Evasione fiscale Alessandro Santoro, Università Bocconi, Milano, 2 marzo 2012 Sommario • Evasione: definizioni e impatti sul benessere. benessere • L’evasione e l’economia sommersa in Italia: i dati. • Perché si evade? Il modello tradizionale (intro) e le nuove teorie. • Strategie St t i di contrasto t t dell’evasione d ll’ i i Italia in It li Evasione: definizioni e Evasione: definizioni e impatti sul benessere p Che cos’èè ll’evasione? Che cos evasione? • Definizione approssimativa: “comportamento o insieme di comportamentii da d cuii consapevolmente l d i deriva un valore l economico dell’imposta dovuta inferiore a quello previsto dal sistema fiscale fiscale”. • comportamenti omissivi e attivi; • consapevolezza: no errore o volontà di altri; • imposta dovuta per il passato o per il futuro da chi tiene il comportamento; imposta = prelievo coattivo che lo Stato o altro ente pubblico effettua nei confronti di chi abbia la disponibilità o titolarità di un reddito o di un patrimonio e di chi abbia acquistato un venduto un bene o servizio. • Imposte e tasse. Che cos’èè ll’evasione? Che cos evasione? • In concreto, le modalità dell’evasione dipendono: dal d l tipo ti di imposta i t e dal d l tipo ti di reddito; ddit dalle regole previste dal sistema fiscale per l’applicazione di quella imposta p aq quel tipo p di reddito. • Imposte sul reddito (Ire, prima Irpef): da immobili, da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, da impresa, da partecipazione, di natura diversa, diversa ma: il reddito da lavoro autonomo e da impresa è dato dalla differenza tra i valori dichiarati dei ricavi e dei costi, che possono essere sotto o sovra dichiarati d h ( (evasione d ricavi e da da d costi, anche h per Ires e parte di Irap); il reddito da lavoro dipendente è tassato alla fonte: è riportato dal sostituto d’imposta e può essere evaso solo se questi ne ha interesse (per evitare contributi e parte di Irap: lavoro nero). Che cos’èè ll’evasione? Che cos evasione? • Quindi in linea di massima: le imposte sul reddito da attività economica (da lavoro autonomo, l i t l ddit d tti ità i (d l t da impresa) sono evase per volontà di chi lo consegue; le imposte sul reddito da lavoro dipendente sono evase p p necessariamente anche per volontà di un altro soggetto (il datore di lavoro). • Tuttavia, l Tuttavia l’evasione evasione delle imposte sul reddito da attività economica delle imposte sul reddito da attività economica non richiede ma può essere favorita dalla volontà di altri perché si intreccia con l’evasione dell’Iva. Iva: chiamata Imposta sul valore aggiunto, è in realtà un’imposta sul h l l è là ’ l consumo dei beni. Pagata formalmente da chi acquista un bene o servizio, finisce per incidere solo sul consumatore finale del bene (neutralità); Ia neutralità dell’Iva è positiva perché non distorce i prezzi, ma crea una convergenza di interessi fra il consumatore e il venditore finale una convergenza di interessi fra il consumatore e il venditore finale. Che cos’èè ll’evasione? Che cos evasione? • Bisogna inoltre distinguere: Evasione domestica; Evasione internazionale (paradisi fiscali); Elusione internazionale (transfer pricing); Frodi internazionali (frodi‐carosello); pongono probemi diversi: di definizione giuridica; di misura; di dimensione e organizzazione delle attività di contrasto. Evasione e occultamento di ricchezza Evasione e occultamento di ricchezza • Sottodichiarazione dei ricavi, occultamento di patrimoni, dichiarazione di costi inesistenti: casi in cui ll’evasione evasione corrisponde ad un occultamento al fisco di una ricchezza effettivamente percepita o maturata. • Ma vi sono dei casi in cui l’evasione consegue alla violazione di regole del sistema tributario e non corrisponde ad un occultamento di ricchezza: costi esistenti ma intestati fittiziamente all’attività economica; p sanitarie di cui si è smarrita la documentazione;; spese incrementi di valore patrimoniale che non sono misurati nella ricchezza nazionale; errori procedurali o formali. • Questa distinzione è particolarmente importante ai fini della di ti i distinzione t economia tra i sommersa ed d evasione