Sistemi differenziali 2 × 2: esercizi svolti 1 Sistemi lineari 2 × 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Stabilità nei sistemi lineari 2 × 2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 1 2 2 Sistemi differenziali 2 × 2: esercizi svolti 1 Sistemi lineari 2 × 2 Gli esercizi contrassegnati con il simbolo * presentano un grado di difficoltà maggiore. Esercizio 1. Determinare l’integrale generale dei seguenti sistemi lineari: a) b) ( 0 x +x−y =0 "( y 0 − 4x + y = 0 "( y 0 = 4x − y d) X0 = AX, con A = µ = AX, con A = 3 −4 1 −1 2 −1 2 4 " ¶ µ µ = AX + B(t), con A = µ f) = AX + B(t), con A = 1 2 " 2 1 ¶ X(t) = # , c1 , c2 ∈ R e3t , c1 , c2 ∈ R (c1 + c2 t)et 1 2 2 1 ¶ ¸ t 1 à c1 e−t + c2 e3t + 31 t − , B(t) = −c1 e−t + c2 e3t − ¶ , B(t) = c1 e−t µ 3t ¶ e 0 + c2 e3t + −c1 µ " ! µ ¶ X(t) = g) X 0 = AX + B(t), con A = (2c1 + c2 + 2c2 t)et c1 cos t + c2 sin t −(c1 + c2 ) cos t + (c1 − c2 ) sin t X(t) = X0 c1 , c2 ∈ R ¶ X(t) = e) à X(t) = · X0 # x(t) = c1 e3t + c2 e−2t y(t) = c1 e3t − 4c2 e−2t , µ c) c1 , c2 ∈ R y(t) = 2c1 et − 2c2 e3t , ( 0 x = 2x + y X0 # x(t) = c1 et + c2 e3t e−t ¶ + c2 µ ³ 1 2t e3t ¶ + + 11 9 2 7 3t + 9 1 4 ´ e3t 1 3t 2t e ! , Svolgimento a) Consideriamo il sistema lineare omogeneo a coefficienti costanti ( 0 x +x−y =0 y 0 − 4x + y = 0. Scritto in forma esplicita (o normale) diventa ( 0 x = −x + y y 0 = 4x − y c1 , c2 ∈ R , 0 1 sin t , B(t) = −1 0 0 à ! 1 c1 cos t + c2 sin t − 2 cos t + 21 t sin t −c1 sin t + c2 cos t + 21 t cos t # c1 , c2 ∈ R # , c1 , c2 ∈ R Sistemi lineari 2 × 2 3 e in forma matriciale è X 0 = AX, dove la matrice dei coefficienti è µ A= −1 1 4 −1 ¶ . Calcoliamo gli autovalori di A. Si ha che ¯ ¯ −1 − λ det(A − λI) = ¯¯ 4 ¯ 1 ¯¯ = (λ + 1)2 − 4. −1 − λ ¯ Quindi gli autovalori di A sono λ1 = 1 con molteplicità m1 = 1 e λ2 = −3 con molteplicità m2 = 1. Determiniamo gli autovettori associati a λ1 e λ2 . Cominiciamo con λ1 . Risolviamo il sistema lineare (A − I)v = 0. Posto v = (x, y) si ottiene y = 2x. Quindi si ha v = (x, 2x), x ∈ R. Sia quindi v1 = (1, 2) uno di questi autovettori. Cerchiamo un autovettore associato a λ2 = −3. Risolviamo il sistema lineare (A + 3I)v = 0. Posto v = (x, y) si ottiene y = −2x. Quindi si ha v = (x, −2x), x ∈ R. Sia quindi v2 = (1, −2) uno di questi autovettori. L’integrale generale è à t X(t) = c1 v1 e + c2 v2 e −3t = c1 et + c2 e−3t ! 