LA RELIGIONE DEL SANTO DAI-MI: NUOVA REALTÁ ITALIANA di Luisa Faldini Pizzorno1 INTRODUZIONE Il panorama sociale italiano da un certo numero di anni è in grande fermento, specie a riguardo della comparsa e dell'affermazione di nuove religioni, fatto che, nel territorio dove ha sede il Papato, potrebbe anche stupire. In realtà, oggi anche le stesse manifestazioni religiose cattoliche mostrano tutta una serie di elementi che puntano verso il propagarsi di forme di religione popolare che del resto, in Italia, sono sempre state presenti e che erano solo velate o coperte dalla religione ufficiale. Ora che il messaggio cattolico non si presenta più alle genti in modo forte ed autorevole e viene quindi spesso percepito come inadeguato, si è fatto spazio, in Italia, ormai da molti anni, prima alle sette protestanti più potenti e organizzate, poi ad altre confessioni religiose, come i Testimoni di Jehova (Watch Tower), i Mormoni e i Pentecostali, poi ancora alle sette di derivazione orientale, impiantate sulla scia del movimento politicointellettuale del '68, poi diversificatesi, soprattutto in questi ultimi dieci anni, e con fruitori diversi rispetto al momento originario. Infatti, è importante sottolineare che ogni nuova religione ha il suo particolare bacino di utenti, che si distingue non soltanto in base al livello sociale e culturale o alle motivazioni che li spingono verso un culto alternativo, ma anche in base alle idee politiche, le quali ultime sono state e sono determinanti nell'incontro con particolari ideologie religiose. Possiamo quindi distinguere vari livelli di approccio che, grosso modo, si possono dividere in alcune categorie generali: - un livello popolare che conduce verso il cattolicesimo popolare, verso sette come i Testimoni di Jehova (Watch Tower), o verso movimenti salvifico-terapeutici come il cattolicesimo di Monsignor Milingo; - un livello medio in cui l'alternativa alla religione ufficiale sono le religioni protestanti, le sette come quella dei Mormoni oppure le comunità come Damanur o ancora le sette diaboliche come i Figli di Satana; - un livello alto sia per classe sociale sia per istruzione scolastica sia per politicizzazione che porta, in caso di contestazione del cattolicesimo, ad 1 Luisa Faldini Pizzorno è Professore Associato di Etnologia presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne dell'Università degli Studi di Genova, Italia. 1 esempio verso certe sette di tipo orientale o, più recentemente verso momenti rituali come il Santo Dai-mi, oggi presente in varie città italiane; - infine, un livello misto, non ben definibile in base all'appartenenza sociale, ma che è costituito quasi esclusivamente da donne, che non abbandona il cattolicesimo ma che si accosta al settore del magico, di cui spesso fa parte e di cui più spesso è il fruitore. In questo ambito rientrano, ad esempio, tutti i culti afro-americani. In realtà, è possibile che le categorie appena indicate subiscano modificazioni a livello locale, essenso le regioni italiane spesso molto diverse tra loro per quanto riguarda le coordinate culturali. Inoltre è sicuramente possibile che, con il passare del tempo, tali categorie vengano alterate, via via che i diversi movimenti si consolidano e istituzionalizzano nelle diverse nicchie in cui si sono collocati e sviluppati. In questa occasione prenderemo in esame, brevemente, per quanto ci consente il tempo assegnatoci, tre esempi che riguardano rispettivamente: - la comparsa del movimento del Santo Dai-mi a Genova; - le Messe terapeutiche di Monsignor Milingo; - i mezzi pubblicitari degli operatori magici brasiliani o pseudo-brasiliani. Si tratta, in ognuno dei tre casi, di eventi che, nella Italia di un decennio