i ( d Infra). (ved. I f ) Evasione e elusione • Specificità delle regole fiscali rende difficile identificare il confine tra illecita evasione fiscale e lecito risparmio fiscale, fiscale anche pianificato (tax planning). • Elusione fiscale: comportamento o insieme di comportamenti in sé leciti ma aventi nel loro insieme scopo esclusivo o principale di consentire un risparmio fiscale. Ovvero: rispetto della forma (della lettera) ma violazione della sostanza (dello spirito). • Art 37‐bis dpr 600/1973: 1.Sono inopponibili all'amministrazione finanziaria gli atti, i fatti e i negozi, anche collegati tra loro, loro privi di valide ragioni economiche, economiche diretti ad aggirare obblighi o divieti previsti dall'ordinamento tributario e ad ottenere riduzioni di imposte o rimborsi, altrimenti indebiti. 2.L'amministrazione finanziaria disconosce i vantaggi tributari conseguiti mediante gli atti, i fatti e i negozi di cui al comma 1. • Confine incerto e mutevole. Perché l’evasione Perché l evasione è un problema? è un problema? • Domanda non retorica se si adotta una prospettiva amorale ( (economica?). i ?) • Teoremi dell’economia del benessere: i) gli equilibri di mercato sono Pareto‐efficienti; ii) lo Stato deve limitarsi a redistribuire inizialmente le risorse, anche attraverso la tassazione, se questa non è distorsiva… • …ma in realtà la tassazione è sempre distorsiva e l’evasione potrebbe essere il sintomo di un male (l’eccessiva tassazione e ll’eccessiva eccessiva presenza dello Stato nell nell’economia) economia) più che un male in sé. • Critiche p possibili del concetto di efficienza p paretiana (elitista; inutile) e sua superabilità (criterio di Kaldor‐Hicks, criterio di Rawls). Perché l’evasione Perché l evasione è un problema? è un problema? • Anche se si accetta il criterio di efficienza paretiana l’evasione è un problema perché: i) Vi sono casi (fallimenti del mercato) in cui il primo teorema non vale ed è più efficiente che il bene o servizio sia fornito dallo Stato piuttosto che dal mercato: Beni pubblici puri (difesa); B i bbli i i (dif ) Esternalità (istruzione); Asimmetrie informative (assicurazioni). Ai i i f i ( i i i) L’evasione è un problema perché riduce le risorse pubbliche disponibili per la fornitura di beni e servizi pubblici quando disponibili per la fornitura di beni e servizi pubblici quando questa fornitura sarebbe socialmente efficiente. Perché l’evasione Perché l evasione è un problema? è un problema? • Nel caso italiano quando la spesa pubblica è cresciuta (anni Ottanta) anche –ma non solo‐ per esigenze di utilità collettiva, l’evasione ha contribuito a determinare l’esplosione del debito pubblico: “se gli italiani avessero evaso, dal 1970 in poi, le imposte tanto li it li i d l 1970 i i l i t t t quanto gli americani, il debito pubblico in Italia nel 1992 sarebbe stato appena superiore all’80% sarebbe stato appena superiore all 80% del PIL, cioè all del PIL cioè all’incirca incirca il 30% in meno del livello del 1992 (108%). Se gli italiani avessero evaso tanto quanto gli inglesi, il debito pubblico sarebbe stato appena superiore al 60% del PIL, non lontano dal limite previsto dagli accordi di Maastricht; e cifre in questo i t intervallo si ottengono se si effettua il confronto con altri ll i tt i ff tt il f t lt i paesi” (Alesina e Maré, 1996). Perché l’evasione è un problema? ii) l’evasione è fonte di concorrenza sleale, perché l’evasore può praticare prezzi inferiori anche quando è meno efficiente dei concorrenti. La disomogeneità dei comportamenti fiscali è dimostrata anche dai dati provenienti dagli studi di comportamenti fiscali è dimostrata anche dai dati provenienti dagli studi di settore: Settore % di incongrui Barbieri e parrucchieri 54,9% Ristoranti e pizzerie 48,2% Bar e caffè, gelaterie 51,1% Intonacatura e tinteggiatura 48,3% Intermediari del commercio 37% Trasporto merci su strada 34 7% 34,7% Commercio al dettaglio di alimentari 56,9% Commercio al dettaglio di confezioni 61,2% iii) l’evasione consente operazioni poco trasparenti e impedisce lo sviluppo dei mercati finanziari (Dyck e Zingales 2002). L evasione e l L’evasione e