FIRENZE, 26 maggio 2015 Gli strumenti a disposizione del territorio e le strategie di attuazione Riferimenti essenziali per una progettazione o riqualificazione innovativa Prof. Fabio Fantozzi – DESTEC Univ. Pisa INTRODUZIONE L’obiettivo degli edifici a energia quasi zero che investe sia le nuove costruzioni che gli edifici esistenti, soprattutto quando siano sottoposti a “ristrutturazioni importanti”, è uno dei riferimenti più importanti che si è data l’Unione Europea attraverso la Direttiva 2010/31/UE, che ha dato luogo ad un bel po’ di normativa che ne consentisse l’attuazione, percorso peraltro ancora in atto. La filosofia che guida la Direttiva 2010 è che l’Unione Europea si trova da tempo a dover risolvere, per motivi diversi, un’importante sfida in merito: - alla forte dipendenza dalle importazioni di energia, a causa della scarsità di risorse energetiche, - alla necessità di limitare i cambiamenti climatici - all’esigenza di superare la crisi economica. INTRODUZIONE L'efficienza energetica, applicata in particolare agli edifici, costituisce un valido strumento per affrontare tali sfide perché: - contribuisce a migliorare la sicurezza di approvvigionamento, riducendo il consumo di energia primaria e diminuendo le importazioni di energia. - contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra in modo efficiente in termini di costi e quindi a ridurre i cambiamenti climatici. Dare concreta risposta a questa sfida non può non passare da una logica di efficientamento energetico che dovrebbe sicuramente accelerare la diffusione di soluzioni tecnologiche innovative e migliorare la competitività dell’industria, a cui non può non discendere: - una crescita economica - la creazione di posti di lavoro di elevata qualità in diversi settori connessi con l'efficienza energetica. INTRODUZIONE Al fine di cogliere tutte le potenzialità di risparmio energetico esistenti, è necessario adottare un approccio integrato che includa i risparmi nell'approvvigionamento energetico e i settori d’uso finale. È pertanto opportuno fissare un tasso annuo di ristrutturazione per gli edifici di proprietà del governo centrale nel territorio di uno Stato membro e da esso occupati in modo da migliorarne la prestazione energetica. E tale tasso di ristrutturazione è stato fissato da un’altra Direttiva, la 2012/27/UE all’art.5. INTRODUZIONE (17) ……………… L'obbligo di ristrutturare gli edifici del governo centrale previsto dalla presente direttiva integra tale direttiva che impone agli Stati membri di garantire che la prestazione energetica degli edifici destinati a subire ristrutturazioni di grande portata sia migliorata al fine di soddisfare i requisiti minimi di prestazione energetica. ………………………………………. (18) - …………………………………………. È opportuno che gli Stati membri incoraggino i comuni e altri enti pubblici ad adottare piani di efficienza energetica integrati e sostenibili che abbiano obiettivi chiari, a coinvolgere i cittadini nella loro elaborazione e attuazione e ad informare adeguatamente i cittadini in merito ai contenuti e ai progressi nel raggiungimento degli obiettivi. ………….. Fonte: Dirett. 2012/27/UE INTRODUZIONE Gli Enti Locali, in primo luogo i Comuni, da sempre sono chiamati a governare le trasformazioni sul proprio territorio. Ciò, normalmente, avviene a due livelli: - in fase di programmazione e pianificazione mediante la predisposizione degli strumenti urbanistici generali e di dettaglio; - in fase attuativa mediante la realizzazione delle opere pubbliche programmate, la regolazione dell’attività edilizia dei privati, il controllo delle attività umane in relazione al loro impatto sull’ambiente. INTRODUZIONE Nell’ambito della progettazione degli “Edifici a energia quasi zero”, la sostenibilità e l’efficienza energetica sono i due fattori che maggiormente condizioneranno il modo di costruire. condizionano e Per questo diventa essenziale, da un lato, disporre con sempre maggiore certezza di regole che di fatto già esistono sia a livello nazionale e/o regionale che sul piano locale, dall’altro, conoscere le soluzioni tecnologiche offerte dal mercato e magari saperle applicare correttamente e conoscerne la portata. Mettere insieme questi due aspetti in una logica di confronto tra gli operatori e “chi detta le regole” è oggi una necessità e rappresenta gli strumenti che possono essere resi disponibili nonché un sicuro