LE DIFFICOLTÀ DI
APPRENDIMENTO
SCOLASTICO
DOMANDA ALL’INSEGNANTE :
QUANTI ALUNNI DELLA CLASSE PRESENTANO DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO
PER LE QUALI RITIENE NECESSARIO RICHIEDERE UN AIUTO ESTERNO?
CLASSE
Prima
Seconda
Terza
Quarta
Quinta
Prima
Seconda
Terza
Percentuale media
SCUOLA ELEMENTARE %
9,9
12
13,5
14,2
14,8
SCUOLA MEDIA %
2,5
SU
25
3,7
SU
25
22,8
24
24,1
12,88
5,5
SU
25
6
SU
25
23,4 = 5,8
SU
25
DA PROVE OGGETTIVE RISULTA CHE GLI ALUNNI CON DIFFICOLTÀ EFFETTIVE
SONO MOLTO MENO DI QUELLI SEGNALATI DAI DOCENTI:
Scuola elementare
Alunni
con
D.S.A.
In una classe
di 25 alunni
lettura
3.8
0,95
compr. testo
1.8
0,45
scrittura
4.1
1
14,2 - 3,9 = 10,3
calcolo
6
1,5
2.5 su 25
3.9
0,97 su 25
(tot. 3.5 su 25)
CLASSE
Area
Quarta
elementare
media
statistica:
Totale alunni
non DSA
con difficoltà
che richiedono aiuto
esterno
Scuola media
classe
Area
Seconda
media
Alunni
con
D.S.A.
lettura
compr.
testo
3.6
scrittura
4.5
calcolo
2
In una
classe di
25
alunni
Totale alunni
non DSA
con difficoltà
che richiedono aiuto
esterno
0.9
23.4 – 3.85 = 19.5
0.5
4.8 su 25
1.1
5.3
1.3
3.85
0.95
(tot. 5.8 su 25)
Si aggiungono gli alunni con difficoltà per le quali i docenti
non ritengono sia necessario un aiuto esterno.
Un solo dato relativo alla scuola media:
livelli D e E di matematica (calcolo) della vecchia scheda di valutazione
(su 107 alunni di tre scuole diverse, esclusi i respinti e gli alunni disabili)
Alla fine della prima classe:
19%
4.7 su 25
Alla fine della seconda classe:
29%
7.2 su 25
Alla fine della terza classe:
39%
9 su 25
■
LE TIPOLGIE DI SITUAZIONI DI
BAMBINI E RAGAZZI IN DIFFICOLTÀ
NELL’APPRENDIMENTO SCOLATICO
■
A. - PROBLEMI CHE HANNO ALLA BASE UN DISTURBO
O “DISTURBINO” SU BASE NEUROBIOLOGICA

DSA E “DINTORNI”

DISTURBO/“DISTURBINO” DI IPERATTIVITÀ

DISTURBO/“DISTURBINO” DI
ATTENZIONE/MEMORIA/CONCENTRAZIONE

STILI DI APPRENDIMENTO E COGNITIVI
SFAVOREVOLI (bassa intelligenza verbale)

DISTURBO “NON VERBALE”

