Evasione fiscale - Università Bocconi

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Evasione fiscale
Alessandro Santoro,
Università Bocconi,
Milano, 2 marzo 2012
Sommario
• Evasione: definizioni e impatti sul benessere.
benessere
• L’evasione e l’economia sommersa in Italia: i
dati.
• Perché si evade? Il modello tradizionale (intro)
e le nuove teorie.
• Strategie
St t i di contrasto
t t dell’evasione
d ll’
i
i Italia
in
It li
Evasione: definizioni e Evasione:
definizioni e
impatti sul benessere
p
Che cos’èè ll’evasione?
Che cos
evasione?
• Definizione approssimativa: “comportamento o insieme di
comportamentii da
d cuii consapevolmente
l
d i
deriva
un valore
l
economico dell’imposta dovuta inferiore a quello previsto dal
sistema fiscale
fiscale”.
• comportamenti omissivi e attivi;
• consapevolezza: no errore o volontà di altri;
• imposta dovuta per il passato o per il futuro da chi tiene il
comportamento; imposta = prelievo coattivo che lo Stato o
altro ente pubblico effettua nei confronti di chi abbia la
disponibilità o titolarità di un reddito o di un patrimonio e di
chi abbia acquistato un venduto un bene o servizio.
• Imposte e tasse.
Che cos’èè ll’evasione?
Che cos
evasione?
• In concreto, le modalità dell’evasione dipendono:
 dal
d l tipo
ti di imposta
i
t e dal
d l tipo
ti di reddito;
ddit
 dalle regole previste dal sistema fiscale per l’applicazione di quella
imposta
p
aq
quel tipo
p di reddito.
• Imposte sul reddito (Ire, prima Irpef): da immobili, da lavoro
dipendente, da lavoro autonomo, da impresa, da partecipazione, di
natura diversa,
diversa ma:
 il reddito da lavoro autonomo e da impresa è dato dalla differenza
tra i valori dichiarati dei ricavi e dei costi, che possono essere sotto
o sovra dichiarati
d h
(
(evasione
d ricavi e da
da
d costi, anche
h per Ires e
parte di Irap);
 il reddito da lavoro dipendente è tassato alla fonte: è riportato dal
sostituto d’imposta e può essere evaso solo se questi ne ha
interesse (per evitare contributi e parte di Irap: lavoro nero).
Che cos’èè ll’evasione?
Che cos
evasione?
• Quindi in linea di massima:
 le imposte sul reddito da attività economica (da lavoro autonomo, l i
t
l ddit d tti ità
i (d l
t
da impresa) sono evase per volontà di chi lo consegue;
 le imposte sul reddito da lavoro dipendente sono evase p
p
necessariamente anche per volontà di un altro soggetto (il datore di lavoro).
• Tuttavia, l
Tuttavia l’evasione
evasione delle imposte sul reddito da attività economica delle imposte sul reddito da attività economica
non richiede ma può essere favorita dalla volontà di altri perché si intreccia con l’evasione dell’Iva.
 Iva: chiamata Imposta sul valore aggiunto, è in realtà un’imposta sul h
l l
è
là ’
l
consumo dei beni. Pagata formalmente da chi acquista un bene o servizio, finisce per incidere solo sul consumatore finale del bene (neutralità);
 Ia neutralità dell’Iva è positiva perché non distorce i prezzi, ma crea una convergenza di interessi fra il consumatore e il venditore finale
una convergenza di interessi fra il consumatore e il venditore finale.
Che cos’èè ll’evasione?
Che cos
evasione?
• Bisogna inoltre distinguere:
 Evasione domestica;
 Evasione internazionale (paradisi fiscali);
 Elusione internazionale (transfer pricing);
 Frodi internazionali (frodi‐carosello);
pongono probemi diversi:
 di definizione giuridica;
 di misura;
 di dimensione e organizzazione delle attività di contrasto.
Evasione e occultamento di ricchezza
Evasione e occultamento di ricchezza
• Sottodichiarazione dei ricavi, occultamento di patrimoni, dichiarazione
di costi inesistenti: casi in cui ll’evasione
evasione corrisponde ad un
occultamento al fisco di una ricchezza effettivamente percepita o
maturata.