2c1 et − 2c2 e−3t , c1 , c2 ∈ R. In modo alternativo ma equivalente, si può dire che l’integrale generale è dato da c1 , c2 ∈ R, X(t) = c1 X1 (t) + c2 X2 (t), dove X1 , X2 sono le due soluzioni linearmente indipendenti X1 (t) = v1 et , X2 (t) = v2 e−3t . b) Consideriamo il sistema lineare omogeneo a coefficienti costanti ( 0 x = 2x + y y = 4x − y. Scritto in forma matriciale è X 0 = AX, dove la matrice dei coefficienti è µ A= 2 1 4 −1 ¶ . Calcoliamo gli autovalori di A. Si ha che ¯ ¯2 − λ det(A − λI) = ¯¯ 4 ¯ 1 ¯¯ = λ2 − λ − 6. −1 − λ ¯ 4 Sistemi differenziali 2 × 2: esercizi svolti Quindi gli autovalori di A sono λ1 = 3 con molteplicità m1 = 1 e λ2 = −2 con molteplicità m2 = 1. Determiniamo gli autovettori associati a λ1 e λ2 . Cominiciamo con λ1 . Risolviamo il sistema lineare (A − 3I)v = 0. Posto v = (x, y) si ottiene y = x. Quindi si ha v = (x, x), x ∈ R. Sia quindi v1 = (1, 1) uno di questi autovettori. Cerchiamo un autovettore associato a λ2 = −2. Risolviamo il sistema lineare (A + 2I)v = 0. Posto v = (x, y) si ottiene y = −4x. Quindi si ha v = (x, −4x), x ∈ R. Sia quindi v2 = (1, −4) uno di questi autovettori. L’integrale generale è à 3t X(t) = c1 v1 e + c2 v2 e −2t = c1 e3t + c2 e−2t c1 e3t − 4c2 e−2t ! , c1 , c2 ∈ R. In modo alternativo ma equivalente, si può dire che l’integrale generale è dato da c1 , c2 ∈ R, X(t) = c1 X1 (t) + c2 X2 (t), dove X1 , X2 sono le due soluzioni linearmente indipendenti X1 (t) = v1 e3t , X2 (t) = v2 e−2t . c) Consideriamo il sistema lineare omogeneo a coefficienti costanti X 0 = AX, dove µ A= 3 −4 1 −1 ¶ . Calcoliamo gli autovalori di A. Si ha che ¯ ¯3 − λ det(A − λI) = ¯¯ 1 ¯ −4 ¯¯ = λ2 − 2λ + 1. −1 − λ ¯ Quindi gli autovalori di A sono λ1 = 1 con molteplicità m1 = 2. Determiniamo gli autovettori associati a λ1 . Risolviamo il sistema lineare (A − I)v = 0. Posto v = (x, y) si ottiene y = 2x. Quindi si ha v = (x, 2x), x ∈ R. Ne segue che la molteplicità geometrica dell’autovalore λ1 è 1. Sia v1 = (1, 2) uno di questi autovettori. Determiniamo ora un autovettore generalizzato associato a λ1 . Risolviamo il sistema lineare (A − I)v = v1 . Posto v = (x, y) si ottiene x = 2y + 1. Quindi gli autovettori generalizzati sono della forma v = (2y + 1, y), y ∈ R. Sia quindi v2 = (1, 0) uno di questi autovettori. Sistemi lineari 2 × 2 5 L’integrale generale è à t t X(t) = c1 v1 e + c2 (tv1 + v2 )e = c1 et + c2 tet ! c1 et + c2 tet , c1 , c2 ∈ R. In modo alternativo ma equivalente, si può dire che l’integrale generale è dato da c1 , c2 ∈ R, X(t) = c1 X1 (t) + c2 X2 (t), dove X1 , X2 sono le due soluzioni linearmente indipendenti X1 (t) = v1 et , X2 (t) = (tv1 + v2 )et . d) Consideriamo il sistema lineare omogeneo a coefficienti costanti X 0 = AX, dove µ 2 −1 2 4 A= ¶ . Calcoliamo gli autovalori di A. Si ha che ¯ ¯2 − λ det(A − λI) = ¯¯ 2 ¯ −1 ¯¯ = λ2 − 6λ + 10. 