Discorso di S.S. Tawadros II a S.S. Francesco
Mercoledì 15 Maggio 2013 11:46 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 15 Maggio 2013 11:59
In nome di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito Santo – Unico Dio Amen
!Cristo è risorto, in verità è risorto
14 Siano
rese grazie a Dio, il quale sempre ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e
diffonde ovunque per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza!
(Seconda lettera ai Corinzi 2:14)
A nome della Chiesa Copta Ortodossa, del Santo Sinodo e di tutti i Cristiani Copti in tutto il
mondo, ho il piacere di porgere a Sua Santità le più vive e sincere congratulazioni mie e della
Chiesa Copta Ortodossa da me presieduta per la designazione a Papa della Chiesa Cattolica e
Vescovo di Roma, ad opera del Divino.
Si tratta del mandato più prestigioso nell'ambito della Comunità cristiana, e di particolare
rilevanza per il mondo intero.
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Guidato dallo Spirito Santo, mi congratulo con Sua Santità, in questa visita che coincide con il
quarantesimo anniversario della visita di Sua Santità, il compianto Papa Shenouda III, il
cosiddetto Papa degli Arabi e Pioniere del Movimento dell'Illuminazione nella Chiesa Copta
Ortodossa, a Papa Paolo VI: visita avvenuta nel 1973 dal 3 al 10 maggio (il giorno in cui i due
Papi hanno firmato la Dichiarazione congiunta), nella Città del Vaticano: visita che è
considerata la prima in assoluto da parte del Papa di Alessandria e Patriarca della Chiesa
Copta al Papa Romano.
In quell'anno studiavo ancora presso la Facoltà di Scienze Farmaceutiche nell'Università di
Alessandria d'Egitto.
Quella prima visita di Papa Shenouda III è stata seguita dalla visita di Papa Giovanni Paolo II in
Egitto nel 2000.
Questa mia visita resterà memorabile per me, sia per l'importanza che riveste che per la
coincidenza significativa con quella di Papa Shenuoda III .
Mi auguro che questo possa essere solo il primo di una lunga serie di incontri di amore e di
fratellanza tra le due grandi Chiese
Perciò propongo che il 10 maggio di ogni anno si celebri la festa dell’amore fraterno tra la
Chiesa Cattolica e quella Copta Ortodossa.
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Vengo a trovare Sua Santità dall'Egitto, "il Paese del Nilo", come mio primo viaggio, in
assoluto, all'estero dopo il mio insediamento come Papa della Chiesa Copta Ortodossa,
avvenuto lo scorso novembre.
Il mio Paese è la culla della più antica civiltà del Mondo, ovvero la civiltà Faraonica. Non solo,
ma in Egitto sono nate e si sono sviluppate altre importanti ed antiche civiltà: la civiltà
greco-romana, la civiltà copta e la civiltà islamica.
L'Egitto è il luogo dove sono avvenute anche manifestazioni divine che nessun altro paese ha
mai registrato.
Secondo la profezia di Osea, "Dall'Egitto ho chiamato mio figlio" e quella di Isaia, «Benedetto
sia l'Egiziano mio popolo", la Sacra Famiglia ha visitato le città ed i governatorati dell'Egitto
spostandosi dall'Est all'Ovest e dal Nord al Sud come per benedire tutto il Paese con il segno
della croce.
Inoltre, un grande numero di profeti e santi sono nati e hanno vissuto in Egitto, paese rinomato
per la convivenza pacifica tra le varie comunità religiose.
La Sacra Famiglia ha reso i territori dell'Egitto sacri, dopo che Gesù Cristo ne ha calpestato la
terra.
L'Egitto quindi annovera importanti manifestazioni divine ed è un Paese unico per la sua
solenne civiltà.
Nei primi anni del Cristianesimo l'apostolo San Marco diffuse la religione cristiana in Egitto e
morì martire nella città di Alessandria, la sposa del Mediterraneo e la città di Alessandro Magno.
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La mia Chiesa Copta è molto antica, con una storia che risale ad oltre diciannove secoli fa. E’
stata fondata da San Marco Evangelista nel I secolo e si e', fino ad oggi, nutrita dal sangue di
numerosi martiri, diventando sempre più forte.
In Egitto è nato anche il monachesimo cristiano, la cui regola monastica è stata fondata dal
grande S. Antonio, il cosiddetto Padre di tutti i monaci. Piu' tardi, a metà del III secolo, San
Pacomio, originario dell’Alto Egitto, ha elaborato la regola della vita comunitaria che
susseguentemente si è estesa al resto del mondo.