• Ma vi sono dei casi in cui l’evasione consegue alla violazione di regole
del sistema tributario e non corrisponde ad un occultamento di
ricchezza:
 costi esistenti ma intestati fittiziamente all’attività economica;
p
sanitarie di cui si è smarrita la documentazione;;
 spese
 incrementi di valore patrimoniale che non sono misurati nella ricchezza
nazionale;
 errori procedurali o formali.
• Questa distinzione è particolarmente importante ai fini della
di ti i
distinzione
t economia
tra
i sommersa ed
d evasione
i
( d Infra).
(ved.
I f )
Evasione e elusione
• Specificità delle regole fiscali rende difficile identificare il confine
tra illecita evasione fiscale e lecito risparmio fiscale,
fiscale anche
pianificato (tax planning).
• Elusione fiscale: comportamento o insieme di comportamenti in
sé leciti ma aventi nel loro insieme scopo esclusivo o principale di
consentire un risparmio fiscale. Ovvero: rispetto della forma
(della lettera) ma violazione della sostanza (dello spirito).
•
Art 37‐bis dpr 600/1973: 1.Sono inopponibili all'amministrazione finanziaria gli atti, i fatti e i negozi, anche
collegati tra loro,
loro privi di valide ragioni economiche,
economiche diretti ad aggirare obblighi o divieti previsti
dall'ordinamento tributario e ad ottenere riduzioni di imposte o rimborsi, altrimenti indebiti.
2.L'amministrazione finanziaria disconosce i vantaggi tributari conseguiti mediante gli atti, i fatti e i negozi di
cui al comma 1.
• Confine incerto e mutevole.
Perché l’evasione
Perché l
evasione è un problema?
è un problema?
• Domanda non retorica se si adotta una prospettiva amorale
(
(economica?).
i ?)
• Teoremi dell’economia del benessere: i) gli equilibri di
mercato sono Pareto‐efficienti; ii) lo Stato deve limitarsi a
redistribuire inizialmente le risorse, anche attraverso la
tassazione, se questa non è distorsiva…
• …ma in realtà la tassazione è sempre distorsiva e l’evasione
potrebbe essere il sintomo di un male (l’eccessiva tassazione e
ll’eccessiva
eccessiva presenza dello Stato nell
nell’economia)
economia) più che un
male in sé.
• Critiche p
possibili del concetto di efficienza p
paretiana (elitista;
inutile) e sua superabilità (criterio di Kaldor‐Hicks, criterio di
Rawls).
Perché l’evasione
Perché l
evasione è un problema?
è un problema?
• Anche se si accetta il criterio di efficienza paretiana l’evasione è un problema perché:
i) Vi sono casi (fallimenti del mercato) in cui il primo teorema non vale ed è più efficiente che il bene o servizio sia fornito dallo Stato piuttosto che dal mercato:
 Beni pubblici puri (difesa);
B i bbli i
i (dif )
 Esternalità (istruzione);
 Asimmetrie informative (assicurazioni).
Ai
i i f
i ( i
i i)
L’evasione è un problema perché riduce le risorse pubbliche disponibili per la fornitura di beni e servizi pubblici quando
disponibili per la fornitura di beni e servizi pubblici quando questa fornitura sarebbe socialmente efficiente.
Perché l’evasione
Perché l
evasione è un problema?
è un problema?
• Nel caso italiano quando la spesa pubblica è cresciuta (anni Ottanta) anche –ma non solo‐ per esigenze di utilità collettiva, l’evasione ha contribuito a determinare l’esplosione del debito pubblico:
“se gli italiani avessero evaso, dal 1970 in poi, le imposte tanto li it li i
d l 1970 i
i l i
t t t
quanto gli americani, il debito pubblico in Italia nel 1992 sarebbe stato appena superiore all’80%
sarebbe stato appena superiore all
80% del PIL, cioè all
del PIL cioè all’incirca
incirca il 30% in meno del livello del 1992 (108%). Se gli italiani avessero evaso tanto quanto gli inglesi, il debito pubblico sarebbe stato appena superiore al 60% del PIL, non lontano dal limite previsto dagli accordi di Maastricht; e cifre in questo i t
intervallo si ottengono se si effettua il confronto con altri ll i tt
i ff tt il
f t
lt i
paesi” (Alesina e Maré, 1996). Perché l’evasione è un problema?