fa probabilmente non avrebbero avuto alcuno spazio e che oggi, invece, si stanno espandendo, sia per una certa ansia di novità che condiziona il mercato religioso, sia perché vengono date risposte precise a domande di tipo politico-intellettuale, terapeutico e di condizionamento concreto della propria vita e del proprio futuro. IL SANTO DAI-MI A GENOVA2 Il primo caso che espongo è relativo alla presenza del movimento del Santo Dai-mi a Genova. A questo proposito, devo tuttavia precisare di non essere in diretto contatto con il gruppo di persone interessato e che le informazioni mi provengono da un mio studente, interessato a fare una tesi su questo tema, studente che è entrato nel movimento e che ha già 2 A tutt'oggi, non vi è bibliografia relativa alla presenza del Santo Dai-mi a Genova e in Italia. 2 partecipato ad alcuni rituali. Al momento i fedeli non sono però disponibili a dare informazioni ad estranei per una ricerca a causa di alcuni recenti problemi giudiziari che li hanno interessati come gruppo religioso. Per quanto si è potuto accertare, la diffusione del Santo Dai-mi oramai abbraccia diversi paesi europei ed è stata iniziata da fedeli brasiliani che hanno sfruttato alcune conoscenze che avevano in Europa. Circa una volta all'anno un gruppo di brasiliani viene in Europa, ogni volta in una nazione diversa (quest'anno sarà il turno della Svizzera) dove vengono raggiunti da affiliati degli altri paesi. ultimi, del resto, fanno frequenti viaggi in Brasile per trascorrervi periodi di ritiro. I brasiliani forniscono ai diversi gruppi europei, e quindi anche a quello di Genova la materia prima per i rituali, cioè la soluzione di ayahuasca3 che è contenuta in grandi taniche di plastica e che, per quanto sembra al mio studente, deve essere molto diluita, in quanto lui, almeno le volte che l'ha ingerita, non ha avuto né una sensazione di nausea né tanto meno alcuna visione. In altri termini, pare che quando sono presenti i brasiliani la concentrazione sia più forte, mentre quando i rituali avvengono in loro assenza, per un atteggiamento di prudenza, la sostanza attiva viene molto diluita. I fedeli genovesi, comunque, agiscono attualmente nella più totale circospezione e sono tremendamente terrorizzati all'idea che si possa diffondere la notizia dei rituali periodici che continuano a celebrare. Questo perché, recentemente, a seguito di una denuncia all'autorità giudiziaria, vi è stata una irruzione del gruppo anti-droga della polizia, che ha anche prelevato i recipienti in cui era contenuta la soluzione di ayahuasca, allo scopo di sottoporla ad analisi e stabilire un eventuale reato di detenzione di sostanze stupefacenti. Fino ad oggi le stesse autorità non hanno dato alcuna pubblicità all'avvenimento, né i fedeli genovesi del Santro Dai-mi sono stati indiziati di reato; in Italia, infatti, nell'elenco delle droghe, stupefacenti, allucinogeni, ecc. la ayahuasca non appare. Si è quindi in attesa dei risultati delle analisi, che si stanno effettuando a Roma, per capire quale direzione prenderà l'inchiesta. Nell'attesa di questi esiti, gli adepti genovesi si sono ovviamente chiusi nel segreto più assoluto. Chi si occupa di questo genere di studi è al corrente che la ayahuasca, in ambito rituale, è stata accettata in molti paesi, persino negli Stati Uniti, dove la legislazione sulle sostanze stupefacenti e gli allucinogeni è certo più severa di quella italiana, tuttavia è importante sottolineare la sosrpresa, lo stupore e la impreparazione di corpi di polizia di fronte a sostanze del tutto sconosciute e di cui si accerta per la prima volta la presenza. Comunque, il gruppo genovese è costituito da persone dei due sessi appartenenti ad un livello medio-alto della società. Si tratta in prevalenza 3 Baniosteropsis Caapi. 