riferimento per individuare al meglio le strategie di attuazione. EFFICIENZA ENERGETICA L’efficienza energetica deve dunque essere vista come uno strumento fondamentale per la massimizzazione delle prestazioni energetiche degli edifici. In quelli di nuova costruzione ciò si consegue scegliendo componenti, tecniche di costruzione e tecnologie impiantistiche atte a limitare all’origine i fabbisogni energetici (aumentando, tuttavia, e in genere, i consumi elettrici), mentre in quelli esistenti il primo passo è sempre quello di individuare, attraverso la diagnosi energetica, gli interventi più significativi (spesso da scegliere fra sostituzione del generatore, aumento della coibentazione, installazione di PdC, uso di energie rinnovabili, ecc.). L’intensità degli interventi di efficienza energetica dipende, come risaputo, da considerazioni di carattere economico, oltre che dalle offerte disponibili sul mercato. NOTA: Considerazioni condivise da Report ENEA 2013 Fonte: Sara Verones – Edilportale 2015 Bolzano Sul rapporto costi-benefici L’importanza dei costi già emerge in modo significativo sulla DIRETTIVA 2010/31/UE. OSSERVAZIONE – premessa – punto 8) Le misure per l’ulteriore miglioramento della prestazione energetica degli edifici dovrebbero tenere conto delle condizioni climatiche e locali, nonché dell’ambiente termico interno e dell’efficacia sotto il profilo dei costi. Tali misure non dovrebbero influire su altre prescrizioni relative agli edifici quali l’accessibilità, la sicurezza e l’uso cui è destinato l’edificio. DIRETTIVA 2010/31/UE Art. 2 - Definizioni «livello ottimale in funzione dei costi»: livello di prestazione energetica che comporta il costo più basso durante il ciclo di vita economico stimato, dove: a) il costo più basso è determinato tenendo conto dei costi di investimento legati all’energia, dei costi di manutenzione e di funzionamento (compresi i costi e i risparmi energetici, la tipologia edilizia interessata e gli utili derivanti dalla produzione di energia), se del caso, e degli eventuali costi di smaltimento; e DIRETTIVA 2010/31/UE Art. 2 - Definizioni b) il ciclo di vita economico stimato è determinato da ciascuno Stato membro. Esso si riferisce al ciclo di vita economico stimato rimanente di un edificio nel caso in cui siano stabiliti requisiti di prestazione energetica per l’edificio nel suo complesso oppure al ciclo di vita economico stimato di un elemento edilizio nel caso in cui siano stabiliti requisiti di prestazione energetica per gli elementi edilizi. REGOLAMENTO (UE) N. 244/2012 Di questo aspetto si trova traccia anche nel REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 244/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 gennaio 2012 che integra la direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla prestazione energetica nell’edilizia istituendo un quadro metodologico comparativo per il calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e degli elementi edilizi. Articolo 1 Oggetto e campo di applicazione …………………………………………………….. Il quadro metodologico specifica norme per comparare le misure di efficienza energetica, le misure che incorporano l'energia da fonti rinnovabili e i pacchetti e le varianti di tali misure, sulla base della prestazione energetica primaria e del costo assegnato alla loro attuazione. Stabilisce anche le modalità di applicazione di tali norme a determinati edifici di riferimento al fine di identificare livelli ottimali in funzione dei costi dei requisiti minimi di prestazione energetica. ERRORE DA NON COMMETTERE Conseguenza evidente di questa logica del contenimento dei costi è quello di evitare l’effetto per il quale, nell’ultimo decennio, in funzione della crescente richiesta di edifici ad elevata efficienza energetica, i progettisti, i committenti e le imprese si sono indirizzati a ricercare soluzioni progettuali e tecnologiche di altissimo livello, trascurando spesso l’elevato costo di investimento. EFFICIENZA ENERGETICA In fig. è rappresentata una ipotetica curva costi (asse ordinate) – fabbisogni energetici (asse ascisse). La zona della curva individuata dal punto 3 rappresenta il “livello ottimale di costo”, ovvero il punto di equilibrio tra l’investimento per attuare un intervento di efficientamento energetico e il costo energetico durante l’intero ciclo di vita stimato di un edificio. In questa zona si