DISTURBO LIEVE DEL LINGUAGGO (DSL) E LIEVE
DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO
B. - BAMBINI/RAGAZZI CHE
“NON CI ARRIVANO TANTO…”
(QI BASSO)
C. - a. BAMBINI/RAGAZZI IN SITUAZIONE DI
DEPRIVAZIONE SOCIOAMBIENTALE
E LINGUISTICA
- b.
B/R CHE NON SANNO BENE L’ITALIANO
D. - B/R CHE SI RITIRANO DALL’APPRENDIMENTO
PER PARTICOLARI SITUAZIONI DI
SOFFERENZA DELLA PERSONALITÀ
ANCHE TEMPORANEE
(FINO ALLA FOBIA SCOLARE)
 UN SINGOLO ALUNNO
PUÒ APPARTENERE A
PIÙ TIPOLOGIE
 IN PARTICOLARE
IL RITIRO-SVOGLIATEZZA-BLOCCO
È SEMPRE INCOMBENTE
PER TUTTE LE TIPOLOGIE
QUADRO GENERALE DELLE DIFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO SCOLASTICO
(Cornoldi )
Totale
%
Maschi
%
Femmin
e%
Disturbi Specfici dell’Apprendimento (DSA)
3-8*
4.5
3.5
Disturbi del Linguaggio (DSL)
2.5
1.5
1
Disturbi di Attenzione e Iperattività (ADHD)
6.25
5
1.25
2
1
1
Disabilità plurime
0.30
0.15
0.15
Sordità e ipoacusia
0.2
0.1
0.1
Basso rendimento scolastico
20
13
7
Tipologia
Disturbi di personalità**
* Il dato su cui si concorda attualmente per l’emergenza del disturbo in Italia oscilla tra il 3,5
e il 5% (le bambine con DSA sono approssimativamente 1/4 dei maschi).
** In questo contesto ci si riferisce a patologie gravi (al contrario Lingiardi, in “La personalità e i suoi
disturbi” considera interessato da disturbi di personalità il 15-20% dei bambini e adolescenti e il 10-15%
degli adulti!).
■
I DSA
■
L. N. 170 – 8/10/ 2010: NUOVE NORME IN MATERIA DI
DISTURBI
SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO
SCOLASTICO
1. I DSA: DEFINIZIONI. AI FINI DELLA LEGGE:
SONO DISTURBI (CHE DANNO LUOGO A DIFFICOLTÀ)

DISLESSIA:
LEGGERE
DIFFICOLTÀ NELL'IMPARARE A

-
DECIFRAZIONE DEI SEGNI LINGUISTICI
CORRETTEZZA E RAPIDITÀ DELLA
LETTURA

DISGRAFIA:
DIFFICOLTÀ NELLA REALIZZAZIONE
GRAFICA

DISORTOGRAFIA:

DISCALCULIA:
CALCOLO
DIFFICOLTÀ NELLA TRANSCODIFICA
DIFFICOLTÀ NEGLI AUTOMATISMI DEL
E NELL’ELABORAZIONE DEI NUMERI
 I DSA SI MANIFESTANO
- IN PRESENZA DI CAPACITÀ COGNITIVE
ADEGUATE
- IN ASSENZA DI PATOLOGIE NEUROLOGICHE
- IN ASSENZA DI DEFICIT SENSORIALI
 I DSA POSSONO SUSSISTERE SEPARATAMENTE O
INSIEME
(L.G. DEL DM 12/07/11: O IN ASSOCIAZIONE AD ALTRI
DISTURBI)
- È EFFETTUATA DAL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
-
È COMUNICATA DALLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA
-
LE REGIONI IN CUI IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
NON È IN GRADO DI GARANTIRE LA DIAGNOSI
SPECIALISTICA
POSSONO RICORRERE A STRUTTURE ACCREDITATE
NELL’AMBITO DELLE PROPRIE RISORSE
LA SCUOLA TRASMETTE APPOSITA COMUNICAZIONE
ALLA FAMIGLIA
PER GLI STUDENTI CHE CONTINUANO A PRESENTARE
DIFFICOLTÀ
DOPO ADEGUATE ATTIVITÀ DI RECUPERO DIDATTICO
MIRATO