4 − λ¯ Quindi gli autovalori di A sono complessi coniugati λ1,2 = 3 ± i. Determiniamo un autovettore associato a λ1 = 3+i. Risolviamo il sistema lineare (A−(3+i)I)w = 0. Posto w = (x, y) si ottiene y = −(1 + i)x. Quindi si ha w = (x, −(1 + i)x), x ∈ C. Scegliamo ad esempio w = (1, −(1 + i)). Consideriamo la funzione µ Z(t) = w eλ1 t = ·µ = cos t − cos t + sin t 1 1+i ¶ ¶ e3t (cos t + i sin t) = µ +i sin t − cos t − sin t ¶¸ e3t . L’integrale generale è µ X(t) = c1 Re (Z(t)) + c2 Im (Z(t)) = c1 cos t + c2 sin t −(c1 + c2 ) cos t + (c1 − c2 ) sin t ¶ e3t , al variare di c1 , c2 ∈ R. e) Consideriamo il sistema lineare non omogeneo a coefficienti costanti X 0 = AX + B(t), dove µ A= 1 2 2 1 ¶ µ ¶ , B(t) = t 1 . L’integrale generale del sistema lineare non omogeneo X 0 = AX +B è dato da X = Xo + Xp , dove Xo è l’integrale generale del sistema omogeneo associato X 0 = AX e Xp è un integrale particolare del sistema lineare non omogeneo X 0 = AX + B. 6 Sistemi differenziali 2 × 2: esercizi svolti Calcoliamo inizialmente Xo . Calcoliamo gli autovalori di A. Si ha che ¯ ¯1 − λ det(A − λI) = ¯¯ 2 ¯ 2 ¯¯ = λ2 − 2λ − 3. 1 − λ¯ Quindi gli autovalori di A sono λ1 = −1 con molteplicità m1 = 1 e λ2 = 3 con molteplicità m2 = 1. Determiniamo gli autovettori associati a λ1 e λ2 . Cominiciamo con λ1 . Risolviamo il sistema lineare (A + I)v = 0. Posto v = (x, y) si ottiene y = −x. Quindi si ha v = (x, −x), x ∈ R. Sia quindi v1 = (1, −1) uno di questi autovettori. Cerchiamo un autovettore associato a λ2 = 3. Risolviamo il sistema lineare (A − 3I)v = 0. Posto v = (x, y) si ottiene y = x. Quindi si ha v = (x, x), x ∈ R. Sia quindi v2 = (1, 1) uno di questi autovettori. L’integrale generale del sistema omogeneo associato è à Xo (t) = c1 v1 e −t + c2 v2 e = ! c1 e−t + c2 e3t 3t , −c1 e−t + c2 e3t c1 , c2 ∈ R. µ ¶ Calcoliamo ora Xp . Il termine noto B del sistema non omogeneo è B(t) = µ ¶ t 1 = t e0t . Quindi le sue componenti sono il prodotto di un polinomio di primo 1 grado e di un polinomio costante per la funzione esponenziale e0t . Poichè 0 non è un autovalore della matrice A, un integrale particolare del sistema non omogeneo è della forma µ Xp (t) = at + b ct + d ¶ µ 0t e = at + b ct + d ¶ , dove a, b, c, d ∈ R. Imponiamo che Xp risolva il sistema non omogeneo. Si ha che µ ¶ Xp0 = AXp + B(t) ( ⇐⇒ ⇐⇒ a c µ = a = (a + 2c + 1)t + b + 2d c = (2a + c)t + 2b + d + 1 (a + 2c + 1)t + b + 2d (2a + c)t + 2b + d + 1 ⇐⇒ ¶ a + 2c + 1 = 0 a = b + 2d 2a + c = 0 c = 2b + d + 1 ⇐⇒ a = 31 b = − 11 9 c = − 23 d = 79 . Sistemi lineari 2 × 2 7 Quindi un integrale particolare è Xp (t) = à 1 11 ! 3t − 9 − 23 t + 7 9 . L’integrale generale del sistema non omogeneo è à X(t) = Xo (t) + Xp (t) = 11 9 2 7 3t + 9 c1 e−t + c2 e3t + 31 t − −c1 e−t + c2 e3t − ! c1 , c2 ∈ R. , f ) Consideriamo il sistema lineare non omogeneo a coefficienti costanti X 0 = AX + B(t), dove µ A= 1 2 2 1 ¶ , B(t) = µ 3t ¶ e 0 . L’integrale generale del sistema lineare non omogeneo X 0 = AX +B è dato da X = Xo + Xp , dove Xo è l’integrale generale del sistema omogeneo associato X 0 = AX e Xp è un integrale particolare del sistema lineare non omogeneo X 0 = AX + B. Calcoliamo inizialmente Xo . Calcoliamo gli autovalori di A. Si ha che ¯ ¯1 − λ det(A − λI) = ¯¯ ¯ 2 ¯¯ = λ2 − 2λ − 3. 