ii)
l’evasione è fonte di concorrenza sleale, perché l’evasore può praticare prezzi inferiori anche quando è meno efficiente dei concorrenti. La disomogeneità dei comportamenti fiscali è dimostrata anche dai dati provenienti dagli studi di
comportamenti fiscali è dimostrata anche dai dati provenienti dagli studi di settore:
Settore
% di incongrui
Barbieri e parrucchieri
54,9%
Ristoranti e pizzerie
48,2%
Bar e caffè, gelaterie
51,1%
Intonacatura e tinteggiatura
48,3%
Intermediari del commercio
37%
Trasporto merci su strada
34 7%
34,7%
Commercio al dettaglio di alimentari
56,9%
Commercio al dettaglio di confezioni
61,2%
iii) l’evasione consente operazioni poco trasparenti e impedisce lo sviluppo dei mercati finanziari (Dyck e Zingales 2002).
L evasione e l
L’evasione
e l’economia
economia sommersa in Italia: i dati
I dati: problemi intepretativi e indicazioni generali
I dati: problemi intepretativi
e indicazioni generali
• L’evasione è frutto di comportamenti tenuti nascosti e quindi
è per definizione
d fi i i
di difficile
diffi il misurazione.
i
i
• La misura dell’evasione ha numerosi risvolti politici.
• Fino ad anni molto recenti non esistevano misure ufficiali
dell’evasione, ma solo stime accademiche.
• Più di recente:
t
 dal 1987 l’Istat e dal 1995 gli altri istituti statistici europei
includono una stima dell
dell’ economia sommersa (parente
stretta dell’evasione, ma non uguale) nel PIL, ma solo l’Istat
pubbliche q
queste stime;;
rende p
 negli ultimi anni l’Ufficio Studi dell’Agenzia delle Entrate ha
fornito alcuni dati relativi all’evasione dell’ Iva e dell’ Irap.
L’evasione dell’IVA
dal 1980 al 2009: Ufficio Studi AGE
Evasione dell'IVA
Evasione dell
IVA
base IVA evasa su PIL
60,0%
base iva evasa su base dichiarata
50,0%
40 0%
40,0%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
base iva evasa su base iva totale
L’identikit dell’evasore: il fattore geografico/1
Intensità dell’evasione dell’Irap nelle Regioni del Nord (Uffico Studi Age, 2006, media 1998
Studi Age, 2006, media 1998‐2002)
2002)
Regione
Intensità evasione Irap*
Lombardia
13,04%
Emilia Romagna
22,05%
Veneto
,
22,26%
Friuli Venezia Giulia
28,22%
Valle d'Aosta
28,97%
Trentino Alto Adige
30,17%
Piemonte
30,53%
Liguria
50,29%
*Base imponibile evasa/base imponibile dichiarata
L’identikit dell’evasore: il fattore geografico/2
Intensità dell’evasione dell’Irap nelle Regioni del Centro (Uffico Studi AGE, 2006, media 1998
Studi AGE, 2006, media 1998‐2002)
2002)
Regione
Intensità evasione Irap*
Lazio
26,05%
Abruzzo
33,11%
Toscana
,
33,67%
Marche
33,95%
Umbria
44,51%
*Base imponibile evasa/base imponibile dichiarata
L’identikit dell’evasore: il fattore geografico/3
Intensità dell’evasione dell’Irap nelle Regioni del Sud
(Uffico Studi AGE, 2006, media 1998
Studi AGE, 2006, media 1998‐2002)
2002)
Regione
Intensità evasione Irap*
Basilicata
49,75%
Molise
54,61%
g
Sardegna
54,71%
,
Campania
60,55%
Puglia
60,65%
Sicilia
65,89%
Calabria
93,89%
*Base imponibile evasa/base imponibile dichiarata
L’identikit dell’evasore: il fattore settoriale
Intensità dell’evasione dell’Irap nei macrosettori
(Uffico Studi AGE, 2006, media 1998
Studi AGE, 2006, media 1998‐2002)
2002)
Regione
Intensità evasione Irap*
Agricoltura
70 57%
70,57%
Commercio
54,58%
Servizi alle imprese
46,41%
Servizi alle famiglie
41,89%
Costruzioni
23,82%
Industria
9,24%
*Base imponibile evasa/base imponibile dichiarata
LL’economia
economia sommersa: definizione e stime
sommersa: definizione e stime
• Economia osservata vs economia non osservata:
 Economia illegale: produzione di beni e servizi la cui vendita, distribuzione
o possesso sono proibite dalla legge, sia le attività che, pur essendo legali,
sono svolte da operatori
p
non autorizzati.