INDIVIDUAZIONE PRECOCE:
LE SCUOLE (COMPRESE LE SCUOLE DELL'INFANZIA)
-
DEVONO ATTIVARE INTERVENTI TEMPESTIVI
-
SULLA BASE DI PROTOCOLLI REGIONALI (ART.7)
-
PER INDIVIDUARE I CASI SOSPETTI DI DSA
-
PREVIA APPOSITA COMUNICAZIONE
ALLE FAMIGLIE INTERESSATE
TALE INDIVIDUAZIONE NON È UNA DIAGNOSI DI DSA
5. MISURE EDUCATIVE E DIDATTICHE DI SUPPORTO
(L.170/11, ART.5)
-
-
GLI STUDENTI CON DSA HANNO DIRITTO (ANCHE A
LIVELLO UNIVERSITARIO) A PROVVEDIMENTI
DISPENSATIVI E COMPENSATIVI
LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE (NELL’AMBITO DELLE
RISORSE DISPONIBILI A LEGISLAZIONE VIGENTE)
GARANTISCONO:
A) UNA DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA
(FORME FLESSIBILI DI LAVORO SCOLASTICO)
B)
- STRUMENTI COMPENSATIVI:
DISPONIBILITÀ DI TABELLE
MEZZI DI APPRENDIMENTO ALTERNATIVI
TECNOLOGIE INFORMATICHE
- MISURE DISPENSATIVE:
DISPENSA DA ALCUNE PRESTAZIONI NON
ESSENZIALI
AI FINI DELLA QUALITÀ DEI
CONCETTI DA APPRENDERE
c) LINGUE STRANIERE: STRUMENTI COMPENSATIVI CHE
FAVORISCANO
LA COMUNICAZIONE VERBALE
- RITMI GRADUALI DI APPRENDIMENTO
- POSSIBILITÀ DELL'ESONERO OVE RISULTI UTILE
-
D) ADEGUATE FORME DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE
- ESAMI DI STATO (CFR NORMATIVA MIUR)
- DI AMMISSIONE ALL'UNIVERSITÀ
- ESAMI UNIVERSITARI
LE MISURE IN A), B), C) DEVONO ESSERE
PERIODICAMENTE MONITORATE
DM 12/07/11 E LG
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)
CON L’INDICAZIONE
1) DELLE ATTIVITÀ DI RECUPERO INDIVIDUALIZZATO
2) DELLE MODALITÀ DIDATTICHE PERSONALIZZATE
3) DEGLI STRUMENTI COMPENSATIVI E DELLE MISURE
DISPENSATIVE
-
DOCUMENTO
VA ANCHE PREDISPOSTO – ENTRO IL PRIMO TRIMESTRE
– UN DOCUMENTO, CHE PUÒ ESSERE LO STESSO PDP,
CON LE SEGUENTI VOCI:
- DATI ANAGRAFICI
- TIPOLOGIA DI DISTURBO
- ATTIVITÀ DIDATTICHE INDIVIDUALIZZATE
- ATTIVITÀ DIDATTICHE PERSONALIZZATE
- STRUMENTI COMPENSATIVI UTILIZZATI
-
MISURE DISPENSATIVE ADOTTATE
FORME DI VERIFICA E VALUTAZIONE
PERSONALIZZATE
STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE PER
GLI ALUNNI CON DSA: INDICAZIONI GENERALI
-
STRUMENTI COMPENSATIVI:
SINTESI VOCALE
REGISTRATORE
VIDEOSCRITTURA CON CORRETTORE ORTOGRAFICO
CALCOLATRICE
TABELLE, FORMULARI, MAPPE CONCETTUALI
-
-
MISURE DISPENSATIVE DA PRESTAZIONI RESE
DIFFICOLTOSE DAL DISTURBO E CHE NON MIGLIORANO
L’APPRENDIMENTO, NÉ DIFFERENZIANO I PERCORSI IN
ORDINE AGLI OBIETTIVI:
-
-
DISPENSA DALLA LETTURA AD ALTA VOCE
ASSICURARE MAGGIOR TEMPO PER LE PROVE