3 di intellettuali di sinistra, con una forte percentuale di ex-sessantottini come il leader del gruppo stesso, uno psichiatra passato attraverso diverse esperienze ideologiche, prima di conoscere il Santo Dai-mi. Il nucleo centrale del gruppo genovese comprende un numero abbastanza ristretto di amici e conoscenti, passati attraverso le stesse esperienze politiche di contestazione all'epoca dell'Università e che, contrariamente ad altri, non ha scelto la via delle sette orientali, ma è invece andato nella direzione di una conoscenza ottenuta attraverso il contatto con quella che è ritenuta la vera realtà che non si riesce a percepire se non con l'estasi. In questo senso, si può dire che, almeno per questo caso specifico, si ricalcano quelle esperienze giovanili di evasione e contestazione tanto caratteristiche del '68, che avevano visto impegnati giovani molto politicizzati e culturalmente molto preparati. Per quanto riguarda il gruppo genovese, essi sembrano supplire con il Santo Dai-mi alle carenze di ideali ed alla delusione del loro ritorno al conformismo. MONSIGNOR MILINGO4 L'Arcivescovo africano Emmanuel Milingo è nato in Zambia nel 1930 e, dopo essere stato ordinato sacridote nel 1958, ha conseguito diversi diplomi in Dottrina Sociale (Roma), Educazione (Dublino), Comunicazioni (Nairobi e Dublino). Ordinato arcivescovo di Lusaka nel 1969 è stato, in seguito, richiamato a Roma, in Vaticano, in quanto le sue affollatissime Messe terapeutiche seguivano metodi che non erano approvati dal Papato. A Roma egli ha tuttavia continuato a celebrare le stesse funzioni, tanto che gli è stato proibito di effettuarle in chiesa. Per questo motivo le sue riunioni, seguite da migliaia di fedeli, sono continuate in un albergo romano, l'Hotel Ergife di Roma. In seguito, con il passare degli anni, ha cominciato ad essere chiamato da parroci di varie parti d'Italia, dove, oltre a celebrare le sue Messe, egli ha fondato alcune comunità religiose. Famosissimo ovunque, è stato spesso 4 Per quanto riguarda la presenza di Milingo a Roma, v. V. LANTERNARI, Medicina, magia, religione, valori. Vol.I. Napoli, Liguorii, 1993. Relativamente alla Comunità di Arluno (Milano), v. L. FALDINI PIZZORNO, Simbolismo e stereotipi della salute e della malattia. Lavoro presentato all'Atelier "Simbolo e Farmaco: valore del rito e delle terapie farmacologiche nelle società tradizionali.". 3° Colloquio Europeo di Etnofarmacologia. 1a Conferenza Internazionale di Antropologia e Storia della Salute e delle Malattie". Genova, 29 maggio-2 giugno 1996. 4 ospite di diverse trasmissioni televisive in cui ha spiegato di aver ricevuto da Dio il carisma di guarigione e liberazione. Assieme ai miei collaboratori lo abbiamo seguito un ad Arluno, un picolo paese della Lombardia, presso Milano, dove era stata impiantata una comunità (San Giovanni Battista) assai fiorente, al cui interno Milingo celebrava le sue Messe carismatiche e terapeutiche e dove riceveva privatamente i fedeli per curarli e confessarli, assistito da un gruppo di collaboratori africani ed europei. La comunità era composta da un grande ambiente per le funzioni, da un posto di ristoro e da bancarelle ed un negozio dove si vendevano, oltre a libri, diapositive e cassette video, anche rosari, croci, ecc. oltre ad acqua benedetta dall'Arivescovo africano. Attualmente, a seguito di una diffida del Cardinale Martini, della Diocesi di Milano, Milingo non esercita più ad Arluno ma, per quanto riguarda l'Italia settentrionale, a Zocco di Erbusco, un paese presso Bergamo e, più recentemente in Liguria, a Cervo, in provincia di Imperia, presso la parrocchia di San Giovanni Battista, dove