l’economia economia sommersa in Italia: i dati I dati: problemi intepretativi e indicazioni generali I dati: problemi intepretativi e indicazioni generali • L’evasione è frutto di comportamenti tenuti nascosti e quindi è per definizione d fi i i di difficile diffi il misurazione. i i • La misura dell’evasione ha numerosi risvolti politici. • Fino ad anni molto recenti non esistevano misure ufficiali dell’evasione, ma solo stime accademiche. • Più di recente: t dal 1987 l’Istat e dal 1995 gli altri istituti statistici europei includono una stima dell dell’ economia sommersa (parente stretta dell’evasione, ma non uguale) nel PIL, ma solo l’Istat pubbliche q queste stime;; rende p negli ultimi anni l’Ufficio Studi dell’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni dati relativi all’evasione dell’ Iva e dell’ Irap. L’evasione dell’IVA dal 1980 al 2009: Ufficio Studi AGE Evasione dell'IVA Evasione dell IVA base IVA evasa su PIL 60,0% base iva evasa su base dichiarata 50,0% 40 0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% base iva evasa su base iva totale L’identikit dell’evasore: il fattore geografico/1 Intensità dell’evasione dell’Irap nelle Regioni del Nord (Uffico Studi Age, 2006, media 1998 Studi Age, 2006, media 1998‐2002) 2002) Regione Intensità evasione Irap* Lombardia 13,04% Emilia Romagna 22,05% Veneto , 22,26% Friuli Venezia Giulia 28,22% Valle d'Aosta 28,97% Trentino Alto Adige 30,17% Piemonte 30,53% Liguria 50,29% *Base imponibile evasa/base imponibile dichiarata L’identikit dell’evasore: il fattore geografico/2 Intensità dell’evasione dell’Irap nelle Regioni del Centro (Uffico Studi AGE, 2006, media 1998 Studi AGE, 2006, media 1998‐2002) 2002) Regione Intensità evasione Irap* Lazio 26,05% Abruzzo 33,11% Toscana , 33,67% Marche 33,95% Umbria 44,51% *Base imponibile evasa/base imponibile dichiarata L’identikit dell’evasore: il fattore geografico/3 Intensità dell’evasione dell’Irap nelle Regioni del Sud (Uffico Studi AGE, 2006, media 1998 Studi AGE, 2006, media 1998‐2002) 2002) Regione Intensità evasione Irap* Basilicata 49,75% Molise 54,61% g Sardegna 54,71% , Campania 60,55% Puglia 60,65% Sicilia 65,89% Calabria 93,89% *Base imponibile evasa/base imponibile dichiarata L’identikit dell’evasore: il fattore settoriale Intensità dell’evasione dell’Irap nei macrosettori (Uffico Studi AGE, 2006, media 1998 Studi AGE, 2006, media 1998‐2002) 2002) Regione Intensità evasione Irap* Agricoltura 70 57% 70,57% Commercio 54,58% Servizi alle imprese 46,41% Servizi alle famiglie 41,89% Costruzioni 23,82% Industria 9,24% *Base imponibile evasa/base imponibile dichiarata LL’economia economia sommersa: definizione e stime sommersa: definizione e stime • Economia osservata vs economia non osservata: Economia illegale: produzione di beni e servizi la cui vendita, distribuzione o possesso sono proibite dalla legge, sia le attività che, pur essendo legali, sono svolte da operatori p non autorizzati. Economia informale: attività produttive legali svolte su piccola scala, con bassi livelli di organizzazione, con poca o nulla divisione tra capitale e lavoro con rapporti di lavoro basati su occupazione occasionale, lavoro, occasionale relazioni personali o familiari in contrapposizione ai contratti formali. Sommerso statistico: attività produttive legali non registrate esclusivamente per deficienze del sistema di raccolta dei dati statistici. Economia sommersa o sommerso economico: l’insieme delle attività produttive legali svolte contravvenendo a norme fiscali e contributive al fine di ridurre i costi di produzione. LL’economia economia sommersa: definizione e stime sommersa: definizione e stime A partire dal 1987 l’Istat include nella stima del PIL una stima d ll’ dell’economia i non osservata. • Questa metodologia è oggi adottata a livello europeo (SEC 95), quindi in tutte le stime del PIL dei Paesi Europei p è inclusa una stima dell’economia non osservata. Solo l’Istat la rende pubblica. • Questa stima, però, non include la componente dell’economia illegale: fatturato del traffico d d’armi armi, della droga, droga della prostituzione sono esclusi dal PIL. • La