(INDICATIVAMENTE IL 30% IN PIÙ)
COMPITI RIDOTTI, PER LE PROVE, MA DI CONTENUTO
COMUNQUE SIGNIFICATIVO
(SEGUONO INDICAZIONI MOLTO AMPIE E PUNTUALI
PER I SINGOLI GRADI DI SCUOLA NELLE LG)
IN ITALIA I DSA SONO IL 4 % (TRA IL 3 E IL 5%)
(DI CUI 3-4 MASCHI E 1 FEMMINA)
IN INGHILTERRA O IN OLANDA SONO L’8%
= ANCHE IN ITALIA SONO 8
MA
4 RIMANGONO SUBCLINICI
LA DIFFERENZA STA NEL
DIVERSO RAPPORTO DI TRASCRIZIONE
FONEMA-GRAFEMA
NELLA MENTE DEL DISLESSICO I SEGNI GRAFICI SONO
POCO DISTINTI: b d p q m n e a …
E ANCHE I SUONI:
bd
fv
d t…
IL SOGGETTO DSA I FATICA A DECIFRARLI PERCHÉ
IL SUPPORTO NEUROBIOLOGICO È POCO BRILLANTE
- I SEGNI/SUONI SONO “IMPASTATI”:
- E L’AUTOMATISMO NON SI FORMA MAI!
DUNQUE: 1) L’ATTENZIONE È SEMPRE FOCALE
2) IL DISPENDIO ENERGETICO È MOLTO FORTE
3) LO SPAZIO MENTALE NE RESTA LIMITATO
IN CASO DI DISLESSIA PIÙ SEVERA
 C’È UN PROBLEMA DI BRILLANTEZZA ANCHE
1. A LIVELLO DI RECUPERO LESSICALE
2. A LIVELLO MORFOSINTATTICO (ELEMENTI E
LESSICO DI RACCORDO SINTATTICO)
 SI AGGIUNGE UN PROBLEMA DI MEMORIZZAZIONE
DEGLI ELENCHI (MESI, TABELLINE, ECC.)
E DELL’ORGANIZZAZIONE SEQUENZIALE
 PUÒ ESSERE INTERESSATA LA COSTRUZIONE IDEATIVA
(STRUTTURAZIONE DEL PENSIERO)
 NE SOFFRE LA COMPRENSIONE (ANCHE DELLA
COMUNICAZIONE ORALE COMPLESSA):
IL B/R COMPLETA ANSIOSAMENTE, INDOVINA, ECC.
L’ALUNNO CON DSA
PROVA UN SENSO DI FATICA/OSTILITÀ DI FRONTE ALLA
SCRITTURA: NON SONO CAPACE!! “INAPPETENZA”…
PUÒ PRODURSI UN RITIRO CON CARATTERITICHE DI
BLOCCO: LA REAZIONE NON È PROPORZIONALE AL
PROBLEMA (“EFFETTO MULO”) – SVOGLIATEZZA
DOCENTI:L’INVERSIONE CAUSALE SVOGLIATEZZADIFFICOLTÀ INVECE CHE DIFFICOLTÀ(DISTURBO)SVOGLIATEZZA
È FREQUENTISSIMA
IL 35% DEI B/R DSA SVILUPPA DEPRESSIONE (CONTRO
L.1,08 NELLA POPOLAZIONE INFANTILE)
IL COMPLESSO DEI
COMPORTAMENTI MENTALI DISFUNZIONALI
È MOLTO ARTICOLATO E
NON RIGUARDA
SOLO LA SCRITTURA
PROBLEMA CENTRALE DEI DSA E DINTORNI
(SUBCLINICI):
INSUFFICIENTE AUTOMATISMO
IN DIVERSE OPERAZIONI DI DECIFRAZIONE,
MEMORIA, ECC.
LA BASE NEUROBIOLOGICA
NON MUTA NEL TEMPO:
- MOBILITÀ
- PLASTICITÀ
- CAPACITÀ/RAPIDITÀ DELLE CONNESSIONI
- QUANTITÀ DI SINAPSI, ECC.
TENACIA DEI COMPORTAMENTI ERRATI O LENTI:
ESEMPIO:
PROBLEMA DI LATERALITÀ
= CONFUSIONE DESTRA-SINISTRA
PER NON SBAGLIARE DEVO
MANTENERE LA VIGILANZA
FARE/PENSARE UN GESTO
ABITUALE CON LA DESTRA
.
POSSO INTERVENIRE SOLO “MANUALMENTE”
IN ASSENZA DI
AUTOMATISMO:
 L’ATTENZIONE DEVE ESSERE
SEMPRE “FOCALE”
 LO SPAZIO MENTALE RISULTA RIDOTTO
