La Compagnia incontra il pubblico mercoledì 4 novembre 2015 - ore 17.30 TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI DITELO ALL’ATTORE a cura di Enrico Marcotti I PROSSIMI APPUNTAMENTI A TEATRO martedì 10 novembre 2015 - ore 21 TEATRO MUNICIPALE - Altri Percorsi Promo Music e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia MAGAZZINO 18 uno spettacolo di e con Simone Cristicchi scritto con Jan Bernas - regia Antonio Calenda musiche e canzoni inedite di Simone Cristicchi musiche di scena e arrangiamenti Valter Sivilotti registrate dalla FVG Mitteleuropa Orchestra scene Paolo Giovanazzi - luci Nino Napoletano domenica 15 novembre 2015 - ore 16.30 TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI - A teatro con mamma e papà Méningue (Francia/Italia) MADE IN TERRA “Solo” di clown di e con “Méningue” spettacolo di clownerie - per tutti, da 6 anni martedì 17 e mercoledì 18 novembre 2015 - ore 21 TEATRO MUNICIPALE - Prosa Teatro dell’Elfo MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE di Arthur Miller- traduzione Masolino d’Amico regia Elio De Capitani - scene e costumi Carlo Sala luci Michele Ceglia - suono Giuseppe Marzoli con Elio De Capitani, Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Federico Vanni, Daniele Marmi, Gabriele Calindri, Alice Redini, Vincenzo Zampa, Vanessa Korn domenica 29 novembre 2015 - ore 16.30 TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI - A teatro con mamma e papà Gli Alcuni Il Capi, l’Assistente e i Cuccioli presentano I CUCCIOLI e il bambù blu Ovvero l’inquinamento spiegato ai bambini teatro d’attore con pupazzi e videoproiezioni - da 4 anni TRE PER e 2015/2016 Stagione di Prosa del Teatro Municipale di Piacenza Prosa - Altri Percorsi - Teatro Danza PROSA martedì 3 novembre 2015 - ore 21 mercoledì 4 novembre 2015 - ore 21 La Pirandelliana presenta NANCY BRILLI in BISBETICA La bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova traduzione e drammaturgia Stefania Bertola con Nancy Brilli Caterina Matteo Cremon Petruccio Federico Pacifici Gremio Gianluigi Igi Meggiorin Grumio Gennaro Di Biase Ortensio Anna Vinci Vedova Dario Merlini Tranio Brenda Lodigiani Bianca Stefano Annoni Lucenzio e nel ruolo del Dr. Jolly Valerio Santoro scene Giacomo Andrico costumi Nicoletta Ercole realizzati da Sartoria Tirelli musiche Alessandro Nidi luci Massimo Consoli regia di CRISTINA PEZZOLI ASSOCIAZIONE AMICI DEL TEATRO GIOCO VITA DIREZIONE GENERALE COMUNE DI PIACENZA SPETTACOLO DAL VIVO Questo testo, fa parte del periodo “sperimentale” della scrittura di Shakespeare, cioè di una fase di ricerca drammaturgica. Su un plot tutto sommato elementare, si innesta un sub-plot cioè la lotta dei tre pretendenti di Bianca per aggiudicarsela come moglie. La commedia di William Shakespeare prevede una cornice formalmente indispensabile: nel prologo infatti accade che Sly, un ubriacone che si è addormentato sul marciapiede fuori dall’osteria, viene preso e fatto trasportare da un ricco signore nel suo sontuoso palazzo. Con una bella dose di cinismo, mentre sta dormendo, viene travestito da ricco signore, per fargli credere al risveglio di aver solo sognato di essere un povero ubriacone. Quando Sly si sveglia, Shakespeare lo fa assistere ad uno spettacolo rappresentato da una compagnia di attori girovaghi, una storia che mostra appunto come addomesticare una bisbetica. Dopo aver messo l’ubriacone a fare da spettatore, Shakespeare chiude la cornice nel finale con qualche battuta di Sly che ributtato davanti all’ osteria da cui era stato prelevato, afferma che ora sa come comportarsi con la moglie insopportabile quando rientrerà a casa: l’ha imparato dallo spettacolo che ha visto o sognato... Punto