1 − λ¯ 2 Quindi gli autovalori di A sono λ1 = −1 con molteplicità m1 = 1 e λ2 = 3 con molteplicità m2 = 1. Determiniamo gli autovettori associati a λ1 e λ2 . Cominiciamo con λ1 . Risolviamo il sistema lineare (A + I)v = 0. Posto v = (x, y) si ottiene y = −x. Quindi si ha v = (x, −x), x ∈ R. Sia quindi v1 = (1, −1) uno di questi autovettori. Cerchiamo un autovettore associato a λ2 = 3. Risolviamo il sistema lineare (A − 3I)v = 0. Posto v = (x, y) si ottiene y = x. Quindi si ha v = (x, x), x ∈ R. Sia quindi v2 = (1, 1) uno di questi autovettori. L’integrale generale del sistema omogeneo associato è à Xo (t) = c1 v1 e −t 3t + c2 v2 e = c1 e−t + c2 e3t −c1 e−t + c2 e3t ! , c1 , c2 ∈ R. Calcoliamo ora Xp . Il termine noto B del sistema non omogeneo è B(t) = µ ¶ µ 3t ¶ e 0 = 1 3t e . Quindi le sue componenti sono il prodotto di due polinomi costanti per la 0 funzione esponenziale e3t . Poichè 3 è un autovalore della matrice A con molteplicità algebrica 1, un integrale particolare del sistema non omogeneo è della forma µ Xp (t) = at + b ct + d ¶ e3t , 8 Sistemi differenziali 2 × 2: esercizi svolti dove a, b, c, d ∈ R. Imponiamo che Xp risolva il sistema non omogeneo. Si ha che µ Xp0 = AXp + B(t) ( ⇐⇒ ⇐⇒ 3at + 3b + a 3ct + 3d + c ¶ µ e3t = 3at + 3b + a = (a + 2c)t + b + 2d + 1 (a + 2c)t + b + 2d + 1 (2a + c)t + 2b + d 3c = 2a + c 3d + c = 2b + d a = 21 b ∈ R ⇐⇒ e3t 3a = a + 2c 3b + a = b + 2d ⇐⇒ 3ct + 3d + c = (2a + c)t + 2b + d + 1 ¶ c = 21 d = b − 14 . Scelto ad esempio b = 1 4 si ha che un integrale particolare è Xp (t) = Ã1 1! 2t + 4 . 1 2t L’integrale generale del sistema non omogeneo è X(t) = Xo (t) + Xp (t) = c1 e−t + c2 e3t + −c1 e−t + c2 ³ e3t 1 2t + + 1 4 ´ e3t 1 3t 2t e , c1 , c2 ∈ R. g) Consideriamo il sistema lineare non omogeneo a coefficienti costanti X 0 = AX + B(t), dove µ A= 0 1 1 0 ¶ µ , B(t) = sin t 0 ¶ . L’integrale generale del sistema lineare non omogeneo X 0 = AX +B è dato da X = Xo + Xp , dove Xo è l’integrale generale del sistema omogeneo associato X 0 = AX e Xp è un integrale particolare del sistema lineare non omogeneo X 0 = AX + B. Calcoliamo inizialmente Xo . Calcoliamo gli autovalori di A. Si ha che ¯ ¯ −λ det(A − λI) = ¯¯ −1 ¯ 1 ¯¯ = λ2 + 1. −λ ¯ Quindi gli autovalori di A sono complessi coniugati λ1,2 = ±i. Determiniamo un autovettore associato a λ1 = i. Risolviamo il sistema lineare (A − iI)w = 0. Posto w = (x, y) si ottiene y = ix. Quindi