 L’INVESTIMENTO ENERGETICO
TENDE A ESAURIRSI
RAPIDAMENTE
QUESTO VALE PER:
 I DISTURBI NEUROBIOLOGICI
MA ANCHE PER:
 LE SITUAZIONI INIZIALI DI APPRENDIMENTO
 LE SITUAZIONI CONFUSE, GLI ERRORI ABITUALI
PER GLI ALTRI
LE STESSE OPERAZIONI SI SVOLGONO CON
 BASSO LIVELLO DI ATTENZIONE
PER GLI ASPETTI PROCEDURALI
 SPAZIO MENTALE PIENO DA DEDICARE
AGLI ASPETTI CONCETTUALI
 BASSO LIVELLO ENERGETICO
CONCRETE DIFFICOLTÀ DEL B./R.
CHE PRESENTA DISORDINI TIPO DSA:
 DISCRIMINAZIONE FONOLOGICA E GRAFICA
(E NUMERICA)
 RECUPERO LESSICALE
 MEMORIA E ORDINE DELLA
RICOSTRUZIONE DELLE SEQUENZE
SCRITTE E ORALI
A LIVELLO DI:
COLLEGAMENTI MORFOSINTATTICI
LESSICALE
CONTENUTI
 MEMORIA E ORDINE
DEGLI ELENCHI E DELLE SEQUENZE
ANCHE DI ISTRUZIONI E AZIONI
 ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO NEL
BREVISSIMO / BREVE / LUNGO TERMINE
= ANTICIPAZIONE MENTALE
DELLE SEQUENZE E DELLE DURATE
BREVISSIMO
- lettura parole
- riga di testo
- ecc.
BREVE
- ora di lezione
- pomeriggio di compiti
- ecc.
LUNGO
- settimana
- mese
- ecc.
IL RISULTATO DI TUTTO QUESTO È CHE IL B./R.
- SIA IN PRESENZA DI BASI
NEUROBIOLOGICHE SIGNIFICATIVE
- SIA PER DIFFICOLTÀ SU
BASE SOLO “BIOGRAFICA”
 SALTA, SPARA IPOTESI
 COMPLETA “A SENSO” IN MODO
AFFRETTATO E INVEROSIMILE
 PROCEDE PER ISOLOTTI DI SIGNIFICATO
 CAOS E APPROSSIMAZIONE = GALLEGGIAMENTO
SENZA BUSSOLA
 NON SA RALLENTARE FREDDAMENTE
(L’ATTEGGIAMENTO DELL’ARTIGIANO)
IL B./R. SENTE (PERCEPISCE FISICAMENTE):
 UN IMMEDIATO SENSO DI FATICA E IMPOTENZA
AD AFFRONTARE IL TESTO, IL PROBLEMA,ECC.
(non ce la faccio!)
 UN “GRADINO”: UNA FORMA DI “INAPPETENZA”
DELL’ORGANO MENTALE
 IL MATERIALE COGNITIVO SCRITTURA
GLI STA DAVANTI COME
UN CIBO ESTRANEO E INNATURALE
 FINO ALL’“ANORESSIA”…: IL BLOCCO
DELLA DECIFRAZIONE SCRITTA
E DELL’APPRENDIMENTO DI TIPO
FORMALIZZATO / SCOLASTICO
■ IL RITIRO DALL’APPRENDIMENTO SCOLASTICO ■
SUBENTRANO SEMPRE ASPETTI EMOTIVI
= DIFFICOLTÀ E INSUCCESSI GENERANO
SOFFERENZAPER L’IDENTITÀ
E SE VI SONO
ALTRI MOTIVI DI SOFFERENZA PERSONALE
HA LUOGO UN EFFETTO MOLTIPLICATORE
= LA SITUAZIONE DI DIFFICOLTÀ
VA A INNESTARSI SU:
 PROBLEMI DI AUTOSTIMA
 INSICUREZZA VERSO IL MONDO ESTERNO
ATTACCAMENTO INSICURO NELLA VITA IN FAMIGLIA
 VISSUTI PASSATI O ATTUALI DI MALATTIA
PROPRIA O DI FAMILIARI
 CONTINGENZE CRITICHE SUL PIANO EMOTIVO:
GELOSIA PER UN FRATELLINO, ECC.
 CONFRONTI CON FRATELLI O SORELLE MODELLO
 CLIMA E STILE RIGIDO IN FAMIGLIA (TUTTO O
