse • Corrispondono a 12 equazioni reali in 12 variabili reali 32 Applicazione dei fasori (4) • I fasori delle tensioni risultano essere: 1 R1 V1 V2 V3 Vs 1 1 jw C R1 R2 R2 Vs R1 R2 jw C R1 R2 V1 R2 Vs R1 R2 2 w 2 C 2 R12 R22 v1 s - atan w C R1 R2 R1 R2 2k • Nel dominio del tempo si ottiene: v1 (t ) R2 Vs R1 R2 w 2 2 C R R 2 2 1 2 2 cos(w t s - atan w C R1 R2 R1 R2 ) 33 Circuiti resistivi e fasori • Un circuito LRI a regime (sorgenti sinusoidali isofrequenziali) può essere descritto con il tableau Ai (t ) 0 Bv (t ) 0 Mv (t ) Ni (t ) h (t ) s • Per PSE tutte le variabili del circuito sono sinusoidali. Applicando Steinmetz, per la proprietà della linearità, si ottiene A I 0 BV 0 MV NI H s • Si risolve il sistema nelle variabili complesse (fasori) e poi si anti-trasformano i risultati. 34 Circuiti dinamici e fasori • Un circuito LDI a regime (sorgenti sinusoidali isofrequenziali) può essere descritto con il tableau aggiungendo le derivate delle tensioni sui condensatori e delle correnti nelle induttanze: Ai(t ) 0 Bv (t ) 0 Mv (t ) Ni(t ) h s (t ) dv p (t ) i p (t ) C p dt v (t ) L diq (t ) q q dt • Per PSE e per la proprietà della derivata dei fasori, tutte le variabili a regime del circuito saranno sinusoidali 35 Circuiti dinamici e fasori (2) • Applicando la trasformata di Steinmetz alle variabili sinusoidali (i(t), v(t)) del circuito si ottiene AI 0 BV 0 MV NI H s I j wC V p p Vq jwLI q • Il sistema lineare va risolto nei fasori (I, V) delle variabili del circuito. Si può procedere infine alla operazione di anti-trasformazione per trovare le funzioni sinusoidali nel dominio del tempo 36 Elementi dinamici e trasformate con i fasori • Trasformando le relazioni costitutive si ottiene: I jwCV dv i C 1 I dt V jwC V jwLI di v L 1 V dt I jwL 37 Impedenze e ammettenze • Le impedenze (ammettenze) sono definite come estensione del concetto di resistenza (conduttanza), ovvero come rapporto dei fasori della tensione e della corrente di un bipolo e viceversa V z R jX z e j I I 1 1 - j j y y G jB y e e V z z • z: impedenza R: resistenza X: reattanza • y: ammettenza G: conduttanza B: suscettanza 38 Bipoli elementari e impedenze • Con i fasori, applicando le proprietà viste precedentemente, si ha R: V RI C : I j wC V L : V jw L I V I R 1 V I jw C 1 I V j wL • Da cui si ricavano le relative impedenze e ammettenze: z R R, 1 yR G R 1 zC , jwC z L jwL, yC jwC yL 1 jwL 39 Impedenza e ammettenza con i fasori • Nel dominio dei fasori, la relazione tra l’impedenza e l’ammettenza è 1 1 y z z y y - R G 2 2 1 R X y -X z B 2 R X2 40 Fase dell’impedenza • Bipolo resistivo: = 0 (z = R) • Bipolo capacitivo: = -/2 (z = 1/jwC) • Bipolo induttivo: = /2 (z = jwL) • Bipolo resistivo-capacitivo: -/2 < < 0 • Bipolo resistivo-induttivo: 0 < < /2 (Nel semipiano sinistro il bipolo eroga potenza) 41 Fasori e impedenze • Per una generica impedenza z: V z I V z I , V I z V V I I , I V - z z z 42 Fasori e impedenze (2) • Resistenza R: V R I V R I , V I • Condensatore C: 1 V I V I , V I jw C wC 2 1 • Induttore L: V jw L I V w L I , V I 2 43 Fasori e riferimento di fase • Consideriamo un bipolo in regime sinusoidale e eseguiamo un cambiamento della coordinata tempo con un Dt a piacere (sinusoide da - a + v(t ) V e jwt i (t ) I e jwt t t ' Dt i (t ' ) I e Ie e v(t ' ) V e e D w Dt i (t ' ) I e e v(t ' ) V ' e V ' Ve I ' Ie i (t ' ) I ' e v(t ' ) V e jw ( t ' Dt ) V e jwDt e jwt ' jw ( t ' Dt ) jwDt jD jD jD jD jwt ' jwt ' jw t ' jwt ' jwt ' 44 Fasori e riferimento di fase (2) • I moduli dei fasori calcolati nei due riferimenti sono uguali, mentre le fasi sono traslate dello stesso angolo D • Questa traslazione di fase si manifesta in tutti i fasori del circuito. V ' V e jD I ' Ie jD V ' V , V ' V D I ' I , I ' I D V V' z V - I V '-I ' z I I' 45 Serie di bipoli • Due bipoli sono connessi in serie quando sono percorsi dalla stessa corrente (le loro