componente principale dell’economia non osservata è l’economia sommersa che è a sua volta pari alla somma di: valore aggiunto sommerso da lavoro non regolare; valore aggiunto sommerso da sottodichiarazione del fatturato o sovradichiarazione dei costi; componente statistica di quadratura dei conti. • LL’economia economia sommersa: definizione e stime sommersa: definizione e stime • Valore aggiunto sommerso da lavoro non regolare: differenza tra occupazione dichiarata dalle famiglie residenti‐ considerata affidabile‐ e occupati dichiarati dalle imprese; stima ti degli d li occupati ti immigrati i i ti irregolari; i l i attribuzione a ciascun occupato non dichiarato o immigrato irregolare di una stima di valore aggiunto in funzione del settore e delle caratteristiche dell’unità produttiva; somma di questi valori aggiunti individuali: valore aggiunto sommerso da lavoro non regolare, pari a circa 102 miliardi di euro, il 6,5% del PIL nel 2008. LL’economia economia sommersa: definizione e stime sommersa: definizione e stime • Valore aggiunto sommerso da sottodichiarazione del fatturato / /sovradichiarazione di hi i d i costii : dei stratificazione delle imprese per attività economica, per dimensione, per forma ggiuridica,, p per anni di vita e p per territorio di svolgimento g dell’attività ; calcolo di un reddito netto procapite per lavoratore indipendente (imprenditore, titolare, coadiuvanti familiari) per ciascun gruppo di imprese (1); calcolo di un reddito netto procapite per lavoratore dipendente per ciascun gruppo di imprese (2); ipotesi: il reddito netto procapite per indipendente non è inferiore a quello per dipendente a parità di ore lavorate. Quindi il valore aggiunto sommerso da sottodichiarazione del fatturato/sovradichiarazione dei costi è ottenuto dalla differenza tra (2) e (1) tenendo conto del diverso orario di lavoro (metodo Franz). LL’economia economia sommersa: definizione e stime sommersa: definizione e stime • Nel 2008 il valore aggiunto sommerso da sottodichiarazione del fatturato/sovradichiarazione dei costi è stato stimato pari a circa 153 mld di euro, il 9,8% del PIL. • La somma del valore aggiunto sommerso da lavoro non regolare e da sotto/sovra dichiarazione costituisce il valore minimo dell dell’economia economia sommersa stimato dall dall’Istat: Istat: 255 mld di euro (16,3% del PIL) nel 2008. componente di natura meramente • Viene poi calcolata la terza componente, statistica, ottenuta facendo quadrare domanda ed offerta: 19,6 mld di euro (1,3% del PIL), nel 2008. • Sommando le tre componenti si ottiene il valore massimo dell’economia sommersa stimato dall’Istat: 275 mld di euro (17,5% del PIL) nel 2008. Evasione ed economia sommersa: aspetti comuni e differenze • In sintesi: la stima dell’economia sommersa fornisce con buona approssimazione un’indicazione del flusso di ricchezza non dichiarato al fisco, ma fra economia sommersa ed e asione fiscale rimangono differenze evasione differen e di un n certo rilievo. rilie o Queste differenze dipendono da: metodologie di costruzione delle stime; concetti di evasione e ricchezza occultata. • Metodologie: la stima delle prime due componenti (lavoro e fatturato/costi) viene effettuata escludendo: i)coop; ii) imprese con + di 5 indipendenti; iii) spa con + di 50 addetti. Evasione ed economia sommersa: aspetti comuni e differenze • Concetto di evasione legato a quello di violazione delle regole fiscali di determinazione delle imposte dovute; • concetto di valore aggiunto sommerso legato a ricchezza occultata… • …ma vi sono forme di evasione che non consistono in ricchezza occultata (imputazione fittizia di costi effettivi, documentazione smarrita ved. smarrita, ved prec.)