 Economia informale: attività produttive legali svolte su piccola scala, con
bassi livelli di organizzazione, con poca o nulla divisione tra capitale e
lavoro con rapporti di lavoro basati su occupazione occasionale,
lavoro,
occasionale relazioni
personali o familiari in contrapposizione ai contratti formali.
 Sommerso statistico: attività produttive legali non registrate
esclusivamente per deficienze del sistema di raccolta dei dati statistici.
 Economia sommersa o sommerso economico: l’insieme delle attività
produttive legali svolte contravvenendo a norme fiscali e contributive al
fine di ridurre i costi di produzione.
LL’economia
economia sommersa: definizione e stime
sommersa: definizione e stime
A partire dal 1987 l’Istat include nella stima del PIL una stima
d ll’
dell’economia
i non osservata.
• Questa metodologia è oggi adottata a livello europeo (SEC 95), quindi in
tutte le stime del PIL dei Paesi Europei
p è inclusa una stima dell’economia
non osservata. Solo l’Istat la rende pubblica.
• Questa stima, però, non include la componente dell’economia illegale:
fatturato del traffico d
d’armi
armi, della droga,
droga della prostituzione sono esclusi
dal PIL.
• La componente principale dell’economia non osservata è l’economia
sommersa che è a sua volta pari alla somma di:
 valore aggiunto sommerso da lavoro non regolare;
 valore aggiunto sommerso da sottodichiarazione del fatturato o
sovradichiarazione dei costi;
 componente statistica di quadratura dei conti.
•
LL’economia
economia sommersa: definizione e stime
sommersa: definizione e stime
• Valore aggiunto sommerso da lavoro non regolare:
 differenza tra occupazione dichiarata dalle famiglie residenti‐
considerata affidabile‐ e occupati dichiarati dalle imprese;
 stima
ti degli
d li occupati
ti immigrati
i
i ti irregolari;
i
l i
 attribuzione a ciascun occupato non dichiarato o immigrato
irregolare di una stima di valore aggiunto in funzione del settore e
delle caratteristiche dell’unità produttiva;
 somma di questi valori aggiunti individuali: valore aggiunto
sommerso da lavoro non regolare, pari a circa 102 miliardi di euro, il
6,5% del PIL nel 2008.
LL’economia
economia sommersa: definizione e stime
sommersa: definizione e stime
•




Valore aggiunto sommerso da sottodichiarazione del fatturato
/
/sovradichiarazione
di hi
i
d i costii :
dei
stratificazione delle imprese per attività economica, per dimensione, per
forma ggiuridica,, p
per anni di vita e p
per territorio di svolgimento
g
dell’attività ;
calcolo di un reddito netto procapite per lavoratore indipendente
(imprenditore, titolare, coadiuvanti familiari) per ciascun gruppo di
imprese (1);
calcolo di un reddito netto procapite per lavoratore dipendente per
ciascun gruppo di imprese (2);
ipotesi: il reddito netto procapite per indipendente non è inferiore a
quello per dipendente a parità di ore lavorate. Quindi il valore aggiunto
sommerso da sottodichiarazione del fatturato/sovradichiarazione dei costi
è ottenuto dalla differenza tra (2) e (1) tenendo conto del diverso orario di
lavoro (metodo Franz).