è stato invitato dal parroco. A Cervo si sta iniziando la costruzione degli edifici della nuova comunità e, sembra, si fonderà una scuola per i discepoli di Milingo. Milingo si presenta come un taumaturgo che, come dicevamo, ha ricevuto da Dio il dono di poter liberare le persone dalla malattia, la quale è da lui ritenuta opera del Diavolo, tanto che solo un esorcismo potrà portare a ristabilire lo stato di salute dell'individuo. Egli non opera alcuna distinzione fra malesseri, disturbi, malattie e patologie, ma, come appare evidente dalle preghiere di guarigione da lui stesso elaborate e recitate nel corso delle Messe (edite e peraltro vendute ai fedeli), qualsiasi disturbo e qualsiasi malattia sono comunque azione del Demonio. È chiaro che qui, al di sotto della copertura della religione cattolica, si può intravvedere chiaramente lo schema di un culto terapeutico africano, sia per quanto riguarda a teoria relativa all'origine della malattia che per il trattamento terapeutico che è collettivo e quasi sempre pubblico. Inoltre, si considera che il trattamento possa avvenire anche al di fuori delle funzioni e cioè a domicilio, contrariamente a quanto avviene con l'esorcismo classico, in quanto ogni fedele può portare con sè alle funzioni oggetti, alimenti e bevande che, in una sezione apposita della Santa Messa e cioè al momento di congedarsi, vengono appunto santificati con una speciale benedizione di Milingo. Così a casa si potranno indossare magliette e indumenti benedetti, si potrà bere acqua benedetta o la si potrà usare per fare impacchi di tipo terapeutico; inoltre si useranno sale, olio benedetti , ecc. e si porterà a casa una benedizione a tutti i cari non venuti alla funzione in quanto si è provveduto a farli benedire in effigie esponendo verso il Vescovo benedicente interi album di fotografie, comprendenti ritratti di morti e di viventi. 5 I seguaci di Milingo, almeno per quanto abbiamo potuto vedere in Lombardia e in Liguria (non conosciamo il caso romano), possono essere classificati come appartenenti ad una classe sociale medio-bassa, e apparentemente poco istruita, per cui è spesso meno propensa ad affidarsi, se le conosce, alle spiegazioni di tipo scientifico. Alcuni dei fedeli, del resto, esponendomi i loro casi, rendevano del tutto evidente che preferivano credere alla spiegazione di Milingo piuttosto che a quella dei medici, in quanto la prima dava speranze di vita e comunque consentiva ad una persona di essere sempre accettata completamente in seno alla comunità, anche se malata, il che era un grande conforto. Molti di loro, del resto, avevano già avuto altre esperienze con terapeuti, veggenti, ecc., cioè si tratta di persone che sono già abituate a ricorrere a mezzi diversi dalla biomedicina e dalla religione ufficiale e che spesso, comunque si servono anche di queste ultime due. Il fenomeno Milingo oggi ha raggiunto proporzioni notevoli ed è, per quanto ci consta, sempre in crescita, sia perché è abbinato al cattolicesimo, sia perché il senso di comunità, la sicurezza di non essere più soli davanti al dolore e la fede in un'entità che cerca di intervenire per salvare gli uomini aiutano a vivere coloro che sono toccati personalmente o nelle loro famiglie da malattie gravi e spesso senza speranza. GLI OPERATORI BRASILIANI5 Già da diversi anni sto seguendo, su alcune riviste di astrologia, gli inserti pubblicitari degli operatori dell'occulto, allo scopo di vedere le variazioni del mercato. In questo ambito, mi sono soprattutto interessata alla pubblicità che, in qualche modo, si richiamava a popolazioni indigene di continenti diversi dall'Europa o che indicava la presenza, vera o presunta, di un operatore tradizionale o, per dirla