si ha w = (x, ix), x ∈ C. Scegliamo ad esempio w = (1, i). Consideriamo la funzione µ ¶ Z(t) = w eλ1 t = 1 i µ e0t (cos t + i sin t) = cos t − sin t ¶ µ +i sin t cos t ¶ . Sistemi lineari 2 × 2 9 L’integrale generale del sistema omogeneo associato è µ Xo (t) = c1 Re (Z(t)) + c2 Im (Z(t)) = c1 cos t + c2 sin t −c1 sin t + c2 cos t ¶ c1 , c2 ∈ R. , Calcoliamo ora Xp . Il termine noto B del sistema non omogeneo è µ B(t) = sin t 0 ¶ ·µ ¶ =e 0 0 0t µ ¶ 1 0 cos t + ¸ sin t . Quindi le sue componenti sono il prodotto della funzione esponenziale e0t per delle combinazioni lineari delle funzioni cos t e sin t, in cui i coefficienti sono polinomi costanti. Poichè 0 ± 1i = ±i sono autovalori della matrice A con molteplicità algebrica 1, un integrale particolare del sistema non omogeneo è della forma ·µ Xp (t) = e0t at + b ct + d ¶ µ cos t + et + f gt + h ¶ ¸ µ sin t = at + b ct + d ¶ µ cos t + et + f gt + h ¶ sin t, dove a, b, c, d, e, f, g, h ∈ R. Imponiamo che Xp risolva il sistema non omogeneo. Si ha che µ et + f + a gt + h + c ¶ ⇐⇒ µ cos t + Xp0 = AXp + B(t) −at − b + e −ct − d + g ¶ µ sin t = ⇐⇒ ct + d −at − b et + f + a = ct + d gt + h + c = −at − b −at − b + e = gt + h + 1 µ cos t + gt + h + 1 −et − f ¶ sin t e = c f +a=d g = −a ⇐⇒ −ct − d + g = −et − f a, f, h ∈ R b = −h − 21 ⇐⇒ ¶ c=e= h + c = −b −b + e = h + 1 c=e −d + g = −f 1 2 d=f +a g = −a. Scelto ad esempio a = f = h = 0 si ha che un integrale particolare è à Xp (t) = − 12 1 2t ! cos t + Ã1 ! 2t 0 sin t. L’integrale generale del sistema non omogeneo è à X(t) = Xo (t)+Xp (t) = X(t) = c1 cos t + c2 sin t − 12 cos t + 21 t sin t −c1 sin t + c2 cos t + 21 t cos t ! , c1 , c2 ∈ R. 10 Sistemi differenziali 2 × 2: esercizi svolti Esercizio 2. Determinare la soluzione dei seguenti problemi di Cauchy: 0 X = AX µ ¶ 0 a) , X(0) = µ A= 1 0 X = AX µ ¶ 1 b) , X(0) = µ A= 0 0 X = AX µ ¶ 1 c) , X(0) = 1 1 −1 3 A= −1 ( d) µ X 0 = AX + B A= X(0) = 0, " ¶ −3 −1 1 −1 2 1 4 −1 à X(t) = 2 −3 −3 2 µ " ¶ te2t (t + 1)e2t 1 X(t) = 2 !# à −t e + e5t e−t − e5t " ¶ à X(t) = ¶ µ , B= e−2t −e−2t " X(t) = !# e−2t !# −e−2t ¶ à 3 3t !# 3 −2t + 52 te−2t 25 e − 25 e 3 3t 25 e − 3 −2t 25 e − 58 te−2t Svolgimento a) Determiniamo gli autovalori di A. Si ha quindi che ¯ ¯1 − λ det (A − λI) = ¯¯ −1 ¯ 1 ¯¯ = (λ − 2)2 . 3 − λ¯ Quindi gli autovalori di A sono λ = 2 con molteplicità algebrica 2. Determiniamo gli autovettori associati a λ. Risolviamo il sistema lineare (A − 2I)v = 0. Si ha −x + y = 0 =⇒ v = (x, x), ∀x ∈ R. Sia quindi v1 = (1, 1) uno di questi autovettori. Cerchiamo un autovettore generalizzato associato a λ. Risolviamo il sistema lineare (A − 2I)v = v1 . Si ha −x + y = 1 =⇒ v = (x, x + 1), ∀x ∈ R. Sia quindi v2 = (0, 1) uno di questi