… prec ) • …e forme di evasione che riguardano il patrimonio e non il valore aggiunto, ad es. mancata plusvalenza maturata per incremento del valore delle azioni di una partecipata, e che quindi non vengono incluse nelle stime del sommerso economico, se non nella misura in cui la quadratura dei conti consente di correggere queste divergenze… divergenze • …però le stime dell’economia sommersa rimangono fondamentali per g discutere di evasione in mancanza di meglio… Economia sommersa: si riduce l’anomalia italiana? Economia sommersa in % del PIL 20,0 19,5 minima 19,0 massima 18,5 media 18 0 18,0 17,5 17,0 16,5 16,0 15,5 15,0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Economia sommersa: si riduce l’anomalia italiana? • Le Le due riduzioni più importanti sono nel 2002 due riduzioni più importanti sono nel 2002 e nel 2006, ma e nel 2006 ma hanno spiegazione ben diversa: • “nel 2002 si apre una fase in cui il peso, peso sia in termini assoluti che relativi, relativi della componente di valore aggiunto riconducibile all’utilizzo di lavoro non regolare conosce una progressiva riduzione per effetto, principalmente, della sanatoria di legge varata nel luglio del 2002 a favore f dei lavoratori extra‐comunitari occupati in modo non regolare”; • “nel 2006, invece, assistiamo nuovamente ad un decremento in termini sia assoluti che relativi del valore aggiunto prodotto nell’area del sommerso economico (…) ( ) Il fenomeno è ascrivibile esclusivamente alla diminuzione della componente di sommerso non attribuibile all’utilizzazione di lavoro irregolare” Economia sommersa: si riduce l’anomalia italiana? • L’anomalia L anomalia italiana rispetto ai Paesi comparabili si riduce? italiana rispetto ai Paesi comparabili si riduce? • Se venissero rese pubbliche le stime dell’economia sommersa di tutti i Paesi UE si avrebbe un’affidabile base dati: ma le pressioni politiche lo impediscono (Italia per quanto caso a parte?); • Si ricorre allora alle stime accademiche, in particolare a quelle di Friedrich Schneider, Schneider basate essenzialmente sulla domanda e l’offerta di moneta (l’economia sommersa usa il contante). Sono o st stimee co contestate testate pe perché: c é • So la metodologia è discutibile; i risultati ottenuti tendono ad essere molto superiori sia a quelli ufficiali sia a quelli ottenuti con altri metodo (es: stima input elettrici). Economia sommersa: si riduce l’anomalia italiana? • In base a questi dati nell nell’ambito ambito dei Paesi OCSE distinguiamo 3 gruppi: Paesi con incidenza di sommerso sul PIL bassa‐medio/bassa (inferiore a 10‐15%): Usa, Svizzera, Giappone, UK. Paesi con incidenza di sommerso sul PIL media (tra 15% e 20%): Francia Germania, Francia, Germania Paesi Nordici. Nordici Paesi con incidenza di sommerso sul PIL elevata (20‐30%): Grecia, Italia, ta a, Spag Spagna, a, Portogallo, o toga o, Belgio. ego • In Italia sembra in effetti verificarsi una riduzione dell’incidenza del sommerso a partire dal 2000 più marcata rispetto a quella degli altri grandi Paesi UE. Perché si evade? Il modello Perché si evade? Il modello tradizionale (intro) e le nuove teorie Il modello di Allingham e Sandmo Il modello di Allingham e Sandmo (1972) • Evasione deriva da massimizzazione dell’utilità attesa perché evasione è una scommessa: la posta in palio è ricchezza non versata al fisco, il rischio è un controllo cui segue il pagamento di sanzioni e/o la galera. • Quindi scelta se e quanto evadere dipende da 4 fattori: q p probabilità del controllo; entità della sanzione; attitudine del contribuente verso il rischio; del contribuente verso il rischio; reddito del contribuente e aliquote di imposta. • Secondo le previsioni del modello: l’evasione dovrebbe diminuire all’aumentare della probabilità del controllo e dell’entità della sanzione; ll’evasione evasione dovrebbe diminuire se il contribuente è avverso dovrebbe diminuire se il contribuente è avverso al al rischio; l’evasione potrebbe diminuire o aumentare al variare dell’aliquota. Il modello di Allingham e Sandmo Il modello di Allingham e Sandmo (1972) • Se un contribuente è neutrale al rischio, la disutilità attesa da un controllo è pari al prodotto della sanzione per la probabilità del controllo. • Se u un co contribuente t bue te è aavverso e so aal rischio, sc o, laa d disutilità sut tà attesa da un controllo è superiore al prodotto della sanzione per la probabilità del controllo. • Se un contribuente b è amante del d l rischio h la l disutilità d l à attesa da d un controllo è inferiore al prodotto dalla sanzione per la probabilità del controllo. • Una