Il restauro pittorico della Tomba degli scudi

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Il restauro pittorico della “Tomba degli Scudi della Necropoli di Monterozzi –
località Primi Archi a Tarquinia.
La conservazione del patrimonio artisticoculturale del nostro Paese è esigenza
primaria, vitale ed irrinunciabile.
Le politiche del Paese non vanno però in
questa direzione, per mancanza di fondi ma
anche di sensibilità e di organizzazione: il
caso di Pompei è eclatante.
Come se non bastasse, l’intervento del
privato è difficile, complesso se non osteggiato.
Per questo nello studio realizzato dal Rotary Club Roma Ovest, e pubblicato on-line come e-book
all’indirizzo
http://www.lulu.com/shop/vincenzo-bianchini/le-nuove-emergenze-sociali-a-roma-analisi-tendenze-eprospettive-limpegno-dei-rotary-club-romani/ebook/product21429546.html;jsessionid=C44CF2CCC6F3AD2796EFA4C20F83438B ,
viene suggerito un sistema che potrebbe rimettere in moto il piacere del singolo cittadino di
contribuire alla manutenzione e al restauro dei Beni Culturali, attraverso detrazioni fiscali
analoghe a quelle già previste per gli interventi di manutenzione e ristrutturazione edilizia delle
abitazioni. Il messaggio da far passare è che, così come la casa è un bene primario e gli interventi
di conservazione sono doverosamente anche se parzialmente deducibili dalle tasse, così un
intervento di manutenzione sui beni culturali deve essere inteso effettuato su un bene primario
del paese quindi del cittadino e pertanto deve ricevere lo stesso trattamento fiscale. Inoltre,
considerati i costi degli interventi di manutenzione sui beni culturali, la detrazione deve essere
estesa anche alle metodologie di raccolta fondi denominata “crowd funding”.
Come esempio applicativo è presentato il caso del restauro pittorico della “Tomba degli Scudi della
Necropoli di Monterozzi – località Primi Archi a Tarquinia.
Si tratta di una delle più grandi
tombe
di
Tarquinia,
con
pregevoli affreschi. La camera
centrale
è
particolarmente
notevole, sia dal punto di vista
architettonico
che
per
la
decorazione pittorica. Il fregio
d’armi nella camera di fondo,
in cui sono raffigurati gli scudi
che danno il nome alla tomba,
vuole forse evidenziare il ruolo
preponderante svolto in campo militare dai membri dell’aristocratica famiglia proprietaria della
tomba. A causa delle particolari condizioni climatiche e della tecnica di esecuzione le condizioni dei
dipinti si presentano in stato di avanzato degrado. Il restauro della Tomba è particolarmente
urgente e serve non solo a conservare lo stato dei dipinti, recuperandone per quanto possibile la
leggibilità, ma anche per rendere fruibile ai visitatori la Tomba senza rischi per le pitture. Il costo
del restauro è stato valutato in 300.000 euro ed è evidente che senza il ricorso al crowd funding,
sarebbe difficile raccogliere le somme necessarie.
Rimane però il problema della deducibilità fiscale. Per questo si ritiene di suggerire al legislatore di
estendere la normativa già prevista per i restauri delle civili abitazioni anche a questa tipologia di
restauri, semplificando però la procedura.
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