NIENTE): CATTIVO RAPPORTO CON L’ERRORE,
L’IMPERFEZIONE, ECC.
LA MISCELA DELLE
DIFFICOLTÀ CHE FANNO GRADINO
CON MOTIVI DI SOFFERENZA
DELLA PERSONALITÀ
PUÒ GENERARE IL BLOCCO
TENACIA DELL’ “EFFETTO MULO”
TECNICAMENTE: “REAZIONE DI EVITAMENTO”
 SE VI SONO CONDIZIONI ALTE DI
INCORAGGIAMENTO
LA RISPOSTA DEL B./R.
È DI FRONTEGGIAMENTO
FIDUCIOSO
 SE LA SOGLIA DI
SCORAGGIAMENTO È BASSA
E
L’AMBIENTE NON AIUTA ABBASTANZA,
HA LUOGO IL RITIRO
I COMPORTAMENTI REATTIVI
SONO MECCANISMI DI DIFESA
PERCIÒ SONO IMMEDIATI E
NON PROPORZIONALI ALLA MINACCIA
DAVANTI AL COMPITO COGNITIVO SCOLASTICO IL B./R.
SENTE UN IMMEDIATO RITRARSI:
 SI DISATTIVA, SBADIGLIA, SI DISTRAE
 ENTRA IN UNO STATO DI ISOLAMENTO
DALL’AMBIENTE CIRCOSTANTE
 DIMENTICA, RINVIA
 DIMENTICA LIBRI E QUADERNI
 HA PAURA, SI SENTE DENTRO AD UNA CATASTROFE
PERMAMENTE
 SI ODIA, ODIA LA SCUOLA
 DICE BUGIE
 SI RIFUTA DI FARE
 DICE CHE NON CI CAPISCE NIENTE
 TIRA A CASACCIO, SPARA RISPOSTE
SALTA DA UNA COSA ALL’ALTRA
 SI TRASCINA IN MODO DEL TUTTO INCONCLUDENTE
 NON CI PENSA E SI GIOCA SU ALTRI PIANI
MA
 PUÒ AVERE UN ARIA MANSUETA E DIPENDENTE:
NON SI ATTIVA, MA ESEGUE PASSIVAMENTE
 PUÒ CONTINUARE A LAVORARE DA BRAVO BAMBINO
ANCHE SE SBAGLIA TUTTO (È UNA RISPOSTA
DEPRESSA)
 O, AL CONTRARIO,
PUÒ ASSUMERE UN ATTEGGIAMENTO DI
INDIFFERENZA OSTENTATA E BALDANZOSA
UNO STATO DI ECCITAZIONE MOTORIA DIVERSIVA,
ECC.
 PUÒ AVERE UNA BUONA FIDUCIA IN SE STESSO
= CAPACITÀ DI FRONTEGGIAMENTO (FUTURIZZA)
SE IL B./R. ADOTTA RISPOSTE REATTIVE
È PER IMPEDIRE O CONTRASTARE
L’AVANZARE DELLA RISPOSTA DEPRESSA
SAPPIAMO CHE
IL 35% DEI DSA SONO DEPRESSI,
CONTRO L’1,8 DELLA POPOLAZIONE
INFANTILE GENERALE
SI PUÒ SCOMMETTERE CHE QUESTO 1,8
È IN GRAN PARTE DI B./R. CHE
VANNO ANCHE MALE A SCUOLA
RICONOSCERE LE SITUAZIONI DI EVITAMENTO =
 LA PIGRIZIA È UN ECCESSO DI SICUREZZA:
(PIÙ PRESENTE ALLA SEC. DI 2° GRADO)
IL R. AMMINISTRA IL
PROPRIO SUCCESSO
GIOCANDO SUL MINIMO IMPEGNO E
SULLA PRESUNTA CAPACITÀ DI RIMEDIARE
 LA SVOGLIATEZZA (EVITAMENTO)
È INSICUREZZA: NON ESPORSI
ALLA FRUSTRAZIONE DEL FALLIMENTO
LA SVOGLIATEZZA NON È UN
IMPEGNO INSUFFICIENTE
MA UNA STRATEGIA
(INCONSCIA O SEMIINCONSCIA E POI CONSCIA)
ATTIVAMENTE VOLTA A DIFENDERSI A OLTRANZA
DA SITUAZIONI DI “PERDITA” DI SÉ
INVESTENDO ENERGIE
TENDENZIALMENTE TOTALI
= LA SVOGLIATEZZA REATTIVA
VIENE DAL NUCLEO DEL SÉ
A VOLTE C’È GIÀ UN PROBLEMA NUCLEARE
DUE PROBLEMI NUCLEARI/TOTALI
SONO SUPERIORI ALLA SOGLIA DI SOSTENIBILITÀ