autovettori. L’integrale generale è à X(t) = c1 v1 e2t + c2 (tv1 + v2 )e2t = c1 e2t + c2 te2t (c1 + c2 )e2t + c2 te2t ! , c1 , c2 ∈ R. Sistemi lineari 2 × 2 11 µ ¶ 0 1 Imponendo la condizione iniziale X(0) = si ottiene c1 = 0 e c2 = 1. Quindi la soluzione del problema di Cauchy è à ! te2t X(t) = . (t + 1)e2t b) Determiniamo gli autovalori di A. Si ha quindi che ¯ ¯ ¯2 − λ det (A − λI) = ¯¯ −3 ¯¯ = (λ − 2)2 − 9. 2 − λ¯ −3 Quindi gli autovalori di A sono λ1 = −1 con molteplicità m1 = 1 e λ2 = 5 con molteplicità m2 = 1. Determiniamo gli autovettori associati a λ1 e λ2 . Cominiciamo con λ1 . Risolviamo il sistema lineare (A + I)v = 0. Posto v = (x, y) si ottiene y = x. Quindi si ha v = (x, x), x ∈ R. Sia quindi v1 = (1, 1) uno di questi autovettori. Cerchiamo un autovettore associato a λ2 = 5. Risolviamo il sistema lineare (A − 5I)v = 0. Posto v = (x, y) si ottiene y = −x. Quindi si ha v = (x, −x), x ∈ R. Sia quindi v2 = (1, −1) uno di questi autovettori. L’integrale generale è à X(t) = c1 v1 e −t 5t + c2 v2 e = c1 e−t + c2 e5t c1 e−t − c2 e5t ! , c1 , c2 ∈ R. µ ¶ Imponendo la condizione iniziale X(0) = 1 0 si ottiene c1 = c2 = 21 . Quindi la soluzione del problema di Cauchy è 1 X(t) = 2 à −t ! e + e5t e−t − e5t . c) Determiniamo gli autovalori di A. Si ha quindi che ¯ ¯ −3 − λ det (A − λI) = ¯¯ 1 ¯ −1 ¯¯ = (λ + 2)2 . 1 − λ¯ Quindi gli autovalori di A sono λ = −2 con molteplicità algebrica 2. Determiniamo gli autovettori associati a λ. Risolviamo il sistema lineare (A + 2I)v = 0. Si ha x+y =0 =⇒ v = (x, −x), Sia quindi v1 = (1, −1) uno di questi autovettori. ∀x ∈ R. 12 Sistemi differenziali 2 × 2: esercizi svolti Cerchiamo un autovettore generalizzato associato a λ. Risolviamo il sistema lineare (A + 2I)v = v1 . Si ha x + y = −1 =⇒ ∀x ∈ R. v = (x, −x − 1), Sia quindi v2 = (0, −1) uno di questi autovettori. L’integrale generale è à X(t) = c1 v1 e−2t + c2 (tv1 + v2 )e−2t = ! c1 e−2t + c2 te−2t −(c1 + c2 )e−2t − c2 te−2t µ Imponendo la condizione iniziale X(0) = 1 −1 , c1 , c2 ∈ R. ¶ si ottiene c1 = 1 e c2 = 0. Quindi la soluzione del problema di Cauchy è à X(t) = e−2t ! −e−2t . d) L’integrale generale del sistema lineare non omogeneo X 0 = AX +B è dato da X = Xo + Xp , dove Xo è l’integrale generale del sistema omogeneo associato X 0 = AX e Xp è un integrale particolare del sistema lineare non omogeneo X 0 = AX + B. Calcoliamo inizialmente Xo . Determiniamo gli autovalori di A. Si ha quindi che ¯ ¯2 − λ det (A − λI) = ¯¯ 4 ¯ 0 ¯¯ = λ2 − λ − 6. −1 − λ ¯ Quindi gli autovalori di A sono λ1 = 3 e λ2 = −2. Quindi A è diagonalizzabile. Determiniamo gli autovettori associati a λ1 e λ2 . Cominiciamo con λ1 . Risolviamo il sistema lineare (A − 3I)v = 0. Si ha −x + y = 0 =⇒ v = (x, x), ∀x ∈ R. Sia quindi v1 = (1, 1) uno di questi autovettori. Cerchiamo un autovettore associato a λ2 = −2. Risolviamo il sistema lineare (A + 2I)v = 0. Si ha 4x + y = 0 =⇒ v = (x, −4x), ∀x ∈ R. Sia quindi v2 = (1, −4) uno di questi autovettori. L’integrale generale Xo del sistema lineare omogeneo X 0 = AX è dato da à Xo (t) = c1 v1 e3t + c2 v2 e−2t = c1 e3t + c2 e−2t c1 e3t − 4c2 e−2t ! , c1 , c2 ∈ R. Sistemi lineari 2 × 2 13 Calcoliamo ora p. µ µ X¶ −2t ¶ Il termine noto B del sistema non omogeneo è B(t) = e 1 −2t = e . Quindi le sue componenti sono il prodotto di un poli−e−2t −1 nomio costante per la funzione esponenziale e−2t . Poichè −2 è un autovalore della matrice A con molteplicità algebrica 1, un integrale particolare del sistema non omogeneo è della forma µ Xp (t) = at + b ct + d ¶ e−2t , dove a, b, c, d ∈ R. Imponiamo che Xp risolva il sistema non omogeneo. Si ha che µ Xp0 = AXp +B(t) ( ⇐⇒ ⇐⇒ −2at − 2b + a −2ct − 2d + c ¶ µ e −2t = −2at − 2b + a = (2a + c)t + 2b + d + 1 (2a + c)t + 2b + d + 1 (4a − c)t + 4b − d − 1 −2c = 4a − c −2d + c = 4b − d − 1 a = 52 ⇐⇒ e−2t −2a = 2a + c −2b + a = 2b + d + 1 ⇐⇒ −2ct − 2d + c = (4a − c)t + 4b − d − 1 ¶ b∈R c = − 85 d = −4b − 53 . Scelto ad esempio b = 0 si ha che un integrale particolare è à Xp (t) = ! 2 5t − 85 t − e−2t . 3 5 L’integrale generale del sistema non omogeneo è X(t) = Xo (t) + Xp (t) = c1 e3t + c2 e−2t + 25 t c1 e3t − 4c2 e−2t − ³ 8 5t + 3 5 ´ e−2t Imponendo la condizione iniziale X(0) = 0 si ottiene c1 = la soluzione del problema di Cauchy è ´ 3 3t ³ 2 3 −2t e + t − 25 5 25 e . X(t) = ³ ´ 3 3t 25 e − 8 5t + 3 25 e−2t 3 25 , c1 , c2 ∈ R. 3 e c2 = − 25 . Quindi 14 Sistemi differenziali 2 × 2: esercizi svolti 2 Stabilità nei sistemi lineari 2 × 2 Gli esercizi contrassegnati con il simbolo * presentano un grado di difficoltà maggiore. Esercizio 1. Discutere la stabilità della soluzione nulla dei seguenti sistemi lineari 2 × 2 al variare del parametro. µ a) X 0 = 2 α α 2 ¶ α∈R X, [Instabile per ogni α ∈ R] b) dx = dt µ −4 −1 0 α ¶ α < 0 : x = 0 è asintoticamente stabile, α = 0 : x = 0 è stabile non asintoticamente, x, α ∈ R α > 0 : x = 0 è instabile. c) d) ( 0 x = αx + y |α| < 4 : (x, y) = 0 è stabile non asintoticamente, y 0 = −16x − αy, α∈R |α| = 4 : (x, y) = 0 è instabile, |α| > 4 : (x, y) = 0 è instabile. ( 0 x = (3 − α)x + y y 0 = −(3 − α)2 x + (α − 4)y, α∈R α < 3, : (x, y) = 0 è instabile, α=3: (x, y) = 0 è stabile non asintoticamente, (x, y) = 0 è asintoticamente stabile. α>3: Svolgimento a) Consideriamo il sistema lineare omogeneo acoefficienti costanti µ 0 X = 2 α La matrice dei coefficienti è α 2 µ A= ¶ α ∈ R. X, 2 α α 2 ¶ . Determiniamo gli autovalori di A. Si ha quindi che ¯ ¯2 − λ det (A − λI) = ¯¯ α ¯ α ¯¯ = (2 − λ)2 − α2 . 