riduzione dell’aliquota di imposta può avere, in teoria, due effetti contrastanti sulla propensione all’evasione: la riduce perché rende meno appetibile l’evasione; la aumenta perché riduce l’avversione al rischio, quando questa t è decrescente d t all crescere del d l reddito. ddit Il modello di Allingham e Sandmo Il modello di Allingham e Sandmo (1972) • La verifica empirica è difficile, i dati disponibili sono spesso distorti sono spesso distorti. • Vengono utilizzati esperimenti di laboratorio, ma: risultati incerti: ad esempio, relazione tra risultati incerti ad esempio relazione tra probabilità ed evasione negativa (+ controlli – evasione) ma non lineare e irrisoria a livelli bassi; evasione) ma non lineare e irrisoria a livelli bassi; anche per le sanzioni non c’è un’evidenza robusta dubbi sul significato concreto di questi dubbi sul significato concreto di questi esperimenti. • Più di recente: esperimenti di campo (field p p ( experiments) sembrano maggiormente promettenti. Oltre il modello tradizionale Oltre il modello tradizionale • Nel suo insieme il modello AS indica un’evasione superiore p a quella osservata nella realtà, anche assumendo che i contribuenti siano molto avversi al rischio. • Il modello tradizionale è stato quindi integrato/superato da nuovi approcci teorici [Kirchler, 2007] basati su : conoscenze soggettive del sistema fiscale; percezione dell’equità (o dell’iniquità) del sistema fiscale e d ll delle modalità di utilizzo del gettito fiscale; d li à di ili d l i fi l norme individuali e norme collettive => giudizi sull’evasione (tax morale). morale) Oltre il modello tradizionale Oltre il modello tradizionale • Studio di Alm e Torgler (2006) basato sulla WVS in più di 80 Paesi del mondo: quanto è giustificata l’evasione in una scala da 1 (mai giustificata) a 10 (sempre giustificata)? • Comparazione tra USA e alcuni Paesi Europei: costruzione di l d un indicatore binario di tax morale e correlazione con il grado di economia sommersa (Schneider et al., 2004): di economia sommersa (Schneider et al 2004): correlazione inversa confermata e significativa; USA paese con + elevata tax USA paese con + elevata tax morale e bassa quota di morale e bassa quota di sommerso; Belgio e Portogallo Paesi con + bassa tax morale e alta quota di sommerso… q …ma Italia e Spagna hanno tax morale medio‐alta e alta quota di sommerso… Contrasto dell Contrasto dell’evasione: evasione: q quale strategia per l’Italia? g p Quali obiettivi? Quali obiettivi? • Punto di partenza: in Italia evasione ed economia sommersa sono relativamente più elevate rispetto agli altri paesi OCSE; ma non esiste nessun ness n Paese ad evasione e asione zero ero (nei mitici USA il tax gap è stimato al 13,7%). • Evoluzione recente: tendenza alla riduzione di evasione IVA ed economia sommersa, ragioni non evidenti (ved. Infra). • Obiettivo realistico: ridurre gradualmente ma in modo continuativo evasione e sommerso da dimensioni patologiche a fisiologiche. • In termini quantitativi: dimezzare il sommerso in quota di PIL, PIL dal 16‐17% all’8‐9% vorrebbe dire recuperare tra i 60 e i 70 miliardi di gettito annuo. Aumento dei controlli e delle sanzioni? Aumento dei controlli e delle sanzioni? • In Italia è troppo basso il numero di controlli? Sembra proprio di no se confrontato con quello degli altri Paesi: circa 390 mila accertamenti ordinari e da sds nel 2010 su 6 mln di partite IVA >6%. >6% • La distribuzione regionale degli accertamenti non sembra correlata con la distribuzione regionale dell dell’evasione evasione. • Le sanzioni e i poteri della AF in Italia non sembrano ridotti rispetto a quelli degli altri paesi OCSE (OECD, (OECD 2009). 