tensioni si sommano) • v = v1 + v2 , i = i 1 = i 2 • v1 = R1 i1, v2 = R2 i2, • v = R1 i + R2 i = (R1 + R2) i = Rs i Rs = R1 + R2 • L’espressione sopra si estende a un numero n di resistori (resistenze) • Nel caso di due soli componenti • 1/Gs = 1/G1 + 1/G2 = (G1 + G2)/G1G2 G1G2 Gs G1 G2 • NB: R --- cc R, R --- ca ca • NB: R --- R ---… --- R nR 46 Parallelo di bipoli • Due bipoli sono connessi in parallelo quando sono sottoposti alla stessa tensione (le loro correnti si sommano) • i = i 1 + i 2 , v = v1 = v2 • i1 = G1 v1, i2 = G2 v2, • i = G1 v + G2 v = (G1 + G2) v = Gp v Gp = G1 + G2 • L’espressione sopra si estende a un numero n di resistori (conduttanze) • Nel caso di due soli componenti • 1/Rp = 1/R1 + 1/R2 = (R1 + R2)/R1R2 R1 R2 Rp R1 R2 • NB: la Rp sarà sempre più piccola delle resistenze R1 e R2 • NB: R//cc cc, R//ca R • NB: R//R//…//R R/n 47 Partitori di tensione Si può applicare quando ho due o più (N) bipoli in serie v v1 v2 , i i1 i2 v1 R1i, v2 R2i, v ( R1 R2 )i R1 R2 v1 v , v2 v R1 R2 R1 R2 Rk vk v R1 R2 RN 48 Partitori di tensione (2) • Se ho solo 2 bipoli in serie, posso usare le ammettenze 1 / G1 G2 v1 v v 1 / G1 1 / G2 G1 G2 G1 v2 v G1 G2 • N.B. i componenti devono essere percorsi dalla stessa corrente perché la regola del partitore sia applicabile 49 Partitori di corrente Si può applicare quando ho due o più (N) bipoli in parallelo i i1 i2 , v v1 v2 i1 G1v, i2 G2 v, i (G1 G2 )v G1 G2 i1 i, i2 i G1 G2 G1 G2 Gk ik i G1 G2 GN 50 Partitori di corrente (2) • Con due bipoli in parallelo, posso usare le resistenze 1 / R1 R2 i1 i i 1 / R1 1 / R2 R1 R2 R1 i2 i R1 R2 • N.B. Scorre più corrente nel ramo con resistenza minore (vedi sistemi di terra) 51 Bipoli dinamici notevoli • Consideriamo la serie di una resistenza e di un condensatore (R, C > 0) 1 1 z R R- j j wC wC 52 Bipoli dinamici notevoli (2) • Consideriamo il parallelo di una resistenza e di un condensatore (R, C > 0) 1 R R j wC z 1 1 jwCR R j wC R - wCR 2 j 2 2 2 1w C R 1 w 2C 2 R 2 53 Bipoli dinamici notevoli (3) • Consideriamo la serie di una resistenza e di un induttore (R, L > 0) z R j wL 54 Bipoli dinamici notevoli (4) • Consideriamo il parallelo di una resistenza e di un induttore (R, L > 0) R jwL z R jw L Rw 2 L2 wLR 2 2 j 2 2 2 R w L R w 2 L2 55 Circuiti risonanti reali serie • Consideriamo la serie di una resistenza, di un induttore e di un condensatore (R, L, C > 0) 1 1 z R j wL R j wL j wC wC • La reattanza si annulla in w0, frequenza di risonanza 1 1 0 w0 wC LC X s 0 per w w0 (comportamento res - ind) X s wL - X s 0 per w w0 (comportamento res - cap) 56 Circuiti risonanti serie reali (2) • In w0 abbiamo il minimo dell’impedenza (z = R), il cui modulo tende all’infinito per w 0 e per w • Se alimentiamo il circuito risonante con una sorgente di tensione sinusoidale costante in ampiezza, otteniamo il massimo della corrente alla frequenza di risonanza • È il più semplice filtro passa-banda 57 Circuiti risonanti serie reali (3) • Rappresentazione grafica dei fasori relativi a un circuito risonante serie reale, dove la corrente è: i(t) = |I| cos(wt + i) A • Conta lo sfasamento relativo tra tensione e corrente (angolo ), non il valore assoluto della fase che dipende dall’origine (arbitraria) dell’asse temporale 58 Circuiti risonanti serie reali (4) • Alimentiamo il bipolo con una sorgente di tensione sinusoidale con fasore Vs e calcoliamo la ddp sulla resistenza in rapporto alla tensione di alimentazione VR R VS R j wL 1 1 j wC 1 1 j 1 w L R wC j L 1 1 w LC R C w LC 1 H ( jw ) w w0 1 jQ w w0 w0 L 1 L 1 con : w0 ,Q R w0CR LC R C • w0: frequenza di risonanza • Q: fattore di qualità 59 Circuiti risonanti serie reali (5) • Disegniamo i diagrammi del modulo e della fase 60 Circuiti risonanti parallelo reali • Sono equivalenti a quelli serie. Invece della impedenza, calcoleremo l’ammettenza (si scambiano tra loro tensioni e correnti) 61