collocano le soluzioni di efficientamento energetico in grado di “ottimizzare” costi e prestazioni. L’immagine è tratta da: T. Boermans, K. Bettgenhäuser, A. Hermelink, S. Schimschar et al., Cost optimal building performance requirements. Calculation methodology for reporting on national energy performance requirements on the basis of cost optimality within the framework of the EPBD, Report Commissioned by European Council for an Energy Efficient Economy with financial support from Eurima and the European Climate Foundation, 2011 LCA e LCC Conoscere le dinamiche energetiche del sistema edilizio consente di individuare quelle scelte volte a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare l’efficienza energetica. La LCA è uno strumento che consente di compiere una valutazione ambientale accurata, che tiene conto di molti aspetti, dall’estrazione delle materie prime allo smaltimento del prodotto-sistema alla fine della sua vita utile. QUALE RISPOSTA DARE? Se si considera che i consumi di energia in Italia, nell’edilizia, sono attestati a livelli, in genere, molto più alti degli equivalenti consumi stranieri, è scontata la considerazione per la quale, OLTRE ad una politica, spesso sbagliata, di incremento dell’offerta di fonti alternative e rinnovabili, sia necessaria una seria azione per portarci verso un deciso RISPARMIO energetico ... ogni metro cubo di gas risparmiato ci renderebbe "meno dipendenti" dalle fonti energetiche, ........ ne discende che la più efficace fonte rinnovabile è “l’edificio a basso consumo” e l’attenzione ai costi di costruzione è enormemente cresciuta Si ritiene fortemente significativa l’espressione: “La migliore fonte d’energia? L’efficienza energetica.” Dal punto di vista pratico, indipendentemente dal ruolo degli enti pubblici, progettisti e costruttori devono però ugualmente farsi carico che il traguardo di un edificio a energia quasi zero necessita di un’analisi attenta su alcuni aspetti chiave …. … che la stessa Direttiva 2010/31/UE indica, laddove dice ….. (16) A prescindere dalle dimensioni degli edifici, una ristrutturazione importante costituisce un’occasione per migliorare la prestazione energetica mediante misure efficaci sotto il profilo dei costi. Per motivi di efficacia in termini di costi dovrebbe essere possibile limitare i requisiti minimi di prestazione energetica alle parti ristrutturate che risultano più rilevanti per la prestazione energetica dell’edificio. Gli Stati membri dovrebbero poter scegliere di definire una «ristrutturazione importante» in termini di percentuale della superficie dell’involucro dell’edificio oppure in termini di valore dell’edificio. ……… DIRETTIVA 2010/31/UE Def.ne ristrutturazione importante Si veda art. 2 comma 10: ………………….. 10) «ristrutturazione importante»: ristrutturazione di un edificio quando: a) il costo complessivo della ristrutturazione per quanto riguarda l’involucro dell’edificio o i sistemi tecnici per l’edilizia supera il 25 % del valore dell’edificio, escluso il valore del terreno sul quale questo è situato; oppure b) la ristrutturazione riguarda più del 25 % della superficie dell’involucro dell’edificio; gli Stati membri possono scegliere di applicare l’opzione di cui alla lettera a) o quella di cui alla lettera b); Legge 90/2013 – art. 2 l-viciester) "riqualificazione energetica di un edificio" un edificio esistente è sottoposto a riqualificazione energetica quando i lavori in qualunque modo denominati, a titolo indicativo e non esaustivo: manutenzione ordinaria o straordinaria, ristrutturazione e risanamento conservativo, ricadono in tipologie diverse da quelle indicate (( alla lettera l-viciesquater) )); l-viciesquater) "ristrutturazione importante di un edificio": un edificio esistente è sottoposto a ristrutturazione importante quando i lavori in qualunque modo denominati (a titolo indicativo e non esaustivo: manutenzione ordinaria o straordinaria, ristrutturazione e risanamento conservativo) insistono su oltre il 25 per cento della superficie dell'involucro dell'intero edificio, comprensivo di tutte le unità immobiliari che lo costituiscono (( e consistono, a titolo esemplificativo e non esaustivo )), nel rifacimento di pareti esterne, di intonaci esterni, del tetto o dell'impermeabilizzazione delle coperture; …. Bozza in uscita 2015 …. Bozza in uscita 2015 – Alcune CONSEGUENZE ……………. …….. In