LL’economia
economia sommersa: definizione e stime
sommersa: definizione e stime
• Nel 2008 il valore aggiunto sommerso da sottodichiarazione
del fatturato/sovradichiarazione dei costi è stato stimato pari
a circa 153 mld di euro, il 9,8% del PIL.
• La somma del valore aggiunto sommerso da lavoro non
regolare e da sotto/sovra dichiarazione costituisce il valore
minimo dell
dell’economia
economia sommersa stimato dall
dall’Istat:
Istat: 255 mld di
euro (16,3% del PIL) nel 2008.
componente di natura meramente
• Viene poi calcolata la terza componente,
statistica, ottenuta facendo quadrare domanda ed offerta:
19,6 mld di euro (1,3% del PIL), nel 2008.
• Sommando le tre componenti si ottiene il valore massimo
dell’economia sommersa stimato dall’Istat: 275 mld di euro
(17,5% del PIL) nel 2008.
Evasione ed economia sommersa: aspetti comuni e differenze
• In sintesi: la stima dell’economia sommersa fornisce con
buona approssimazione un’indicazione del flusso di ricchezza
non dichiarato al fisco, ma fra economia sommersa ed
e asione fiscale rimangono differenze
evasione
differen e di un
n certo rilievo.
rilie o
Queste differenze dipendono da:
 metodologie di costruzione delle stime;
 concetti di evasione e ricchezza occultata.
• Metodologie:
 la stima delle prime due componenti (lavoro e fatturato/costi)
viene effettuata escludendo: i)coop; ii) imprese con + di 5
indipendenti; iii) spa con + di 50 addetti.
Evasione ed economia sommersa: aspetti comuni e differenze
• Concetto di evasione legato a quello di violazione delle regole fiscali di
determinazione delle imposte dovute;
• concetto di valore aggiunto sommerso legato a ricchezza occultata…
• …ma vi sono forme di evasione che non consistono in ricchezza
occultata (imputazione fittizia di costi effettivi, documentazione
smarrita ved.
smarrita,
ved prec.)…
prec )
• …e forme di evasione che riguardano il patrimonio e non il valore
aggiunto, ad es. mancata plusvalenza maturata per incremento del
valore delle azioni di una partecipata, e che quindi non vengono
incluse nelle stime del sommerso economico, se non nella misura in
cui la quadratura dei conti consente di correggere queste divergenze…
divergenze
• …però le stime dell’economia sommersa rimangono fondamentali per
g
discutere di evasione in mancanza di meglio…
Economia sommersa: si riduce l’anomalia italiana?
Economia sommersa in % del PIL
20,0
19,5
minima
19,0
massima
18,5
media
18 0
18,0
17,5
17,0
16,5
16,0
15,5
15,0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
Economia sommersa: si riduce
l’anomalia italiana?
• Le
Le due riduzioni più importanti sono nel 2002
due riduzioni più importanti sono nel 2002 e nel 2006, ma e nel 2006 ma
hanno spiegazione ben diversa:
• “nel 2002 si apre una fase in cui il peso,
peso sia in termini assoluti che relativi,
relativi
della componente di valore aggiunto riconducibile all’utilizzo di lavoro non
regolare conosce una progressiva riduzione per effetto, principalmente,
della sanatoria di legge varata nel luglio del 2002 a favore
f
dei lavoratori
extra‐comunitari occupati in modo non regolare”;
• “nel 2006, invece, assistiamo nuovamente ad un decremento in termini sia
assoluti che relativi del valore aggiunto prodotto nell’area del sommerso
economico (…)
( ) Il fenomeno è ascrivibile esclusivamente alla diminuzione
della componente di sommerso non attribuibile all’utilizzazione di lavoro
irregolare”
Economia sommersa: si riduce
l’anomalia italiana?
• L’anomalia
L anomalia italiana rispetto ai Paesi comparabili si riduce?
italiana rispetto ai Paesi comparabili si riduce?