come i maghi italiani, "tribale". Devo dire che questo settore di ricerca si è rivelato particolarmente fertile ma, principalmente, ha indicato che gran parte degli operatori cosiddetti brasiliani che fanno inserzioni pubblicitarie, non sono affatto brasiliani, ma si tratta di italiani che, in base ad uno stereotipo che fa del Brasile, del Sudamerica in generale e dell'Africa le terre dove la magia e la 5 V. a questo proposito L. FALDINI PIZZORNO e R. M. BARBARA, Le religioni afrobrasiliane in Italia: la conquista del mercato. Lavoro presentato alla XX Reunião Brasileira de Antropologia e I Conferência: Relações Étnicas e Raciais na América Latina e Caribe. Salvador, 14-18 de abril de 1996. 6 stregoneria sono più efficaci, si spacciano per specialisti provenienti da questi territori per attirare più clienti. Come abbiamo già indicato in altra sede (v. nota 5), vi sono non solo veri operatori brasiliani, ma anche, ormai, negozi specializzati nella fornitura di quanto è loro necessario. Tuttavia, riteniamo che sia comunque interessante seguire anche i falsi operatori, allo scopo di comprendere quanta presa abbia, sulla clientela, il richiamo al Brasile, al Sudamerica o all'Africa. L'aumento o la diminuzione di tali richiami contribuirà a tracciare un diagramma specifico, che potrà indicare il gradimento da parte della clientela. Ad esempio, nel fascicolo di 64 pagine allegato al n° del dicembre 1993 di Astra, intitolato "Guida ai Maghi d'Italia. Filtri, Malocchio e Tecniche Divinatorie", le inserzioni che ci interessano sono abbastanza scarse. È vero che non si tratta di una vera e propria guida e che le inserzioni sono probabilmente a pagamento, tuttavia la percentuale delle cosiddette pubblicità "tribali" certo non è rilevante. Troviamo infatti solo tre pagine interessanti, di cui solo una riguarda un operatore e cioè GRARISH, il quale dice di possedere "l'assoluta padronanza delle potentissime Arti di Magia Esoterica Brasiliana". Le altre due pagine pubblicizzano invece la vendita di profumi magici, polveri e talismani. A Donatella del Nuovo Studio di Fano (città del centro Italia, presso Ancona), si possono infatti ordinare il Vaudou d'Amore, "potentissimo rito segretamente preparato dallo Shamano" o quello della Separazione, "rito di antica magia africana", che vengono spediti corredati da istruzioni per l'uso contro la somma di oltre 300.000 Lire italiane ciascuno (oltre 200 Reais). Meno costose la Yo-yo Powder (per allontanare un amante dal proprio coniuge) e la Good Luck-Powder, solo 37.000 Lire (24 Reais). Ovviamente le ordinazioni sono prese in considerazione solo se si versa un acconto del 50% del prezzo totale di spesa. La CEAMS di Riccione invece vende, sempre per corrispondenza da un lato barattoli di polvere di Guaranà e dall'altro Profumi Magici (Pega Homem, Chama Dinheiro, Abre Caminho, Pomba Gira, ecc.) di cui si descrivono i grandi pregi. Questo nel 1993. Se oggi invece prendiamo a caso anche solo i numeri dell'agosto 1996 di tre fra le riviste di astrologia più diffuse, e cioè Sirio, Astrodonna e Astra, ci possiamo rendere agevolmente conto che la situazione è ben diversa. Infatti diminuiscono le pubblicità di filtri e polveri, ma si moltiplicano gli operatori di ambito "tribale". Andiamo infatti da "Angela Lya... con il suo spirito guida peruviano" (Sirio) a "Mira... profonda conoscitrice di Magia Sud Americana" (Astrodonna), o allo "Studio Africo Tribale Astrologico, diretto dal Prof. Sansone... 