Il monachesimo, pertanto, ha avuto un ruolo importante nella formazione della Chiesa Copta
Ortodossa.
I Copti sono cresciuti in tutto il mondo, come solida entità religiosa dal chiaro carattere cristiano.
Senza dubbio, il contributo della Chiesa Copta Ortodossa è grande e notevole.
I patriarchi e i papi di Alessandria hanno avuto un ruolo principe nella teologia cristiana.
Vorrei, peraltro, sottolineare che, tradizionalmente, i rapporti tra Italia ed Egitto presentano una
costante solidità e ciò viene testimoniato anche dalla loro durata bimillenaria.
I due paesi vantano due meravigliose civiltà mediterranee ed un patrimonio umano che li rende
unici al mondo.
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Per tutte queste ragioni, l'Italia ha una posizione particolare nei nostri cuori.
L'Italia é il Paese citato anche nella Bibbia, nelle Epistole di San Paolo di Tarso, l’apostolo che,
nel primo secolo del cristianesimo, insieme a San Pietro, ha fondato la sede della Chiesa
cristiana a Roma, luogo dove entrambi hanno subito il martirio.
Circa negli stessi anni, l'apostolo San Marco ha fondato la Sede della Chiesa Copta Ortodossa
nella città di Alessandria.
Ricordo inoltre che la Chiesa Copta Ortodossa è legata a quella Cattolica da rapporti che
hanno profonde radici storiche a partire dai concili ecumenici (il primo concilio di Nicea, nel 325
d.C., quando fu formulato il "Credo di Nicea", con il contributo del coraggioso diacono Atanasio,
il più giovane Papa della Chiesa Copta e il cosiddetto "Protettore della Fede").
La più grande testimonianza delle forti relazioni tra le due Chiese è la fondazione delle nostre
due Diocesi in Italia, con il Vescovo Barnaba a Torino e il Vescovo Kiroulos a Milano, entrambi
rappresentanti ufficiali della Chiesa Copta Ortodossa, incaricati della cura dei fedeli Copti in
Italia, il cui numero è sempre in costante aumento.
E' da menzionare che tutti qui esaltano l'amore, la proficua collaborazione ed il grande sostegno
da parte della Chiesa Cattolica alla Chiesa Copta Ortodossa presente in questo bel paese.
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Sia la Chiesa Cattolica che la Copta Ortodossa lavorano insieme in Medio Oriente e in
Occidente per la promozione e la diffusione della pace in tutto il mondo. Entrambe sostengono il
dialogo ecumenico tra le due Chiese per raggiungere l'unità desiderata.
Perciò, e per la prima volta in assoluto, ho insistito per poter partecipare personalmente alla
cerimonia di insediamento del Patriarca della Chiesa Cattolica in Egitto, Sua Santita' Ibrahim
Isak. Abbiamo anche istituito, in febbraio u.s, il Consiglio delle Chiese in Egitto, con la
partecipazione di tutte le Chiese egiziane, come espressione di solidarietà e di amore tra fratelli.
Sono orgoglioso del mio paese, l' Egitto, e sono al tempo stesso felice di visitare la Città del
Vaticano che, pur essendo il più piccolo Stato al mondo sia per popolazione che per
estensione, é altresì il più importante, grazie alla sua influenza ed al suo santo servizio.
Il Vaticano conserva anche nei propri Musei e biblioteche importantissimi tesori d'arte,
espressione del genio dell'essere umano nel corso dei secoli. Da non dimenticare inoltre il ruolo
fondamentale che questo Stato ricopre nel difendere le questioni etiche e quelle relative alla
pace nel mondo.
Concludo, pertanto, questo mio discorso con l'auspicio di consolidare le già eccellenti relazioni
esistenti tra la Chiesa Copta Ortodossa e la grande Chiesa Cattolica. Nostro comune
obbiettivo sarà lavorare insieme per promuovere il dialogo ecumenico e realizzare la pace in
tutto il mondo.
Prego nostro Signore affinché aiuti e sostenga Sua Santità nel Suo compito durante la Sua santa missione.
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Con l'augurio di avere l'onore di ricevere la visita di Sua Santità nel mio amato Paese, l'Egitto,
rinnovo le congratulazioni della Chiesa Copta tutta, delle comunità religiose, nonché dell'intero
popolo egiziano.
Ringrazio nuovamente Sua Santita' per l'ospitalita' ricevuta!
La pace del Signore sia con tutti voi!
Ci vediamo in Egitto!
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