aggiunta a tanti aspetti, si osservi in particolare: …. Bozza in CONSEGUENZE uscita 2015 – Alcune …. Bozza in CONSEGUENZE uscita 2015 – Alcune …. Bozza in CONSEGUENZE ed infine ……………… uscita 2015 – Alcune COME garantirsi un edificio a energia quasi zero Orientamento (con riferimento a esposizione e dati climatici luogo) e corretto rapporto S/V edificio Elevato isolamento termico pareti opache (curare in modo particolare la fase estiva – attenuazione e sfasamento) Finestre termoisolanti Assenza o riduzione dei ponti termici Accurata esecuzione dei lavori Controllo della ventilazione Ottimizzazione scelta impiantistica Sfruttamento di forme di energia rinnovabile, sia per raggiungere i traguardi importanti degli edifici a basso consumo sia compatibilmente anche con gli obblighi normativi La fase estiva Significa soprattutto farsi carico di questo ….. e la scelta della stratigrafia è importantissima!!!! La fase estiva In condizioni stazionarie il comportamento termico di una parete multistrato non dipende dall’ordine di successione degli strati; dipende invece dall’ordine di successione degli strati l’andamento della temperatura all’interno della parete e quindi, per esempio, il suo comportamento igrometrico interstiziale. In condizioni non stazionarie, invece, l’ordine di successione degli strati è essenziale per determinare le prestazioni di una parete, al fine di assicurare un buon livello di comfort termico nell’ambiente interno. Non è sufficiente preoccuparsi di una bassa trasmittanza EVITARE QUESTO ….. SAPER UTILIZZARE CORRETTAMENTE QUESTO ….. QUANTA ENERGIA É CONSIDERATA RINNOVABILE ? (Dir. 2009/CE All. VII) All’Art. 5 - Calcolo della quota di energia da fonti rinnovabili Paragrafo 4 - ………………… Si tiene conto dell’energia da calore aerotermico, geotermico e idrotermale catturata da pompe di calore ai fini del paragrafo 1, lettera b), a condizione che il rendimento finale di energia ecceda in maniera significativa l’apporto energetico primario necessario per far funzionare le pompe di calore. La quantità di calore da considerare quale energia da fonti rinnovabili ai fini della presente direttiva è calcolata secondo la metodologia di cui all’Allegato VII. ………………. ALLEGATO VII Computo dell’energia prodotta dalle pompe di calore La quantità di energia aerotermica, geotermica o idrotermica catturata dalle pompe di calore da considerarsi energia da fonti rinnovabili ai fini della presente direttiva, ERES, è calcolata in base alla formula seguente: ERES = Qusable * (1 – 1/SPF) dove -Qusable = il calore totale stimato prodotto da pompe di calore che rispondono ai criteri di cui all’articolo 5, paragrafo 4, applicato nel seguente modo: solo le pompe di calore per le quali SPF > 1,15 * 1/η sarà preso in considerazione; = HHP * P rated dal 1 marzo 2013 - SPF = il fattore di rendimento stagionale medio stimato per tali pompe di calore; - η è il rapporto tra la produzione totale lorda di elettricità e il consumo di energia primaria per la produzione di energia e sarà calcolato come media a livello UE sulla base dei dati Eurostat. Nel dettaglio la decisione 1 marzo 2013 stabiliva le modalità con cui gli Stati membri valutano i parametri QUSABLE e il fattore di rendimento stagionale (SPF), prendendo in considerazione le differenze nelle condizioni climatiche, particolarmente per quanto concerne i climi molto freddi. Questi orientamenti consentono agli Stati membri di calcolare l’energia rinnovabile prodotta dalle tecnologie a pompa di calore. Da ricordare che il parametro QUSABLE è il calore utilizzabile totale stimato prodotto dalle pompe di calore, calcolato come il prodotto della capacità nominale di riscaldamento (PRATED) e l’equivalente annuo delle ore di funzionamento delle pompe di calore (HHP ), espresso in GWh. Il fattore di rendimento stagionale medio stimato, invece, corrisponde al coefficiente di rendimento stagionale netto in modo attivo (SCOPnet ), secondo la norma EN 14825:2012, per le pompe di calore elettriche o all’indice di energia primaria stagionale netto in modo attivo (SPERnet ) per le pompe di calore termiche, secondo la norma EN 12309. Nel calcolo vanno però computare solamente le pompe di calore con SPF superiore a 1,15 1/η . In pratica ciò equivale a considerare solo le pompe di calore elettriche con SCOPnet > 2,5 e le pompe di calore alimentate da energia termica con SPERnet > 1,15