• Se venissero rese pubbliche le stime dell’economia sommersa di
tutti i Paesi UE si avrebbe un’affidabile base dati: ma le pressioni
politiche lo impediscono (Italia per quanto caso a parte?);
• Si ricorre allora alle stime accademiche, in particolare a quelle di
Friedrich Schneider,
Schneider basate essenzialmente sulla domanda e
l’offerta di moneta (l’economia sommersa usa il contante).
Sono
o st
stimee co
contestate
testate pe
perché:
c é
• So
 la metodologia è discutibile;
 i risultati ottenuti tendono ad essere molto superiori sia a quelli
ufficiali sia a quelli ottenuti con altri metodo (es: stima input
elettrici).
Economia sommersa: si riduce
l’anomalia italiana?
• In base a questi dati nell
nell’ambito
ambito dei Paesi OCSE distinguiamo 3
gruppi:
 Paesi con incidenza di sommerso sul PIL bassa‐medio/bassa
(inferiore a 10‐15%): Usa, Svizzera, Giappone, UK.
 Paesi con incidenza di sommerso sul PIL media (tra 15% e 20%):
Francia Germania,
Francia,
Germania Paesi Nordici.
Nordici
 Paesi con incidenza di sommerso sul PIL elevata (20‐30%): Grecia,
Italia,
ta a, Spag
Spagna,
a, Portogallo,
o toga o, Belgio.
ego
• In Italia sembra in effetti verificarsi una riduzione dell’incidenza del
sommerso a partire dal 2000 più marcata rispetto a quella degli altri
grandi Paesi UE.
Perché si evade? Il modello Perché
si evade? Il modello
tradizionale (intro) e le nuove teorie
Il modello di Allingham e Sandmo
Il modello di Allingham
e Sandmo (1972)
• Evasione deriva da massimizzazione dell’utilità attesa perché evasione è una scommessa: la posta in palio è ricchezza non versata al fisco, il rischio è un controllo cui segue il pagamento di sanzioni e/o la galera.
• Quindi scelta se e quanto evadere dipende da 4 fattori:
q
p
 probabilità del controllo;
 entità della sanzione;
 attitudine del contribuente verso il rischio;
del contribuente verso il rischio;
 reddito del contribuente e aliquote di imposta. • Secondo le previsioni del modello:
 l’evasione dovrebbe diminuire all’aumentare della probabilità del controllo e dell’entità della sanzione;
 ll’evasione
evasione dovrebbe diminuire se il contribuente è avverso
dovrebbe diminuire se il contribuente è avverso al al
rischio;
 l’evasione potrebbe diminuire o aumentare al variare dell’aliquota.
Il modello di Allingham e Sandmo
Il modello di Allingham
e Sandmo (1972)
• Se un contribuente è neutrale al rischio, la disutilità attesa da
un controllo è pari al prodotto della sanzione per la
probabilità del controllo.
• Se u
un co
contribuente
t bue te è aavverso
e so aal rischio,
sc o, laa d
disutilità
sut tà attesa da
un controllo è superiore al prodotto della sanzione per la
probabilità del controllo.
• Se un contribuente
b
è amante del
d l rischio
h la
l disutilità
d
l à attesa da
d
un controllo è inferiore al prodotto dalla sanzione per la
probabilità del controllo.
• Una riduzione dell’aliquota di imposta può avere, in teoria,
due effetti contrastanti sulla propensione all’evasione:
 la riduce perché rende meno appetibile l’evasione;
 la aumenta perché riduce l’avversione al rischio, quando
questa
t è decrescente
d
t all crescere del
d l reddito.
ddit
Il modello di Allingham e Sandmo
Il modello di Allingham
e Sandmo (1972)
• La verifica empirica è difficile, i dati disponibili sono spesso distorti
sono spesso distorti.
• Vengono utilizzati esperimenti di laboratorio, ma:
 risultati incerti: ad esempio, relazione tra risultati incerti ad esempio relazione tra
probabilità ed evasione negativa (+ controlli –
evasione) ma non lineare e irrisoria a livelli bassi;
evasione) ma non lineare e irrisoria a livelli bassi; anche per le sanzioni non c’è un’evidenza robusta
 dubbi sul significato concreto di questi dubbi sul significato concreto di questi
esperimenti.