2009) • La legge sulle manette agli evasori (1982) sortì scarsi effetti. • Controlli e sanzioni restano indispensabili, indispensabili ma non spiegano l’anomalia italiana e non costituiscono la soluzione del problema. Fine dei condoni? Fine dei condoni? • L’Italia è un Paese di condoni e condonati (e nel 1982 c’è il primo condono tombale). La letteratura dimostra che c’è un effetto positivo di cassa nel breve periodo, ed un effetto negati o di medio periodo se i condoni sono ripetuti negativo ripet ti nel tempo… • …inoltre, inoltre spesso i condoni producono un gettito inferiore a quello previsto anche nel breve periodo e generano forti iniquità q • …ma i condoni non sembrano aver influito sulle tendenze alla riduzione dell’economia sommersa e dell’evasione dalla metà degli anni Novanta in poi! Conflitto di interesse attraverso la detrazione di tutte le spese? • Per contrastare l’elevata evasione dell’Iva si sostiene la necessità di creare un conflitto di interesse tra venditore e compratore, riconoscendo a quest’ultimo la possibilità di ottenere la l detrazione d i d ll spesa dalle della d ll imposte, i a condizione di i di ottenere la ricevuta. • Ma: M 1) è dimostrabile che il venditore può sempre concedere uno sconto al compratore che è più conveniente della detrazione, detrazione a meno che lo Stato non rinunci interamente al gettito (ma allora la detrazione serve solo a redistribuire l’evasione); ); 2) non esiste nessun Paese al mondo che conceda questa possibilità di detrazione generalizzata delle spese. Riduzione delle aliquote? q • La teoria e le verifiche empiriche non suggeriscono che la riduzione delle aliquote porti certamente ad una riduzione dell’evasione. • Alcuni fatti stilizzati consigliano grande prudenza: in Italia l’evasione era elevata anche in anni in cui la pressione fiscale era bassa; nei paesi scandinavi la pressione fiscale è più elevata ma l’evasione è più bassa (solo una questione di tax morale? forse no, ved. infra). ) • In questo contesto di grande difficoltà per la finanza pubblica bbli abbassare bb l aliquote le li t è una strategia t t i rischiosa i hi e poco realistica. Opportunità di evadere e struttura produttiva Opportunità di evadere e struttura produttiva • Il sistema fiscale crea opportunità di evadere che vengono sfruttate in modo differenziato. f i d diff i • Costi dell’evasione (concealment costs) dei ricavi per l’evasore: ten ta doppia contabilità e controllo dei dipendenti >bassi tenuta doppia contabilità e controllo dei dipendenti=>bassi per imprese individuali e familiari, alti per imprese organizzate ((=>che >che quindi usano altri metodi). quindi usano altri metodi). • In Italia grande diffusione attività economiche di piccola dimensione e scarsamente organizzate: g 2° Paese in Europa per quota di autonomi (28,7%, Gr. 31,7%); p q p ( , ) gg , ) 1° Paese per quota occupati (41,7%) e valore aggiunto 31,7%) da microimprese; gli altri Paesi sono Spagna e Portogallo (!) Opportunità di evadere e struttura produttiva Opportunità di evadere e struttura produttiva • Non è un problema di moralità fiscale: anche in Danimarca i lavoratori autonomi evadono il 37% del loro reddito lavoratori autonomi evadono il 37% del loro reddito… • …è un problema di scarsità di informazione: per le attività eco o c e c e a o a o co co su ato e a e o economiche che lavorano con il consumatore finale non esistono fonti amministrative o contabili affidabili (no third‐ party reporting)… • quindi una strategia possibile consiste: d bl nella massimizzazione della quantità dell’informazione su redditi e ricavi plausibili e della capacità da parte dell redditi e ricavi plausibili e della capacità da parte dell’A A.FF di di utilizzarla; nel favorire i cambiamenti strutturali dell’economia italiana che comportino aumenti delle dimensioni produttive e quindi dei costi interni dell’evasione (il contrasto all’evasione come elemento di politica industriale) elemento di politica industriale). Opportunità di evadere e struttura produttiva Opportunità di evadere e struttura produttiva • In questa direzione ci si è già mossi negli ultimi 10 anni: fisco telematico; riorganizzazione per Agenzie; arricchimento banche dati e metodologie di analisi; e si assiste (anche a causa della crisi) da qualche anno ad una certa tendenza alla razionalizzazione della struttura della distribuzione commerciale. • Negli ultimi 5 anni rafforzamento di queste tendenze (nuovi N li l i i 5 i ff di d ( i studi di settore, nuovo redditometro, dati patrimoniali) ed una continuità di fondo che fanno ben sperare continuità di fondo che fanno ben sperare…