2 − λ¯ Quindi gli autovalori di A sono λ1,2 = ±α + 2. Si ha che ( λ1,2 ≤ 0 ⇐⇒ −α + 2 ≤ 0 α+2≤0 ( ⇐⇒ α≥2 α ≤ −2 Quindi la soluzione X = 0 è instabile per ogni α ∈ R. =⇒ 6 ∃α ∈ R. Stabilità nei sistemi lineari 2 × 2 15 b) Consideriamo il sistema lineare omogeneo a coefficienti costanti dx = dt µ −4 −1 0 α ¶ α ∈ R. x, La matrice dei coefficienti è µ A= −4 −1 0 α ¶ . Determiniamo gli autovalori di A. Poichè la matrice è triangolare (superiore), i suoi autovalori sono gli elementi della diagonale principale. Quindi gli autovalori della matrice A sono −4 e α. Ne segue che α < 0 =⇒ x = 0 è asintoticamente stabile, α = 0 =⇒ x = 0 è stabile ma non asintoticamente, α > 0 =⇒ x = 0 è instabile. c) Consideriamo il sistema lineare omogeneo a coefficienti costanti ( 0 x = αx + y α ∈ R. y 0 = −16x − αy, La matrice dei coefficienti è µ A= α 1 −16 −α ¶ . Quindi gli autovalori di A sono le soluzioni (complesse) dell’equazione det(A−λI) = 0, cioè ¯ ¯α − λ ¯ ¯ 16 ¯ ¯ 1 ¯ = (α − λ)(−α − λ) + 16 = λ2 − α2 + 16 = 0. −α − λ ¯ Le soluzioni sono √ ±i 16 − α2 λ1,2 = 0 √ ± α2 − 16 se |α| < 4 se |α| = 4 se |α| > 4. Ne segue che |α| < 4 =⇒ la soluzione nulla è stabile ma non asintoticamente, |α| = 4 =⇒ la soluzione nulla è instabile, |α| > 4 =⇒ la soluzione nulla è instabile. d) Consideriamo il sistema lineare omogeneo a coefficienti costanti ( 0 x = (3 − α)x + y y 0 = −(3 − α)2 x + (α − 4)y, α ∈ R. 16 Sistemi differenziali 2 × 2: esercizi svolti La matrice dei coefficienti è µ A= 3−α −(3 − α)2 1 α−4 ¶ . Per studiare la stabilità della soluzione nulla calcoliamo gli autovalori di A. Si ha che ¯ ¯3−α−λ det (A − λI) = ¯¯ −(3 − α)2 ¯ ¯ 1 ¯ = (3−α−λ)(α−4−λ)+(3−α)2 = λ2 +λ+α−3. α − 4 − λ¯ Ne segue che det (A − λI) = 0 Se α > 13 4 , ⇐⇒ 2 λ +λ+α−3=0 allora λ1,2 = − 21 ± i √ 4α−13 . 2 ⇐⇒ λ1,2 = −1 ± √ 13 − 4α . 2 Quindi gli autovalori di A hanno parte reale negativa. Ne segue che X = 0 è asintoticamente stabile. Se α = 13 4 , allora λ1,2 = − 12 . Quindi l’unico autovalore di A ha parte reale negativa. Ne segue che X = 0 è asintoticamente stabile. Se α < 13 4 , allora λ1,2 = λ2 = −1 + √ −1± 13−4α 2 √ 13 − 4α <0 2 ∈ R. Si ha che λ1 = ⇐⇒ √ −1− 13−4α 2 √ 13 − 4α < 1 Poichè per α = 3 si ottiene λ2 = 0, si ha che se 3 < α < 13 4 , ⇐⇒ < 0 mentre α > 3. allora gli autovalori di A sono negativi e quindi X = 0 è asintoticamente stabile. Se α = 3, un autovalore è negativo e l’altro è nullo, quindi X = 0 è stabile ma non asintoticamente. Se α < 3, un autovalore è negativo e l’altro è positivo, quindi X = 0 è instabile ma non completamente instabile. Ricapitolando si ha che α < 3 =⇒ X = 0 è instabile, α = 3 =⇒ X = 0 è stabile ma non asintoticamente, α > 3 =⇒ X = 0 è asintoticamente stabile.