• Più di recente: esperimenti di campo (field
p
p (
experiments) sembrano maggiormente promettenti.
Oltre il modello tradizionale
Oltre il modello tradizionale
• Nel suo insieme il modello AS indica un’evasione superiore
p
a
quella osservata nella realtà, anche assumendo che i
contribuenti siano molto avversi al rischio.
• Il modello tradizionale è stato quindi integrato/superato da nuovi approcci teorici [Kirchler, 2007] basati su :
 conoscenze soggettive del sistema fiscale;
 percezione dell’equità (o dell’iniquità) del sistema fiscale e d ll
delle modalità di utilizzo del gettito fiscale;
d li à di ili
d l
i fi l
 norme individuali e norme collettive => giudizi sull’evasione (tax morale).
morale)
Oltre il modello tradizionale
Oltre il modello tradizionale
• Studio di Alm e Torgler (2006) basato sulla WVS in più di 80 Paesi del mondo: quanto è giustificata l’evasione in una scala da 1 (mai giustificata) a 10 (sempre giustificata)?
• Comparazione tra USA e alcuni Paesi Europei: costruzione di l
d
un indicatore binario di tax morale e correlazione con il grado di economia sommersa (Schneider et al., 2004):
di economia sommersa (Schneider et
al 2004):
 correlazione inversa confermata e significativa;
 USA paese con + elevata tax
USA paese con + elevata tax morale e bassa quota di morale e bassa quota di
sommerso; Belgio e Portogallo Paesi con + bassa tax morale e alta quota di sommerso…
q
 …ma Italia e Spagna hanno tax morale medio‐alta e alta quota di sommerso…
Contrasto dell
Contrasto
dell’evasione:
evasione: q
quale strategia per l’Italia? g p
Quali obiettivi?
Quali obiettivi?
• Punto di partenza:
 in Italia evasione ed economia sommersa sono relativamente
più elevate rispetto agli altri paesi OCSE;
 ma non esiste nessun
ness n Paese ad evasione
e asione zero
ero (nei mitici USA il
tax gap è stimato al 13,7%).
• Evoluzione recente: tendenza alla riduzione di evasione IVA ed
economia sommersa, ragioni non evidenti (ved. Infra).
• Obiettivo realistico: ridurre gradualmente ma in modo
continuativo evasione e sommerso da dimensioni patologiche
a fisiologiche.
• In termini quantitativi: dimezzare il sommerso in quota di PIL,
PIL
dal 16‐17% all’8‐9% vorrebbe dire recuperare tra i 60 e i 70
miliardi di gettito annuo.
Aumento dei controlli e delle sanzioni?
Aumento dei controlli e delle sanzioni?
• In Italia è troppo basso il numero di controlli? Sembra proprio
di no se confrontato con quello degli altri Paesi: circa 390 mila
accertamenti ordinari e da sds nel 2010 su 6 mln di partite IVA
>6%.
>6%
• La distribuzione regionale degli accertamenti non sembra
correlata con la distribuzione regionale dell
dell’evasione
evasione.
• Le sanzioni e i poteri della AF in Italia non sembrano ridotti
rispetto a quelli degli altri paesi OCSE (OECD,
(OECD 2009).
2009)
• La legge sulle manette agli evasori (1982) sortì scarsi effetti.
• Controlli e sanzioni restano indispensabili,
indispensabili ma non spiegano
l’anomalia italiana e non costituiscono la soluzione del
problema.
Fine dei condoni?
Fine dei condoni?
• L’Italia è un Paese di condoni e condonati (e nel 1982 c’è il
primo condono tombale). La letteratura dimostra che c’è un
effetto positivo di cassa nel breve periodo, ed un effetto
negati o di medio periodo se i condoni sono ripetuti
negativo
ripet ti nel
tempo…
• …inoltre,
inoltre spesso i condoni producono un gettito inferiore a
quello previsto anche nel breve periodo e generano forti
iniquità
q
• …ma i condoni non sembrano aver influito sulle tendenze alla
riduzione dell’economia sommersa e dell’evasione dalla metà
degli anni Novanta in poi!