7 conoscitore unico della magia caraibica..." (Astrodonna), o ancora a "Sartano ... (che usa) antichi riti tribali africani" (Astrodonna). Sempre su Astrodonna, ma anche su Astra, troviamo invece Dhana, "che esegue Riti Tribali Sacrificali con i quali può dare l'Amore Assoluto in una sola notte" e che, essendo "cultrice della Opatanga, la magia dello spirito guida dei Masai, produce l'energia interiore dell'Animismo e può dare e togliere fatture, jettature, negatività e malocchio". Trascurando Consuelo Despina y Rodriguez (Astrodonna e Astra) che non si colloca geograficamente e che quindi non possiamo classificare, segnalo invece "Santoro (che) È tornato dal Brasile ed ha portato con sè formule antichissime e materiali introvabili... " (Astrodonna) e "Orianna, sensitiva, (che) vi aiuterà... a risolvere i vostri problemi con la magia più potente... La Magia Brasiliana: la più forte..." Su Astra, oltre alla già citata Angela Lya, vi sono: Ugo Del Bosco "Profondo conoscitore della 'Trienergia'... Studioso per anni in Sudamerica ha ereditato la vera conoscenza dei riti caraibici (makumba-voodoesoterica); e Sabrina "Specializzata in ritualistica brasiliana" la quale "è a conoscenza del GRANDE POTERE dei SANTI BRASILIANI ed è in grado di aiutarti in qualsiasi problema!". Come abbiamo anticipato nella presentazione generale, la maggior parte dei clienti è costituita da donne e ricorre a questi operatori soprattutto per questioni amorose o finanziarie. L'appartenenza sociale e il grado di cultura sono vari. Si va dalla classe politica e da quella degli industriali fino alle classi operaie. Non c'è una regola. CONCLUSIONI Il fatto che l'Italia, in questi ultimi anni sia la meta di grandi movimenti migratori provenienti da diversi continenti, ha portato all'introduzione sul suo territorio di tutta una serie di religioni, di sette, di culti e di rituali che hanno seguito il movimento migratorio. Questo ha dato, come conseguenza, da un lato una grande confusione di credenze, e dall'altro all'interessante fenomeno della popolazione italiana che, in gran numero, sta sperimentando questi nuovi orientamenti ideologici. Ciò è stato senz'altro favorito dal fatto che la Chiesa Cattolica ha perso mordente e che, per un fattore di carenza di vocazioni, almeno nei paesi occidentali, si rivolge di più al Sudamerica, all'Asia e all'Africa. Se la grande richiesta di questi ultimi anni, al seupermercato rituale, sono senz'altro la magia e la stregoneria, troviamo però interessanti progressi da parte di prodotti come le sette orientali o i culti terapeutici, che senz'altro diventeranno un "must" nel prossimo decennio. 8 Particolarmente interessante sarà vedere come i diversi settori della società italiana sceglieranno in questo ambito, evidenziando così problemi, crisi di valori o necessità psicologiche. BIBLIOGRAFIA ASTRA (1993), Anno XVII, n°12, dicembre. ASTRA (1996), Anno XX, n°8, agosto. ASTRODONNA (1996), n°8, agosto. N. BELMONT (1988), Superstizione e religione popolare nelle società occidentali. In M.IZARD e P. SMITH (a cura di) (1988), La funzione simbolica. Saggi di antropologia. Palermo, Sellerio. L. FALDINI PIZZORNO (1996), Simbolismo e stereotipi della salute e della malattia. Lavoro presentato all'Atelier "Simbolo e Farmaco: valore del rito e delle terapie farmacologiche nelle società tradizionali". 3° Colloquio Europeo di Etnofarmacologia. 1a Conferenza Internazionale di Antropologia e di Syoria della Salute e delle Malattie. Genova, 29 maggio - 2 giugno. L. FALDINI PIZZORNO e R. M. BARBARA (1996), As Religiões afrobrasileiras na Italia. Lavoro presentato alla XX Reunião Brasileira de Antropologia e I Conferência. Relações Etnicas e Raciais na América Latina e Caribe. Salvador, 14 - 18 de abril. A. KLEINMAN (1980) Pacients and Healers in the Context of Culture. Berkeley, University of California Press. V. LANTERNARI (1993), Medicina, Magia, Religione, Valori. Napoli, Liguori. SIRIO (1996), n°8, agosto. 9