focale della commedia è il monologo finale di Caterina che esprime la sua repentina quanto radicale conversione: da ribelle indomabile e feroce oppositrice delle intemperanze femminili a convinta teorizzatrice della superiorità degli uomini rispetto alle donne. Gerarchia che sostiene in quel monologo e che accetta sottomettendosi di buon grado. Come affrontare in una messa in scena la complessità di questa struttura? Non mi interessava fare un allestimento “femminista” e trasformare Caterina in una specie di eroina martire vittima di un Petruccio mostruoso che la riduce all’obbedienza attraverso l’esercizio crudele e ottuso della violenza. Credo che Shakespeare abbia scritto una commedia della quale non mi convincono le letture che fanno arrivare Caterina massacrata, denutrita e devastata, come fosse uscita da Guantanamo. Il tema della violenza sul corpo delle donne è un tema tragicamente attuale e reale e se bisogna parlarne va fatto con la serietà che merita e con il registro adeguato, a mio avviso, non con una commedia piegata a diventare ciò che non è. Per questo ho ritenuto di fare alcune scelte per potenziare l’aspetto comico e dare a questo spettacolo la forma di un’opera pop. Innanzi tutto ho deciso insieme a Stefania Bertola, brillante scrittrice dal registro umoristico e surreale, a cui ho chiesto di curare la traduzione e l’adattamento della commedia, di tagliare il prologo, ma di non perderne la funzione indispensabile. Per questa ragione abbiamo inventato una nuova cornice che ci permetta di mantenere salda la chiave metateatrale data da Shakespeare alla Bisbetica, che illustra la storia di Petruccio e Caterina come trama di uno spettacolo “pedagogico” che viene rappresentato per qualcuno che dovrebbe ricevere una sorta di imprinting formativo mentre vi assiste. Il nostro spettacolo diventa dunque la storia di una messa in scena della Bisbetica domata. Durante le prove, il regista - entrato in rotta di collisione con il produttore - se ne è andato. Brevi scene di cornice si alternano quindi alle scene della Bisbetica domata di Shakespeare, portandoci dall’inizio delle prove alla sera della prova generale, con un meccanismo di gioco che ci consente non solo di sveltire alcune lungaggini della storia, ma anche di potenziare, attraverso l’efficacia dei meccanismi metateatrali, l’umorismo e la comicità da una parte e la criticità dei rapporti di potere dall’altra. Immettere nella vicenda della messinscena di Bisbetica i rapporti tragicomici che si generano tra gli attori durante le prove di uno spettacolo a ricalcare l’esilarante Nel bel mezzo di un gelido inverno di Kennet Branagh o in Vania nella 42esima - ultimo capolavoro di Louise Malle, consentendo, a mio avviso, di dotarsi di uno strumento utile a tematizzare e sciogliere i nodi che questo testo pone e di costruire un gioco raffinato e divertente su questa commedia tanto nota. Cristina Pezzoli La trama La vicenda ha per protagonisti una serie di personaggi che si districano in un frizzante crogiuolo di equivoci e travestimenti. Ben nota per il suo carattere intrattabile, Caterina fatica a trovare pretendenti e quindi marito, a differenza della sorella minore Bianca, apparentemente dolce e mansueta, bramata da Gremio e Ortensio. Il padre delle ragazze, il nobile e avido Battista, decide dunque che nessun uomo avrà la più giovane finché la primogenita non si sarà accasata. Così gli zelanti corteggiatori fanno combutta e convincono il veronese Petruccio a chiedere in moglie Caterina incoraggiandolo con la prospettiva della dote. La storia narra una serie di trattative al rialzo che dimostrano quanto il padre delle ragazze veda in loro poco più che un fattore di guadagno.