Conflitto di interesse attraverso la detrazione di tutte le spese?
• Per contrastare l’elevata evasione dell’Iva si sostiene la
necessità di creare un conflitto di interesse tra venditore e
compratore, riconoscendo a quest’ultimo la possibilità di
ottenere la
l detrazione
d
i
d ll spesa dalle
della
d ll imposte,
i
a condizione
di i
di ottenere la ricevuta.
• Ma:
M
1) è dimostrabile che il venditore può sempre concedere uno
sconto al compratore che è più conveniente della detrazione,
detrazione a
meno che lo Stato non rinunci interamente al gettito (ma allora
la detrazione serve solo a redistribuire l’evasione);
);
2) non esiste nessun Paese al mondo che conceda questa
possibilità di detrazione generalizzata delle spese.
Riduzione delle aliquote?
q
• La teoria e le verifiche empiriche non suggeriscono che la
riduzione delle aliquote porti certamente ad una
riduzione dell’evasione.
• Alcuni fatti stilizzati consigliano grande prudenza:
 in Italia l’evasione era elevata anche in anni in cui la
pressione fiscale era bassa;
 nei paesi scandinavi la pressione fiscale è più elevata ma
l’evasione è più bassa (solo una questione di tax morale? forse no, ved. infra).
)
• In questo contesto di grande difficoltà per la finanza
pubblica
bbli abbassare
bb
l aliquote
le
li
t è una strategia
t t i rischiosa
i hi
e
poco realistica.
Opportunità di evadere e struttura produttiva
Opportunità di evadere e struttura produttiva
• Il sistema fiscale crea opportunità di evadere che vengono sfruttate in modo differenziato.
f
i
d diff
i
• Costi dell’evasione (concealment costs) dei ricavi per l’evasore: ten ta doppia contabilità e controllo dei dipendenti >bassi
tenuta doppia contabilità e controllo dei dipendenti=>bassi per imprese individuali e familiari, alti per imprese organizzate ((=>che
>che quindi usano altri metodi).
quindi usano altri metodi).
• In Italia grande diffusione attività economiche di piccola dimensione e scarsamente organizzate:
g
 2° Paese in Europa per quota di autonomi (28,7%, Gr. 31,7%);
p q
p ( , )
gg
, )
 1° Paese per quota occupati (41,7%) e valore aggiunto 31,7%) da microimprese; gli altri Paesi sono Spagna e Portogallo (!)
Opportunità di evadere e struttura produttiva
Opportunità di evadere e struttura produttiva
• Non è un problema di moralità fiscale: anche in Danimarca i lavoratori autonomi evadono il 37% del loro reddito
lavoratori autonomi evadono il 37% del loro reddito…
• …è un problema di scarsità di informazione: per le attività eco o c e c e a o a o co co su ato e a e o
economiche che lavorano con il consumatore finale non esistono fonti amministrative o contabili affidabili (no third‐
party reporting)…
• quindi una strategia possibile consiste:
d
bl
 nella massimizzazione della quantità dell’informazione su redditi e ricavi plausibili e della capacità da parte dell
redditi e ricavi plausibili
e della capacità da parte dell’A
A.FF di di
utilizzarla;
 nel favorire i cambiamenti strutturali dell’economia italiana che comportino aumenti delle dimensioni produttive e quindi dei costi interni dell’evasione (il contrasto all’evasione come elemento di politica industriale)
elemento di politica industriale).
Opportunità di evadere e struttura produttiva
Opportunità di evadere e struttura produttiva
• In questa direzione ci si è già mossi negli ultimi 10 anni:
 fisco telematico;
 riorganizzazione per Agenzie;
 arricchimento banche dati e metodologie di analisi;
e si assiste (anche a causa della crisi) da qualche anno ad una certa tendenza alla razionalizzazione della struttura della distribuzione commerciale.
• Negli ultimi 5 anni rafforzamento di queste tendenze (nuovi N li l i i 5
i ff
di
d
(
i
studi di settore, nuovo redditometro, dati patrimoniali) ed una continuità di fondo che fanno ben sperare
continuità di fondo che fanno ben sperare…
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