Limbas malas - Digilander

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LIMBAS MALAS
Lo spettacolo avrà il seguente tema.:
RELIGIOSITA’, FATALISMO E MAGIA NELLA DELEDDA,
infatti intendiamo portare sulla piccola scena alcune figure deleddiane che incarnano un mondo di
superstizione, magia e mito ancora presente nella nostra quotidianità.
Il mondo deleddiano è completamente immerso in una situazione in cui superstizione, credenze,
magia, religione e mito impregnano il quotidiano.
Nulla di meglio avrebbe potuto dar ispirazione a burattinai che desiderino raccontare di alcuni
personaggi, cose ed eventi dell’opera di Grazia: Don Predu, Efix, Pottoi, Grixenda, Callina, sas
Panas, ecc.
Si crede che DON PREDU(Canne al vento), consumato dall’amore per Noemi, dimagrisca a
causa di una scomunica e tutti ritengono che sia stato “toccau a libru”.
A Nuoro e dintorni esisteva la credenza che i preti avessero la potenza di scomunicare qualcuno sul
breviario, cioè toccando il libro. Così, se un individuo era colto da malattia misteriosa o disgrazia di
cui non si conoscesse la causa, si pensava che fosse stato “toccau a libru”, cioè malato o disgraziato
a causa di una scomunica del prete, fatta per suo conto o di altri nemici.
La figura del prete è caratterizzata da un aspetto sacro e nel contempo magico. .(La madre, DON
PAULO esorcizza una ragazzina)
Alcuni sacerdoti, con la potenza dei loro libri sacri, sapevano evocare diavoli che diventavano loro
servi. Ad essi chiedevano di porre fine a pestilenze e calamità, o di eliminare dai campi coltivati ,
cavallette, bruchi, e ogni altro tipo di insetto che potesse rovinare il raccolto.
Canne al vento, in cui alla magia è riservato il posto d’onore, offre anche il punto di sutura tra il
mondo pagano e cristiano .
EFIX fa il segno di croce per difendersi dal “popolo della notte”, cioè da forze pagane del male e
contro le tentazioni dell’anima; protegge il podere con un rituale che è un misto tra magia e
religiosità.
SAS PANAS, le donne morte di parto, rappresentano un mito del contesto sociale agropastorale
sardo, con tutti i requisiti per una rappresentazione teatrale con i burattini: paura , buio, spiriti
notturni.
POTTOI è una “maghiarza” che vede il futuro e sua nipote GRIXENDA, ritenuta di possedere
arti magiche anch’essa, lega a sé, con un sortilegio, il giovane Giacinto.
KALLINA è un’usuraia che ha dato inizio alle sue ricchezze con delle monete avute come
ricompensa da un fantasma (il Barone), per l’aiuto dato a sua moglie, nel momento del parto.
Tutti interessantissimi personaggi sui quali lavoreremo per la nostra rappresentazione, ,oltre che
sul prezioso mondo degli oggetti misti anch’essi di fantasie e realtà: grappoli di cipolle, mazzetti di
erbe secche, croci di palma, rami di olivo benedetto, cero dipinto, falce contro i vampiri, sacchetto
d’orzo contro le Panas.
Lo spettacolo, che si svilupperà su tre quadri è realizzato con tecnica mista: burattini ad asta e
animazione di oggetti; i canovacci saranno in lingua sarda nuorese.
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